Abete: «Coppa consegnata da Vieira? È gaffe Fifa»
Il presidente federale duro: «Quella coppa non l'ha vinta lui nè nessun altro altro giocatore ma l'Italia». Il presidente del comitato organizzatore Danny Jordan e il segretario generale della Fifa Jerome Valcke avevano fatto alzare all'ex giocatore francese il trofeo in gesto simbolico di consegna al paese ospitante
CENTURION (SUDAFRICA), 12 giugno - «La consegna della Coppa del Mondo al Sudafrica da parte dell'ex giocatore francese Patrick Vieira è una gaffe della Fifa. Quella coppa non l'ha vinta lui nè nessun altro altro giocatore ma l'Italia». È la dura presa di posizione del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete dopo che due sere fa, al termine del concerto di Shakira a Johannesburg, il presidente del comitato organizzatore Danny Jordan e il segretario generale della Fifa Jerome Valcke avevano fatto alzare a Vieira la Coppa in gesto simbolico di consegna al paese ospitante.
«ATTENDO UN CHIARIMENTO» - Abete, che è anche capo delegazione della spedizione azzurra in Sudafrica ha aggiunto che l'Italia si attende «un chiarimento dalla Fifa. Credo che non avranno problemi a riconoscere la gaffe, se così non sarà scriveremo loro perchè rimanga agli atti». Il presidente federale ha anche ricordato che la riconsegna ufficiale della Coppa alla Fifa «era già avvenuta il 4 dicembre in occasione del sorteggio». «L'iniziativa di giovedì sera era un evento commerciale, nel senso migliore: c'erano diversi ex giocatori. Ma noi non avevamo ricevuto alcun invito formale. Nè io come presidente nè la federazione - ha proseguito Abete - c'era stata solo una richiesta informale per la presenza di Pirlo, infortunato, alla serata. Ma senza alcun riferimento a gesti ufficiali. Pirlo non era potuto andare perchè si doveva sottoporre ad un esame medico». «Se ci avessero chiesto una presenza ufficiale - ha concluso Abete - non avrei avuto alcun problema a rispondere sì. Come Federcalcio ci siamo sempre prestati a qualsiasi iniziativa di valorizzazione della Coppa».
STAMPA: «TROPPO CASINO» - «Sono un pò stupita, ho l'impressione che sia stato fatto molto rumore per nulla. Vieira si trovava a Johannesburg, penso gli abbiano chiesto di alzare la Coppa del mondo: è un calciatore di origine africana, che ha fatto la storia del calcio, dunque non ci vedo nientre di strano». Così Melissande Gomez, inviata de L'Equipe ai Mondiali in Sudafrica, commenta la polemica che ha ancora una volta coinvolto italiani e francesi, sempre più parenti serpenti. La stampa transalpina minimizza, senza farsi troppo coinvolgere dal clamore che ha suscitato quell'immagine del trofeo nelle mani dell'ex centrocampista dell'Inter, uscito sconfitto dalla finale di Berlino nel 2006. «Direi che questa vicenda non merita un casino così, non dimentichiamo che quella serata non era qualcosa di ufficiale - aggiunge Gregoire Lemarchand, inviato dell'agenzia France Presse -. Vieira è un grande calciatore, ha radici africane, è un simbolo. Questo episodio non merita un casino. Forse sarebbe stato meglio affiancare Vieira ad un calciatore italiano, la Francia e l'Italia, le due finaliste della Coppa del mondo del 2006». «Ci sono sempre piccoli conflitti tra Francia e Italia, non so perchè, ma è così», conclude Lemarchand.