2 bei risultati in netto miglioramento rispetto al passato, raggiunti nel 2014. Ma bisogna fare di più.
Orlandi: "Evasione in Italia ancora troppo alta". Nel 2014 recuperati 14,2 miliardi
Il direttore delle Entrate interviene alla presentazione dei risultati 2014: record di recupero di risorse dal 'nero'. Orlandi si commuove parlando dei dirigenti "illegittimi" per la Consulta
19 marzo 2015
Rossella Orlandi MILANO - L'evasione fiscale in Italia e' "ancora molto alta, troppo alta". Lo ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, intervenendo alla presentazione dei risultati 2014 dell'Agenzia. Risultati che mostrano un recupero di 14,2 miliardi dalla lotta all'evasione, oltre un miliardo in più che nel 2013, con un aumento dell'8%: "E' il risultato più importante dell'Agenzia". "Siamo riusciti un po' a ridurla", ha aggiunto Orlandi in riferimento all'evasione.
Il numero uno del Fisco si è soffermato su alcune delle novità previste dall'Agenzia. In primis, il 730 precompilato: con la nuova dichiarazione dei redditi in arrivo ad aprile "diciamo addio a un 730 lunare: possiamo dire che abbiamo intrapreso un viaggio che ci riporta sul pianeta Terra". Anche la fatturazione elettronica si avvia a compimento, con l'obbligo di utilizzo per tutta la Pa dal 31 marzo: "Nei primi 9 mesi dall'introduzione sono 2,7 milioni le fatture elettroniche" nelle amministrazioni centrali, "entro la fine dell'anno saranno 50 milioni" per tutte le amministrazioni, ha spiegato Orlandi.
Tornando ai numeri delle Entrate, i rimborsi ai contribuenti nel 2014 sono ammontati a 13 miliardi e sono stati assegnati "in tempi certi e breve". Nel corso della sua relazione, Orlandi si commuove e interrompe il discorso quando ringrazia i dirigenti "incaricati", giudicati "illegittimi" dalla Corte Costituzionale perché non passati attraverso concorso. Orlandi chiede "una soluzione rapida" altrimenti "c'è il rischio di bloccare l'attività dell'agenzia; non avere oltre 800 dirigenti può indebolire e creare problemi". Ricorda che i dirigenti sono stati scelti "in base a una legge, che orà e stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale ma che prima era legge" e che "nessuno è illegittimo o corrotto".
Sul punto, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, presente all'incontro tranquillizza: dopo la sentenza della Consulta "non è posta in discussione la legittimità degli atti, non c'è rischio di perdere prezioso lavoro". Certo, il ruolo dei lavoratori dell'Agenzia delle Entrate é difficile e "non è stato facilitato dalla sentenza della Corte Costituzionale".