Spesso vere e proprie guerre di svalutazione competitiva e/o QE. Prima lo hanno fatto gli Usa, poi GB e Giappone; adesso probabilmente anche l'Europa. Ma non può andare avanti a lungo in questo modo. Quello che serve è aumentare la domanda aggregata. Se tutti si basano solo su svalutazioni competitive e Q.E.(magari a turno) per aumentare l'offerta, finisce solo che si crea sviluppo non sostenibile grazie ad aumento dei debiti pubblici e/o privati. Creando in questo modo enormi bolle finanziarie (neanche in grado di far aumentare la crescita più di tanto) che prima o poi sono destinate a scoppiare.
Non credo convenga a nessuno una guerra di svalutazioni competitive. Semmai servono svalutazioni mirate e concordate tra le diverse potenze a seconda del ciclo economico che può divergere nei vari paesi.
La deflazione/stagnazione si può battere solo aumentando la domanda aggregata grazie a redistribuzione di redditi e ricchezze a vantaggio delle imprese che investono e dei redditi medi e bassi, tutelando con il welfare chi proprio non ce la fa.
La deflazione/stagnazione si batte soprattutto con grandi investimenti infrastrutturali (con capitali pubblici e privati) per un nuovo New Deal (senza aumentare a dismisura debiti pubblici/privati).
La domanda va aumentata soprattutto nei paesi che hanno basso debito pubblico e grande avanzo commerciale. Anzi i paesi a basso debito pubblico ed alto avanzo commerciale possono benissimo aumentare anche i salari lordi e netti nonchè la spesa pubblica infrastrutturale in modo ampio.
Naturalmente la BCE in Europa deve fare la sua parte per dare la spinta iniziale aumentando la liquidità in maniera ampia.
Nei paesi Ocse (o ricchi in genere) visti nella loro globalità notiamo che ormai si riesce ad aumentare la domanda interna solo aumentando in maniera consistente il debito privato o quello pubblico ( o addirittura entrambi insieme), preferibilmente facendo Q.E. a valanga.
Infatti non si può vivere solo di esportazioni: all'interno della cerchia ci deve essere qualcuno che consumi ed importi dagli altri.
Come hanno fatto finora, a partire dagli Usa degli anno 90 e 2000? E per finire con francia, spagna, G.B. Grecia, Italia?
Si è aumentata la domanda interna facendo esplodere il debito privato alcuni, il debito pubblico altri, debito pubblico e privato altri ancora.
Perché tutto questo?
Perché se si vuole aumentare la domanda interna senza fare aumentare i 2 debiti (pubblico o privato o entrambi) sarebbe necessario aumentare la propensione al consumo e quindi redistribuire i redditi. Ma nessun paese vuole redistribuire redditi e ricchezze per quanto necessario, a vantaggio dei redditi medi e medio bassi, ed a vantaggio delle imprese.
Come si può redistribuire? In primo luogo aggredendo le grandi evasioni ed elusioni fiscali delle grandi multinazionali che preferiscono mantenere le ricchezze accumulate nei vari paradisi fiscali. Poi anche le altre redistribuzioni sono gradite se servono a portare risorse a chi lavora, produce, investe in economia reale.
Vediamo cosa è accaduto negli ultimi anni:
Nei 15 paesi Ocse la quota dei salari sul pil è diminuita di 10 punti, mentre quella delle rendite e dei profitti è aumentata di 25 punti.
Nelle aziende il divario tra gli stipendi percepiti da manager e i dipendenti è passato a 1 su 163. Nel privato come nel pubblico il rapporto ha raggiunto valori spropositati.
Così si distrugge la classe media e si aumenta la povertà
Ed i top manager Italiani sono i più pagati d'Europa. Nel pubblico addirittura i manager prendono 3 volte tanto rispetto ai colleghi europei. Ma anche i top manager privati, secondo uno studio di frontis governance, sono i più pagati d'Europa a prescindere dai risultati.