Francia, il Partito socialista recupera ma il Front National resta in testa | Votofinish
L’avanzata di Marine Le Pen in Francia continua ma il Partito socialista mostra segnali di recupero. A seguito degli attentati del 7-9 gennaio, la popolarità del presidente François Hollande è infatti rapidamente cresciuta: alla fine del 2014 aveva toccato il minimo storico del 13%, ma dopo gli attentati il balzo è stato netto e la percentuale è tornata a toccare quota 40, che non veniva raggiunta dalla fine del 2012, l’anno della sua elezione. A beneficiare del clima di unità nazionale che si è instaurato nel paese, complice anche la straordinaria marcia repubblicana dell’11 gennaio, è stato anche il premier Manuel Valls, la cui popolarità è passata in pochi giorni dal 44 al 61%. Quest’impennata va indubbiamente riconsiderata tra qualche mese, quando l’onda di emozione suscitata dagli attentati terroristici verrà meno e torneranno al centro del dibattito politico le misure per la crescita economica. Ma un primo risultato il Partito socialista è già riuscito a conseguirlo.
Si è infatti tenuto ieri il primo turno dell’elezione suppletiva nella quarta circoscrizione di Doubs, nella Francia centro-orientale al confine con la Svizzera: il rispettivo seggio nell’Assemblea nazionale è stato lasciato libero pochi mesi fa da Pierre Moscovici, l’ex ministro dell’Economia nominato commissario europeo. Il ballottaggio si terrà domenica prossima e la contesa sarà tra la candidata del Front National, Sophie Montel, che ha ottenuto il 32,60% dei voti, e l’esponente del Partito socialista Frédéric Barbier (28.85%). Nonostante la sconfitta al primo turno, per il Partito socialista questo non può definirsi un risultato del tutto insoddisfacente, tenendo conto dei sondaggi sfavorevoli della vigilia e dell’esito delle tredici precedenti elezioni suppletive che si sono svolte tra la fine del 2012 e la fine del 2014: in ben dodici casi, infatti, a vincere è stato il centro-destra (in particolare con l’UMP ma anche con partiti minori che fanno parte della stessa coalizione), e solo in uno il centro-sinistra (peraltro da un candidato del Partito radicale di sinistra benché sostenuto dal Partito socialista). A ciò che si aggiunga che in quattro elezioni suppletive su tredici il candidato socialista non era arrivato nemmeno al ballottaggio.
Il Front National ha attualmente un solo seggio nell’Assemblea nazionale, quello di Marion Maréchal-Le Pen, 25enne nipote di Jean-Marie, eletta nel 2012. Per poter conquistare il secondo seggio Marine Le Pen ha schierato un pezzo da novanta, Sophie Montel, eletta al Parlamento europeo lo scorso 25 maggio. Non si tratta però di una candidata calata dall’alto: Montel si è infatti presentata in questa stessa circoscrizione già alle elezioni legislative del 2002, del 2007 e del 2012, ottenendo rispettivamente il 19,61%, l’8,38% e il 24,47% dei voti. La vittoria al primo turno di ieri la rende ora favorita, ma molto dipenderà dalla decisione che sarà presa domani dall’UMP, il partito di Nicolas Sarkozy rimasto a sorpresa escluso dal ballottaggio (il suo candidato, Charles Demouge, si è fermato al 26,54%). Lo scontro è infatti aperto tra due visioni assai diverse: la linea della corrente di maggioranza è quella di non fornire alcuna indicazione di voto agli elettori, mentre la minoranza moderata, che fa riferimento all’ex premier Alain Juppé e all’ex candidata sindaca di Parigi Nathalie Kosciusko-Morizet, è pronta a sostenere il candidato socialista in nome dell’«alleanza repubblicana» contro il Front National.