Guerrigliero dell'Isis: "Gli Usa ci finanziano"

[Giò]

Secondo me il discorso di "spartirsi la torta" è troppo semplicistico e presuppone che ci siano solo e sempre due fronti in causa.
Il fatto è che è tutto dannatamente complicato, e il paragone con la Seconda Guerra Mondiale ci sta sempre: dire che USA e URSS combattevano lo stesso nemico è vero, ma al tempo stesso gli uni sapevano di essere nemici dell'altro e chiamarli alleati sarebbe comunque erroneo (ci sono tanti episodi apparentemente minori nella Seconda Guerra Mondiale che lo provano, per esempio l'URSS che attacca la Finlandia e viene condannata da tutto l'Occidente, la penetrazione sovietica in Manciuria che fu probabilmente ciò che spinse gli USA a sganciare le atomiche sul Giappone, ecc.).
Allo stesso modo USA/Israele e Iran avevano in Iraq lo stesso nemico ma non sono mai stati alleati, anzi, hanno giocato due partite in contrapposizione tra loro (tanto che ad un certo punto le milizie filo-iraniane sono state quelle che hanno attaccato le forze americane più dei gruppi sunniti, qaedisti e filo-baathisti)

Guarda, non sono d'accordo sul parallelo storico perché tra democrazie plutocratiche e URSS vi furono comunque dei legami "organici". Ma, detto questo, concordo invece sul resto del discorso: quella tra Iran e il duo USA/Israele è stata una convergenza tattica, di natura contingente, che non ha implicato la costituzione di un'alleanza vera e propria (come invece fu nel caso di USA e URSS con le N.U.), anche se, bisogna ammettere, un eventuale Iran "normalizzato" non sarebbe dispiaciuto agli Stati Uniti come futuro partner in Medio Oriente.

[Canaglia]

Secondo me, l'ISIS ha una nascita sostanzialmente autonoma, ma il foraggiamento americano c'è stato ed è stato (almeno in parte) decisivo per fornirle i mezzi per "espandersi" (e fare così tanti proseliti). Ad oggi è fuoricontrollo, cioè è sfuggita di mano agli americani e a chi aveva interesse ad usarla in funzione anti-Assad (funzione che comunque continua a ricoprire e a fare comodo).

I sunniti irakeni (perché alla fine questo rappresenta l'ISIS in Iraq, o Al Qaeda in Iraq qualche anno fa) sono tornati a rivoltarsi in massa dopo il ritiro statunitense, quando si sono visti abbandonati all'influenza iraniana sul Paese.
Come ho scritto prima, l'attuale ISIS nasce già nel 2003 con nomi diversi, ma a partire dal 2007/2008 gran parte di quella gente (inclusi gli ex quadri baathisti) viene cooptata da Petraeus e dagli americani nelle Sahwa, ossia delle milizie tribali.
Se si vanno a a vedere le statistiche sui caduti americani, si noterà che ad un certo punto del 2008 nelle aree sunnite (inclusa la provincia di Anbar, quella di Falluja) gli attacchi praticamente cessano improvvisamente e le perdite americane restano sostanzialmente nelle aree a maggioranza sciita. Questo perché i sunniti irakeni sono di gran lunga più anti-iraniani che anti-americani, con gli americani ci erano scesi a patti. Poi ovviamente gli americani se ne sono andati dall'Iraq e li hanno lasciati al loro destino, ed ecco il boom dell'ISIS.
E' per questo che invece gli sciiti sono visti come una minaccia strategica peggiore

[Canaglia]

Guarda, non sono d'accordo sul parallelo storico perché tra democrazie plutocratiche e URSS vi furono comunque dei legami "organici". Ma, detto questo, concordo invece sul resto del discorso: quella tra Iran e il duo USA/Israele è stata una convergenza tattica, di natura contingente, che non ha implicato la costituzione di un'alleanza vera e propria (come invece fu nel caso di USA e URSS con le N.U.), anche se, bisogna ammettere, un eventuale Iran "normalizzato" non sarebbe dispiaciuto agli Stati Uniti come futuro partner in Medio Oriente.

Il nodo centrale nei rapporti Washington-Teheran e per un possibile disgelo resta uno: Israele.
E' ovvio che gli USA non potranno sdoganare del tutto Teheran fino a quando continuerà a non riconoscere Israele

[Orco Bisorco]

Mah, mi pare che qui si stia partendo per la tangente (inclusa la fanta-alleanza ISIS-antifa nostrani, maddai).

questa fa ride

[Giò]

I sunniti irakeni (perché alla fine questo rappresenta l'ISIS in Iraq, o Al Qaeda in Iraq qualche anno fa) sono tornati a rivoltarsi in massa dopo il ritiro statunitense, quando si sono visti abbandonati all'influenza iraniana sul Paese.
Come ho scritto prima, l'attuale ISIS nasce già nel 2003 con nomi diversi, ma a partire dal 2007/2008 gran parte di quella gente (inclusi gli ex quadri baathisti) viene cooptata da Petraeus e dagli americani nelle Sahwa, ossia delle milizie tribali.
Se si vanno a a vedere le statistiche sui caduti americani, si noterà che ad un certo punto del 2008 nelle aree sunnite (inclusa la provincia di Anbar, quella di Falluja) gli attacchi praticamente cessano improvvisamente e le perdite americane restano sostanzialmente nelle aree a maggioranza sciita. Questo perché i sunniti irakeni sono di gran lunga più anti-iraniani che anti-americani, con gli americani ci erano scesi a patti. Poi ovviamente gli americani se ne sono andati dall'Iraq e li hanno lasciati al loro destino, ed ecco il boom dell'ISIS.
E' per questo che invece gli sciiti sono visti come una minaccia strategica peggiore

Questo può esser vero per l'ISIS in Iraq, ma sappiamo tutti che l'organizzazione di Al Baghdadi oggi ha ramificazioni che vanno ben oltre l'Iraq o la stessa Siria. Com'è stato possibile ciò? Ora, non per far ad ogni costo del complottismo, ma è palese che abbiano fatto affidamento su mezzi al di fuori dell'ordinario. La domanda è: chi glieli ha forniti? Solo qualche sceicco arabo particolarmente fuori di testa? Secondo me, no. La risposta è una sola: gli americani. Ed i motivi ci sono tutti. Certo: questo aiuto o appoggio - lo si chiami come si vuole - americano riguarda un periodo limitato (diciamo dal 2011) nella "storia" dell'ISIS. Però, guarda caso, il bubbone è venuto fuori in tutta evidenza solo oggi. Non credo che si tratti solo di una disattenzione mediatica occidentale.

[Giò]

Il nodo centrale nei rapporti Washington-Teheran e per un possibile disgelo resta uno: Israele.
E' ovvio che gli USA non potranno sdoganare del tutto Teheran fino a quando continuerà a non riconoscere Israele

Sì. O quanto meno finché in Iran non ci sarà un governo che sulla questione adotterà un atteggiamento molto più moderato (smettendo di finanziare ed appoggiare Hezbollah).

[Orco Bisorco]

Questo può esser vero per l'ISIS in Iraq, ma sappiamo tutti che l'organizzazione di Al Baghdadi oggi ha ramificazioni che vanno ben oltre l'Iraq o la stessa Siria. Com'è stato possibile ciò? Ora, non per far ad ogni costo del complottismo, ma è palese che abbiano fatto affidamento su mezzi al di fuori dell'ordinario. La domanda è: chi glieli ha forniti? Solo qualche sceicco arabo particolarmente fuori di testa? Secondo me, no. La risposta è una sola: gli americani. Ed i motivi ci sono tutti. Certo: questo aiuto o appoggio - lo si chiami come si vuole - americano riguarda un periodo limitato (diciamo dal 2011) nella "storia" dell'ISIS. Però, guarda caso, il bubbone è venuto fuori in tutta evidenza solo oggi. Non credo che si tratti solo di una disattenzione mediatica occidentale.

Oltretutto io non ho capito una cosa, ma la coalizione internazionale anti-Isis, formata dai paesi più armati del mondo e rivolta contro un gruppo di male armati jihadisti, che diavolo avrebbe fatto fino ad ora?

[Giò]

Comunque, se dovesse rimettersi in pista LUI in Iran ne vedremo delle belle secondo me.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mon...9facfbabf.html

[Canaglia]

Questo può esser vero per l'ISIS in Iraq, ma sappiamo tutti che l'organizzazione di Al Baghdadi oggi ha ramificazioni che vanno ben oltre l'Iraq o la stessa Siria. Com'è stato possibile ciò? Ora, non per far ad ogni costo del complottismo, ma è palese che abbiano fatto affidamento su mezzi al di fuori dell'ordinario. La domanda è: chi glieli ha forniti? Solo qualche sceicco arabo particolarmente fuori di testa? Secondo me, no. La risposta è una sola: gli americani. Ed i motivi ci sono tutti. Certo: questo aiuto o appoggio - lo si chiami come si vuole - americano riguarda un periodo limitato (diciamo dal 2011) nella "storia" dell'ISIS. Però, guarda caso, il bubbone è venuto fuori in tutta evidenza solo oggi. Non credo che si tratti solo di una disattenzione mediatica occidentale.

Beh, se si parla di Al Qaeda (e non di ISIS quindi) secondo me senza fare del complottismo qualcosa di strano in effetti può esserci sotto.
Considera che gli USA hanno provato ad aprire canali di dialogo con le formazioni dell'Islam politico sunnita tramite il Qatar (che gran parte della stampa mainstream occidentale, quindi non parlo di Meyssan o simili ma del New York Times, del Washington Post e del Guardian, indica come sponsor di Al Nusra in Siria, cioè di Al Qaeda).
Pochi anni fa i talebani afgani avevano pure aperto un ufficio politico di rappresentanza in Qatar, per dire

[Giò]

Oltretutto io non ho capito una cosa, ma la coalizione internazionale anti-Isis, formata dai paesi più armati del mondo e rivolta contro un gruppo di male armati jihadisti, che diavolo avrebbe fatto fino ad ora?

Nulla di sostanziale. Qualche scaramuccia, ma il Califfato tiene le posizioni. Ci vorrebbe: a) maggiore determinazione; b) l'appoggio e la collaborazione di Siria, Iran e Russia.