Inchiesta sulle primarie, esposto alla procura di Savona del segretario Pd Briano

Giovanni Ciolina

Sergio Cofferati e il segretario provinciale savonese del Pd Fulvio Briano




Digos e squadra mobile nella sede Pd di Genova. E’ stato acquisito l’elenco dei votanti a Certosa.
Savona - Il segretario provinciale del Pd savonese, Fulvio Briano, che è anche avvocato, ha presentatoun esposto orale al procuratore Francantonio Granero in merito ai presunti brogli alle primarie del partito che hanno visto Raffaella Paita sovrastareSergio Cofferati. L’iniziativa è stata valutata in seguito alla notizia dell’apertura di un’inchiesta conoscitiva (modello 45) da parte della magistratura savonese di fronte all’anomalo flusso di extracomunitari e minorenni alle votazioni svoltesi domenica. Inchiesta che nelle ultime ore avrebbe assunto i contorni del vero e proprio fascicolo contro ignoti. Al vaglio della magistratura c’è anche l’ipotesi diun eventuale versamento di denaro a coloro che si sarebbero recati al voto. Il portavoce di Paita a Casapound, grana nel Pd
Il segretario Briano ha già consegnato al procuratore la lista e i verbali delle votazioni effettuate nei seggi del capoluogo. «Il colloquio avuto con il procuratore Granero ha assunto la forma di esposto orale su quanto di mia conoscenza - ha spiegato il sindaco di Cairo - con la richiesta della procura di acquisire formalmente la documentazione ufficiale in possesso dell’Utap provinciale e in particolar modo il verbale del seggio e l’elenco dei votanti». E oggi pomeriggio sono stati depositati i verbali del seggio di Albenga e il verbale del rappresentante del partito nell’ambito di un’ottica di massima collaborazione con la magistratura al fine di sgomberare il quadro da dubbi.
«Sia io che il Segretario Regionale Giovanni Lunardon - ha commentato Briano - riteniamo che il Partito Democratico si debba mettere a disposizione degli inquirenti al fine di chiarire ogni aspetto della vicenda a tutela dei principi fondamentali del nostro partito quali la legalità, la trasparenza e il rispetto delle regole. Ci auguriamo che l’attività di indagine della procura chiarisca ogni profilo di eventuale responsabilità penale, in ogni caso il PD sia a livello provinciale che a livello cittadino si considera parte lesa della vicenda e procederà ad ogni forma di tutela anche qualora le affermazioni degli esponenti del centro destra Albenganese che tanto clamore hanno suscitato risultassero infondate».
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La Procura di Savona aveva aperto un fascicolo per violazione delle norme in materia di candidature. Altri accertamenti sono in corso su presunte minacce ricevute da Rosalia Guarnieri, l’ex sindaco di Albenga che sosteneva di avere le prove video e fotografiche di persone che distribuivano denaro all’esterno del seggio allestito a Albenga, video e foto che sarebbero poi state cancellate dalla stessa Guarnieri dopo le minacce. L’ex sindaco di Albenga ha presentato ieri ai carabinieri una denuncia per le minacce ricevute l’altra sera da un ex esponente di Forza Italia all’uscita da una riunione. Atto già arrivato sulla scrivania del procuratore Granero.
Sergio Cofferati aveva evocato “episodi da Procura” subito dopo il voto di domenica che ha incoronato Raffaella Paita. Era stato facile profeta: nel giro di pochi giorni, è stata laProcura savonese ad aprire un’inchiesta sul voto di Albenga per presunti pagamenti a chi andava a votare e oggi sul voto a Savona.
In queste ore si sono mossi gli investigatori anche sul seggio genovese di Certosa: il presidente del seggio, che aveva denunciato al partito “possibili infiltrazioni malavitose” e un’anomala partecipazione della comunità riesina, è stato ascoltato dalle forze dell’ordine. L’atto è coperto dal massimo riserbo, anche nella sede del Pd le bocche sono cucite. Potrebbe trattarsi di un’iniziativa collegata a un’indagine indipendente rispetto alle primarie. Ma al presidente di seggio sarebbe stato anche chiesto l’elenco dei votanti, che è stato depositato alla sede del Pd in via Maragliano.
Sergio Cofferati ieri sera, mentre era sulla via di ritorno da Strasburgo, commentava così al telefono: «Non ho parlato con Renzi né con altri membri della segreteria nazionale. Ma se l’intenzione di Roma è sopire tutto e fare come se nulla fosse accaduto io non sono certo d’accordo e mi farò sentire. Parlerò una volta che si saranno espressi i garanti». Venerdì quindi, o al più tardi lunedì.
Anche se l’intenzione di Cofferati non sarebbe quella di chiedere l’annullamento del voto ma piuttosto porre il problema di come sono realizzate le primarie e delle alleanze sui territori. In questo contesto, non sono da sottovalutare le minacce ricevute via posta da Andrea Contini, portavoce di Cofferati.
Volantini con frasi come «Prima a lui, poi a te» e «Prima o poi ti prendiamo da solo», scritte sui “santini” elettorali di Cofferati. I primi episodi risalgono a prima delle primarie, già dallo scorso novembre, ma si sono ripetuti anche dopo il voto e sono stati denunciati alla Digos genovese da Contini. Saranno segnalati alla Procura.