Italia 1936

[von Dekken]

Salvo imprevisti lo scenario vincente per il secondo tentativo di gioco ucronico sarà questo, quindi inizio ad aprire il thread.
Spero che tutti quelli che hanno votato vogliano giocare. Personalmente mi riserverei il ruolo di narratore e di giocatore del Regno Unito, nel caso fosse necessario. Resta inteso che qualsiasi proposta è ben accetta. Per iniziare le regole di base sono quelle di Francia 1871.

Lo scenario iniziale è questo: a Natale 1935 Mussolini ha un ictus che gli impedisce di continaure a governare, quindi molto di malavoglia il Re riassume il potere e pensa di indire delle elezioni. Inizialmente ogni giocatore - o più giocatori assieme - dovrebbe creare un partito di sua scelta, con un mini programma. Tenete presente che è già iniziata la guerra contro l'Etiopia e che ovviamente il partito comunista è fuorilegge (naturalmente se qualcuno vuole giocare come comunista lo può fare, per il momento come extraparlamentare).
I 500 seggi della nuova Camera dei Deputati saranno ripartiti per due quinti con il risultato di un sondaggio pubblico e per gli altritre quinti con una ripartizione basata sulle ultime elezioni libere precedenti, con la speranza di non produrr eun risultato arbitrario. Sistema elettorale proporzionale.

Ovviamente non è obbligatorio rappresentare un partito politico, volendo si può impersonare un gruppo industriale o una converticola militare, una potenza estera o la Chiesa Cattolica. Insomma lo scenario è il più libero possibile, poi vediamo come si sviluppa, e proviamo ad indirizzarlo nel modo migliore.

[Cattivo]

Io vorrei dirigere il Partito d'Azione

[Perseo]

Prendo subito Farinacci e fondo il Movimento Sociale Italiano.
Al momento siamo una corrente interna del PNF, ma potremmo uscirne se prende la strada della massoneria e del servizio ai padroni.

Programma di politica interna: rendere libera la costituzione di sindacati, proseguire col corporativismo, ma con rappresentanti veri dei lavoratori e non gente di nomina politica, lavorare quanto possibile per potenziare le infrastrutture, libera iniziativa per chiunque voglia aprire attività economiche, mettere un limite massimo a pressione fiscale e debito pubblico, eliminare la censura sulle arti.

Politica estera: Vincere la guerra già iniziata, ma poi sganciarsi progressivamente dall'Africa orientale, ridurre le spese militari per avere più fondi da dedicare ai lavori pubblici, cercare una normalizzazione dei rapporti con l'Unione Sovietica e quindi con i comunisti italiani, strettamente a patto che rinuncino all'internazionalismo e alle fisime da setta religiosa gnostica.

In entrambi i campi guerra totale contro i massoni e l'internazionale bancaria.

[von Dekken]

Bene ragazzi...ah fatevi un po' di pubblicità elettorale.
Quando tutti avranno scelto il loro partito aprirò il sondaggio.

[Cattivo]

Ovviamente il Partito d'Azione viene fondato ante litteram rispetto all'HL (nel 1942), partito liberal-socialista, radicale, anticlericale, laicista, repubblicano.
Il partito si propone come scopo principale la giustizia sociale e una fede incrollabile nella democrazia e nella libertà. Si trova a metà strada politicamente tra i partiti di centro (il Partito Popolare) visti come immobilisti e i Partiti Socialista e Comunista, con i quali però gli Azionisti discordano sulla proprietà privata e soprattutto sul concetto di "dittatura del proletariato" che è solo un'altra dittatura fascista. E' molto distante dall'ideologia liberista e ha visioni di socializzazioni parziali dei mezzi di produzione e democratizzazione del sistema produttivo. Mi sembrano ovvi i legami con la Massoneria.

[Flaviogiulio]

Il Partito Popolare Italiano si riorganizza richiamandosi nella sostanza all'Appello ai liberi ed ai forti" del 1919, ovviamente aggiornato in base a quanto accaduto nei successivi 15 anni, per cui:
1) Difesa del Concordato del 1929, del ruolo fondamentale della famiglia e della libertà di insegnamento. Lotta a tutte le forme di ateismo socialista o massonico. Difesa e promozione dell'associazionismo e del sindacalismo cattolico.
2) Promozione e tutela della piccola proprietà terriera e superamento graduale del latifondo.
3) Conclusione vittoriosa della guerra in corso, senza però la trasformazione dell'Etiopia in una colonia, si può puntare in alternativa ad una qualche forma di protettorato o a vantaggi territoriali in Eritrea o Somalia. Rifiuto di qualsiasi alleanza con la Germania hitleriana.
4) Salvaguardia parziale del sistema corporativo con effettiva e libera elezione dei rappresentanti delle categorie produttive.
5) Investimenti in opere ed infrastrutture pubbliche, lotta all'analfabetismo ancora presente, promozione dello stato sociale.

[Gianky]

Prendo subito Farinacci e fondo il Movimento Sociale Italiano.
Al momento siamo una corrente interna del PNF, ma potremmo uscirne se prende la strada della massoneria e del servizio ai padroni.

Programma di politica interna: rendere libera la costituzione di sindacati, proseguire col corporativismo, ma con rappresentanti veri dei lavoratori e non gente di nomina politica, lavorare quanto possibile per potenziare le infrastrutture, libera iniziativa per chiunque voglia aprire attività economiche, mettere un limite massimo a pressione fiscale e debito pubblico, eliminare la censura sulle arti.

Politica estera: Vincere la guerra già iniziata, ma poi sganciarsi progressivamente dall'Africa orientale, ridurre le spese militari per avere più fondi da dedicare ai lavori pubblici, cercare una normalizzazione dei rapporti con l'Unione Sovietica e quindi con i comunisti italiani, strettamente a patto che rinuncino all'internazionalismo e alle fisime da setta religiosa gnostica.

In entrambi i campi guerra totale contro i massoni e l'internazionale bancaria.

Mi scrivo anche io, magari guardando con attenzione gli extraparlamentari comunisti (i fratelli in "camicia rossa")

[Perseo]

Mi scrivo anche io, magari guardando con attenzione gli extraparlamentari comunisti (i fratelli in "camicia rossa")

Se vinciamo e riusciamo a normalizzare i rapporti con l'URSS si potrebbe arrivare a legalizzare di nuovo il PCI.

Però fermo restando il divieto di attività antinazionali.
Fermo restando anche che possono pure essere atei se vogliono, ma se l'ateismo diventa una facciata per nascondere la gnosi massonica non va più bene. Se sei al servizio dei massoni non sei al servizio del popolo italiano.

[Massimo Piacere]

Nel PNF avviene una scissione. Farinacci va a fondare il Movimento Sociale e Berto Ricci,avendo già avuto uno scontro importante con Farinacci in passato, e tenendo fede a quanto scritto nell'ultimo numero del "L'Universale" dell'Agosto scorso,"non è più tempo di carta stampata", decide di tornare dall'Etiopia e presentarsi alle elezioni con una nuova lista col nome appunto di "Movimento della Rivoluzione Perpetua".
Essendo di formazione anarchica, il movimento non ebbe una struttura tradizionale ma piuttosto cercava l'appoggio degli ambienti più rivoluzionari. Trovò subito l'appoggio di Bombacci che nei primi anni '30 si era avvicinato al fascismo, anche se non vi aveva ancora ufficialmente aderito (ben presto egli prese le redini del movimento, ipoiché Ricci non si sentiva in grado di stare in una posizione di comando) . L'appoggiarono anche tutti quei fascisti "sansepolcristi" che avevano creduto nel programma del 1919 e che credevano ancora non concluso il processo della rivoluzione fascista. Bombacci, poi offrì a Togliatti, informati anche i contatti in Russia, la possibilità di ottenere l'appoggio, in maniera ufficiosa, dei comunisti che in quel momento erano stati messi fuorilegge. Togliatti pur vedendo di buon occhio il progetto di Ricci e Bombacci, non poté concedere l'appoggio dei suoi ma nemmeno cercò di ostacolarli e si mantenne in una posizione di osservatore.

L'intento del movimento era quello di continuare la rivoluzione che era stata frenata dalla Borghesia, superando il corporativismo e trasformandolo in socializzazione dei mezzi di produzione. Il lavoratore, inteso come categoria dello spirito, doveva diventare il perno della nuova società, che sarebbe diventata "civiltà del lavoro".
Tenendo a mente la lezione mussoliniana, e per evitare la messa al bando del partito, il movimento provò ad affievolire i sentimenti anti-monarchici e anti-clericali dei suoi esponenti, trovandogli un posto utile nell' ideologia del lavoro.
In politica estera si era favorevoli alla guerra in Etiopia e alla costituzione dell'Impero, seguendo le idee che Ricci aveva già esposto ne L'Universale e che l'avevano portato a decidere di partire per la guerra. Inoltre, invocavano un avvicinamento verso l'Unione Sovietica, anche se alcuni di essi, Bombacci in primis, non vedevano di buon occhio Stalin e lo accusavano di aver tradito la rivoluzione di Lenin. La Germania nazionalsocialista non veniva vista di buon occhio, anche se le porte non furono chiuse completamente. Erano forti, invece, i contatti con Ernst Junger e Ernst Niekish, che nel '32 avevano scritto L'Operaio a quattro mani, opera che era molto vicina alle idee del Ricci.
Comunque il nemico da combattere era il mondo borghese, capitalista e massone di Londra e di Washinghton, e come si suol dire: "il nemico del tuo nemico è tuo amico".

[Massimo Piacere]

Mi scrivo anche io, magari guardando con attenzione gli extraparlamentari comunisti (i fratelli in "camicia rossa")

ma che te iscrivi con Farinacci, noi c'avemo Ricci e Bombacci.