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i politici italiani piace farsi pagare la casa da altri. Claudio Scajola è finito nei guai per 900 mila euro offerti da Diego Anemone per l’acquisto della sua casa. E si è dovuto dimettere. Ma il vezzo è assai comune a Palazzo. Come lui ben 200 parlamentari si fanno pagare casa grazie a un assegno non dovuto: 48 mila euro all’anno ciascuno per un totale di 9,6 milioni di euro. In una legislatura sono 240 mila euro a testa, 48 milioni in tutto. Sono i 200 parlamentari che prima di essere eletti erano già residenti nella capitale, dove avevano casa e famiglia. E che non avendo alcuna spesa in più per vivere nella città eterna si prendono zitti zitti ogni mese 4.003,11 euro a titolo di “rimborso spese per il soggiorno a Roma”. Un assegno extra non tassato. Come Scajola. Solo che in questo caso non è Anemone a offrire. Ma i contribuenti italiani. Qualche esempio illustre? Francesco Rutelli è romano de Roma. Lì è nato. Figlio di un architetto romano. Bisnipote di un famoso scultore romano. Nella capitale è cresciuto. Lì ha la residenza. Lì si è fatto casa. Ha guidato la città come sindaco. Parla romanesco. Si è sposato una romana. Nel 1983 Rutelli è entrato in Parlamento. Ne è entrato e ne è uscito, ma dentro Montecitorio pur con un numero non brillantissimo di presenze effettive c’è stato... [continua]L'editoriale - editoriale, bechis - Libero-News.it