Originariamente Scritto da
LEONIDA
LE 30 ORE!
Promuovere il benessere significare aumentare il nostro grado di civiltà.
Quali sono gli elementi che caratterizzano per una persona lo stato di benessere?
In primo luogo possiamo affermare che occorra l'educazione a comprendere se stessi e gli altri; la possibilità di avere un reddito sufficiente a vivere dignitosamente, il quale soddisfi i bisogni primari come mangiare, vivere in una casa, comprarsi vestiti. Magari anche di poter soddisfare anche altri bisogni non strettamente primari, come avere un computer, l'automobile, comprarsi libri, farsi un viaggio di tanto in tanto.
La qualità della vita nel suo complesso non si limita a questo, serve anche una impostazione della società rivolta a promuovere il benessere: questa impostazione manca per esempio se si deve vivere ammassati in grandi città sovraffollate, oppure se si vive immersi nello smog e nel rumore costante, e in un ambiente di cemento privo di sufficienti aree verdi. Nella nostra attuale società è carente l'educazione a mangiare e cucinare piatti sani e gustosi, a pretendere la qualità della propria abitazione.
Una delle questioni fondamentali per realizzare lo stato di benessere è il possesso del proprio tempo: un numero di ore quotidiane nelle quali si è liberi di scegliere cosa fare. Il proprio tempo libero quindi è la propria libertà: maggiore è il numero di ore libere, più si è liberi: in una società libera dunque per un cittadino non è sufficiente il diritto di poter eleggere questo o quell'altro politico alle elezioni ogni certo numero di anni.
Nelle ore di tempo non-libero si vive da automi o anche da schiavi, avendo il dovere di eseguire determinati compiti in un determinato luogo e in un determinato modo, e nel lavoro specialmente, sotto la direzione e il controllo di qualcuno.
Attualmente la nostra organizzazione sociale priva quasi totalmente i lavoratori del loro tempo libero: all'incirca 5/7 della vita settimanale e per molti anche 6/7, sono assorbiti dal lavoro.
Per 5 giorni alla settimana si lavora dalla mattina alla sera; tolto il tempo per sbrigare gli altri obblighi inevitabili, come le necessità della casa e della famiglia, il tempo libero si riduce quasi a zero e diventa più che altro tempo "vegetativo", ovvero di smaltimento della fatica e dello stress.
Vivere pienamente, praticando attività extralavorative di qualunque genere, per un lavoratore è estremamente difficile, così che gradualmente questa situazione di difficoltà, caratterizzata da una costante fretta quotidiana, conduce le persone a vivere unicamente per lavorare: il lavoro diviene un fine e non un mezzo.
Si sente spesso qualche politico o intellettuale lamentarsi dello scarso livello culturale dei cittadini, oppure della scarsa attività fisica che consentirebbe un maggiore stato di salute, addebitando queste situazioni alla volontà individuale. In realtà risulta essere una responsabilità che va addebitata principalmente al fatto che il tempo libero è praticamente inesistente per un lavoratore con un classico contratto di 40-45 ore settimanali, cioè per la quasi totalità dei lavoratori.
Questa condizione sociale ovviamente porta con sé avvilimento, alienazione, passività.
Per una vita di qualità è condizione necessaria la riduzione dell'orario lavorativo obbligatorio settimanale a 30 ore (6 ore al giorno per 5 giorni alla settimana).
In aggiunta questo risulta essere anche il modo più efficace per gestire in modo equilibrato la famiglia; tutti e due i coniugi possono lavorare e hanno il tempo per collaborare al bene della famiglia e viverla davvero. Con l'orario lavorativo di 40-45 ore settimanali, invece, uno dei coniugi è quasi sempre costretto a lasciare il lavoro per potersi occupare della famiglia mentre l'altro non la può vedere e vivere che solo a sera o per uno o due giorni la settimana, portando inoltre alla dipendenza economica di un partner e al suo sacrificio della carriera.
Oltre agli effetti positivi di maggiore libertà e felicità, altre conseguenze a livello sociale saranno la crescita culturale, l'innalzamento del livello di salute; maggiori posti di lavoro a parità di risultato della produzione.
Dunque più l'orario lavorativo è esteso più sono diffusi stress psichico, malessere fisico ed ignoranza.