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Parlare di come intendere la differente autorità per come la intese Gelasio è parlare della struttura e dei carismi ecclesiastici.
Cesaropapismo di fatto o di teoria , è stato praticamente inesistente, non perché non ci sia stato, ma perché è pula innanzi a Dio. Nessun sistema evita la manipolazione, ma solo chi l'ha dura la vince. Già questo non pende bene per l'occidente cristiano, ma a conti fatti gli imperatori non hanno condizionato la dottrina e quindi gli usi cristiani di per sé.
Parlare della sinfonia non significa certo trovare la soluzione, ma significa parlare di come le cose devono essere, e dunque del perenne combattimento affinché rimangano tali e gli abusi siano sconfitti, e si compia un servizio.
Mi chiedo solo di come si possa supporre che una società veramente cristiana come quella di allora, che ha dato veri santi e maestri, anche quella occidentale medievale , vengano ritenute più imbranate di un qualsivoglia impeto moderno.
Non fu possibile allora , non sarà possibile tanto meno oggi!
Il problema non è politico, e renderlo politico, vuol dire giocare una partita molto diversa da quella che si crede di perseguire.
SECONDO ME.
Il problema è politico nella misura in cui riguarda il bene della comunità (cioè della "polis", appunto). Sul resto nulla da ridire, ma io non ho mai pensato che il Fascismo sia stato "superiore" al Medioevo, anche se credo che fare paragoni non sia appropriato perché ogni epoca ha le sue peculiarità ed i suoi problemi. Il totalitarismo fu problematico perché comunque risentiva di una precedente concezione - quella del liberalismo - che gli aveva spianato la strada.

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Non ci sono perplessità sul fantomatico "distributismo". Aria fritta e buoni propositi, come le encicliche papali che non dicono niente di niente e possono essere lette in qualsivoglia modo.
Più di mille anni fà si rischiava invece molto per le parole usate.
Ti sembra 'cattolico' definire le Encicliche papali come la Rerum Novarum e la Quadragesimo anno "aria fritta"?

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Tu parli infatti di approvazione vaticana.
Gli amichetti tua rompono le palle da na vita co Atanasio d'Alessadria e me tiri fuora sta cosa?
All'epoca l'autorità faceva degnamente il suo mestiere.

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Per quanto riguarda la Chiesa, essa tecnicamente MANCA in ogni popolo che non ha il battesimo. E' per questo che parlare di differenza tra stato e Chiesa è un po' assurdo per quanto Agostino abbia colto il problema che è appunto l'assunzione dell'umano nel divino, le due natura MA in un'unica persona.
Roma non è un caso con il suo concetto di Civiltà.
Lo Stato sussiste anche in presenza di un popolo di non battezzati. Perciò ha senso parlare di differenza tra Stato e Chiesa. Come del resto è sempre stato fatto nel Magistero, oltre che negli scritti dei Santi Padri della Chiesa e dei Santi Dottori (per non parlare poi delle Scritture, soprattutto laddove San Paolo esorta ad obbedire all'Imperatore, nonostante all'epoca fosse un pagano).

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Non voglio affermare che la Chiesa non possa convivere appunto con varie realtà, non sarebbe sennò neanche esistita. Ma come nello stato diviene sottomissione alla chiesa, così nella Chiesa diviene sottomissione allo stato, secondo i giusti rapporti.
Roma è Il cristiano, nient'altro, come Cristo è romano.
Dove mi sposto , là c'è il Regno e può contrarsi od estendersi, quando il tempo scorre, è il Regno che matura o deperisce, sia o non sia, a.m.d.g. per ogni cosa che accade.

Voi perdete tempo con la guerra santa dei figli dell'egiziana, quando per Roma nient'altro è contato che la conquista e così per Dio, che dimostra la sua forza nella misericordia.
Unica la persona, nuovi tutti i connotati poiché ogni senso è integrato e rapportato ed indispensabile.

I barbarbari non ragionano così. Ricordi bene, non si confidi nell'uomo
Va beh, quindi?