«Amo il mio cane più di mio figlio»
La confessione di una mamma
di Chiara Maffioletti
Può una madre amare il proprio cane più di suo figlio? L’inglese Kelly Rose Bradford ne è convinta e per spiegarlo ha scritto addiruttura un articolo sul Daily Mail in cui, “senza il minimo senso di colpa”, racconta come la sua adorata cagnolina Matilda venga prima di tutto e tutti per lei, anche prima di suo figlio di 11 anni. Quando ho l’letto, il primo pensiero è andato al ragazzino che vedevo in foto, William. Poveraccio, mi sono detta. Ma quella che a prima vista poteva sembrare solo la provocazione di una signora inglese non proprio furbissima, nasconde in realtà dei sentimenti piuttosto profondi e comuni, al punto che sarebbe un errore liquidare la faccenda come l’imprudente uscita di una matta.
Gli animali oggi sono spesso considerati parte della famiglia che li ha adottati. E io sono tra quelli che la vedono così, per dire. Se per mio nonno un cane serviva soprattutto per fare la guardia, per mio padre per fare la guardia e dargli qualche carezza, per me invece un cane (ma vale anche per altri animali, ovvio), il MIO cane, è un esserino (un maltese) meraviglioso a cui voglio un mare di bene, che coccolo, che voglio rendere felice e che mi fa felice. In effetti più di parecchi “umani”. Sono convinta di far parte di una larga schiera, tra chi ha degli animali. In molti forse preferiamo la loro compagnia a quella di tanti colleghi, di diversi parenti, di alcuni amici.Eppure mi rendo conto che arrivare a dire di amare più il proprio cane del proprio figlio è una degenerazione. O meglio, forse l’appagamento di una pesante insicurezza, che sarebbe alla base di quel desiderio di accudimento e di sentirsi speciali che si realizza quando qualcuno ha totalmente bisogno di te. E solo di te.La mamma inglese spiega questo nella sua lettera: il costante bisogno di attenzioni del suo cane soddisfa in pieno il suo istinto materno, al punto che “tutte le volte che la guardo, il mio cuore prova un incommensurabile senso d’amore e il desiderio di stringerla a me. Ammetto liberamente che la amo tanto quanto mio figlio. Anzi, in diverse occasioni più di lui”.
Questo perché – sempre secondo la signora – un figlio avrebbe anche diverse “controindicazioni” (fa disordine in casa, va ogni volta convinto a fare i compiti o a mettersi i vestiti giusti), mentre un cane chiede solo affetto e un po’ di cibo. Inoltre:“Tutto quello che faccio per Matilda si traduce in amore e gratitudine. Viceversa non importa quanti pasti prepari a William, quanti vestiti gli lavi o quante ore dedichi ai suoi impegni: in compenso quasi mai ricevo nemmeno un grazie”.
Tradotto: un animale non ti chiede nulla ma ti ama più di tutto. E non ti lascia mai solo. Qui c’è il passaggio che più mi inquieta di tutta la faccenda. Per questa mamma il “valore aggiunto” di un cane rispetto a un figlio, sarebbe che con un animale resta intatta negli anni la sensazione di avere a che fare con un bambino, inteso come un esserino che ha bisogno di te. Mentre i bambini, quelli veri, crescono e a un certo punto diventano indipendenti.E’ una sua forma di follia, diranno i meno emozionabili tra voi (tra cui ci sono anche io, in effetti). E invece no.Recenti studi avrebbero infatti dimostrato che un cane stimola gli stessi istinti genitoriali di un bambino. La “mamma” (umana) di un cane proverebbe gli stessi sentimenti (nel senso che appartengono alla stessa categoria) d’amore e attenzione che prova per i suoi figli.
Come ricordava in un suo mitico post Maria Volpe, basta fare un giro in strada con un passeggino (meglio se doppio) per rendersi conto come ormai, molto spesso, la gente sia molto più bendisposta nei confronti degli animali che dei bambini. Io mi sono accorta che, andando a fare un giretto con la mia suddetta cagnolina e un mio nipotino (pur bellissimo, fidatevi) in passeggino, le persone si fermavano per fare i complimenti al cane.
Ma la riflessione sul primato dell’animale sul proprio figlio è una nuova frontiera. “Matilda non scompare per andare a scuola ogni giorno, non fa sport, non ha impegni. E’ sempre vicina a me”, continua l’articolo. “A differenza di quello che faccio con mio figlio, non preparo Matilda per renderla autonoma. La sua vita è iniziata e finirà con me. Per questo il mio ruolo è renderla più felice possibile. Mio figlio invece ogni giorno dimostra di avere sempre meno bisogno di me”. E ancora, di fronte alle tenerezze sempre più rare di William, “Matilda ogni volta che mi rivede, anche se mi allontano pochi minuti, mi saluta come se fossi stata via mesi, è gelosa di me, vuole stare con me. Per questo non posso immaginare di amare qualcuno di più”.
“Un figlio inizia ad avere meno bisogno di te dal primo giorno di scuola. Crescendo ti dirà che non vuole che interferisci nella sua vita, non ti vorrà attorno quando sarà con i suoi amici. Un cane invece non lo farà mai. E amo questo. A chi non fa piacere sentire di essere importante e sapere che per qualcuno sei il centro del mondo?”, conclude.
Quali sono i sentimenti che provate verso i vostri animali? E’ assurdo o normale amarli tanto quanto i propri cari? E sono tutti sentimenti autentici o piuttosto la risposta a voragini di insicurezza?
Twitter @ChiaraMaff
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