Giornata radiospadista: una festa e un nuovo punto di partenza
di Piergiorgio Seveso
Ogni giornata di cultura radiospadista mi lascia una sensazione diversa, la giornata di quest’anno, nella bella cornice di Rivalta e della locanda “Sant’Ambrogio” mi ha trasmesso la profonda soddisfazione di un traguardo raggiunto: quello di essere diventati per tanti e tanti un costante punto di riferimento. Negli anni abbiamo conosciuto molte persone, incrociato sguardi e storie, ora possiamo dire di avere costruito un pubblico di amici ed estimatori (che non necessariamente condividono ogni aspetto della nostra azione) che hanno FIDUCIA in noi. Questo è quindi un gioioso traguardo, alla prova dei fatti, assolutamente acquisito e, a Dio piacendo, un nuovo punto di partenza. Radio Spada rappresenta nella realtà italofona un bastione culturale di cattolicesimo integrale, diametralmente alternativo alla “rivoluzione conciliare”, privo di compromessi sostanziali, assolutamente libero (nella christiana libertas) di leggere l’attualità ecclesiale, sociale, politica e analizzare passato e futuro del cattolicesimo romano, senza pagare tributo a NESSUNO, senza accarezzare e blandire conventicole di sorta, senza bussare a nessuna porta. Questo è un fatto e i fatti hanno una potenza incoercibile, sfondano portoni, aprono finestre, scompigliano le carte dei polverosi scrittoi. Siamo entrati nel pieno della nuova rivoluzione bergogliana con nettezza e rigore, senza sbavature eufemistiche e senza pericolose (o pietose) vie di fuga. Questa è la nostra maggiore soddisfazione: aver mostrato un altra volta al mondo che è possibile testimoniare l’integralità della Fede, attraverso l’analisi dell’enorme crisi in corso e mettendo sul tavolo tutte le carte che possano indicare le vie di uscita praticabili. La nostra giornata si è snodata serenamente e festosamente, prima col dibattito (ormai una bella consuetudine) tra Don Curzio Nitoglia (sedeplenista) e me (sedevacantista Cassiciacum), moderato dall’ottimo Luca Fumagalli, poi con un pranzo conviviale che non ha disatteso le aspettative dei palati più appassionati. A seguire, proprio con quello spirito di continua innovazione e ricerca nella Verità e con quell’amore per le arti che Radio Spada ha spesso dimostrato, abbiamo ascoltato un breve concerto dei “Rose, rovine e amanti” venuti da Roma per intrattenere il nostro pubblico con la loro intensa musicalità neo folk. Il pomeriggio ha visto uno spumeggiante Domenico Savino, moderato dal carissimo Lorenzo Roselli, presentare il suo nuovo libro Cosa vostra. Dalla Pro Deo alla «mafia di San Gallo». Gli «affari riservati» della «chiesa della misericordia». La giornata si è conclusa con l’attesissimo intervento del professor Massimo Viglione sulla questione migratoria, moderato stavolta dai giovani redattori di RS, Mattia Spaggiari, grande cultore della Romantik tedesca, e Charlie Banyangumuka, giovane apologeta ed esperto del cattolicesimo africano precoloniale. Il canto di “Noi vogliam Dio” ha infine posto un sigillo di commozione su una giornata che non è mai una stanca abitudine ma è la cifra di un cattolicesimo come crociata permanente al servizio di Cristo Re. All’intorno del convegno, la nostra gente si ritrovava, discuteva, si accalorava, comprava libri vecchi e nuovi oppure approfittava delle splendide creazioni per la modestia femminile di Monica Gibertoni o dei deliziosi dolci di Michela Vitantonio Gamberini. Come presidente di Radio Spada (si quid est sed Est) ringrazio infine i molti giovani, preparati, devoti e simpaticamente eccentrici, com’è nello stile di Radio Spada, che hanno collaborato e presenziato all’evento. A tutti dico: abbiate coraggio, vendete un mantello e comprate una spada. Vi aspettiamo.