Originariamente Scritto da
- SAVONAROLA -
Ma vedi, la questione è molto più complessa di quanto tu creda. La rivalità fra sunniti e sciiti c'entra poco con l'antisionismo, è sempre esistita, anche prima che nascesse Israele.
lo so benissimo
Associare l'antisionismo con lo sciismo militante, tuttavia, è un errore. Certo, gli sciiti hanno contribuito molto alla causa antisionista, ma il loro contributo non supera quello dei sunniti, entrambi hanno svolto un ruolo indispensabile.
ebbè, fatte le debite proporzioni numeriche... l'unica nazione sciita è l'Iran.
Assad è visto male dagli ambienti sunniti perché ha modernizzato e "occidentalizzato" con la forza il suo paese.
non l'ha "occidentalizzato", l'ha modernizzato e laicizzato, che era poi parte integrante del programma del Baath
Mi viene in mente un passo del "Contratto Sociale" di Rousseau, in cui il filosofo ginevrino, prendendo spunto dalla politica di Pietro il Grande di Russia, critica la modernizzazione sistematica e un po' autoreferenziale delle società tradizionali, sostenendo il diritto di ogni popolo a vivere le proprie vicissitudini culturali senza subire "traumi", "Kulturkampf" che non farebbero altro che accentuare le tensioni. E questi sono, alla fine, gli stessi motivi per cui gli sciiti iracheni e iraniani si opposero a Saddam Hussein, eppure loro non erano finanziati dal Qatar.
gli sciiti, maggioranza in Iraq, venivano discriminati. gli sciiti iraniani non avevano nulla contro Saddam, fin quando questi non li ha attaccati. In questo sicuramente sobillato dall'America, nella speranza, degli yankee, che con la scusa della rivendicazione territoriale dello Shatt-el-Arab per un più grande sbocco al mare, facesse cadere il governo antioccidentale nato in Iran dalla rivoluzione khomeinista.
Bisogna stare attenti a non generalizzare e a non guardare le cose con visioni manichee.