Stavo riflettendo su un aspetto contraddittorio della politica italiana, cioè la progressiva decadenza culturale dei politici in contrapposizione alla crescente scolarizzazione della popolazione. I politici di cinquant'anni fa avevano tutti una cultura di base elevata (non i parlamentari, ma i politici di spicco) quando il popolo era invece in parte analfabeta ed in parte con scolarizzazione minima. Oggi invece abbiamo Renzi e Salvini con una grossa fetta di elettori addirittura laureata. Un Renzi o un Salvini non avrebbero avuto più presa sessant'anni fa? Voglio dire, un contadino analfabeta non sarebbe stato più attratto dalle parole di Renzi e Salvini rispetto ad un impiegato di oggi? Sarebbero stati visti come persone colte (parlavano italiano con termini aulici rispetto alla maggior parte della popolazione) e allo stesso tempo comprensibili, a differenza di un De Mita, troppo astratto e acculturato per risultare comprensibile dal contadino o dall'operaio. Oggi, al contrario, Vendola (simile a De Mita per linguaggio, non per idee) non lo calcola nessuno: forse proprio perché oggi capiamo che dietro al linguaggio forbito c'è il nulla?