Il giornalismo in genere (e non solo in Italia) è un mestiere nel quale si passa la metà del tempo a parlare di ciò che non si conosce e l’altra metà a tacere ciò che si sa.
Non c'è uomo così virtuoso che, se dovesse sottoporre tutti i suoi pensieri e tutte le sue azioni al giudizio della legge, non meriterebbe di essere impiccato dieci volte nella vita.
Michel de Montaigne
Spero che questi dati vengano raffrontati parametrandoli almeno alla popolazione, all'attività economica, al numero totale di giornalisiti ecc, sennò la classifica risulterebbe effettivamente falsata.
[...] L’Italia al 73.mo posto? Utilizzando anche i dati dell'osservatorio “Ossigeno per l’informazione”, si è ricavato che nel 2015 ci sono stati 506 giornalisti italiani “minacciati” per la loro attività: 47 hanno subito aggressioni fisiche, 139 avvertimenti mafiosi, 22 danneggiamenti, e ci sono state ben 276 denunce e azioni legali chiaramente strumentali per una intimidazione.
Botta e risposta fra PG Batista e RSF sulla libertà di stampa in Italia | LSDI
Dopo lo sclero del battista avvinazzato, il prossimo anno scivoleremo di almeno un'altra ventina di posizioni.
Il fatto che battista scriva editoriali sul Corriere della Sera è fuglido esempio della situazione tragica in cui versa il giornalismo cartaceo italico.
Ultima modifica di Alla Pugna; 23-02-15 alle 12:45
Battista è un giornalista.
Criticando la statistica di RSF ha dimostrato di non dover rispondere a nessuno.
In Italia la libertà di stampa è ampiamente garantita.
Che poi i giornalisti la usino male, è un altro paio di maniche.
RSF dovrebbe indicare un caso in cui a un giornalista è stato impedito di scrivere quel che gli pareva.
I numerosi casi di intimidazione citati provengono tutti da privati: e in un eventuale giudizio lo Stato sicuramente starebbe dalla parte del giornalista. Storicamente e da parte di tutti i Governi, qual che fosse il colore.
Se non è libertà questa ...
non ci sono mica solo le pressioni dello stato, se i giornali sono proprietà di questo o quel gruppo finanziario, ognuno dei quali ha poi il suo partito e la sua cosca mafiosa di riferimento allora la libertà di stampa diventa una farsa, semmai non si capisce cosa avrebbe di diverso la stampa italiana da quella statunitense o tedesca dove non credo che esistano molti media indipendenti, e poi rsf stessa riceve aiuti governativi dagli usa e infatti guardacaso i paesi che non piacciono agli usa tendono ad avere un trattamento particolare in questa classifica, anche se non è il caso dell'italia
Hai tanta ragione.
Ma una cosa è dire che si fa parte di una certa testata, con una sua definita linea editoriale; e altra cosa è parlare di libertà di stampa.
E da questo punto di vista mi sembra che RSF sia essa stessa da condannare: perchè ha creato una sua classifica, secondo discutibili parametri, e poi la spaccia per vangelo. Dimostrando, se mai, che proprio lei è una Agenzia poco libera.
Perchè asservita ai suoi finanziatori.
Guarda che io non me ne scandalizzo: mi dà solo fastidio sentire una puttana decantare la verginità.
E anche chiamare "sbroccata" una pacata difesa del proprio operato. O era meglio che si stesse zitto, in nome della libertà?
Bel concetto della parola!
Ultima modifica di Corrado; 23-02-15 alle 16:57