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    Predefinito Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    Di FunnyKing , il 16 marzo 2015 91 Comment

    Ormai non mi resta che ridere quando sento dire che uno dei problemi che avrebbe l’Italia sarebbe quello di non potere fare abbastanza spesa pubblica a causa dei “terribili” vincoli sul rapporto Deficit/PIl. Rido ancora di più quando qualche simpatico disconnesso dalla realtà commenta che la causa dei mali italiani sarebbe il turbo-liberismo-capitalismo anche ideologico che avrebbe intriso l’azione politica italiana.
    Turbo liberismo? No ragazzi dite sul serio? Mi date il numero del vostro pusher per favore?
    Partiamo dalla “pochissima” spesa pubblica che l’Italia fa con una analisi della CGIA di Mestre su dati ufficali del minculpop ISTAR+MEF


    Vorrei che notaste 3 FATTI:

    1. La spesa pubblica è sempre aumentata (credetemi anche andando a ritroso nel tempo)
    2. La spesa pubblica per investimenti pubblici è crollata
    3. La spesa pubblica corrente, ovvero scuola, sanità, pensioni, sussidi, vitalizi etc tec. è esplosa e tende all’infinito.

    Turbo-Liberismo: Sul serio?
    No davvero state scherzando?
    Dunque vi lascio con due post, il primo è l’analisi della spesa pubblica fatta dalla CGIA di Mestre, il secondo è un commento di Mario Seminerio sulla Spending Review
    A seguito della riduzione delle unità di lavoro e del blocco dei rinnovi contrattuali dei dipendenti delle Amministrazioni pubbliche introdotto nel 2010 dal Governo Berlusconi, in questi ultimi 5 anni la “Spesa per il personale” è diminuita del 5 per cento: in termini assoluti il “risparmio” per le casse pubbliche è stato di 8,7 miliardi di euro.
    Nonostante la centralizzazione degli acquisti dei beni e dei servizi avviata da qualche anno dalla Pa, i “Consumi intermedi” – che includono anche le spese di manutenzione ordinaria, le spese energetiche, quelle di esercizio dei mezzi di trasporto, la ricerca/sviluppo e la formazione del personale acquistata all’esterno – sono saliti del 3,4 per cento. In valore assoluto l’aumento ha sfiorato i 3 miliardi di euro.
    Oltre agli stipendi, l’altra voce che compone la spesa corrente ad aver registrato una variazione negativa è stata quella relativa a “Le prestazioni sociali in natura acquistate” ovvero gli acquisti dei medicinali, dei farmaci, l’assistenza medica, etc. La contrazione è stata pari a 2,5 miliardi di euro (-5,5 per cento).
    Sottolineando che l’80 per cento circa della “Spesa per le prestazioni sociali in denaro” è assorbita dalle pensioni, le uscite per il welfare hanno registrato una vera e propria impennata: l’incremento ha sfiorato il 10 per cento, mentre in termini assoluti l’aggravio è stato di ben 29,6 miliardi di euro. Nonostante gli effetti prodotti dalla riforma Fornero, a condizionare in maniera determinante questa espansione ha contribuito soprattutto la spesa pensionistica e, in misura più contenuta, i provvedimenti a sostegno al reddito erogati a famiglie e lavoratori che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà. Dal 2014, inoltre, tra le “Prestazioni sociali in denaro” è stato computato anche il bonus degli 80 euro (5,8 miliardi di euro). Infatti, come ha avuto modo di ricordare il Ministero dell’Economia e delle Finanze qualche giorno fa, le statistiche non classificano il bonus degli 80 euro come un taglio fiscale, bensì come una misura di spesa sociale.


    Le “Altre uscite correnti”, infine, sono anch’esse salite in misura importante: se in termini percentuali l’incremento è stato del 10,1 per cento, in valore assoluto questa voce è aumentata di 6 miliardi di euro. Dalla CGIA ricordano che in questa voce sono comprese le spese residuali, quali gli ammortamenti e le imposte che versano le Pa.


    Il terzo segreto della spending review da Phastidio.net post di Mario Seminerio

    Sentite questo ticchettio di sottofondo? E’ il conto alla rovescia al prossimo primo gennaio, quando potrebbe scattare la prima ondata di clausole di salvaguardia, del valore di oltre 12 miliardi di euro. Manca una vita, direte voi. Anche no, visto il modo molto old fashion con cui si è intervenuti sulla spesa quest’anno. E visto che siamo da tempo in messianica ed ormai patologica attesa di un Godot alla spending review, dopo che Piero Giarda gettò la spugna e dopo che Carlo Cottarelli è stato agevolato all’uscita da Matteo Renzi, che pure aveva spergiurato che compito della politica fosse fare delle scelte su un menù offerto dai tecnici e dalla tecnica. Ma al momento continua a non accadere.
    Oggi, quindi, sul Messaggero, testata tradizionalmente vicina al Palazzo, si cerca di dare una risposta al rinvio della nomina a responsabili della spending review del consigliere economico di Renzi, Yoram Gutgeld e di Roberto Perotti, docente della Bocconi e collaboratore de lavoce.info, da tempo impegnato in approfondite analisi delle dinamiche di spesa pubblica e di come e dove intervenire per riqualificarla. La formalizzazione della nomina del duo è scomparsa dall’ordine del giorno del consiglio dei ministri di giovedì scorso (c’era mai entrata?), ed ora gli interrogativi abbondano su questa sorta di maledizione della spending review.
    In particolare, c’è una frase del retroscena di Alberto Gentili che ci colpisce:
    A palazzo Chigi sostengono che «non ci sono problemi». Che «non esiste alcun giallo, manca solo la firma di Renzi al decreto di nomina». Ma un’altra fonte chigiana la mette più difficile: «Il premier sta riflettendo se nominare la settimana prossima un nuovo commissario nella persona di Gutgeld che insieme a Perotti si occupa da tempo della materia, oppure se individuare qualche forma nuova di governance della spending review, considerate le difficoltà che hanno incontrato prima Giarda e poi Cottarelli»
    Questa frase, da chiunque provenga, è semplicemente incomprensibile. Se il problema, illo tempore, era la copertura politica a scelte tecniche (chiamatela anchegovernance, se vi piace la modernità), la medesima poteva venire solo da Renzi stesso, sul menù sottoposto da Cottarelli. Oppure, e detto in altri termini, se vogliamo risolvere il problema in radice, il premier non formalizzi alcuna struttura “tecnocratica”, neppure ibridata con presenze politiche, e decida autonomamente, senza astuzie (o più propriamente, furbate) del tipo “le Regioni hanno molto da farsi perdonare”. Questa è stata una mossa tattica piuttosto abile, per prendere a calci la lattina della spending review, che è in realtà un vaso di Pandora: ma servirà solo nel breve periodo. Presto capiremo se esistono margini di intervento entro l’assetto attuale di organizzazione dello stato e delle sue funzioni oppure se (come crede chi scrive) siamo arrivati al limite e possiamo solo cambiare struttura e funzioni di spesa pubblica,come suggerito dalla Corte dei conti. Ovviamente, in questo secondo scenario, il conto politico per chi si trova a Palazzo Chigi sarebbe pesantissimo, al limite della cacciata dalla scena pubblica. Ma forse è proprio questo, l’inconfessabile segreto della spending review.
    Per questo, come abbiamo detto più volte, il 2015 è l’anno dell’all-in, per questo paese. Se la congiuntura riprenderà, e con essa il gettito fiscale, sia pure di poco, potremo continuare a credere che il sistema tiene e qualcuno se ne intesterà il merito, esattamente come ora sta intestandosi il merito di una ripresa che ha genesi esclusivamente esogena al paese (“ripresa”che peraltro dobbiamo ancora quantificare: aspetto non da poco, anche nella attuale società dei tweet). Potremo, in caso “favorevole”, usare l’extra gettito per coprire i tagli da spending review: una Repubblica fondata sul “tesoretto”, vero o immaginario. Se invece “qualcosa” andrà storto, daremo il definitivo addio a questo paese come l’abbiamo conosciuto, ed a nulla serviranno le suggestioni salvifiche di ipotizzate uscite dall’euro o delle solite patrimoniali sugli odiati “ricchi” in formato mignon.
    Sinora Renzi è stato un mix fatto in parti uguali da chiacchiere e botte di cul0. Forse egli è l’unico a non averlo pienamente afferrato, circondato com’è da laudatoresdi ogni tipo. Ma pensare di costruire il futuro di un paese sulle botte di cul0 è troppo anche per uno come Renzi nel paese del (fu) Stellone.
    Cari amici, sappiate che l’origine del male che sta uccidendo l’Italia è l’abnorme spesa pubblica collegata ad un debito gigantesco. Il problema è che in Italia il livello enorme di spesa, tutta concentrata sulla parte corrente è strutturale. Poi se volete credere che il cambio dell’unità di conto possa spostare di una virgola il problema, accomodatevi pure. Ci sarà tempo per ridere.

    Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne - Rischio Calcolato


  2. #2
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    Predefinito Re: Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    C'e' un piccolo problema in questi ragionamenti. Ovviamente non l'analisi del disastro italiano, che e' evidente. Nessuno puo' con sincerita' provare a giustificare politici, sindacalisti, etc... per quanto avviene.
    Ma c'e' un problema.
    Il liberista cerca di scaricare dal capitalismo le colpe del disastro, puntando il dito contro la "spesa improduttiva", contro le clientele, contro i politici, etc... e gridando al mondo: se fosse veramente applicato il liberismo sarebbe tutto molto meglio! Lo stato deve essere leggero, i privati devono gestire quasi ogni aspetto della vita sociale, solo cosi' si eliminano i problemi del paese, causati dai kommmmunisti etc... etc... Bene. Il piccolo problema e' che QUESTO e' il risultato del liberismo.
    Perche' in un sistema capitalistico le regole non sono al di sopra del gioco. Le regole sono PEDINE del gioco, come le altre. Ed e' quindi normale che i vari blocchi economici facciano pressione sullo stato per avere favori, per avere leggi, incentivi, etc... Si chiama lobbismo. Ed e' la conseguenza diretta del liberismo capitalista.
    C'e' la corruzione in Italia? Aumentano le spese improduttive? Certo.
    E come mai il capitalismo non si ribella a questo? Come mai la multinazionale che puo' alzare il telefono e chiedere l'appalto per i rigassificatori, non puo' alzarlo e chiamare per chiedere, ad esempio, una legge contro la corruzione? Perche' lo stesso lobbismo che abbiamo visto contro il diritto allo sciopero, contro l'art. 18, etc..., non c'e' per chiedere una legge sul falso in bilancio? O una legge sul conflitto di interessi?
    Perche' quelle forze che tuonano contro gli "irriducibili" "vetero-kommmunisti", e che mobilitano giornali e televisioni in questo, non usano la stessa pressione per abolire le leggi vergogna di berlusconiana memoria?
    Perche' tutto questo e' funzionale al sistema. Avere una classa parassitaria di politici e sindacalisti e' funzionale al sistema. Perche' accettare questo stato di corruzione e' la moneta con il quale di volta in volta si pagano incentivi, finanziamenti, leggi favorevoli, etc... etc...
    Nel sistema di corruttele ci sono politici, ci sono sindacalisti, e ci sono imprenditori. Anche grandi imprenditori. E questo e' un aspetto del liberismo. Perche' se lo stato e' debole, se non ci sono forze politiche attaccate ad ideali forti, le regole sono in balia del lobbismo economico. E le regole cambiano.
    Quello che i liberisti sembrano non capire, e' che la piu' grande forma di adattamento e di successo in un sistema a mercato capitalistico, non e' battere la concorrenza con l'efficienza, con la bravura, etc... E' il cambiamento delle regole a proprio vantaggio.
    Il piu' bravo giocatore di Monopoli non e' quello che costruisce piu' alberghi, e' quello che cambia le regole e vince per legge.
    E se lo stato e' debole, se lo stato e' il soggetto piu' leggere nel gioco, le regole cambieranno come cambiera' il vento economico. Oggi il lobbista piu' forte e' la mafia, domani e' la FIAT, poi magari un giorno sara' la Apple...
    Per ogni euro di denaro pubblico sprecato c'e' solitamente un imprenditore che se lo intasca, direttamente o indirettamente.

  3. #3
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    Predefinito Re: Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    Citazione Originariamente Scritto da GendoIkari Visualizza Messaggio
    C'e' un piccolo problema in questi ragionamenti. Ovviamente non l'analisi del disastro italiano, che e' evidente. Nessuno puo' con sincerita' provare a giustificare politici, sindacalisti, etc... per quanto avviene.
    Ma c'e' un problema.
    Il liberista cerca di scaricare dal capitalismo le colpe del disastro, puntando il dito contro la "spesa improduttiva", contro le clientele, contro i politici, etc... e gridando al mondo: se fosse veramente applicato il liberismo sarebbe tutto molto meglio! Lo stato deve essere leggero, i privati devono gestire quasi ogni aspetto della vita sociale, solo cosi' si eliminano i problemi del paese, causati dai kommmmunisti etc... etc... Bene. Il piccolo problema e' che QUESTO e' il risultato del liberismo.
    Perche' in un sistema capitalistico le regole non sono al di sopra del gioco. Le regole sono PEDINE del gioco, come le altre. Ed e' quindi normale che i vari blocchi economici facciano pressione sullo stato per avere favori, per avere leggi, incentivi, etc... Si chiama lobbismo. Ed e' la conseguenza diretta del liberismo capitalista.
    C'e' la corruzione in Italia? Aumentano le spese improduttive? Certo.
    E come mai il capitalismo non si ribella a questo? Come mai la multinazionale che puo' alzare il telefono e chiedere l'appalto per i rigassificatori, non puo' alzarlo e chiamare per chiedere, ad esempio, una legge contro la corruzione? Perche' lo stesso lobbismo che abbiamo visto contro il diritto allo sciopero, contro l'art. 18, etc..., non c'e' per chiedere una legge sul falso in bilancio? O una legge sul conflitto di interessi?
    Perche' quelle forze che tuonano contro gli "irriducibili" "vetero-kommmunisti", e che mobilitano giornali e televisioni in questo, non usano la stessa pressione per abolire le leggi vergogna di berlusconiana memoria?
    Perche' tutto questo e' funzionale al sistema. Avere una classa parassitaria di politici e sindacalisti e' funzionale al sistema. Perche' accettare questo stato di corruzione e' la moneta con il quale di volta in volta si pagano incentivi, finanziamenti, leggi favorevoli, etc... etc...
    Nel sistema di corruttele ci sono politici, ci sono sindacalisti, e ci sono imprenditori. Anche grandi imprenditori. E questo e' un aspetto del liberismo. Perche' se lo stato e' debole, se non ci sono forze politiche attaccate ad ideali forti, le regole sono in balia del lobbismo economico. E le regole cambiano.
    Quello che i liberisti sembrano non capire, e' che la piu' grande forma di adattamento e di successo in un sistema a mercato capitalistico, non e' battere la concorrenza con l'efficienza, con la bravura, etc... E' il cambiamento delle regole a proprio vantaggio.
    Il piu' bravo giocatore di Monopoli non e' quello che costruisce piu' alberghi, e' quello che cambia le regole e vince per legge.
    E se lo stato e' debole, se lo stato e' il soggetto piu' leggere nel gioco, le regole cambieranno come cambiera' il vento economico. Oggi il lobbista piu' forte e' la mafia, domani e' la FIAT, poi magari un giorno sara' la Apple...
    Per ogni euro di denaro pubblico sprecato c'e' solitamente un imprenditore che se lo intasca, direttamente o indirettamente.
    Perfetto.

  4. #4
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    Predefinito Re: Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    ma quello che descrivi non è liberismo : è il sistema itagliaseddesta.

  5. #5
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    Predefinito Re: Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    e'la cultura italiana...

    gli italiani sono incapaci di fare le cose in maniera precisa ed oculata.... buona parte della popolazione ha come unico scopo nella vita quello di vivere da parassita alle spalle degli altri
    Ultima modifica di Airbus; 16-03-15 alle 22:29

  6. #6
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    Predefinito Re: Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    Colpa dell euro e della cattiva teteschia che ci obbligano ad assumere spalatori di neve estivi a palermo o forestali calabresi!!!!!1!

  7. #7
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    Predefinito Re: Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    Dopo aver chiamato una decina di esperti in tagli sono riusciti ad aumentare i consumi intermedi di 3 miliardi ahahahahah!!!! Non ci posso crede .
    Regressista amante della pucchiacca.

  8. #8
    vae victis
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    Predefinito Re: Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    Unico dato in controtendenza le spese per il personale accontentiamoci
    Regressista amante della pucchiacca.

  9. #9
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    Predefinito Re: Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    Citazione Originariamente Scritto da King Z. Visualizza Messaggio
    Unico dato in controtendenza le spese per il personale accontentiamoci
    Che significa che probabilmente hanno tagliato e licenziato gli unici competenti onesti che hanno trovato... Lo so, lo so, e' una banalizzazione, ma temo non sia molto distante dal vero...

  10. #10
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    Predefinito Re: Il Cancro Italiano Cresce Sempre: Spesa Pubblica Improduttiva in Aumento perenne

    Citazione Originariamente Scritto da King Z. Visualizza Messaggio
    Unico dato in controtendenza le spese per il personale accontentiamoci
    Quando i pubblici dipendenti saranno dimezzati vedrai che tutto sarà risolto, TUTTO.
    Non avremo più servizi pubblici decenti e avremo una spesa pubblica raddoppiata.
    Ah questi LIBBBBBERISTI !!!
    Ultima modifica di gianc; 16-03-15 alle 23:45

 

 
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