SE SBAGLIANO, PAGHERANNO | Avanti!
Pubblicato il 24-02-2015
Nonostante qualche compromesso – prevedibile in una materia come quella della giustizia che da sempre provoca accese polemiche – è diventata legge quella parte della riforma che va ad aggiornare la normativa n. 117 del 1988 sulla responsabilità civile, la cosiddetta e controversalegge Vassalli (dal nome del ministro socialista, ndr). La proposta di legge – approvata in via definitiva dalla Camera (265 sì, 51 no e 63 astenuti) – è stata avanzata dal senatore Enrico Buemi, capogruppo Psi in commissione Giustizia a Palazzo Madama, e da sempre convinto che “i magistrati debbano rispondere dei loro errori come tutti. Come il chirurgo sospeso al millimetro più in qua o in là del taglio lasciato dal suo bisturi”. Invece, in questi quasi 27 anni la normativa non è stata mai aggiornata e applicata pienamente, non si è concretizzato dunque alcun sanzionamento: tra i magistrati ritenuti colpevoli, infatti, pochi sono stati condannati, e nessuno di loro è stato sottoposto al pagamento economico del danno arrecato.LA PDL A FIRMA BUEMI – Eliminazione del filtro di ammissibilità dei ricorsi – il cui inserimento, all’ultimo momento, – aveva impedito la piena applicazione della legge Vassalli – e puntualizzazione della definizione della colpa grave di cui il magistrato può esser chiamato a rispondere. Queste le due grandi novità contenute nella parte di riforma – in attesa di approvazione anche a Montecitorio – che riguarda la responsabilità civile dei magistrati. Secondo Buemi con quel trucco del filtro “fu tradito un referendum votato dall’80% degli italiani (uno tra i tre referendum abrogativi del 1987, ndr), consegnando il nostro ordinamento a quasi 27 anni di finzione”. Finzione perché secondo i dati forniti dal Ministero della Giustizia, il filtro di ammissibilità ha impedito che su 410 azioni intentate contro lo Stato, più della metà venisse respinta con il filtro. Tra le altre solo 7 sono approdate al sanzionamento e alla condanna del magistrato, di questi 7 nessuno ha pagato. La rivalsa dell’amministrazione nei confronti del giudice responsabile è arrivata a conclusione solo una volta. Una volta, in 26 anni, su 410 cause.MATTARELLA: “MAGISTRATI NÉ BUROCRATI, NÉ PROTAGONISTI – Sul tema della giustizia è intervenuto il capo dello Stato, Sergio Mattarella in visita oggi a Scandicci per l’inaugurazione dei corsi della Scuola della magistratura. “L’ordinamento della Repubblica esige che il magistrato sappia coniugare equità e imparzialità, fornendo una risposta di giustizia tempestiva per essere efficace, assicurando effettività e qualità alla giurisdizione” ha auspicato il capo dello Stato.