Riorganizzazione dei contratti lavorativi riducendo drasticamente il precariato:
- Abolizione del pacchetto Treu e dei 43 contratti precari esistenti.
- Abolizione della possibilitą di contratti aziendali o comunque non ufficiali.
- Abolizione delle agenzie interinali o limitarne fortemente l'uso rendendo costosissimi i contratti interinali.
- Istituire solo 6 tipologie di contratti:
1 A tempo indeterminato.
2 CCNL vari.
3 A tempo determinato per Lavori Stagionali.
4 Part Time.
5 Tempo determinato a progetto legato strettamente all'esistenza del progetto preciso (ad es. picchi di produzione, ecc.)
6 Apprendistato.
- Ripristinare l'articolo 18 ed estenderlo a TUTTI i lavoratori.
- Salario minimo orario di 1000 euro al mese.
- Reddito minimo garantito di 700 al mese per 2 anni per tutti i disoccupati in difficoltį economica che finisce al rifiuto della seconda offerta di lavoro da parte dello Stato e legato a corsi di formazione, che andrebbe a sostituire l'abolizione di tutti gli attuali sussidi come la cassaintegrazione.
- Detassare del 20% solo le piccole/i e medio-piccole/i imprese, negozi e partite IVA.
- Sgravi fiscali e/o contributivi per si impegna per iscrittto assumere a tempo indeterminato o stabilizza i precari o fa investimenti per creare molta occupazione o investe in nuove/i tecnologie e macchinari indipendentemente dalla grandezza dell'azienda (nel caso di una piccola o medio-piccola azienda sarebbe un ulteriore sgravio oltre quello del 20%).
- Esenzione fiscale per i primi 6 mesi per le nuove/i imprese, negozi e partite IVA.
- Sospensione temporaneo del pagamento delle tasse per le imprese a cui non sono state pagati i debiti della P.A. fino a quando non verrą saldato il debito raggiungendo quella cifra in esenzione tasse e per le imprese in forte difficoltą economica.
Sarebbe interessante sapere le opinioni di Confindustria su questa riforma delle leggi e della tassazione sul lavoro perché da una parte si detassano le piccole e medio-piccole imprese come nessuno ha mai fatto ma dall'altra si aumentano i diritti dei lavoratori e si rendono pił difficili i licenziamenti e si crea una rete di sicurezza universale per i disoccupati.