Mi chiedo quale sarà il destino dei movimenti borbonici e/o meridionalisti così come quello dei leghisti dopo la storica presa di posizione di salvini sul sud che può essere bene esemplificata dalla dichiarazione di scuse ai meridionali rese da salvini a Palermo nei giorni scorsi e ciò alla luce dell'incoronazione dello stesso salvini alla guida del centro dx da parte di Berlusconi
Precisato subito che salvini e la lega in realtà non sono mai stati davvero il partito antiitaliano e antisistema che hanno simulato di essere durante tutto questo ventennio ma che anzi hanno partecipato a tutto tondo ai banchetti di casta e di regime (su questo punto c'è tanta letteratura sul forum "padania" di questop network), ciò precisato non possiamo però non considerare il fatto che invece la percezione nelle masse poco informate era invece quella di una pericolosa realtà antiitaliana e antistatale.
Considerando altresì che le masse sono facilmente teleguidabili attraverso i media per cui sarebbe un giochetto da ragazzi ribaltare il giudizio su salvini e la lega attraverso un bel lavaggio del cervello collettivo circa le miserie antimeridionali commesse nel trascorso ventennio.
Se così sarà allora verrà spontaneo chiedersi cosa ne sarà del meridionalismo indipendentista e/o borbonico che si è sviluppato in questi anni proprio in funzione antileghista tenendo presente che prima della lega gli indipendentisti meridionali erano davvero pochissimi tra cui è bene ricordare il grande Zitara.
Lancio questo dibattito.
Io inizio a rifletterci su
(by pasquale sciammarella)
Ultima modifica di uqbar; 10-02-15 alle 18:48
ho fatto un po di correzioni sintattiche, stamattina lo avevo scritto di getto senza riesaminarlo
Un meridionalista non vota lega...ne ora ne mai , non ho bisogno di padroni
su questo non ci sono dubbi!
la questione è se rimarrano o meno in vita i movimenti meridionalistici che sono fioriti in questi anni solo per reazione all'antimeridionalismo della lega.
in altri termini gli indipendentisti meridionalisti come noi seguaci di Zitara indipendentisti lo sono indipendentemente dalla esistenza di una lega antimeridionale.
ma posso però assicurarti che la stragrande maggioranza dei meridionalisti in realtà non sono contro lo stato italiano ma sono semplicemente anti-leghisti, per cui se la lega non verrà più avvertita come anti-italiana o antimeridionale sorge la questione: continueranno la lotta indipendentistica o no?
Ultima modifica di uqbar; 10-02-15 alle 19:36
secondo me, salvini non ha nulla a che fare con l'indipendetismo meridionale.
raccoglierà voti dell'ex destra missina e una serie di democristiani che tentano di riciclarsi.
molti tra queste persone pensano davvero che il nord sia meglio del sud e che i meridionali si meritino la condizione di inferiorità.
forse qualche movimento neoborbonico di ispirazione conservatrice si farà incantare e ci perderà dignità.
scusa Main ma forse ho espresso male la questione.
salvini si avvia ad essere il leader non solo della lega ma di tutto il centrodestra italiano e sarà l'erede di berlusconi.
la lega diventerà un partito federalista ITALIANO senza alcuna connotazione antimeridionale.
i leghisti per come li conosciamo oggi spariranno!
non credo che ci sia qualche meridionalista che possa votare lega.
il problema che pongo è questo: che ne sarà del meridionalismo a seguito della trasformazione della lega?
anzi, più precisamente, che ne sarà di quel meridionalismo esistente solo in funzione antileghista, una volta venuto meno l'antimeridionalismo?
non credo che la lega perderà il suo carattere meridionale.
il federalismo come lo intende il legaiolo è chi è ricco si tiene i soldi senza nessuna solidarietà, chi è povero deve stare nello stesso mercato del ricco e non può autogovernarsi.
il meridionalismo in funzione anti leghista .... mah.
esiste un meridionalismo di chi ha ragionato sui problemi del meridione e un meridionalismo di chi ha subito razzismo da parte di settentrionali.
credo entrambi rimarranno.
forse una parte dei meridionalisti confluirà nella lega dando preminenza a ragioni identitarie che a ragioni socioeconomiche ma sbaglieranno.