Originariamente Scritto da
democratico
Ho fatto un incubo di aver fatto le vacanze in un universo parallelo un paese che si chiama Pirlonia e di venire a conoscenza che in questo paese c’è la crisi dei treni a vapore. L’industria dei treni a vapore era il principale fiore all’occchiello di Pirlonia , a partire da un brutto giorno non si sa se per un bieco complotto ordito sicuramente da spregevoli affossatori di popoli hanno fatto irruzioni i treni elettrici. Inutile dire che la reazione degli intelletuali e dei politici di Pirlonia è di forte condanna della nuova tecnologia sovversiva.
Come osservatore esterno ho notato che i pirloni(gli abitanti di pirlonia cercavano numerose e fantasiose cause alle loro disgrazie, ma mai prendevano in considerazione che il problema potesse essere loro.
Le cause più ricorrenti erano:
1)l’adozione del neuro una valuta comune con i paesi circostanti
2)la concorrenza sleale dovuta alla prestazione dei treni elettrici
3) la volontà dei vicinanti di pirlonia di comprare le sue preziose industrie per un pezzo di pane
di conseguenza le soluzioni proposte erano:
1)chiedere alla vicina furbonia di ristabilire l’equilibrio producendo treni meno veloci ed efficienti
2)sussidiare il settore di treni per tutelare l’occupazione e difendere la nazionalità delle industrie pirlonie
3)minacciare l’abbandono del neuro e l’adozione della vecchia gloriosa valuta denominata quisquilia
4)invitare alla creazione di una nuova moneta per sostenere il calo temporaneo della domanda dei treni a vapore
risvegliato ho tirato un sospiro di sollievo pensando che nessuno è talmente miope da difendere l’industria dei treni a vapore oppure no oppure è la situazione dell’italia?