“Noi guardiamo alla persona. Non ha importanza se è di quella parte o di quell’altra. Si deve trattare di una persona seria, accettata da tutti”. A parlare è Silvio Berlusconi, intervistato dal quotidiano Repubblica. E, nel farlo, sostanzialmente nega l’ipotesi di veti su un candidato di sinistra. Ma ad una condizione: Deve essere un garante per tutti quanti”. E quindi una sorta di veto comunque resta, in particolare verso candidati come Romano Prodi, considerati indigeribili dal leader di Forza Italia.
Berlusconi tra Quirinale e Nazareno

L’ex premier chiede quindi che il suo partito concorra all’elezione del nuovo Capo dello Stato. Questo perchè trattasi di “una logica conseguenza del fatto che noi stiamo partecipando all’approvazione delle riforme”. Un ruolo importante, quello di Forza Italia, come rivendicato dallo stesso leader: “Noi non ci sottrarremo nè sulle modifiche alla Costituzione nè sulla nuova legge elettorale. Quindi pensiamo di poter contribuire anche sul capo dello Stato”.
Allo stesso tempo, Berlusconi stoppa le voci su una possibile clausola riguardante il Colle all’interno del patto del Nazareno: “No, non ne fa parte”. Ma chiarisce il suo pensiero in merito: “Votando insieme la nuova Costituzione, si può votare insieme anche per il Quirinale”. Anche perché “Noi in Parlamento abbiamo circa 150 grandi elettori. Vogliamo concorrere”.

Alfano: sul Quirinale serve accordo allargato

“Non facciamone una questione di partito, il presidente della Repubblica però non può essere eletto dal congresso di una formazione politica ma da un’assemblea di mille grandi elettori che rappresentano il Paese”. Angelino Alfano, leader di NCD, chiarisce la propria opinione sulla partita del Colle.
Intervistato da Repubblica, Alfano spiega cosa fare, fissando come base un accordo all’interno della maggioranza di governo, per poi “estenderla a quella del cosiddetto Nazareno”. E aggiunge: “Noi siamo molto favorevoli a che della partita faccia parte Fi”. Questo perché “È importante starci tutti e tre, perchè si tratta di un metodo che risponde al senso della rappresentanza parlamentare di questa legislatura e alla filosofia con cui sono nati i suoi governi”.
Tuttavia Alfano ricorda: “l’area non di sinistra, moderata o di centrodestra, nella Seconda Repubblica, non ha mai potuto esprimere un Capo dello Stato a dispetto del consenso maggioritario di cui ha goduto nell’arco di 20 anni”. E lancia il profilo desiderato: “è da un bel pò che al Colle manca un cattolico”.


Scritto da: Emanuele Vena
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