1. Ormai è sempre più diffusa la conoscenza circa il carattere mortale di questo mondo : no, l'economia non arriva a costituire una società per tutti, e no, lo Stato nella sua forma social-democratica non è la soluzione all'anomia, ma lo strumento di governo di questa.
2. A questo punto si apre quindi uno scenario nuovo, che parte dalla questione di capire come fondare in un altro modo la società, cioè indagare sul contenuto di un rapporto sociale che non sia quello alienato alla merce. Viene subito da pensare alla cultura, alla morale condivisa, quindi ad una identità legata alla propria filiazione intesa come memoria e narrazione nazionale.
3. Ora l'identità, proprio in quanto determinata, prodotta e formata da mille vicende storiche, dice anche il limite, e traccia il perimetro tra la nostra gente e gli stranieri, i nostri valori e i valori degli altri. Ma l'identità dice anche la frontiera perché non puo esserci identità senza territorio, e infine dice il possibile, in quanto la logica della sua stessa permanenza la porta a discriminare ciò che ne comporta la negazione.
4. In questa configurazione storica, è ovvio che il campo del progresso, dell'individuo e della libertà intesa come separazione, cioè in fondo quel che si chiama da noi la "sinistra", parte in posizione penalizzata rispetto ad una certa destra anti-liberale che da quando esiste lamenta l'erosione delle forme di vita, nella loro diversità, ad opera del mondialismo.
5. Almeno sulla carta, tutti gli elementi concordavano per fare di CasaPound l'ottimo contenitore della problematica qui esposta. Infatti CPI si è fatta trovare nei tempi giusti al posto giusto. Certo ha le carte in regola, e già il nome del tutelare, con la sua proposta di una moneta a scadenza, augurava il meglio. Mentre i settori estremi della sinistra perdono la testa di fronte ad un capitale che credono sempre "borghese", e che invece gli riempie il paese di immigrati, sposa i gay, piazza neri al governo, premia artisti e scrittori buonisti e radical-chic, ecc., CPI trova il campo libero per interessare quella parte della gioventù più politica perché più viva al proprio progetto.
6. Ma purtroppo c'è stato l'errore, che si chiama alleanza con la Lega Nord. Ora non voglio rifare, ancora, la lezione su ciò che è la Lega. Diciamo solo che fondamentalmente, la ragion d'essere della Lega è la salute della piccola e media impresa del nord-est, e per tanto suo principale obiettivo l'abbassamento del costo del lavoro. In parole povere : meno tasse, quindi meno burocrazia (Roma ladrona) e meno paese assistito (da qui la "Padania").
7. Abbiamo dunque da una parte un movimento la cui ascesa era determinata dallo stato di crisi attuato dal capitale, e dall'altra parte un partito che manovra per salvaguardare gli interessi, ma all'interno di questa crisi, della propria clientela elettorale.
Un movimento di cui la lettura del programma dimostra quanto e come conta ancora lo Stato, con quel che presuppone non solo in tema fiscale, ma anche culturale e valoriale, e un partito che vede nello Stato al massimo un servo strumento, dimagrito fin che può ancora garantire la sicurezza pubblica, cioè la proprietà del piccolo proprietario nordista.
8. CPI, seguendo il suo corso, poteva essere la prima delle formazioni politiche a formare la catena di quelle che porterano al cambiamento di paradigma, e diventando pure in questo modo da esempio per tutti i populismi del continente. Infatti tra le tante sciocchezze post-moderniste, tutte rigorosamente di stampo nicciano e trafugate da una lettura frettolosa di certi testi della Nouvelle droite (e superati in realtà nelle ultime sintesi operata da questa), ci sta anche, nel rivendicato patrimonio teorico cipoundista, di che servire ad un ottima comprensione della problematica. E guarda caso sono quelle stesse letture che costituirono la formazione del Mussolini movimentista, e allo stesso tempo la piccola società formatesi intorno a lui.
9. Ora la dinamica di CPI entrerà nella sua fase di decadenza. Per cominciare CPI si è alienata chi ricorda e ricorderà sempre che la Lega è, strutturalmente e oltre le ridicole contorsioni del suo dirigente, un partito anti-nazionale, e in quanto tale sempre terreno fecondo per il razzismo anti-meridionale. Su questo forum ci sono pochissimi meridionali, e questa è forse una delle ragioni che porta a minimizzare la gravità del razzismo antimeridionale e a parlare di "vittimismo". Ricordo intanto che a Roma un militante della destra radicale ha sparato e ucciso un ragazzo napoletano, eppure nei media, dove Salvini ha piantato le tende, era ancora un napoletano che teneva il ruolo del cattivo. In ogni caso è chiaro che la scelta di alleanza di CPI nasconde a malapena disprezzo verso i meridionali. Ma CPI vedrà allontanarsi anche gli elementi più avanti nella critica del capitalismo e della forma democratico-parlamentare di questo, perché è chiaro ormai che la tendenza è all'istituzionalizzazione del movimento, e quindi alla neutralizzazione delle sue posizioni più interessanti.
10. La mossa vincente era quella di portarsi alla critica della Lega in versione populista, in modo da provocare la scissione di questa tra il suo vecchio nucleo nordista, imprenditoriale e anti-nazionale, e la massa sempre più numerosa di nuovi elettori, interessati alla retorica populista sul modo del FN francese.
Invece ci si è mescolati, i cipoundisti fascisti del terzo millennio si fanno vedere in piazza accanto al piccolo imprenditore veneto che non fa segreto del suo razzismo, e questo porterà inevitabilmente, in fin dei conti, a rovinare un opportunità storica di cambiamento.