Originariamente Scritto da
- SAVONAROLA -
Ho visto il dibattito fra D'Alema e la Le Pen.
Devo ammettere che, paradossalmente, mi pare che quello che ha detto cose più sensate sia stato D'Alema.
In particolare, sulla questione degli Stati-Nazione: Le Pen e soci vogliono tornare all'assetto ottocentesco, ogni stato le proprie frontiere, la propria moneta ecc. Ma così cosa si risolve? Nulla! Perché la crisi del '29 c'è stata lo stesso anche senza Unione Europea, quando l'Europa era divisa in stati-nazione. Il ritorno agli stati-nazione è una falsa soluzione, è un placebo. Senza contare il fatto che potrebbe accendere le consuete rivalità che portano inevitabilmente a guerre e distruzione. Ovviamente questo non significa che io sia a favore di questa Unione Europea delle scie chimiche, dei vaccini mortali, degli OGM, dell'educazione sessuale nelle scuole. Ma obiettivamente la visione della Le Pen è una visione utopica, oltre che completamente futile. D'Alema mi è sembrato il più realista dei due.
Un altro punto è quello sulla immigrazione: D'Alema non ha detto di essere a favore dell'immigrazione incontrollata, ma ha giustamente notato la stretta correlazione fra il fenomeno immigratorio e il colonialismo, soprattutto per paesi come la Francia. E' ovvio che se vai a colonizzare dei paesi, gli abitanti di questi paesi assimilano la tua cultura e, quando si troveranno in situazioni economiche precarie, emigreranno presso i colonizzatori di una volta, perché conoscono la lingua. Marine Le Pen invece nega questa correlazione, il che è assurdo.