Il Papa: «Chi non va a Messa è scemo»
Prima della parrocchia a Pietralata il Pontefice a sorpresa in un campo nomadi Ai fedeli: «Gesù non parla in tv ma nel Vangelo, leggetelo ogni giorno»
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Ancora periferie, ancora sorprese. Papa Francesco ieri si è recato a Pietralata per visitare la parrocchia di S. Michele Arcangelo. Ma prima di arrivare, ha deciso di fermarsi nel campo nomadi di Ponte Mammolo noto come «Campo Arcobaleno», che ospita rom ma anche profughi provenienti dall’Africa e dall’America Latina. Nell’insediamento, che si trova alla confluenza del territorio di diverse parrocchie e nel quale prestano la loro opera i volontari della comunità di S. Egidio, il Papa è stato accolto con grande gioia. Ha scherzato e recitato il Padre nostro in spagnolo, poi ha impartito la benedizione prima di salutare tra strette di mano e abbracci per recarsi nella parrocchia.
Qui il Pontefice è arrivato pochi minuti prima delle 16, accolto da centinaia di persone, e ha subito incontrato i gruppi parrocchiali, a cominciare dai senza tetto, ai quali ha donato dei sacchi a pelo, e dai malati. Poi le famiglie dei battezzati durante l’anno. «Mai finire la giornata senza fare la pace. In un matrimonio, la cosa brutta brutta è il rancore. Mai finire la giornata senza fare la pace, almeno con un gesto» ha suggerito ai genitori. Ai ragazzi del catechismo ha invece spiegato che «avere invidia e gelosia nel cuore è l'inizio della guerra». Rispondendo ai bambini, il Papa ha ricordato i conflitti in corso: «Iraq, Ucraina, Africa, tante guerre perché c'è tanto odio, seminato dal diavolo. Quando voi sentite nel cuore, odio, invidie, gelosie state attenti, perché questo viene dal diavolo».
Prima delle confessioni, Francesco ha incontrato gli scout, realtà particolarmente attiva nella parrocchia. A loro ha sottolineato il valore della Messa: «Se mi dici "non vado a Messa perché sono stanco" io ti rispondo: "sei uno scemo!" Perché sei tu che perdi, se vai a Messa ricevi Gesù e sei più forte per lottare nella vita». Il Papa ha anche spiegato la sua scelta di diventare sacerdote: «Come ho capito che la mia scelta di vita era quella giusta? Ci si sente come quando un uomo e una donna si scelgono e si sposano. C’è una sicurezza interiore, di voler andare avanti perché si è sicuri di amarsi. Tu - ha detto rispondendo a una ragazza - mi puoi dire che ho fatto tante rinunce, ma anche nel matrimonio ci somo rinunce: se sposo una persona rinuncio a tutti gli altri, alla comodità. La vita di un matrimonio non è facile, no?».
Poi la celebrazione della Messa con il cardinale vicario Vallini, il vescovo ausiliare mons. Di Tora, il parroco don Aristide Sana e i suoi collaboratori. All’omelia Francesco ha ricordato che «Gesù predica e guarisce. Possiamo domandarci: mi lascio predicare da Gesù o so tutto? Lo ascolto o preferisco ascoltare le chiacchiere della gente? E dove posso sentire Gesù, su quale canale tv parla? Ma nel Vangelo! È un’abitudine che ancora non abbiamo: cercare le parole di Gesù nel Vangelo, portarlo con noi, leggerlo 5, 10 minuti. Avere un contatto quotidiano». Poi ha aggiunto che «Gesù guarisce: lasciati guarire da lui» perché «tutti abbiamo ferite, spirituali, peccati, inimicizie, gelosie. Questo va guarito. E come? Prega e chiedilo a Gesù».
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