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  1. #1
    anche la Costa d'Avorio
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    Predefinito Delle città galleggianti per rispondere alla mancanza di terreno

    Per contrastare l’urbanizzazione selvaggia e la distruzione del territorio c’è già chi pensa a costruire futuristiche città galleggianti, naturalmente eco-sostenibili e autosufficienti.
    Non è fantascienza, perché il noto gruppo di costruzioni cinese Cccc ha commissionato allo studio inglese di architettura AT Design la progettazione di un primo prototipo di floating city: una metropoli galleggiante che si spera di poter iniziare a costruire tra 10-20 anni al largo di Hong Kong.



    Non sappiamo se tale centro urbano verrà mai alla luce, ma di sicuro non siamo in presenza di folli visionari, perché questa partnership anglo-cinese ha già collaborato proficuamente allo sviluppo di Port City, un’isola bonificata di 230 ettari posta al largo di Colombo, in Sri Lanka.

    A fronte delle critiche, la Cccc è pronta a scommettere sulla fattibilità del progetto, spiegando che la tecnologiaadottata per questa futura città sul mare sarà la stessa di quella già utilizzata dall’azienda per la realizzazione del ponte di 31 Km attualmente in costruzione tra le città di Honk Kong, Macao e Zhuhai. Parte di quel ponte è infatti affiancato da un tunnel sottomarino di 150 m, destinato ad ospitare box prefabbricati in calcestruzzo.

    Al di là del condivisibile fine ecologico del progetto, quello di evitare l’ulteriore crescita delle città sulla terraferma coi conseguenti problemi di congestione, inquinamento e sottrazione di spazio al verde e ai terreni fertili, i progettisti inglesi sono cosci anche della sua valenza turistica, perché gli investitori cinesi sono pronti a creare delle attrazioni mai viste prima ed a rispondere alla volontà dei cittadini asiatici di esplorare le possibilità subacquee.
    Per capire come sarà questa avveniristica città oceanica, al momento ci dobbiamo contentare solo di alcune elaborazioni grafiche e della spiegazione del progetto da parte del gruppo di AT Design. Su un’estensione di circa10 Kmq, si prevede la costruzione in cemento galleggiante di una serie di moduli esagonali, collegati fra loro datunnel subacquei per formare delle vere e proprie isole artificiali.


    Una veduta della città galleggiante

    La floating city sarebbero poi autosufficienti, ecosostenibili e ad emissioni zero, perché speciali moduli adibiti a serre, vivai e aziende agricole garantirebbero la produzione di cibo, mentre all’approvvigionamento energetico penserebbero le fonti rinnovabili, grazie ai generatori idroelettrici, ai bacini artificiali di acqua piovana, ai pannelli fotovoltaici ed al processo di combustione dei rifiuti.


    La floating city sarebbero poi autosufficienti, ecosostenibili e ad emissioni zero

    Tutto sarà all’insegna della mobilità sostenibile, perché i moduli saranno collegati non solo fra di loro ma anche alla terraferma per mezzo di tunnel subacquei con marciapiedi, strade e carreggiate, dove sarà possibile circolare solo con auto elettriche o mezzi pubblici privi di emissioni inquinanti. Preparatevi poi agli spostamenti coi sottomarini, che saranno uno dei principali mezzi di trasporto, al fine di evitare l’inquinamento e la congestione nella floating city.

    Parte delle attività sarà sottomarina e la città galleggiante sarà auto-sostenibile

    Non mancheranno poi ampi spazi verdi, coi giardini verticali interconnessi al verde pubblico sia al di sopra che al di sotto della superficie acquatica, e anche il ciclo dei rifiuti seguirà le norme dell’eco-compatibilità, grazie ad appositi centri di raccolta che provvederanno allo smaltimento.


    La città è galleggiante per rispondere alla mancanza di terreno

    I turisti, attesi a frotte, avranno le più svariate possibilità di scelta fra attrazioni e divertimenti: sorgeranno ovunque bar, ristoranti, musei, gallerie, hotel subacquei, parchi tematici e perfino ampi spazi posti sia sopra che sott’acqua, che permetteranno lo svolgimento di concerti del tipo di quelli che siamo abituati a vedere nei più grandi stadi. Buone nuove anche per i vip: al di là del porto marittimo destinato a tutte le esigenze della navigazione civile, sarà possibile trovare ampi bacini per yacht e imbarcazioni private.

    Sorgeranno delle città galleggianti piene di giardini verticali e parchi urbani

    Costruire sul mare non pare più ormai un’utopia. Oltre a questo progetto, ve ne sono numerosi altri, altrettanto avveniristici, che puntano a sfollare le città ormai sempre più invivibili. Restando in Inghilterra, lo studio londinese di Phil Pauley ha già disegnato il Sub-Biosphere 2, un centro sottomarino dove speciali cupole ricreerebbero le stesse condizioni della vita sulla superficie terrestre.
    Non abbiate paura di farvi mancare la terra da sotto i piedi: il futuro dell’umanità potrebbe esser sempre più lontano dalla terraferma.

    Le città galleggianti per rispondere alla mancanza di terreno - tuttogreen.it

    Ultima modifica di Maestrale; 22-02-15 alle 22:04
    Consultabile per pronostici a pagamento dietro adeguato compenso

  2. #2
    calici amari
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    Predefinito Re: Delle città galleggianti per rispondere alla mancanza di terreno

    .

    progetti molto belli da vedere sulla carta; occorre però valutare se per realizzare materiali e costruzioni non produrranno disastri ambientali...

    occorre poi considerare: un eventuale innalzamento del livello dell'acqua potrebbe sommergerle o sono a prova di scioglimento ghiacciai?

    In quest'ultimo caso simili strutture potrebbero essere anche un rifugio in caso di mali estremi...


    .

    Ultima modifica di Regina di Coppe; 18-06-15 alle 16:34
    Corpo sano in ambiente sano.

    Chi avvelena una persona per vendetta viene condannato per veneficio.
    Chi avvelena milioni di esseri umani per profitto viene onorato come capitano d'industria.

 

 

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