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  1. #51
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    Predefinito La morte di giordano bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticlericale

    Anthos, non puoi fare sempre il giochetto di sviare le argomentazioni del tuo interlocutore.
    Puoi esimerti dal rispondere o puoi rispondere in tema.
    Buttare le carte per aria non è un atteggiamento che alla lunga porta costruttività in un forum.
    Ultima modifica di Miles; 04-03-15 alle 17:11

  2. #52
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    Predefinito Re: La morte di giordano bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticlericale

    Citazione Originariamente Scritto da Anthos Visualizza Messaggio
    Anthos, non puoi fare sempre il giochetto di sviare le argomentazioni del tuo interlocutore.
    Puoi esimerti dal rispondere o puoi rispondere in tema.
    Buttare le carte per aria non è un atteggiamento che alla lunga porta costruttività in un forum.

    Anthos è inutile che ti offendi, la Bibbia, ho fatto una ricerca, aveva solo un episodio, quello di Giosuè, che ferma il Sole, molto poco
    a favore del geocentrismo. in realtà si basavano sulla scienza aristotelica. E Aristotele era importante perchè teneva su l'impalcatura della Teologia
    cristiana da circa un 3 secoli.
    Quindi, certo, c'era la preoccupazione di difendere una teologia ma perchè si basava anche su una scienza fino ad allora giudicata affidabile, secondo
    i parametri di allora. Sarà la Chiesa stessa a mettere in crisi questi parametri scientifici con la libertà speculativa e di ricerca scientifica delle sue università.

    E' un processo di storia del pensiero lungo e tutto guidato dal pensiero cristiano.
    All'epoca che il sole girasse intorno alla terra appariva empiricamente e razionalmente non probabile.

    Infine dovresti cercare di fare uno sforzo e capire che in una società religiosa, con l'invenzione della stampa,
    ogni idea poteva essere usata da delinquenti per fomentare rivolte. rivolte non dovute al fatto che la gente si incazzasse
    col Papa per Galielo... che non gliene poteva fregare di meno a nessuno di queste faccende da accademici prive di qualsiasi risvolto pratico,
    ma dovute ai motivi economici e politici di sempre.
    Le eresie erano cme le ideologie del XIX-XX secolo. (peraltro queste ultime origineranno proprio da lì!)

    Galileo si adeguò per primo perchè farne un problema dopo 500 anni boh...
    Ultima modifica di emv; 04-03-15 alle 19:29
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  3. #53
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    Predefinito La morte di giordano bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticlericale

    Ma che motivo c'era di cancellare quanto da me tiportato? Ho semplicemente dimostrato, che vi e' stata una condanna perche' le posizioni di Galilei erano ritenute in contrasto con quanto affermato dalle Sacre Scritture perche' , appunto, cosi' fu scritto in sentenza.
    Non e' che il dato storico si possa cambiare.
    Mi e' stato detto che la Bibbia non c'entrava con la condanna. Ebbene , questo e' smentito dalla sentenza,. E si deve partire dal dato storico...o no?


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    Ultima modifica di Anthos; 05-03-15 alle 03:06

  4. #54
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    Predefinito Re: La morte di giordano bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticlericale

    Mah, Anthos voglio darti un altro tipo di risposta forse più utile.

    Se cerchi sempre piccoli casi su cui impuntarti
    non troverai mai grandi risposte....
    Ultima modifica di emv; 05-03-15 alle 03:07
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  5. #55
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    Predefinito La morte di giordano bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticlericale

    Piu' chiaro di cosi':

    ...Diciamo, pronuntiamo, sententiamo e dichiariamo che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S. Off.o vehementemente sospetto d'heresia, cioè d'haver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch'il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tener e difendere per probabile un'opinione dopo esser stata dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e pene dai sacri canoni et altre constitutioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Dalle quali siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori et heresie et qualunque altro errore et heresia contraria alla Cattolica ed Apostolica Chiesa, nel modo e forma che da noi ti sarà data. Et acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e transgressione non resti del tutto impunito, et sii più cauto nell'avvenire et essempio all'altri che si astenghino da simili delitti, ordiniamo che per pubblico editto sia prohibito il libro de' Dialoghi di Galileo Galilei. Ti condaniamo al carcere formale in questo S.° Off.° ad arbitrio nostro; e per penitenze salutari t'imponiamo che per tre anni a venire dichi una volta la settimana li sette Salmi penitentiali: riservando a noi facoltà di moderare, mutare, o levar in tutto o parte le sodette pene e penitenze. Et così diciamo, pronuntiamo, sententiamo, dichiariamo, ordiniamo e reservamo in questo et in ogni altro meglior modo e forma che di ragione potevo e dovemo.

    Quindi ' sospetto d'eresia' , per aver sostenuto tesi contrarie alle Sacre Scritture.
    In altri termini, il paradigma scientifico era la narrazione biblica.


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    Ultima modifica di Anthos; 05-03-15 alle 03:55

  6. #56
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    Predefinito Re: La morte di giordano bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticlericale

    Citazione Originariamente Scritto da Anthos Visualizza Messaggio
    Piu' chiaro di cosi':

    ...Diciamo, pronuntiamo, sententiamo e dichiariamo che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S. Off.o vehementemente sospetto d'heresia, cioè d'haver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch'il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tener e difendere per probabile un'opinione dopo esser stata dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e pene dai sacri canoni et altre constitutioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Dalle quali siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori et heresie et qualunque altro errore et heresia contraria alla Cattolica ed Apostolica Chiesa, nel modo e forma che da noi ti sarà data. Et acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e transgressione non resti del tutto impunito, et sii più cauto nell'avvenire et essempio all'altri che si astenghino da simili delitti, ordiniamo che per pubblico editto sia prohibito il libro de' Dialoghi di Galileo Galilei. Ti condaniamo al carcere formale in questo S.° Off.° ad arbitrio nostro; e per penitenze salutari t'imponiamo che per tre anni a venire dichi una volta la settimana li sette Salmi penitentiali: riservando a noi facoltà di moderare, mutare, o levar in tutto o parte le sodette pene e penitenze. Et così diciamo, pronuntiamo, sententiamo, dichiariamo, ordiniamo e reservamo in questo et in ogni altro meglior modo e forma che di ragione potevo e dovemo.

    Quindi ' sospetto d'eresia' , per aver sostenuto tesi contrarie alle Sacre Scritture.
    In altri termini, il paradigma scientifico era la narrazione biblica.


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    Il paradigma scientifico che si basava sulle Sacre Scritture non era messo in crisi OGGETTIVAMENTE ma solo IPOTETICAMENTE
    Bisogna infatti chiarire la differenza tra IPOTIZZARE e SCOPRIRE. Una cosa la scopri quando conformemente (o meno) a una teoria la cosa la verifichi e dimostri concretamente.
    Vediamo, cito Wiki che non è certo pro-Chiesa :

    La posizione della Chiesa al riguardo non differiva sostanzialmente da quella di Galileo: con molte più cautele, anche la Chiesa cattolica ammetteva la necessità di rivedere l'interpretazione delle sacre scritture alla luce di fatti nuovi e nuove conoscenze solidamente comprovate.[109] Ma nel caso del sistema copernicano, il cardinal Roberto Bellarmino e molti altri teologi cattolici sostennero, ragionevolmente, che non vi fossero prove conclusive a suo favore:[110]
    « Dico che quando ci fusse vera demostratione che il sole stia nel centro del mondo e la terra nel 3° cielo, e che il sole non circonda la terra, ma la terra circonda il sole, allhora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, e più tosto dire che non l'intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra. Ma io non crederò che ci sia tal dimostratione, fin che non mi sia mostrata »
    (Lettera del cardinal Bellarmino a padre Foscarini (Lettera XII, 1110 del 12 aprile 1615)[111])
    La mancata osservazione, con gli strumenti allora disponibili, della parallasse stellare (che si sarebbe dovuta riscontrare come effetto dello spostamento della Terra rispetto al cielo delle stelle fisse) costituiva invece, all'epoca, evidenza contraria alla teoria eliocentrica.[112] In tale contesto, la Chiesa ammetteva quindi che si parlasse del modello copernicano solo ex suppositione (come ipotesi matematica). La difesa di Galileo ex professo (con cognizione di causa e competenza, di proposito e intenzionalmente) della teoria copernicana quale reale descrizione fisica del sistema solare e delle orbite dei corpi celesti si scontrò quindi, inevitabilmente, con la posizione ufficiale della Chiesa cattolica. Tale contrapposizione sfociò nel processo a Galileo Galilei del 1633, che si concluse con la condanna[113] per eresia e l'abiura[114] forzata delle sue concezioni astronomiche.
    Galileo Galilei - Wikipedia


    La Chiesa era disponibile a rivalutare l'interpretazione del paradigma scientifico ma occorreva che alla teoria si unisse la pratica.
    Se Galielo avesse portato qualche tecnologia utile, chessoio per la navigazione, per la vita delle persone la Chiesa l'avrebbe giudicata, si sarebbe mostrata utile e buona di per sè.
    Queste indagini, che sono lecite e devono essere libere e svincolate da uno scopo, dovrebbero però restare negli ambienti accademici ed essere pubblicate solo su riviste per i tecnici, e divulgate al grande pubblico solo in correlazione con gli effetti pratici di codeste teorie. Perchè la Chiesa non si è mai opposta alle teorie o alle scoperte ma alle teorie date come scoperte già provate. Difatto l'eliocentrismo è stato dimostrato (così ci dicono io non ne ho la prova....) solo nell'XX secolo e in questo secolo diventa scoperta.
    Difatto si dovette aspettare il XX secolo perchè l'eliocentrismo fosse certamente dimostrato tramite la parallasse stellare!
    Parallasse - Wikipedia


    Vediamo il parere della Chiesa 400 anni dopo:

    Dopo ben tredici anni di dibattimento, il 31 ottobre 1992, la Chiesa chiarì la sua interpretazione sulla questione teologica scientifica galileiana riconoscendo che la condanna di Galileo Galilei fu dovuta alla sua ostinazione nel non voler accogliere l'invito della Chiesa a considerare le sue scoperte come semplici ipotesi non comprovate e, d'altra parte, alla «mancanza di perspicacia», ovvero di intelligenza e lungimiranza, dei teologi che lo condannarono.[7] Come disse infatti Giovanni Paolo II:
    « [...] Il giudizio pastorale che richiedeva la teoria copernicana era difficile da esprimere nella misura in cui il geocentrismo sembrava far parte dell’insegnamento stesso della Scrittura. Sarebbe stato necessario contemporaneamente vincere delle abitudini di pensiero e inventare una pedagogia capace di illuminare il popolo di Dio. »
    (Giovanni Paolo II ai membri della Pontificia Accademia delle Scienze, 31 ottobre 1992[7])

    Ora, io personalmente questa pedagogia che deve essere inventata ad hoc per seguire moderne teorie prima che esse siano comprovate! E' una pura assurdità.
    Cosa dobbiamo fare secondo GPII, inventarci pedagogie nuove, e quindi modificare la teologia, per cui Peccato Originale ecc... ad ogni nuova equazione fisica?
    Il Big Bang, gli universi paralleli, i buchi neri, lo Spazio Tempo... il mistero della Materia oscura, l'accellerazione dell'Universo, le Stringhe... l'Evoluzionismo... sono tutte teorie ben lungi dall'essere provate
    che porterebberò se applicate alla teologia conseguenze illogiche, incoerenti e disastrose e la scomparsa della religione cristiana in pochi anni perchè condurrebbero al totale soggettivismo e scetticismo
    Pertanto quell'osservazione del Papa è stata la solita espressione modernista che non dice nulla ma mette in pericolo tutto.

    Quando Galielo ha fatto le sue ipotesi non c'era alcuna utilità pratica, nessuna tecnica che ne potesse trarre vantaggio. La Chiesa ha compreso che vi era una totale discrepanza tra ciò che si vede ed esperimenta e ciò che è pura teoria. Le due cose teoria e pratica devono andare di pari passo se una è troppo avanti che cosa serve, se non a generare l'inquietudine e il sospetto di un grande inganno?
    Ecco commenti esemplari basati sugli studiosi di Galielo, sempre da wiki e che aderiscono alla posizione anticlericale:

    la conclusione del processo segnava la sconfitta del suo programma di diffusione della nuova metodologia scientifica, fondata sull'osservazione rigorosa dei fatti e sulla loro verifica sperimentale – contro la vecchia scienza che produce «esperienze come fatte e rispondenti al suo bisogno senza averle mai né fatte né osservate»[83] – e contro i pregiudizi del senso comune, che spesso induce a ritenere reale qualunque apparenza: un programma di rinnovamento scientifico, che insegnava «a non aver più fiducia nell'autorità, nella tradizione e nel senso comune», che voleva «insegnare a pensare».[84]

    Da cui si evince come ci sia la precisa volontà di insegnare che pensare equivalga a sovvertire la "fiducia nell'autorità, nella tradizione e nel senso comune" usando teorie che non hanno trovato oggettiva dimostrazione che solo 3 secoli dopo!
    Concludendo se il solo IPOTIZZARE (e NON LO SCOPRIRE come dimostrato) che la Terra gira intorno al Sole deve portare a perdere la fede in Cristo, nella Sua Chiesa e nella Tradizione allora aveva ragione il Santo Uffizio, se dopo 400 anni siamo a questo punto. Per me è il Sole che gira intorno alla terra. Nella mia professione non lancio missili nello spazio, non debbo calcolare orbite. Per me va benissimo così, le cose sono come le vedo.

    Anthos tu non hai idea di come si liberi la mente e il cuore pensare alle cose per come ci appaiono.
    Te lo consiglio di cuore.
    Ultima modifica di emv; 05-03-15 alle 14:53
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  7. #57
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    Predefinito Re: La morte di giordano bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticlericale

    17 febbraio 2018: San Policronio, Vescovo e Martire e San Giuliàno di Cappadócia; SABATO DOPO LE CENERI…
    In data odierna, 17 febbraio 2018, ricade anche il 418° anniversario del rogo purificatore in Campo dei Fiori di Giordano Bruno (1548 – 1600), ereticissimo anzi apostata frate domenicano del XVI secolo, giustamente condannato dalla Chiesa, che la propaganda laicista-illuminista, esoterista-massonica ed ateo-agnostica ha descritto pateticamente come “martire del libero pensiero”, vulgata che fa parte anche di certa pseudo-cultura "nazionalista" nostrana; ad es. l'anno scorso ho avuto modo di leggere un articolo di Luca Valentini su “Il primato nazionale” intitolato "Giordano Bruno e la necessità di un pensiero non conforme" ove per l’occasione ha fatto uno scandaloso elogio del subdolo opportunista nolano, l’ha definito “vero e proprio simbolo di libertà intellettuale” nonché “vittima in piena età moderna dell’oscurantismo religioso”, praticamente nulla la differenza tra le sue vedute e quelle del Grande Oriente d’Italia…
    Del resto, ben si sa che i massoni rinascimentali, nella loro polemica anticlericale, scelsero di omaggiare la figure di Giordano Bruno in quanto nemici della Chiesa di Roma, nulla di nuovo…
    Tra l’altro, che Bruno sia stato ingiustamente messo al rogo, è quello che sostengono pure gli pseudo-cattolici vaticano-secondisti ed i “papi” venuti dopo Pio XII con loro “meaculpismo” sulla Santa Inquisizione e tutto il resto…
    Quindi perfetta sintonia ideologica tra gli impostori neo-modernisti vaticano-secondisti occupanti della Santa Sede e gli anticlericali nemici della Chiesa Cattolica e del Cattolicesimo; e questi sarebbero gli “identitari” (i quali di solito criticano e rifiutano il Cristianesimo in quanto “culturalmente e razzialmente semitico, perciò estraneo all’Europa” ma poi esaltano un praticante stregone cabalista e fautore della new age ante-litteram intriso di mentalità magica giudaico-talmudica come “grande interprete della Tradizione Occidentale”, sic!!), in nulla distinguibili dai massoni e dai mondialisti perbacco…

    Più o meno tutto il “neoplatonismo”, “neopitagorismo” ed il pensiero “rinascimentale” che questi “tradizionalisti neopagani” esaltano è intriso di suggestioni magiche esotiche, è influenzato da tutto ed il suo contrario, dai culti misterici pre-ellenici e pre-italici, dall’antico Egitto, dagli oracoli caldei, da sette islamiche e soprattutto da un sostanziale cabalismo ("cabbala"/"Qabbalah" in ebraico vuol dire "tradizione", ma ovviamente si tratta di quella pervertita del giudaismo talmudico anticristiano e non più quella vetero-testamentaria preparatrice del Cristianesimo) sotto l’apparente vernice di “paganesimo” di derivazione indo-germanica e greco-romana.
    Ma questi stolti neppure se ne restono conto, pensano di essere “indigenisti” rifacendosi al peggior guazzabuglio di esotismo extraeuropeo ove di “nostrano” c’è solo la maschera!! Non c’è uno solo dei loro idoli antichi (Giuliano imperatore l’apostata, Plotino, Porfirio, Giamblico, ecc.) o contemporanei (a partire dai medesimi Julius Evola ed Arturo Reghini col loro “Imperialismo Pagano”), presunti filosofi e persino sapienti, che non fosse in qualche misura influenzato dal cabalismo e dallo pseudo-misticismo orientaleggiante, altro che eredità italica e greco-romana nostrana!!
    Tommaso D'Aquino (Roccasecca, 1225 – Fossanova, 7 marzo 1274), della famiglia dei conti longobardi di Aquino, aveva sistematizzato la vera teologia cattolica, già includendovi il meglio dell’eredità filosofica e culturale greco-romana che mai la Chiesa ha rinnegato ed anzi ha fatto propria saldandola col messaggio evangelico; ma poi sono venuti i vari Ramon Lull (1232 - 1316), italianizzato in Raimondo Lullo (originario di Maiorca, città multietnica e multireligiosa ove forte era l’influsso giudeo-islamico); Niccolò Cusano (1400-1464), Marsilio Ficino (1433-1499), Pico della Mirandola (1463-1494) che nelle Conclusioni filosofiche, cabalistiche e teologiche del 1486 (Conclusiones philosophicae, cabalisticae et theologicae) propinava un miscuglio di cristianesimo, giudaismo ed islamismo più svariate suggestioni esoteriche ed esotiche; Jeert Jeerts cioè Erasmo da Rotterdam (1469-1536); Paracelso (1493-1541), cioè Philippus Theophrastus Bombast von Hohenheim (detto Paracelsus), l’ebreo sefardita Baruch Spinoza (Amsterdam, 1632 - 1677), Tommaso Campanella (1568 - 1639), Giordano Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600) stesso, ecc. che hanno di fatto inventato un nuovo minestrone dottrinario a sfondo chiaramente o confusamente panteista rinnegando il Cattolicesimo ed il tomismo.
    È ben documentato da qualunque serio autore e storico delle idee, in area cattolica da Orio Nardi, Don Ennio Innocenti in “La Gnosi Spuria” e da Don Curzio Nitoglia, L'esoterismo: l'auto-divinizzazione dell'uomo e l'unità trascendente delle religioni alla luce della metafisica tradizionale, Centro librario Sodalitium, Verrua Savoia 2002.



    L?Esoterismo L?auto-divinizzazione dell?uomo e l?unità trascendente delle religioni alla luce della - e-commerce di Sodalitium
    “L’autore vuole dimostrare che tramite Raimondo Lullo, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Giordano Bruno e Baruch Spinoza, la Càbala spuria ha influenzato, in maniera decisiva, i grandi iniziati moderni. Il lettore potrà capire le definizioni di termini quali esoterismo, gnosi e càbala.”


    L’unica cosa che si può apprezzare di Giordano Bruno è il suo estremo “coraggio” (in realtà, temerarietà…) e la sua ostinatissima “coerenza”, però essa NON è una virtù se non è in relazione diretta con la Verità…
    I “martiri” del libero pensiero NON esistono, veri martiri sono solo i cattolici che professano la fede integrale…
    Gli eretici NON possono essere “martiri”, anzi pur a malincuore va detto (e chi se ne importa se ci accuseranno di essere “cattolici reazionari e retrogradi”, anzi è un titolo di merito!) che era giusto che venissero bruciati sul rogo in casi eccezionali…
    Papa Leone X, nella bolla "Exsurge Domine", infatti ha condannato le tesi eretiche di Martin Lutero, 41 su 95 in totale; la condanna della proposizione numero 33 recitava: "È contro la volontà dello Spirito Santo che gli eretici siano bruciati" (l’ipocrita Lutero tra l'altro ha fatto bruciare parecchi nemici del luteranesimo pur deprecando moralmente i roghi cattolici…), ergo la Chiesa ha sempre sostenuto che NON è necessariamente contro la volontà dello Spirito Santo che gli eretici siano bruciati in casi di particolare gravità.
    Un eretico pubblico ed impenitente è un pericolo per la fede e per la salvezza delle anime; di fronte ad un bene tanto grande la Chiesa ed i Papi adoperavano i mezzi più efficaci e severi per impedire che il veleno dell’eresia si diffondesse ovunque. Non dimentichiamo comunque che il rogo fu sempre considerato extrema ratio: prima si indagava sul reale senso delle affermazioni del presunto eretico, poi gli si mostrava che erano in contrasto con la Fede Cattolica; se a questo punto rimaneva sulle sue posizioni scattava la proibizione dell'insegnamento pubblico e della diffusione delle sue tesi eretiche e (nel caso avesse dato scandalo) della pubblica ritrattazione con sottomissione alla Santa Sede. Solo se rifiutava tutto questo e il danno alle anime era stato grande, si procedeva con la condanna al rogo e l’esecuzione definitiva, ma era abbastanza raro…Insomma uno se la doveva andare a cercare eh…
    Per non dimenticare, o per conoscere, le giuste ragioni della condanna al rogo di Giordano Bruno - il quale tra l’altro è stato appunto lui a volerla, dato che avebbe potuto benissimo salvarsi rinnegando le sue sciocchezze panteiste anticattoliche (e per un opportunista patentato e simulatore quale era sarebbe stato un gioco…), come per tanti anni e fino all’ultimo momento gli era stata concessa la possibilità di fare, gli è stata fatale la sua ostinazione superba ed insensata - leggere invece quanto riporto qui a seguire…
    Rino Camilleri (in “Fregati dalla Scuola” ed anche in “Studi cattolici” - A. 38, n. 404, 1994, p. 664-665), già citato in apertura di discussione, ha giustamente spiegato che Bruno è stato glorificato da protestanti, illuministi, massoni e simili solo in quanto "feticcio antipapista" utile da strumentalizzare da parte dei nemici della Chiesa Cattolica:



    “(…) Giordano Bruno era un monaco domenicano dichiaratamente eretico. Gettò il suo accusatore nel Tevere e fuggì dall'Italia. Più che un filosofo era un mago, e si inimicò tutti i posti nei quali andò peregrinando. Fu scomunicato perfino dai protestanti. Si rifugiò in Inghilterra, dove venne accolto da Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena. Lui, in cambio, le denunciava i cattolici (la persecuzione anglicana nei confronti dei cattolici inglesi fece più di settantamila vittime). Ma dovette fuggire anche da lì. Se ne andò a Venezia, la quale, per dispetto al Papa proteggeva gli eretici. Qui si installò in casa del nobile Mocenigo; questi lo manteneva in cambio della promessa di imparare la millantata "arte della memoria" che Bruno sosteneva di possedere. Quando il Mocenigo trovò Bruno a letto con sua moglie lo denunciò alle autorità, le quali furono ben felici di sbarazzarsene consegnandolo all'Inquisizione romana. Bruno, che - lo ricordiamo- era un frate, abiurò ma poi tornò sulle sue decisioni, in un balletto continuo che durò anni. Alla fine venne abbandonato al braccio secolare come mago, eretico e sovversivo. (…)
    tratto da: Rino CAMMILLERI, Fregati dalla Scuola, Effedieffe, Milano 1999.”


    Rino Cammilleri su "Il Timone":


    “da "Il Timone" - Anno II, numero 6 - Marzo / Aprile 2000 Giordano Bruno & C. di Rino Cammilleri
    (…) Cominciamo subito col dire che l'affaire "Giordano Bruno" fu un fatto tutto interno alla Chiesa, e che la cultura laica o del "libero pensiero" non c'entrava affatto. Giordano Bruno era un prete domenicano e la Chiesa aveva tutto il diritto di chiedergli conto di quel che andava predicando a destra e a manca. Le idee, infatti non sono armi spuntate e innocue: un solo libro può fare molti danni (pensiamo a Marx, per esempio). Certo, alla mentalità odierna può sembrare eccessivo perseguire qualcuno per quel che predica, ma alla fine del Cinquecento non si pensava così. Quell'epoca aveva visto sanguinosissime guerre di religione, tutte scatenate dalle prediche di monaci come Lutero e preti come Calvino. Il dissenso religioso era, insomma, pura dinamite a quell'epoca, e la Chiesa era costretta a serrare i suoi ranghi e mantenere stretta vigilanza sui suoi uomini. In più, il Bruno aveva un'accusa di tentato omicidio sul capo, e c'è chi giura che abbia venduto molti cattolici inglesi ai tribunali di Elisabetta I. La religione che predicava non era nemmeno cristiana, ma magico-egizia, un guazzabuglio di teorie simil-New Age infarcito di orribili bestemmie su Cristo, gli Apostoli, la Madonna. Neanche Venezia, tradizionale rifugio di eretici, lo volle: arrestato e consegnato a Roma, per otto lunghi anni lo si scongiurò di rientrare nell'ovile. Il suo processo, reso interminabile dalle sue abiure e controabiure, fu quanto di più giuridicamente corretto si potesse trovare a quel tempo. La fama del Bruno cominciò solo nell'800, all'epoca dell'anticlericalismo liberal-massonico più acre. Prima, quasi nessuno sapeva chi fosse.”


    Rino Camilleri (durante una presentazione del sua libro “Il quadrato magico”) ha detto pure questo a proposito della magia rinascimentale e di Giordano Bruno:

    “(…) il momento clou è stato proprio il cosiddetto Rinascimento, tutti quelli che la scuola dell’obbligo ci ammannisce come filosofi non erano filosofi, così come non erano filosofi i philosophes illuministici ottocenteschi, cioè loro si autochiamavano filosofi, ma di filosofia non c’era niente; quelli erano maghi veri e propri. Giordano Bruno non era un filosofo, era un mago. Poi se nel corso delle domande qualcuno mi chiederà se hanno fatto bene a bruciare Giordano Bruno gli dirò di si. (…)”


    Si, esatto, hanno fatto bene a bruciare Giordano Bruno, tra l’altro gli eretici venivano bruciati anche sperando nella loro conversione e pentimento in extremis cioè per la loro salvezza spirituale…




    Ulteriori approfondimenti di autori vari:

    “Giordano Bruno: il falso mito creato dalla massoneria. Teologia politica n° 2.”
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...assoneria.html



    Giordano Bruno nella parola infallibile di Papa Leone XIII | Radio Spada
    Giordano Bruno: tanto fumo poco arrosto | Radio Spada


    https://i0.wp.com/radiospada.org/wp-.../02/giobru.jpg


    Il 17 febbraio del 1600 Giordano Bruno ardeva sul rogo di Campo dei Fiori


    BRUNO - Antidoti
    Contro la leggenda nera

    “Giordano Bruno & C. di Rino Cammilleri [Da "Il Timone" n. 6, Marzo/Aprile 2000]”

    “Il rogo di Giordano Bruno di don Luigi Negri [Da L. Negri, "False accuse alla Chiesa", Piemme, Casale Monferrato 1997, pp. 145-165] ”


    Giordano Bruno storia mito verità documenti inquisizione - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici
    “Giordano Bruno di Matteo D’Amico
    Chi era veramente Giordano Bruno? Un campione del libero pensiero o un mago bestemmiatore? Facciamo chiarezza su una delle vicende più strumentalizzate dalla propaganda anticristiana.”
    “Di Matteo d’Amico L'articolo è tratto da KOS, rivista dell’istituto universitario scientifico san Raffaele, numero 178 del luglio 2000”


    https://www.riscossacristiana.it/gio...llo-stanzione/
    “GIORDANO BRUNO FU DAVVERO UN MARTIRE DELLA LIBERTA’ DI PENSIERO? – di don Marcello Stanzione”
    https://www.riscossacristiana.it/gio...llo-stanzione/
    “GIORDANO BRUNO: OVVERO COME UN ATTACCABRIGHE DIVENNE UN MITO ANTICATTOLICO – di Don Marcello Stanzione

    (…) Giordano Bruno non morì perché era un seguace della teoria eliocentrica e nemmeno per aver riconosciuto con stupefacente anticipo sui tempi che le stelle sono soli lontani. Non era uno scienziato, appunto, ma un teorico della magia, un filosofo ermetico. Lungi da ogni metodologia scientifica, aveva tratto da un audace assioma esoterico-filosofico, la dottrina panteistica (Dio è infinito ed eterno ed è identico al creato), due conclusioni scientifiche false (di conseguenza anche l’universo deve essere infinito ed eterno) e due vere ( le stelle sono dunque soli lontani, a loro volta circondate da pianeti). Doveva essere ritenuto eretico perché nel suo universo infinito ed eterno non c’era più posto per un Dio personale e non c’era più un tempo per il giudizio universale. Ma fu condannato perché si sopravvalutò, perché credette di poter giocare con gli uomini della Chiesa dettando le regole del gioco. Se non l’avessero ammazzato i cattolici c’avrebbero pensato i calvinisti o i luterani o più probabilmente qualche marito tradito… Il rogo diede a quell’eterno attaccabrighe un po’ stregone ed un pò geniale ciarlatano, scomunicato da tre confessioni ( cattolici, calvinisti e luterani), resosi ridicolo a Oxford e a Parigi, a colui che nessuna università europea accolse mai come insegnante non ritenendolo degno per preparazione culturale, l’immortalità che assolutamente non meritava per il livello qualitativo ed intellettuale dei suoi scritti e per la sua vita di girovago immorale. Il Nolano aveva sfidato il papa e con la sua arroganza rappresentava un pericolo oggettivo per la Chiesa della Controriforma. Adesso Giordano Bruno era un martire dell’oscurantismo della Chiesa Cattolica e sarebbe diventato un mito anticlericale nei secoli. Riuscendo a prendere per il naso non solo Clemente VII, non solo la sua epoca, ma anche tutta la posterità.
    Quando i massoni italiani cercarono un simbolo da opporre al Papato e alla Chiesa, lo trovarono facilmente, troppo facilmente nell’eccentrico, ramingo e turbolento Giordano Bruno, colui che per principio era anticonformista, cioè era sempre contro tutto e tutti, e gli fecero costruire un monumento in Campo de’ Fiori con la dedica dettata da Giovanni Bovio: “ A Bruno il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse”, inaugurandolo con gran chiasso per commemorare il centenario della rivoluzione francese. Come al solito, la tragedia di uno squilibrato avventuriero borioso e con un ego inflazionato si concluse in una volgare commedia all’italiana…”


    “LE RIVOLUZIONI E LA SVOLTA ANTROPOCENTRICA - MARTINO LUTERO, GIORDANO BRUNO E L'ANTICRISTIANESIMO.
    https://www.youtube.com/watch?v=ZriMPBXWy3I
    https://www.youtube.com/user/EsserciORA/”





    Wojtyla/Giovanni Paolo II nel 1998 aveva già chiesto “scusa” e “perdono" – nel nome della Chiesa cattolica, sic!! – al mondo per la condanna al rogo di Jan Hus e Giordano Bruno…


    E la Chiesa chiederà perdono anche per i massacri dei crociati - la Repubblica.it
    “(…) Nel caso di Giordano Bruno la Chiesa non ritirerà la critica rivolta alle sue concezioni, ma sarà disposta ad ammettere la colpa di averlo mandato al rogo.”


    Jorge Mario Bergoglio - nominato “cardinale” il 21 febbraio 2001 da “papa” Wojtyla in persona – è andato persino oltre, nel 2014 ha rivalutato appieno Giordano Bruno e successivamente ha esaltato pubblicamente Lutero (il 13 ottobre 2016 ha accolto in Vaticano il ‘pellegrinaggio’ ecumenico a Roma dei Luterani con una statua di Lutero e nel 2017 per ‘commemorare i 500 anni della riforma’ è andato lui stesso in ‘pellegrinaggio’ dai Luterani a Lund!!), magari presto li farà pure “santi”…


    Per Giordano Bruno (forse) una riabilitazione è vicina - Corriere.it
    “(…) Frei Betto, celebre teologo della liberazione brasiliano che nel 1969 patì le torture del regime militare, ha appena parlato con papa Francesco, qualche minuto al termine dell’udienza del mercoledì, tra i fedeli ammessi al cosiddetto «baciamano». Racconta: «Sono un domenicano e gli ho detto: Santo Padre, le chiedo e pongo nelle sue mani la riabilitazione di Giordano Bruno e Meister Eckhart, due domenicani come me...». E Francesco che cosa le ha risposto? «Mi ha sorriso e ha detto: “Prega per questo!”». Bruno, il filosofo degli «infiniti mondi», venne condannato come eretico e, «spogliato nudo e legato a un palo», arso vivo in Campo de’ Fiori, a Roma, la mattina del 17 febbraio 1600.
    Nel 1998 il cardinale Carlo Maria Martini, durante la «Cattedra dei non credenti» su scienza e fede, invitò a riconsiderarne la figura: «Potrebbe essere oggetto di uno di quei ripensamenti critici che la Chiesa intende fare per la fine di questo millennio».”
    https://azioneparallela.wordpress.co...a-riabilitato/




    Su “Sodalitium” n. 68 don Francesco Ricossa ha scritto un articolo sul famoso monumento massonico a Giordano Bruno, documentandone tutti i retroscena, v.qui:


    Novità: SODALITIUM n. 68 - Sodalitium
    https://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/68.pdf
    «“La seconda breccia di Porta Pia”: il monumento a Giordano Bruno pag. 22. ».

    «LA SECONDA BRECCIA DI PORTA PIA”: IL MONUMENTO A GIORDANO BRUNO don Francesco Ricossa
    Roma, 9 giugno 1889: in Campo dei Fiori fu inaugurato il monumento a Giordano Bruno, che rappresenta l’eresiarca mentre volge lo sguardo, in segno di rimprovero, verso san Pietro. L’avvenimento fu chiamato una “seconda Porta Pia”, ed ha trovato il suo cantore moderno nella persona dello storico Massimo Bucciantini, autore del volume “Campo dei Fiori, storia di un monumento maledetto” (Einaudi, 2015). L’autore racconta la storia di una statua: una storia interessante e istruttiva non solo per i massoni e i liberi pensatori, ma anche per noi cattolici che a tutto ciò che rappresenta quel monumento ci opponiamo fermamente. L’inaugurazione del monumento romano, dopo una battaglia durata ben tredici anni tra oppositori e sostenitori dell’iniziativa, seguiva di pochi mesi un’altra inaugurazione: quella che ebbe luogo a Parigi, il 15 maggio. La Tour Eiffel – è di lei che parliamo – fu voluta quale “simbolo grandioso della marcia del progresso dal 1789” (così il New York Tribune citato dal Bucciantini), simbolo cioè “della Rivoluzione e della Repubblica”. Lo stesso ingegnere Eiffel (1 ) aveva permesso a Fréderic-Auguste Bartholdi (2 ) di creare la Statua della Libertà (La Liberté éclairant le monde: la Libertà che illumina il mondo), collocata a New York nell’ottobre del 1886, dono della Francia agli Stati Uniti per commemorare la Rivoluzione americana. New York, Parigi, Roma, come scrive nel suo prologo Bucciantini, sono quindi idealmente unite in quella fine dell’Ottocento, da questi tre monumenti alla Rivoluzione.
    In un articolo del 12 febbraio 2017 (Giordano Bruno morì il 17 febbraio 1600) sulla Domenica del Sole 24 ore, intitolato, vedremo perché, Lutero in Campo dei Fiori, Bucciantini scrive: “e non fu, come spesso si continua a sostenere, la massoneria, che ebbe un ruolo marginale nella vicenda e salì sul carro dei vincitori solo nell’ultimo anno, quasi al termine del conflitto” ad avere il dubbio onore di aver voluto il monumento a Bruno. Era il “movimento studentesco romano” che aveva vinto la battaglia, “degli studenti innamorati di Mazzini e Garibaldi” “che decisero di mettere in pratica un disegno radicale che in breve tempo si trasformò in una seconda Porta Pia”. Ma davvero la Massoneria ebbe poco a che vedere col progetto dei “giovani studenti”? Non vorrei contraddire l’illustre studioso, tanto più prima di aver letto il suo libro come mi propongo di fare, ma è proprio vero che la Massoneria ebbe ‘poco a che vedere’ con il progetto anticlericale?
    1.Un monumento massonico
    Certamente massone fu l’artista al quale dobbiamo la statua in questione, quell’Ettore Ferrari (1845-1929) iniziato in Massoneria nella Loggia Rienzi di Roma nel 1881, Gran Segretario dei Grandi Maestri Adriano Lemmi ed Ernesto Nathan, e poi Gran Maestro lui stesso dal 1904 (3 ), come pure l’oratore ufficiale della cerimonia del 9 giugno 1889, ovvero l’on. Giovanni Bovio (1837-1903) iniziato massone nella Loggia Caprera di Trani nel 1863, e che il 17 febbraio 1889 era stato eletto Grande Oratore del Grand’Oriente (4 ). Fu Bovio a comporre l’iscrizione del monumento: A Bruno/il secolo da lui divinato/qui/dove il rogo arse. Giuseppe Garibaldi (1807-1882), che fin dall’inizio sostenne l’iniziativa (“possa il monumento da voi eretto al gran pensatore e martire essere il colpo di grazia alla baracca di cotesti pagliacci che villeggiano sulla sponda destra del Tevere”) pur non vedendone la realizzazione, fu iniziato nel 1844 e nella prima costituente massonica del 1861 fu acclamato “Primo Libero Muratore d’Italia”, nel 1864 fu eletto Gran Maestro e nel 1872 Gran Maestro Onorario a vita; fu anche (risum teneatis) Gran Jerofante dei Riti di Misraim e Memphis. Il capo del governo, che con la sua solerte azione vinse le opposizioni al monumento (tra l’altro destituendo nel 1887 il sindaco di Roma Leopoldo Torlonia reo di aver inviato degli auguri al Papa) era il fratello Francesco Crispi (1818-1901), iniziato pare già nel 1860 e certamente – nella famigerata Loggia Propaganda Massonica – nel 1880, ed eletto nel Consiglio dell’Ordine nel 1885 (5 ). E ancora: Alfredo Baccarini (1826-1890), deputato e ministro, fu anch’egli massone (6 ); Francesco De Sanctis (1817-1883), che da ministro della pubblica istruzione fece ripubblicare le opere del Nolano, fu membro della Costituente massonica del Grand’Oriente nel 1869 (7 ); Jacob Moleschott (1822-1893); nel Comitato d’Onore troviamo Crispi, Zanardelli (Maestro della Loggia Propaganda Massonica) (8 ), Aurelio Saffi (Loggia Dante Alighieri di Torino e Propaganda Massonica di Roma) (9 ), Bovio, Nicotera (Maestro venerabile della Loggia Rigenerazione di Napoli, nel 1872 eletto al Consiglio dell’Ordine). Ma Bucciantini vuol mettere in rilievo il ruolo dei giovani studenti universitari che nel 1876 lanciarono l’iniziativa di un “Comitato promotore universitario internazionale per l’erezione di un monumento a Giordano Bruno in Campo dei Fiori”, e in primis del primo ideatore, il comunardo esule francese Armand Lévy, “un rivoluzionario di professione”, nonché quello dell’“unico professore della Sapienza” che dal 1885 li sostenne, il socialista Antonio Labriola. Mettendo per il momento da parte il “rivoluzionario di professione”, Armand Lévy, che merita un capitolo a parte, diamo subito un’occhiata ai famosi studenti e al professor Labriola. Ecco alcuni degli studenti ‘mazziniani’ e ‘garibaldini’: Adriano Colocci, Alfredo Comandini, e il più stagionato Pietro Cossa… Adriano Colocci (1855-1941), da Jesi, affilato alla Loggia Tito Vezio di Roma il 6 giugno 1876, figlio del marchese e senatore Antonio, pur esso massone che visse l’esperienza della Repubblica Romana con Mazzini e fornì l’esplosivo per aprire la breccia di Porta Pia (10 ); Alfredo Comandini (1853-1923), giornalista e deputato, fu iniziato il 18 ottobre 1883 nella Loggia La Ragione di Milano (11 ); Pietro Cossa (1830- 1881), drammaturgo, entrò in massoneria nel gennaio 1874 nella Loggia Universo di Roma (12 ). Quanto a Labriola, secondo lo storico della Massoneria Aldo Alessandro Mola “il caposcuola del marxismo italiano” “era fugacemente passato tra le colonne di Jachin e Boaz” (13 ): di sicuro nel 1888 chiese l’affiliazione alla Loggia Rienzi all’Oriente di Roma, il che dimostra come il filosofo socialista si riconoscesse nel pensiero massonico. Ma Bucciantini ha dimostrato che il discutibile onore di aver per primo proposto un monumento a Bruno in Campo dei Fiori spetta al rivoluzionario comunardo Armand Lévy, esiliato in Italia proprio per i suoi trascorsi sovversivi e che con gli “studenti romani” era legato tramite il Colocci (14 ). È giunto il momento di far conoscere ai lettori il nostro “eroe”.
    2. Armand Lévy
    Dall’età, è difficile pensare che nel 1876 fosse studente: però era massone. Ci dice infatti il già citato Dictionnaire des FrancsMaçons européens: “Lévy Armand François Théodore. Giornalista, francese. Nato nel 1827 a Précy-sous-Thil (Côte-d’Or) e deceduto nel 1891. Combattente nel febbraio 1848, poi al servizio della Comune nel 1871, dovette esiliarsi in Italia dopo la settimana di sangue di maggio. Iniziato nel 1858 da una Loggia della Gran Loggia di Francia” (15 ). Fin qui, le scarne notizie di un dizionario. Ma c’è di meglio, e di più interessante. Armand Lévy nasce cattolico (16 ), ma le acque del battesimo non riusciranno a cancellare il sangue ebraico che gli scorre nelle vene. A 21 anni è “combattente nel febbraio 1848”: la sua prima rivoluzione, quindi, combattuta per cacciare la monarchia (orleanista) e instaurare la Repubblica. A quei tempi, Lévy aveva già conosciuto Adam Mickiewicz (1798-1855), esule a Parigi, di cui diventerà il segretario e l’intimo amico (17 ). Di Mickiewicz abbiamo già abbondantemente parlato in Sodalitium (18 ) nell’articolo intitolato Karol, Adam, Jacob, dove ‘Karol’ sta per Karol Wojtyla, ‘Adam’ per Adam Mickiewicz, e ‘Jacob’ per Jacob Frank, il falso messia polacco erede di Sabbatai Zevi, che proclamava l’avvento del Messia mediante il peccato. Poiché il più grande peccato era senza dubbio l’apostasia, Zevi da giudeo si fece maomettano, e Frank – con tutti i suoi seguaci – cattolico. Dei cattolici apparenti, beninteso, tanto che dalla setta dei frankisti sorsero sempre dei rivoluzionari della tempra di Mickiewicz e Lévy, basti pensare al caso emblematico di Moses Dobrushka che tanto affascinò Gershom Scholem (19 ). Mickiewcz era lui stesso un rivoluzionario, e verosimilmente, sotto l’apparenza di un fervente cattolico, un frankista (20 ).
    Adepto di società segrete che complottavano contro il governo zarista, fu arrestato ed espulso nel 1829. Sostenne la sollevazione polacca del 1831 e preparò la rivoluzione del 1848, alla quale partecipò il giovane Lévy. Dopo aver fatto danno in Francia, si recò a Roma per sostenere con una sua Legione Polacca la Repubblica Romana di Mazzini. Il 9 luglio 1876 (lo stesso anno quindi nel quale Lévy 24 ispirò l’edificazione del monumento a Giordano Bruno) Armand Lévy, “israelita, giurista, ma di professione giornalista, cresciuto nell’atmosfera rivoluzionaria e democratica del ’48, massone e deciso anticlericale (…) tenne nella sala del teatro Argentina a Roma una conferenza su Michelet, Quinet e Mickiewicz nella quale lanciò l’idea di inaugurare a Adamo Mickiewicz una lapide commemorativa in via del Pozzetto 114” dove nacque la Legione romana; una successiva proposta del sodale Samuele Alatri fece sì che il 29 marzo 1877 (anniversario della fondazione della Legione) il Comune di Roma inaugurasse la lapide, e anche un bassorilievo del poeta polacco in Campidoglio, alla presenza, naturalmente, dell’amico Lévy che, come si vede, aveva la mania dei monumenti. Un anno dopo, 1878, il “Mazzini polacco” ebbe, sempre in Campidoglio, un suo busto commemorativo, sempre alla presenza di Lévy che non contento lo portò poi in processione a Parigi, scrivendo infine, sulle commemorazioni capitoline, un articolo sulla rivista della Massoneria italiana: Adamo Mickiewicz in Campidoglio.
    (...) Perfettamente Ebreo (malgrado il suo battesimo) e perfettamente massone, Armand Lévy sembra realizzare in sé stesso il termine forgiato da Mons. Jouin: “giudeomassoneria”. E per l’appunto, Armand Lévy svolse un ruolo importante in due associazioni che collegano massoneria e mondo ebraico: l’Alleanza Israelitica mondiale e i B’naï B’rith. Jean-Philippe Schreiber (25 ) ci dà maggiori ragguagli: iniziato fin dal 25 1858 nella Loggia Saint-Vincent de Paul 133 di Parigi, Lévy frequenta anche la Loggia La Renaissance par les Emules d’Hiram assieme al rabbino Elie Aristide Astruc, Alexandre Weil e Moses Hess (26 ). Astruc e un altro massone, più volte ministro, Isaac Moise detto Adolphe Crémieux, fondano nel 1860 l’Alliance Israélite Universelle, in seguito ai fatti di Damasco e al caso Mortara, ispirandosi ai principi della massoneria. I giudei romeni fanno appello nel 1867 all’Alliance Israélite in vista della “restaurazione d’Israele” e l’anno seguente il rabbino Taubes e Armand Lévy intervengono in questo senso presso il governo romeno (27 ).
    Nel 1873, Lévy conribuì a fondare il Comitato dell’Alliance Israélite a Roma (28 ). Quanto all’appartenenza di Lévy ai B’- naï B’rith (Figli dell’Alleanza), fondata negli Stati Uniti nel 1843 (29 ) molti autori antimassonici fanno riferimento a un documento sottoscritto da Armand Lévy (con il nome iniziatico di Natanael Kelup-Abiachaz), in quanto delegato del Sublime Concistoro del B.B., ed Albert Pike, in quanto rappresentante della Massoneria Universale, di mutuo riconoscimento tra le due associazioni. La fonte di tale documento però è l’ex-massone (convertito al Cattolicesimo) Domenico Margiotta, nel suo libro Adriano Lemmi, Capo Supremo dei Liberi Muratori (anche: Ricordi di un Trentatrè), pubblicato nel 1894 con prefazione del “dottor Bataille” e lettera di Mons. Fava, vescovo di Grenoble. Purtroppo detta fonte, come tutto quello che riguarda il Palladismo e il caso Léo Taxil, non è assolutamente certa, al contrario. Il testo del documento è riferito anche da Emmanuel Ratier nell’opera documentatissima Misteri e segreti del B’naï B’rith (pp. 56-57 della nostra edizione italiana), anche se l’autore francese non sembra dargli, anche lui, una credenza assoluta (parla del fatto come un ‘lato aneddottico’ della invece più che dimostrata collusione tra Massoneria e B’naï B’rith). Vista la vita e il pensiero di Lévy, la sua appartenenza ai B.B. appare, comunque, verosimile. Chiedersi come sia possibile che un bonapartista (30 ) amico dei Rothschild abbia potuto militare nella Prima Internazionale (31) e sotto la bandiera rossa della Comune di Parigi rivela una certa ingenuità, tipica di chi ignora le sotterranee collusioni della rivoluzione. (Come ingenuo sarebbe colui che si chiedesse come mai il Lévy, così ostile alla religione quando si tratta di quella cristiana e cattolica, si sentisse invece così legato ai rabbini e alle sue radici ebraiche).
    3. Torniamo al monumento…
    A tutti è nota la statua con la lugubre figura di Giordano Bruno; meno noti, nello stesso monumento, i medaglioni del basamento. Ce li descrive un articolo pubblicato sul sito del Grand’Oriente, Giordano Bruno, iconografia eretica del celebre monumento di Ettore Ferrari.
    «Intorno al basamento della statua si stagliano otto medaglioni con i ritratti dei “martiri del libero pensiero”. In senso orario, partendo dal lato nord troviamo: Huss e Wycliff, contestatori della Chiesa prima della Riforma protestante; a est Michele Serveto e Antonio Paleario, umanisti critici della dottrina ecclesiastica; a sud LucilioVannini e Pietro Ramo, protestanti [Giulio Cesare Vanini e Pierre de la Ramée, n.d.a.]; a ovest Tommaso Campanella e Paolo Sarpi. Sotto i medaglioni tre rilievi nei quali Ferrari raccontò: Bruno all’università di Oxford; la sentenza del Sant’Uffizio e l’epilogo tragico. Sulla parte 26 anteriore l’iscrizione composta dal filosofo e massone Giovanni Bovio: “A Bruno il secolo da lui divinato, qui, dove il rogo arse”. “Chissà quante volte – commenta Massimo Bucciantini sul Sole 24 Ore – lo scultore Ettore Ferrari si sarà chiesto quale impatto un monumento del genere avrebbe avuto sul pubblico. Non era una ‘semplice’ statua come le altre che si vedono sotto il cielo di Roma. Era il frutto di una sinergia perfetta: ai bassorilievi spettava il compito di raccontare i momenti salienti della vita del Nolano, ai medaglioni di fissare nella memoria i crimini commessi dalla Chiesa Cattolica – e non solo – contro la libertà di coscienza e di pensiero” (peccato che molti dei Riformatori ritratti nei medaglioni negassero sic et simpliciter, non solo la libertà di coscienza e di pensiero ma finanche la libertà e il libero arbitrio, come pare pure i ‘filosofi’ del Sole 24 Ore, seguaci del determinismo assoluto delle neuroscienze; e allora, di che libertà stiamo parlando?). Gli adoratori della Libertà che non credono alla libertà, sono anche anticlericali che venerano frati e preti, purché naturalmente sfratati e spretati, o almeno eretici, invece se un prete o un frate muore ucciso per la Fede cattolica non è da considerarsi – ovviamente – un martire del Libero Pensiero che i massoni si curino di monumentizzare, ma un martire del “Fanatismo”. Huss e Wycliff erano sacerdoti, lo erano Campanella e Bruno, religiosi domenicani, Sarpi religioso servita, carmelitano il Vanini (con una sola ‘n’), agostiniano Lutero che, come vedremo, si nasconde nel medaglione di Vanini.
    4. Gittò la tonaca Martin Lutero…
    Infatti, continua il Bucciantini nel citato articolo Lutero in Campo dei Fiori: “Ma a •Armand Lévy (sulla copertina del libro di Boreisza: vedi nota 17) • I medaglioni sul basamento del monumento a Giordano Bruno: sotto il Vanini c’è il volto di Lutero un osservatore attento il monumento riserva un’altra sorpresa. Una sorpresa a dir poco stupefacente. I ritratti non erano otto, ma nove. Un medaglione ne conteneva due. Quello del filosofo ed eretico Vanini riportava, seminascosto, un altro ritratto, piccolissimo ma perfettamente riconoscibile: l’omaggio segreto a Lutero. A pochi passi da san Pietro. Per l’anticlericale Ferrari il ritratto dell’acerrimo nemico del papato non poteva mancare, e faceva tornare alla memoria le parole pronunciate da Bruno a Wittemberg in onore del grande riformatore: ‘Il vicario del tiranno dell’inferno, volpe e leone, armato delle chiavi e della spada, d’ipocrisia e di ferocia, aveva infetto l’universo di un culto superstizioso e d’ignoranza brutale, sotto il titolo di sapienza divina, di semplicità cara a Dio. Nessuno osava opporsi a questa belva vorace, quando un novello Alcide si levò per riformare il secolo indegno, l’Europa depravata a stato più puro e più felice’”. Il primo ad accorgersi, pare, della presenza di Lutero in Campo dei Fiori, fu lo storico svedese Lars Berggren nel 1991. Ma già tra il 1863 e il 1881, data della stesura definitiva, il fratello libero muratore Giosuè Carducci (uno dei promotori del monumento a Giordano Bruno), iniziato alla Loggia Galvani di Bologna nel 1862, fondatore della Loggia Felsinea, passato il 20 aprile 1886 alla Loggia Propaganda Massonica di Roma dove fu elevato al grado 33° del rito scozzese, scriveva, nel suo Inno a Satana:
    Gittò la tonaca Martin Lutero: Gitta i tuoi vincoli Uman pensiero, E splendi e folgora Di fiamme cinto; Materia innalzati: Satana ha vinto.
    5. Da Campo dei Fiori al Vaticano
    “A pochi passi da San Pietro”: il laico Bucciantini s’emoziona al pensiero che il ritratto di Lutero sorga seminascosto a Roma, in Campo dei Fiori, ‘a pochi passi da San Pietro’, ove, secondo il gran maestro Garibaldi, stava la ‘baracca di cotesti pagliacci che villeggiano sulla sponda destra del Tevere’. Molto di più dovrebbe allora rallegrarsi del fatto che non un piccolo ritratto, ma una statua di Lutero abbia fatto i pochi passi suddetti in direzione di San Pietro, quando l’effigie dell’eresiarca sassone fu esposta all’ammirazione di tutti dallo stesso “pagliaccio” (copyright del ‘padre della Patria’ Peppino Garibaldi) Jorge Mario Bergoglio, in occasione del ‘pellegrinaggio’ ecumenico a Roma dei Luterani, il 13 ottobre 2016 (aula Paolo VI). La libertà di coscienza e di pensiero fa ormai parte dell’insegnamento ufficiale (dichiarazione conciliare Dignitatis humanæ personæ), il Sant’Uffizio è stato soppresso, Giovanni Paolo II ha ripetutamente chiesto scusa per i “peccati” della Chiesa, particolarmente durante il “giubileo” del 2000. In occasione del Concordato tra Stato e Chiesa, Pio XI chiese invano a Mussolini la rimozione del monumento a Giordano Bruno; il Duce si limitò a impedire manifestazioni e commemorazioni di piazza. Il 14 febbraio 2000, con lettera del cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano, Giovanni Paolo II fece conoscere il “rammarico” dei modernisti per la condanna di Giordano Bruno. (…)
    La “seconda breccia di Porta Pia”, il monumento a Giordano Bruno, non infastidisce più, pertanto, da quando vi sono i modernisti al potere, tanto più che essi non mancano di celebrare e solennizzare persino la prima e autentica breccia di Porta Pia, quella del XX Settembre (33 ).
    Quanto ai massoni, si può dire che essi abbiano buona memoria storica e sappiano ben individuare nei protestanti, specie antitrinitari, nell’ermetismo e nel cabalismo rinascimentali (34 ), e perché no, giacché lo evocano Carducci e Michelet, in Satana stesso, gli antesignani del proprio pensiero e della propria battaglia. Il problema è che coloro che si dicono cattolici, oggigiorno, abbiano dimenticato i propri, sventolando a più non posso le bandiere del nemico. Questo modesto articoletto ha proprio questo scopo: ricordare ai veri cattolici chi siano i nostri eterni nemici, perché senza corretta diagnosi non c’è cura che tenga.
    Note
    1) Gustave Bonickhausen (1832-1923), che mutò il cognome in Eiffel nel 1852, era “membro di una Loggia del Grande Oriente di Francia” (MICHEL GAUDART DE SOULAGES e HUBERT LAMANT, Dictionnaire des Francs-Maçons européens, Dualpha, 2005, p. 337).
    2) Fréderic-Auguste Bartholdi (1834-1904), fu iniziato il 14 ottobre 1875 dalla Loggia Alsace-Lorraine, Oriente di Parigi, e divenne Maestro il 9 dicembre 1880 (GAUDART DE SOULAGES, Lamant, op. cit, p. 79).
    3) VITTORIO GNOCCHINI, L’Italia dei liberi Muratori, Erasmo Editore, Mimesis, collana Il flauto magico, 2005, pp. 119-120.
    4) ivi, p. 47.
    5) ivi, pp. 87-88.
    6) ivi, p. 21. Lo attesta il Gran Maestro Ferrari.
    7) ivi, p. 101. 8) ivi, p. 277. 9) ivi, p. 245.
    10) (Vivere Jesi) Massoneria jesina in consiglio comunale, Presidente circoscrizionale Illuminati: 'Evento storico' - Grande Oriente d'Italia - Sito Ufficiale; http://loggiaheredom1224.blogspot.it...ano-bruno.html
    Sulla famiglia, cf. il Libro d’oro della nobiltà italiana, dove ho trovato le date di nascita e di morte.
    11) GNOCCHINI, op. cit., p. 79. 12) ivi, 85.
    13) ALDO ALESSANDRO MOLA, Storia della Massoneria italiana dall’Unità alla Repubblica, Bompiani, 1976, p. 313.
    14) Dizionario biografico degli italiani, vol. 27, 1982, voce Colocci: Molto attivo, si muoveva frequentemente tra Iesi, Roma e Pisa, fondò i Comitati progressisti marchigiani per le elezioni del 1876, sviluppò relazioni con immigrati francesi e polacchi, fu tra i fondatori dell'Accademia “Adam Mickiewicz”, chiaramente polonofila, si batté in favore degli ebrei di Romania, strinse amicizia con Władysław Mickiewicz, figlio di Adam, e con il comunardo Armand Levy, del quale rilevava l'“idealismo” contro l'“opportunismo ... inventato per legittimare tutte le capitolazioni di coscienza”.
    15) GAUDART DE SOULAGES, HUBERT LAMANT, op. cit., p. 590.
    16) Suo nonno era un giudeo di Metz che sposando una cattolica si fece battezzare. Suo padre, Georges, partecipò alle campagne napoleoniche. Per conoscere meglio il personaggio leggete: Il vero volto di Giordano Bruno Pietro Balan (Pagg. 86) € 8,00 e-commerce di Sodalitium - La buona stampa integralmente cattolica
    17) JERZY W. BOREISZA, Sekretarz Adama Mickiewicza. Armand Lévy i jego czasy (Il segretario di Adam Mickiewicz. Armand Lévy e il suo tempo), Varsavia 1969, poi 2006. PAWEL KORZEC ne ha fatto una interessante recensione in francese nella rivista Annales, 1972, vol. 27, n. 3, pp. 779-783, che si può leggere a questo indirizzo: Annales - Persée 2649_1972_num_27_3_422536_t1_0779_0000_4
    18) Sodalitium n. 49, anno 1999, pp. 30-41; traduzione francese n. 48. L’articolo è stato anche tradotto in polacco.
    19) G. SCHOLEM, Le tre vite di Moses Dobrushka, Adelphi, 2014. La madre di Moses Dobrushka era cugina di Jacob Frank (1726-1791) il fondatore della setta alla quale apparteneva Dobrushka. “Convertitosi” al cattolicesimo, prese il nome di Franz Thomas von Schönfeld. La “conversione” non impedì al nuovo “cristiano” di entrare in massoneria (prima del 1780), prima quella ordinaria, e poi in due Ordini, rispettivamente quello dei Cavalieri della Vera Luce (1781) e quello dei ‘Fratelli Asiatici’ (1783). La terza vita del protagonista fu quella del rivoluzionario giacobino sotto il nome di Sigmund Gottlob Junius Frey. Siccome la Rivoluzione divora i suoi figli, e il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, il cittadino Junius Frey fu coinvolto nella disgrazia di Danton e Chabot e con loro ghigliottinato il 5 aprile 1794.
    20) Sia la madre, sia la moglie, appartenevano a famiglie frankiste: vedi Sodalitium, cit., pp. 35-36.
    21) Le notizie sugli onori romani a Mickiewicz sono tratte dall’articolo di BRONISLAW BILINSKI, Il lauro capitolino di Adamo Mickiewicz, pubblicato in Strenna dei Romanisti, 21 aprile 1989 (2742 ab Urbe condita), pp. 73 ss. L’autore cita il libro di Borejsza, e anche: L’ombra di Mickiewicz. Armand Lévy e l’Italia in Conoscersi, Roma,. n. 64-65, 1971, pp. 85 ss.
    22) Nome islamico di Michele Czajkowski (1804- 1886), legato al principe Adam Czartoryski, figlio del massone Adamo Casimiro. Coinvolti entrambi nella rivolta del novembre 1830. In odio ai russi si fece turco. Più tardi, divenuto panslavista, divenne russofilo. Morìsuicida.
    23) Il dizionario GAUDART DE SOULAGES-LAMANT (op. cit.) elenca tra i massoni europei quattro Rothschild (lista che ritengo non esaustiva): Nathan Mayer (1777-1836), Anselm (1803-1874), Ferdinand (1839- 1899) e Mayer detto James (1792-1868) padre dell’Alfonso in questione.
    24) N. GRUSS, Une amitié exemplaire: Adam Mickiewicz et Armand Lévy, Les Nouveaux Cahiers (rivista dell’Alliance Israélite) n. 26, 1971, in: http://turquetto.blogspot.com/2012/0...ine-juive.html All’indirizzo citato si trovano ampi riferimenti tratti da scritti di Lévy in favore dei Bonaparte e della politica francese filo-turca, il suo tentativo di ricostituire una Legione ebraica questa volta in Romania nel 1857, e di organizzare l’emigrazione ebraica in Palestina nel 1867, per cui Turquetto può a buon motivo definire Lévy come un proto-sionista.
    25) JEAN-PHILIPPE SCHREIBER, Les élites politiques juives et la franc-maçonnerie dans la France du XIXe siècle, in Archives Juives, 2010/2 vol. 43. Si veda https://www.cairn.info/revue-archives-juives-2010-2- page-58.htm Dello stesso autore, con LUC NEFONTAINE, vedi Judaïsme et Franc-maçonnerie. Histoire d’une amitié, Albin Michel, 2000, in cui si parla dei legami tra Massoneria e Alliance Israélite. 29
    26) MOSES HESS (1812-1875), militante comunista e amico di Marx ed Engels (sarebbe suo il motto marxiano sulla “religione oppio dei popoli”). Hess fu anche proto-sionista (come Armand Lévy), con il libro “Roma e Gesusalemme” (1862) che ispirò Thedor Herzl. Sepolto nel cimitero ebraico di Colonia, le sue spoglie sono state traslate in Israele.
    27) Cf. CAROL IANCU, “Aux sources de l'Etat d'Israël : La Conférence sioniste de Foc ani (1882) en Roumanie”, in JEAN-ANTOINE GILI et RALPH SCHOR (dir.), Hommes, idées, journaux. Mélanges en l'honneur de Pierre Guiral, Paris, Publications de la Sorbonne, 1988, pp. 219-220. Citato da Turquetto. 28) L’attività di Armand Lévy in Italia a favore degli Ebrei di Rumenia nel 1879, in La rassegna mensile di Israel, n. 6 giugno 1956: https://www.jstor.org/stable/4127815...n_tab_contents
    29) EMMANUEL RATIER, Misteri e segreti del B’naï B’rith. La più importante organizzazione ebraica internazionale. Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia, 1995.
    30) Lévy era particolarmente legato al principe Napoléon Joseph Charles Paul, detto Jérôme Bonaparte, noto come Plon Plon, membro della Loggia “Amis de la Patrie”, candidato Gran Maestro nel 1862, Gran Commendatore del Supremo Consiglio del Grand’Oriente di Francia (GAUDART-LAMANT, op. cit. p. 136). Ma Lévy era in buoni rapporti con lo stesso Imperatore Napoleone III. Il mito napoleonico (Napoleone come un messia degli ebrei) era vivo tra i discepoli di Towianski, cf. Adam, Karol, Jacob, cit., pp. 33 e 39-40, nota 10, e tra gli ebrei in genere, cf. BERNARD LAZARE, L’Antisemitismo. Storia e cause, 1894, edizione italiana: Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia, 2000, pp. 167 e 277.
    31) BERNARD LAZARE, op. cit., p. 276, 289, nota 21, ove l’autore, ebreo e socialista, evoca il concorso degli ebrei al movimento socialista e alla Comune di Parigi, e in genere, a tutte le Rivoluzioni.
    32) Testo completo in: http://www.vatican.va/roman_curia/se...letter_it.html
    Per chi, legato alla mentalità moderna, fosse tentato di dar ragione ai fautori della libertà religiosa in materia di Inquisizione, rinvio ai seminari di studio tenuti a Modena sull’Inquisizione (anno 2015) e sulle Guerre di religione (anno 2016), che si possono ascoltare sul nostro canale YouTube.
    33) Sodalitium, n. 65, pp. 57 ss: La breccia di San Pietro.
    34) Sull’influenza di Bruno sul pensiero rosacruciano e massonico, si consultino (con prudenza) le opere di FRANCES YATES: Giordano Bruno e la tradizione ermetica, Laterza, 2006; L’illuminismo dei Rosacroce, Mimesis, 2011; Cabala e occultismo nell’età elisabettiana, Mondadori, Einaudi, 2002, nonché, se lecito citarmi ancora, il video sulla conferenza da me tenuta a Bologna sulla Massoneria.».


    “Centro Librario Sodalitium” che ha pure ripubblicato nel 2009 il libretto di Mons. Pietro Balan del 1886 intitolato “Il vero volto di Giordano Bruno”, recensione di Don Ugo Carandino:


    17 febbraio 1600 « www.agerecontra.it





    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  8. #58
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    Exclamation Re: La morte di giordano bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticlericale

    Il VERO VOLTO di GIORDANO BRUNO nel 420° anniversario della sua arsione...
    Quello di Giordano Bruno, più che Neoplatonismo, era il tipico confuso occultismo panteistico e cabalistico rinascimentale, cosmo-ideologia proto-massonica e new-age ante-litteram...
    Riporto anche qui parecchi miei interventi disparati che ho riunito, postati oggi qua e là sui vari fora di "Termometro Politico", riguardo Bruno e soci che lo idolatrano tuttora in maniera politicamente trasversale...

    Anche alcuni "duosicilianisti" e/o "neoborbonici" esaltano questo losco figuro di abbrustolito apostata...
    A Nola in questi ultimi anni ci sono stati altri "Festival per Giordano Bruno" come nel 2015?!?!
    A Napoli ci sono state altre Edizioni "Giordano Bruno"?!?! Quali logge le organizzano?!?!
    Ad ognuno i falsi miti che si merita...
    "Gli infiniti mondi di Giordano Bruno" (cit.), si quelli che si immaginava abusando di chissà quali sostanze stupefacenti o coi quali entrava in contatto abissale tramite rituali perversi...
    "La rivoluzionaria filosofia di Giordano Bruno" (cit.), da correggere meglio (mi permetto di farlo io eh) in "La sovversiva e diabolica pseudo-filosofia occultistica di Giordano Bruno" per la precisione...

    Di sicuro ci sarebbero tanti altri napoletani ben più degni di essere ricordati, come il filosofo, storico e giurista Giambattista VICO (Napoli, 23 giugno 1668 – Napoli, 23 gennaio 1744) ed il "Napoletano onorario" iberico-imperiale e cattolico integrale Francisco Elías de Tejada y Spínola (Madrid, 23 maggio 1917 – Madrid, 18 febbraio 1978) autore di "NAPOLI SPAGNOLA" pubblicata in diversi volumi dalle benemerite "Edizioni Controcorrente" del compianto editore e giornalista napoletano PIETRO GOLIA (08/11/1950 - 01/02/2017), R.I.P....



    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      



    PER NON DIMENTICARE CHE RAZZA DI INFAME APOSTATA NEGROMANTE FOSSE GIORDANO BRUNO...
    GUARDA CASO, CI SONO MOLTE LOGGE MASSONICHE DEDICATE A GIUSEPPE MAZZINI E GIORDANO BRUNO...
    SICURAMENTE I VERTICI MASSONICO-MONDIALISTI, ED ANCHE MOLTI NOSTALGICI FASCIO-SANSEPOLCRISTI NEO-RISORGIMENTALI ANTI-CATTOLICI, SONO TUTTI EREDI IDEOLOGICI DI GIUSEPPE MAZZINI E GIORDANO BRUNO!!!!
    In questo post inizio a documentare il LEGAME esistente TRA IL FALSO MITO DI BRUNO, LA MASSONERIA, L'ONU, LE IDEOLOGIE LAICISTE E CERTO NEO-FASCISMO ESOTERICO-OCCULTISTA, tutti uniti dall'ANTI-CATTOLICESIMO...

    CONTRO L’O.N.U., STRUMENTO DEL GLOBALISMO MASSONICO!!!!
    Riporto su questa vecchia discussione a livello cronologico, ma sempre attuale data la tematica, per documentare meglio e più in dettaglio chi si cela dietro l'ONU...
    L’ONU purtroppo difficilmente verrà smantellata, troverà sempre chi le fornirà i soldi perché è utile agli scopi mondialisti; ed anche se per caso non trovasse più fornitori, ci sono comunque tante altre logge simili all'ONU che fanno lo stesso gioco...
    La risposta migliore e più neutra su cosa sia L’O.N.U., su chi l’abbia fondata e a che/chi serva, la trovate direttamente sul sito massonico della “Loggia Giordano Bruno” (“nomen est omen”, dicevano nella lingua latina gli antichi romani…) sotto l’esplicita dicitura “Opere umanitarie e sociali della Massoneria” (sic!!), v. qui:





    Opere umanitarie e sociali della Massoneria « Loggia Giordano Bruno
    “L’O.N.U.: Nel 1917 a Parigi si adunarono le Massonerie di tutte le nazioni alleate, e fondarono la Società delle Nazioni, il cui scopo era di sostituire alla logica del cannone quella del dialogo. Nel secondo dopoguerra questa istituzione fu rifondata col nome di O.N.U.
    Se si osservano le diverse branche di essa, ci si rende conto dello spirito e dei propositi della Massoneria: lotta alla fame (FAO), alla disoccupazione (Bit), all’analfabetismo (UNESCO), pro infanzia (UNICEF), pro distensione atomica (AICA), in difesa degli oppressi (AMNESTY), ecc.”



    Insomma, L’O.N.U. e tutte le sue ramificazioni sono opera massonica e rispecchiano quella ideologia!!
    Se leggete tutto l’articolo si scopre che l’intera società e politica attuale è di matrice massonica!!
    Ed i massoni se ne vantano, rivendicano tutto ciò come un loro “merito”, salvo poi etichettare come “paranoici complottisti” coloro che ripetono e riportano quello che loro stessi ammettono accusandoli di denigrarli!!
    O questi massoni sono dei megalomani esaltati e basta oppure é vero che il mondo contemporaneo è ideologicamente roba loro, dato che lo rivendicano come tale…
    L’O.N.U. fa l’interesse trasversale dei vertici massonici internazionali e serve a perpetuare il dominio sul mondo non solo dei discendenti dei “vincitori dell’ultima guerra mondiale” (cit.), ma di tutti.
    I vertici della “nazioni oppresse del terzo mondo” (cit.) e quelli delle “nazioni imperialiste occidentali” (cit.) in realtà sono dalla stessa parte della barricata; i massoni non hanno nazionalità, ovunque fanno valere i propri settari interessi.

    Vi pare strano che questa loggia sia dedicata a Giordano Bruno e che il tizio arrostito al rogo nel Campo de’ Fiori fosse l’idolo dei sovvertitori “risorgimentali” mazziniani e garibaldini anti-cattolici nemici di Pio IX e del Papato (una prima statua di Bruno venne eretta nel 1849 durante la “Repubblica Romana” di Mazzini ed il successivo momumento a lui dedicato nel 1889 fu opera del massone Ettore Ferrari, scultore della statua bronzea ancora là presente) e tuttora lo sia di tutti i laicisti od esoteristi/occultisti e persino di tanti pretesi “anti-mondialisti” di “destra” e di “sinistra” eh?!
    Tra l'altro, ve lo rivelo qui a voi per primi perché è una notizia passata sotto silenzio, su Rai2 al “TG2 Post” serale del 17 febbraio 2020 c’è stato uno scandaloso elogio pubblico dell’ultraeretico anzi apostata panteista e negromante anticristiano Giordano Bruno (nel giorno del 420esimo anniversario della sua morte avvenuta nel 1600) – il quale venne giustamente bruciato sul rogo anche in quanto viscida spia e delatore al servizio di stati nemici che perseguitavano i cattolici, tra l’altro per suo indiretto volere, dato che nella sua megalomania e superbia ostinata volle immolarsi rifiutandosi di pentirsi ed abiurare le sue teorie e misfatti – ad opera di Vittorio Sgarbi, Anna Foa e Dacia Maraini che l’hanno descritto come una sorta di “martire della libertà” in puro stile massonico.
    Vittorio Sgarbi però, tra vergognosi panegirici all’eretico anzi apostata di Nola ed al relativismo religioso e morale, ha pronunciato una vera e propria chicca:


    «(…) noi abbiamo fortunatamente un papa completamente ateo, quello che abbiamo adesso, quindi oggi sarebbe lui sul rogo (…) Bergoglio é in fondo l’ultimo erede di Giordano Bruno. Dovendo decidere fra l’inquisizione e Giordano Bruno sceglierebbe Bruno. (…)»

    “TG2 Post del 17/02/2020”
    Video Rai.TV - TG2 - TG2 Post del 17/02/2020



    Cioé Vittorio Sgarbi ha quasi intuito alla perfezione, pur sbagliando a definirlo "papa ateo" (non è ateo nè tanto meno papa...), che Giordano Bruno e Jorge Mario Bergoglio hanno la stessa “fede” in un “dio” cosmico-panteistico (quello modernista e massonico, aggiungo io eh) che nulla ha a che spartire con la Santissima Trinità del Cristianesimo…
    E che rischierebbe e meriterebbe - in una società cattolica di qualche secolo fa, nella quale si impediva agli avvelenatori dell'anima di divulgare e far bere il loro veleno spirituale - la stessa fine del suo predecessore nella più mostruosa e spinta eresia!! Anzi, a mio avviso Bergoglio - ed i suoi immediati predecessori non erano da meno - lo meriterebbe mille volte di più perché inganna diabolicamente i fedeli a nome della Santa Chiesa travestito in papale abito!!
    I vertici dell'ONU hanno la stessa "fede" di Bruno, Bergoglio e soci della setta vaticano-secondista, adorano il "grande architetto dell'universo", cioè quello laggiù...
    Caro "emv", sono sicuro che penserai che sono il solito esagerato, non me ne volere, ma tocca constatare la terribile realtà, è inutile continuare ad arrampicarsi disperatamente sugli specchi per negare l'evidenza...
    Se ci sta arrivando persino Sgarbi, che cattolico non è, a capire chi sono Bergoglio e soci...
    Mi raccomando, voi “anti-massoni” (mi rivolgo a chi condivide l'ideologia massonica anche se si illude di combatterla, purtroppo ce ne sono tanti...) continuate ad esaltare il “martire del libero pensiero” cioè il prete e monaco apostata nonché spia e negromante nolano, idolo di tutte le Logge Massoniche…V. qui:






    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda 17 febbraio
    17 febbraio 1600, Campo de' Fiori, Roma. Giordano Bruno, il falso mito creato dalla massoneria --->
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...assoneria.html |
    Giordano Bruno, el falso mito creado por la masonería (Teología Política) --->
    https://propagandacatolica.com/2019/...ogia-politica/ »

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda 17 febbraio alle ore 08:00 •
    Giordano Bruno (+ 17 febbraio 1600): il triste personaggio che la Massoneria ha riesumato dall’oblio della storia per elevarlo a martire del libero pensiero.
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...assoneria.html
    Mons. Pietro Balan, Il vero volto di Giordano Bruno, CLS, 2009.
    Papa Leone XIII descrive la figura di Giordano Bruno --->”
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...ano-bruno.html

    https://www.agerecontra.it/2020/02/g...la-massoneria/




    Ovviamente non poteva mancare, anche quest’anno, l’elogio di Bruno su “Ereticamente”:


    https://www.ereticamente.net/2020/02...o-bianchi.html
    “Giordano Bruno: il Pensiero al rogo – Umberto Bianchi”





    La passione infuocata per Giordano Bruno - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/p...iordano-bruno/
    «La passione infuocata per Giordano Bruno 19 febbraio 2020

    Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    Comunicato n. 17/20 del 19 febbraio 2020, San Gabino
    La passione infuocata per Giordano Bruno
    Breve rassegna stampa sulle commemorazione dell’apostata Giordano Bruno in occasione del 420° anniversario della morte.
    Sulla figura di Giordano Bruno consigliamo la lettura del libro di mons. Pietro Balan, Il vero volto di Giordano Bruno (in appendice le due allocuzioni di Leone XIII “Amplissimum collegium” del 24/5/1889 e “Quod nuper” del 30/6/1889), Centro Librario Sodaliitum, 2009»
    https://www.sodalitiumshop.it/epages...Products%2F026

    “17 febbraio. Il Grande Oriente nel segno di Bruno e del Libero Pensiero
    Il 17 febbraio del 1600 fa moriva arso vivo in Campo de’ Fiori a Roma il filosofo nolano e frate domenicano Giordano Bruno, condannato al rogo perché eretico, pertinace, impenitente et ostinato…” Una data fortemente simbolica per chi è impegnato incessantemente a combattere le tenebre dell’oscurantismo e dell’integralismo. Una data che la Massoneria celebra ogni anno e che coincide con un altro anniversario importante: l’emanazione nel 1848 delle Regie Patenti di Carlo Alberto che restituirono ai Valdesi i diritti civili.
    E se i falò illuminano le valli dei protestanti piemontesi, a Roma si rende omaggio alla statua dedicata a Bruno, massima icona del libero pensiero, del coraggio, della forza delle idee. Una statua che fu realizzata dallo scultore e artista Ettore Ferrari, che nel 1904 diventerà Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, eche venne inaugurata tra incandescenti polemiche il 9 giugno del 1889.
    Il merito di aver riscoperto Bruno, inserendolo tra i miti fondanti ai quali doveva idealmente fare riferimento il nuovo stato unitario, appena nato, va senz’altro a Francesco De Sanctis (Morra Irpina, 28 marzo 1817 – Napoli, 29 dicembre 1883) che da ministro della Pubblica Istruzione del governo presieduto da Cavour nel 1861 e poi da Cairoli nel 1878, ne aveva fatto ripubblicare l’opera omnia.
    Il pensiero di Bruno veniva percepito come laico e moderno e affascinava i giovani e fu proprio nelle università, che cominciò a farsi strada l’idea di un monumento da dedicargli. Un progetto, poi sostenuto da un ampio fronte internazionale massonico che scelse appunto Ferrari per portarlo a compimento.
    Nel giorno dell’inaugurazione un lungo corteo, che i giornali cattolici descrissero come un’ “orgia satanica” sfilò dalla stazione Termini fino a Campo de’ Fiori. (…)
    https://www.grandeoriente.it/17-febb...bero-pensiero/
    420 anni dal rogo di Giordano Bruno, obstinatissimo eretico
    Roma (NEV), 17 febbraio 2020 – A Campo dei Fiori all’ alba del 17 febbraio del 1600 veniva arso vivo il filosofo Giordano Bruno.
    Lo ha ricordato tra gli altri anche la moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta: proprio oggi, 17 febbraio, giorno in cui con Lettere Patenti Carlo Alberto poneva fine nel 1848 a secoli di discriminazione riconoscendo ai suoi sudditi valdesi i diritti civili e politici. Per questo, il rinnovato appello dei protestanti a fare di questa data la giornata della libertà di pensiero e religione. La richiesta è stata rilanciata anche nel corso dell’ultimo Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi, lo scorso agosto. Tale richiesta, spiegarono dal Sinodo, corrisponderebbe alla necessità di dare «piena e concreta attuazione al dettato costituzionale che prevede e garantisce la libertà religiosa quale diritto fondamentale». (…)
    https://www.nev.it/nev/2020/02/17/42...ssimo-eretico/
    Quando James Joyce incontrò Giordano Bruno
    Roma, domenica 17 febbraio 1907. Joyce esce di casa in via Monte Brianzo n. 51, a un centinaio di metri dall’attuale teatro Tor di Nona. Si reca a Campo de’ Fiori per assistere alla manifestazione in memoria del rogo di Giordano Bruno, il Nolano, lì arso vivo 307 anni prima. L’evento è ricordato per i suoi forti accenti anticlericali, e celebrazioni importanti si tennero anche in altre città del Regno d’Italia. Perugia, ad esempio, dove proprio quel giorno fu posta una targa di fronte alla Chiesa di San Domenico – Bruno era stato frate domenicano – che tuttora recita: «Giordano Bruno/ che nell’esame dell’assoluto/ avversò la dommatica filosofica/ precorrendo vittorioso i tempi/ trovi in questa piazza/ ove/ imperarono i suoi carnefici/ glorificazione e ricordanza/ I Partiti popolari posero/ 17 febbraio 1907».
    In quello stesso giorno, ma del 1600, all’alba, a due passi dalla futura casa di Joyce, il filosofo di Nola era uscito dalle Carceri di Tor di Nona – la “presone del lo papa”, come venivano chiamate – per esser portato su un carro, con la lingua in una morsa di legno per non farlo parlare, fino al rogo fatale, allestito in un luogo non distante da Campo de’ Fiori. Il motivo per cui il giovane irlandese, appena venticinquenne, si sia ritrovato ad abitare così vicino all’ultima dimora del suo primo mentore, è una casualità; forse. Vero è, che meno di quattro anni prima, aveva pubblicato sul Daily Express – il 30 ottobre del 1903 – una recensione di un bel libro di Lewis McIntyre su Bruno in cui, alla fine della sezione biografica, nel capitolo relativo alle ultime ore del Nolano, leggiamo: «[he] went to the prison of the Tower of Nona».”
    https://left.it/2020/02/16/quando-jo...iordano-bruno/


    https://ricerca.repubblica.it/repubb...fida-spia.html
    “MA GIORDANO BRUNO ERA UNA PERFIDA SPIA? (…)

    John Bossy, professore di storia all' università di York, ha lanciato questa tremenda accusa (…) nel suo libro appena pubblicato in Inghilterra: Giordano Bruno and the Embassy Affair (Yale University Press).”
    https://www.ilprimatonazionale.it/ap...i-parte-58704/
    https://it-it.facebook.com/notes/sav...1406669612348/
    «Giordano Bruno: millantatore, spia e massone? (…)
    In questa ottica sono da tenere in attenta considerazione le affermazioni di John Bossy, lo storico inglese, che nella sua opera Giordano Bruno and the Embassy affair del 1991, individua il filosofo nolano come spia al servizio di Walsingham, Primo Segretario della Corona, in pratica il ministro dell’interno e capo del servizio segreto di S.M. Britannica; o addirittura come doppiogiochista, tra il succitato ministro inglese e l’ambasciatore francese a Londra, Michel de Castelnau. Bruno arriva, in effetti, a Londra con l’insolita qualifica di gentiluomo al seguito dell’ambasciatore senza ulteriore incarico, e il de Castelnau, a cui Bruno dedica due dei suoi dialoghi italiani che pubblicherà a Londra, non lo cita minimamente nelle sue memorie, come se volesse che se ne perdesse memoria; né sono segnalati, ufficialmente, i contatti tra il filosofo nolano e la regina Elisabetta, che non possono essere mancati, come ha, ripetutamente, lasciato intendere Bruno nei suoi Dialoghi; perché, dunque, tutto questo nascondere o quanto meno sottostimare questi rapporti pur certi? Lo scenario politico della fine del XVI secolo mostrava un’Europa scossa dalla Riforma protestante e dalle lotte politiche che, prendendo le mosse da essa, la agitavano. In Francia, Enrico III si barcamenava tra gli ultracattolici guidati dalla famiglia dei Guisa, ramo cadetto dei Lorena, e gli ugonotti che premevano per avere maggiore visibilità o, quanto meno, diritto di esistere; il suo successore Enrico IV di Navarra, protestante, che solo per la ragion di Stato e a malavoglia si convertì al cattolicesimo come dimostra la sua celebre frase Parigi val bene una messa non era certo un punto di riferimento per il Papato. In Inghilterra, il regno di Elisabetta Tudor creava ulteriori grattacapi al papato costretto a convivere con una monarca ritenuta illegittima (ella era nata dal matrimonio, dopo il non riconosciuto divorzio da Caterina d’Aragona, tra Enrico VIII e Anne Bolen) e per di più non cattolica; il tentativo di risolvere questo problema fu affrontato in due modi differenti, cercando il matrimonio tra la sovrana inglese con il Duca d’Angiò, François d’Alençon, che avrebbe anche potuto accampare diritti sulla corona di Francia; e con il tentativo di sostituirla con Mary Stuart, rampolla della famiglia dei Guisa. Soprassedendo sugli ovvi problemi che davano gli Stati tedeschi tutti alle prese con le tensioni religiose determinate dal predominio repentino del Protestantesimo, anche a Praga, sede dell’imperatore Rodolfo II, l’ortodossia cattolica non era proprio di casa, accertati gli interessi esoterici ed ermetici dell’Imperatore.
    In questo confuso quadro politico, si muove, come nel suo elemento naturale, Giordano Bruno da Nola che sembra errare senza meta certa tra le varie Corti d’Europa, ma un esame anche superficiale del percorso ci mostra la possibilità di un disegno politico ben definito: egli, lasciata per la prima volta l’Italia, si trova prima tra i calvinisti a Ginevra, poi nella patria dei loro confratelli ugonotti, a Tolosa, quindi a Parigi, presso un sovrano che non mostrava certo malanimo verso i protestanti di Francia, poi presso la protestante Elisabetta Tudor, quindi nella stessa Patria di Lutero, Wittemberg, per chiudere questo strano pellegrinaggio presso la sede imperiale, nella Praga dell’ermetico Rodolfo. Fu casuale questo percorso? O non piuttosto, fu il logico viaggio di connessione tra le varie, reali o ipotetiche, forze antipapato? O al contrario, alla luce dell’innaturale lunghezza del processo inquisizionale a cui fu sottoposto, non fu un agente del Papato stesso che cercò, invano, di ricompattare un’Europa così malamente lacerata, e abbandonato, alla fine, dal suo “datore di lavoro” perché non più utilizzabile e contemporaneamente troppo pericoloso per l’enorme mole di notizie riservatissime di cui era a conoscenza? Infine, come terza ipotesi, la presenza a partire proprio da quegli anni della cosiddetta setta dei Giordanisti legata, ancora oggi, alle logge massoniche riconosciute non può non far pensare alla possibilità di un Bruno tessitore di una rete di controllo delle varie Corti e Palazzi del potere europei e architetto di un “nuovo ordine” come di lì a qualche decennio comincerà a teorizzare una delle più grandi organizzazioni segrete della storia: la Massoneria.».



    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      
    Ultima modifica di emv; 31-10-22 alle 18:15 Motivo: Contenuti fuori tema, sedevacantisti rimossi, preservati quelli cattolici senza dubbio
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  9. #59
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    Predefinito Re: La morte di giordano bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticlericale

    Citazione Originariamente Scritto da Holuxar Visualizza Messaggio
    [SIZE=4][FONT=Times New Roman][SIZE=4]nel 420° anniversario della sua arsione...
    @Holuxar

    non è accettabile in un forum cattolico scrivere queste boiate.
    Capisco negli altri forum la vis polemica nel dibattito politico ma IL CATTOLICESIMO E' SIA SPITITUALITA' CHE POLITICA

    E LA SPIRITUALITA' STA SOPRA LA POLITICA. NON LA EMANA. NON LA ESCLUDE MA LA DOMINA.


    Certe sparate che scrivi screditano e alimentano l'anticristianesimo.

    Le leggi dello stato e le pene non erano stabilite dal Papa ma dall'Imperatore.
    Il rogo per gli eretici fu istituito da Diocleziano, il più grande persecutore dei cristiani,
    ma che aveva capito quale minaccia arrivasse dall'ideologia gnostica.
    Fu poi abolito dall'Imperatore cattolico Giustiniano e ripristinato dall'Imperatore eretico Federico II.
    E questo dovrebbe far meditare.

    La società tradizionale, che tu giustamente rispetti ma in certi casi secondo me elevi ad idolo,
    che ha determinato gli eventi di quel periodo storico non era espressione della Chiesa!
    Era, sì, tutelata da essa per il bene comune ma in un rapporto dialettico e spesso conflittuale.


    TI INVITO CORTESEMENTE D'ORA IN POI A RISCRIVERE I TUOI CONCETTI APPOSITAMENTE PER IL FORUM CATTOLICO
    IN PALESTINA È GENOCIDIO!
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    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  10. #60
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    Predefinito Re: LEGGENDE NERE - Giordano Bruno? Smontiamo ancora una volta la leggenda anticleric

    Tutte le Leggende nere sulla Chiesa:

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