Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 53
  1. #1
    disillusa
    Data Registrazione
    25 Mar 2010
    Località
    Cagliari
    Messaggi
    2,831
     Likes dati
    394
     Like avuti
    82
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    "L’analisi dei dati OCSE ha anche permesso di chiarire inequivocabilmente che le politiche di flessibilità del lavoro non hanno avuto alcun successo negli ultimi 25 anni nel ridurre la disoccupazione in Italia e nell’Eurozona. Sono particolarmente famose a riguardo le conclusioni cui è giunta la stessa OCSE nel negare l’esistenza di una correlazione tra flessibilità e occupazione[2]. Altrettanto famose sono le conclusioni del capo economista del FMI – l’influente Olivier Blanchard – che in uno studio del 2006, sostenne che “le differenze nei regimi di protezione dell’impiego appaiono largamente incorrelate alle differenze tra i tassi di disoccupazione dei vari Paesi”[3]. Addirittura, in uno studio recente[4], io stesso ho evidenziato come operando una correlazione con metodologie tradizionali tra la variazione della protezione del lavoro e il tasso di disoccupazione per il periodo 1990-2013 emerga un segno negativo: al ridursi della protezione del lavoro il tasso di disoccupazione tendenzialmente è incrementato. È dunque molto imbarazzante che nel dibattito di politica economica italiana ci sia chi ancora si appella all’idea secondo cui la flessibilità del lavoro favorisca la crescita dell’occupazione. - See more at: La favola dei superprotetti. Flessibilità del lavoro, dualismo e occupazione in Italia*|*Economia e Politica."


    Io ho soltanto una domanda:
    Per quale motivo Paesi anche marcatamente liberisti come gli USA prestano la massima attenzione al problema della disoccupazione ed in generale al benessere collettivo (vedi sforzi della Federal Reserve per uscire dalla crisi, che pare abbiano funzionato, portanto gli Usa ad una crescita del Pil del 5% Usa: Pil +5% nel terzo trimestre Brindano le Borse, Milano +1,46% - Corriere.it) mentre l'Italia si ostina a porre in essere modelli palesemente incapaci di generare occupazione e crescita e che portano la Nazione ad un declino costante ma inesorabile?
    Non parlatemi di interessi di grossi gruppi finanziari antitetici rispetto a quelli dei comuni cittadini... Non c'è paese piu colmo di grossi gruppi finanziari degli Usa, eppure...



    Ultima modifica di lauralaura; 24-12-14 alle 00:52
    "Odiare i mascalzoni è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti".

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    01 Sep 2011
    Messaggi
    8,131
     Likes dati
    1,067
     Like avuti
    2,741
    Mentioned
    163 Post(s)
    Tagged
    11 Thread(s)

    Predefinito Re: Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    Personalmente non sono molto d'accordo coi tuoi presupposti, ritengo l'UE di Maastricht (che disciplina la politica economica e monetaria italiana) molto più liberista e 'ortodossa' in senso filo-capitalistico rispetto agli USA.

    Poi sinceramente quanto l'attuale crescita degli USA sia dovuta a motivi 'progressisti' e quanto invece alla clamorosa bolla finanziaria/creditizia/immobiliare ricreata (in maniera molto più marcata che 10 anni fa) dal governo Obama non saprei dirlo.
    Ultima modifica di So' greche!; 24-12-14 alle 02:50

  3. #3
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    08 Sep 2013
    Messaggi
    6,261
     Likes dati
    2,020
     Like avuti
    3,030
    Mentioned
    38 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    Citazione Originariamente Scritto da lauralaura Visualizza Messaggio
    "L’analisi dei dati OCSE ha anche permesso di chiarire inequivocabilmente che le politiche di flessibilità del lavoro non hanno avuto alcun successo negli ultimi 25 anni nel ridurre la disoccupazione in Italia e nell’Eurozona. Sono particolarmente famose a riguardo le conclusioni cui è giunta la stessa OCSE nel negare l’esistenza di una correlazione tra flessibilità e occupazione[2]. Altrettanto famose sono le conclusioni del capo economista del FMI – l’influente Olivier Blanchard – che in uno studio del 2006, sostenne che “le differenze nei regimi di protezione dell’impiego appaiono largamente incorrelate alle differenze tra i tassi di disoccupazione dei vari Paesi”[3]. Addirittura, in uno studio recente[4], io stesso ho evidenziato come operando una correlazione con metodologie tradizionali tra la variazione della protezione del lavoro e il tasso di disoccupazione per il periodo 1990-2013 emerga un segno negativo: al ridursi della protezione del lavoro il tasso di disoccupazione tendenzialmente è incrementato. È dunque molto imbarazzante che nel dibattito di politica economica italiana ci sia chi ancora si appella all’idea secondo cui la flessibilità del lavoro favorisca la crescita dell’occupazione. - See more at: La favola dei superprotetti. Flessibilità del lavoro, dualismo e occupazione in Italia*|*Economia e Politica."


    Io ho soltanto una domanda:
    Per quale motivo Paesi anche marcatamente liberisti come gli USA prestano la massima attenzione al problema della disoccupazione ed in generale al benessere collettivo (vedi sforzi della Federal Reserve per uscire dalla crisi, che pare abbiano funzionato, portanto gli Usa ad una crescita del Pil del 5% Usa: Pil +5% nel terzo trimestre Brindano le Borse, Milano +1,46% - Corriere.it) mentre l'Italia si ostina a porre in essere modelli palesemente incapaci di generare occupazione e crescita e che portano la Nazione ad un declino costante ma inesorabile?
    Non parlatemi di interessi di grossi gruppi finanziari antitetici rispetto a quelli dei comuni cittadini... Non c'è paese piu colmo di grossi gruppi finanziari degli Usa, eppure...



    Trovo che sia difficile paragonare gli Stati Uniti all'Europa, anche se spesso corriamo dietro alle politiche americane come fossero la panacea di tutti i mali.

    Stati Uniti ed Europa hanno una mentalità, storia, modo di vivere e forma mentis completamente diverse. Pertanto politiche che influiscono sulla vita reale del cittadino possono avere successo da una parte e insuccesso dall'altra.

    Due esempi. Gli americani sono abituati e stanno bene a cambiare datore di lavoro decine di volte. Gli europei vedono il posto di lavoro come qualcosa di più stabile invece.

    Le imprese americane sono molto più smart e meritocratiche. Quelle europee invece sono piu gerarchizzate e opportuniste.

    Cercare di installare una determinata caratteristica che non fa parte della propria cultura porta solo alla degenerazione.



    Ognuno deve puntare sulle proprie unicità.

    Inviato dal mio XT1032 con Tapatalk 2

  4. #4
    Baby Pensionato
    Data Registrazione
    02 Apr 2009
    Località
    Purgatorio
    Messaggi
    46,259
     Likes dati
    6,348
     Like avuti
    12,591
    Mentioned
    142 Post(s)
    Tagged
    6 Thread(s)

    Predefinito Re: Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    Non c'è alcuna flessibilità in Italia.

    O, meglio, quel poco di flessibilità esistente è concentrato sui lavoratori paria, mentre la maggioranza di lavoratori bramini non hanno flessibilità alcuna.

    Questa suddivisione in caste cosi' eterogenee non ha certo giovato all' occupazione.

  5. #5
    Agente Z
    Data Registrazione
    12 Jan 2011
    Messaggi
    56,171
     Likes dati
    55,157
     Like avuti
    32,298
    Mentioned
    444 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    la scoperta dell'acqua calda.

    noi stiamo ricorrendo all'ammazzare i salari non per l'occupazione (che infatti crolla a vista d'occhio), ma per la bilancia commerciale nazionale squilibrata dall'euro. Per mantenere in vita artificiosamente l'euro stiamo sacrificando chissà quante generazioni, direi tutte finchè i burocrati non si arrendono all'evidenza.
    NO ALL'INVIO DI ARMI IN UCRAINA!!!

  6. #6
    disillusa
    Data Registrazione
    25 Mar 2010
    Località
    Cagliari
    Messaggi
    2,831
     Likes dati
    394
     Like avuti
    82
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    Citazione Originariamente Scritto da L'anticristo Visualizza Messaggio
    Non c'è alcuna flessibilità in Italia.

    O, meglio, quel poco di flessibilità esistente è concentrato sui lavoratori paria, mentre la maggioranza di lavoratori bramini non hanno flessibilità alcuna.

    Questa suddivisione in caste cosi' eterogenee non ha certo giovato all' occupazione.

    Questo è assolutamente falso.


    I lavoratori italiani a tempo indeterminato sono superprotetti? Come ho già osservato, la tesi che sta dietro la proposta di un contratto a tutele crescenti che escluda l’articolo 18 – con la disciplina del reintegro – è che una eccessiva protezione dei lavoratori approfondirebbe il dualismo tra lavoratori protetti e non protetti e disincentiverebbe gli investimenti italiani e stranieri. Avendo già escluso un problema di scarsa flessibilità complessiva del mercato del lavoro italiano, verifichiamo allora se vi sia oggi in Italia, in vigenza della normativa sul reintegro, una eccessiva protezione dei lavoratori a tempo indeterminato. Per procedere al riparo da suggestioni ideologiche e faziosità, utilizziamo ancora il database Ocse, facendo ricorso all’indice che esprime il grado di protezione dei lavoratori con contratti a tempo indeterminato (EPRC). Ecco il grado di protezione dei lavoratori dell’Eurozona al 2013: - See more at: La favola dei superprotetti. Flessibilità del lavoro, dualismo e occupazione in Italia | Economia e Politica
    Come si osserva, la protezione del lavoro a tempo indeterminato in Italia risulta sostanzialmente in linea con la media dell’Eurozona. Soprattutto, la protezione dei lavoratori italiani risulta essere inferiore a quella che si registra nei principali paesi con cui a senso effettuare il confronto: la Germania e la Francia. In Italia, infatti, il grado di protezione è stimato pari a 2,79 mentre il valore francese è 2,82 e quello tedesco addirittura 2,98. Non è quindi fondato, alla luce del confronto internazionale, affermare che i lavoratori italiani con contratti a tempo indeterminato sarebbero superprotetti. - See more at: La favola dei superprotetti. Flessibilità del lavoro, dualismo e occupazione in Italia | Economia e Politica
    Al di là delle altre differenze che emergono all’analisi della tabella, si desume che le difficoltà di licenziare in Italia risultano maggiori rispetto a quelle che si registrano in Germania ma minori rispetto a quelle francesi. Al tempo stesso, è molto significativo sottolineare che per quanto riguarda la specifica disciplina del reintegro – e dunque la questione connessa al famoso articolo 18 – la protezione del lavoro in Italia è stimata inferiore alla Germania (l’indice ha un valore 2 in Italia e 3 in Germania). Allargando il confronto agli altri paesi dell’eurozona, si osserva che lo specifico indicatore relativo alla protezione del lavoro mediante la disciplina del reintegro risulta in linea con Danimarca, Irlanda, Olanda, la Polonia. Si osserva una protezione inferiore rispetto non solo alla Germania, ma anche alla Grecia, alla Norvegia e al Portogallo, mentre risulta maggiore rispetto alla Francia, alla Spagna, al Belgio e alla Svezia. - See more at: La favola dei superprotetti. Flessibilità del lavoro, dualismo e occupazione in Italia | Economia e Politica
    "Odiare i mascalzoni è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti".

  7. #7
    Forumista storico
    Data Registrazione
    16 Apr 2009
    Località
    vicino Roma
    Messaggi
    30,184
     Likes dati
    1,248
     Like avuti
    3,747
    Mentioned
    181 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    Citazione Originariamente Scritto da L'anticristo Visualizza Messaggio
    Non c'è alcuna flessibilità in Italia.

    O, meglio, quel poco di flessibilità esistente è concentrato sui lavoratori paria, mentre la maggioranza di lavoratori bramini non hanno flessibilità alcuna.

    Questa suddivisione in caste cosi' eterogenee non ha certo giovato all' occupazione.
    La flessibilità la si conquista con una economia robusta in cui non c'è discontinuità tra un lavoro e l'altro, dove i tassi di disoccupazione REALI sono molto bassi.

    Da noi sono le stesse aziende che se vedono che hai cambiato troppo spesso lavoro ritengono che sia TU ad avere avuto dei problemi di inserimento e lavoro!
    Da noi sono le stesse aziende che ti discriminano e che non ti vedono di buon occhio se hai cambiato molto spesso.
    Negli altri paesi invece vuol dire che hai molte esperienze e che puoi portare quelle esperienze diverse nell'azienda.

    La prima flessibilità deve essere nelle nostre aziende e nella loro mentalità!

    Le aziende nostrane parlano di flessibilità ma intendono "libertà di licenziamento"!

    Se sei te che ti licenzi diventi automaticamente "inaffidabile"!

    E' questo il modo di ragionare?

    saluti

  8. #8
    disillusa
    Data Registrazione
    25 Mar 2010
    Località
    Cagliari
    Messaggi
    2,831
     Likes dati
    394
     Like avuti
    82
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    Citazione Originariamente Scritto da kudlum Visualizza Messaggio
    Trovo che sia difficile paragonare gli Stati Uniti all'Europa, anche se spesso corriamo dietro alle politiche americane come fossero la panacea di tutti i mali.

    Stati Uniti ed Europa hanno una mentalità, storia, modo di vivere e forma mentis completamente diverse. Pertanto politiche che influiscono sulla vita reale del cittadino possono avere successo da una parte e insuccesso dall'altra.

    Due esempi. Gli americani sono abituati e stanno bene a cambiare datore di lavoro decine di volte. Gli europei vedono il posto di lavoro come qualcosa di più stabile invece.

    Le imprese americane sono molto più smart e meritocratiche. Quelle europee invece sono piu gerarchizzate e opportuniste.

    Cercare di installare una determinata caratteristica che non fa parte della propria cultura porta solo alla degenerazione.



    Ognuno deve puntare sulle proprie unicità.

    Inviato dal mio XT1032 con Tapatalk 2
    Perdonami ma non hai risposto alla mia domanda.
    PEr quale motivo nel nostro paese non si dà la benchè minima attenzione all'occupazione ed al benessere generale?
    "Odiare i mascalzoni è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti".

  9. #9
    Visitors Addicted
    Data Registrazione
    02 Apr 2009
    Località
    We are everywhere
    Messaggi
    46,553
     Likes dati
    7,024
     Like avuti
    11,865
    Mentioned
    502 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    La flessibilità, cosa buona e giusta deve andare di pari passo con la liberalizzazione dei servizi, ma riduzione sostanziale della spesa dello stato, la fuoriuscita dello stato da buona parte dell'economia e di contro l'introduzione di strumenti di sostegno al reddito di coloro momentaneamente fuori dal mercato del lavoro. Quanto di tutto questo è stato fatto?

  10. #10
    tanti dubbi e zero verità
    Data Registrazione
    03 Jan 2013
    Località
    Provincia di Rieti
    Messaggi
    13,394
     Likes dati
    2,829
     Like avuti
    7,245
    Mentioned
    33 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Flessibilità del lavoro che aiuta l'occupazione e domanda ingenua.

    Citazione Originariamente Scritto da lauralaura Visualizza Messaggio
    io ho soltanto una domanda:
    Per quale motivo Paesi anche marcatamente liberisti come gli USA prestano la massima attenzione al problema della disoccupazione ed in generale al benessere collettivo (vedi sforzi della Federal Reserve per uscire dalla crisi, che pare abbiano funzionato, portanto gli Usa ad una crescita del Pil del 5% Usa: Pil +5% nel terzo trimestre Brindano le Borse, Milano +1,46% - Corriere.it) mentre l'Italia si ostina a porre in essere modelli palesemente incapaci di generare occupazione e crescita e che portano la Nazione ad un declino costante ma inesorabile?
    Non parlatemi di interessi di grossi gruppi finanziari antitetici rispetto a quelli dei comuni cittadini... Non c'è paese piu colmo di grossi gruppi finanziari degli Usa, eppure...
    Non sono un economista e quindi la mia è un'opinione da prendere con benevolenza. Ma la tua domanda la trovo leggermente fuorviante. Non puoi paragonare l'economia di una nazione come l'America con quella europea fatta da una ventina di stati raccogliticci, indipendenti, assolutamente privi di programmazione comune e totalmente asserviti alla banale politica monetaria del piu' forte.

    E' come paragonare una mandria di venti bisonti in libertà (europa) con la squadra del Barcellona (Usa), e chiedersi perchè Messi segna piu' del bisonte attaccante della squadra avversaria ......

    Negli Stati Uniti l'economia vive ancora di ricchezza vera basata su dati fittizzi, ben piu' che 10 anni fa, per cui è possibile da un giorno all'altro il crollo del sistema in una nuova colossale crisi economica da attribuire, come al solito, allo scioglimento dei ghiacci, a quello dello sfalsamento degli equinozi per via dell'asse terrestre inclinato, ai comunisti che continuano a mangiare i bambini e a due o tre banchieri a cui sarà accollata la colpa del prossimo fallimento del sistema USA.

    Pero' l'USA, paese totalmente diverso dall'Europa, è un solo stato, ha una sola direttiva economica, ha una sola Banca Federale che stampa danaro alla bisogna, che ha una sola legislazione federale alla quale si attengono tutti, e che quindi ha elementi di controllo e di intervento immediati e coerenti.

    In Europa, al contrario, abbiamo una ventina di stati alcuni con l'euro, altri senza euro, altri che perseguono autonomamente la politica della contrazione dell'import, altri che decidono di contrarre la domanda interna e favorire l'export, altri ancora che dettano ricette a destra e a manca a quelli, come l'Italia, che della disoccupazione se ne strafottono alla grande, perchè la disoccupazione in germania è un costo notevolissimo mentre in Italia è un guadagno netto grazie al lavoro nero e alle ricadure sul costo del lavoro.

    Quindi l'Europa non è una nazione come gli americani, ma un'accolita di persone che prima di mettersi insieme hanno stabilito solo parametri economici sui cambi fra le varie monete, parametri della stagionatura del parmigiano e parametri della curvatura della banana per essere rispondente ai capitolati europei. Punto.

    Nessun obbligo (come gli americani) di avere un sistema giudiziario omogeneo e dai costi simili.

    Nessun obbligo di avere (come gli americani) delle norme sulla qualità della scuola, della ricerca e degli investimenti in innovazione.

    Nessun obbligo, (come gli americani), di garantire una politica federale comune sugli investimenti delle infrastrutture nazionali come polmone di ricchezza e contrazione della dicossupazione, utilizzando fondi comuni fra stati.

    Insomma, a mio parere (che non capisco niente....) in Europa abbiamo 20 stati e 60 economisti ciascuno dei quali è depositario della verità assoluta nel suo paese, di un ministero delle finanze o della Presidenza del Consiglio, e la cui scelta strategica se ne fotte di quella altrui, essendo la sua la migliore. In America esiste una sola scelta economia, una sola.

    Oggi l'obiettivo è quello di eliminare qualsiasi tutela ai lavoratori perchè in questo modo si favorisce ( a dire di tre idioti italiani ....) l'occupazione. E quello che dice l'OCSE o FMI secondo cui la precarietà non favorisce nè l'economia e nemmeno la maggiore domanda di occupazione.... non ci interessa, perchè in Italia il ministro Damiano, la signora Boschi o Gasparri, insieme a Buttiglione e Franceschini o Fassina, possono dare lezioni a chiunque su come, dove e quando si deve intervenire per risanare l'economia.

    Sono intelligenti, capaci e furbi, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Altro che ameiricani ..... Spero di averti dato una risposta soddisfacente.
    Per mia scelta di vita non rispondo a persone idiote, in mala fede, ottuse o volgari, omminicchi e provocatori, presuntuosi e gente senza palle, bugiardi, millantatori, incapaci e psicolabili.


 

 
Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Domanda ingenua: Perchè non in Campania?
    Di Dottor Zoidberg nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 15
    Ultimo Messaggio: 03-03-08, 01:37
  2. Domanda ingenua...
    Di Kobra nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 171
    Ultimo Messaggio: 25-10-05, 11:08
  3. Risposte: 29
    Ultimo Messaggio: 08-10-05, 20:36
  4. Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 05-10-05, 14:07
  5. domanda ingenua
    Di iproscritti nel forum Destra Radicale
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 31-08-05, 17:38

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito