Originariamente Scritto da
POL
La diplomazia internazionale inizia faticosamente a muoversi. L’escalation della situazione in
Libia, con il bombardamento di
Derna da parte delle forze egiziane, ha spinto la comunità internazionale – a partire dall’Italia, tra i Paesi a maggior rischio di coinvolgimento diretto, stante la vicinanza geografica – a cercare di mettere a punto contromisure adeguate.
E così, mentre il raid aereo e l’assedio di
Sirte starebbero iniziando a dare i primi frutti – con un primo arretramento dell’Isis, a partire dalla cittadina di
Nawfaliya, a 145 km da Sirte – oggi è il giorno del vertice Onu, organizzato su iniziativa francese e sponda egiziana. Nel frattempo Europa e USA, tramite una dichiarazione congiunta, avvertono: “Non sarà consentito a chi tenta di impedire il processo politico di condannare il Paese al caos e all’estremismo”.
Intanto ieri sera il premier italiano
Matteo Renzi ha sentito il presidente francese
François Hollande. Attivo anche il responsabile della Farnesina,
Paolo Gentiloni, che ha avuto un colloquio telefonico con il Segretario di Stato americano John Kerry. Un Gentiloni che dalla riunione ONU odierna si attende “la presa di coscienza al Palazzo di vetro della necessità di raddoppiare gli sforzi per favorire il dialogo politico”.
Libia, Gentiloni: errori anche da Comunità internazionale
Nell’informativa presentata oggi alla Camera, il ministro degli Esteri spiega di non volere “avventure e tantomeno crociate”, chiedendo però di agire in tempi stretti, visto l’aggravarsi della situazione e il rischio di un cortocircuito tra gruppi locali e Isis, che richiede la massima attenzione. E’ un Gentiloni che fa anche autocritica: “Le origini della crisi attuale vanno cercate negli errori compiuti anche dalla comunità internazione nella fase successiva alla caduta di vecchio regime”.
Lo stop del M5S
Dura la critica del M5S all’ipotesi di intervento armato. “Una guerra in Libia sarebbe una catastrofe, sarebbe il nostro Vietnam: se Gentiloni e Pinotti vogliono fare i marines, si accomodino pure. Spenderemo i loro stipendi da casta per cose più utili”. L’attacco arriva da
Alessandro Di Battista, deputato del Movimento Cinque Stelle, durante il dibattito alla Camera a seguito dell’esposizione di Gentiloni. E aggiunge: “Per voi l’unica soluzione sono le bombe perché le lobby degli armamenti pressano”.
Scritto da: Emanuele Vena
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