Pisapia rinuncia a ricandidarsi come sindaco di Milano

[POL]

A poco più di anno dalle elezioni, Giuliano Pisapia scioglie la riserva. E annuncia, un po’ a sorpresa, che non intende ricandidarsi a sindaco di Milano. Nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Marino, Pisapia ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a non ripresentarsi nel 2016: “Questa scelta – ha spiegato il sindaco – non deriva da stanchezza, ma da coerenza: per me la politica non deve essere una professione ma un servizio. Fin dalla campagna elettorale del 2011 ho sempre detto tre cose tra cui quella che se avessi vinto avrei fatto un solo mandato, anche perché era giusto che crescesse una nuova classe dirigente di centrosinistra capace di governare che oggi c’è”.
Pisapia: “Politica non è una professione”

Nell’annunciare che non si ricandiderà a sindaco nel 2016, Pisapia sottolinea come, durante questo mandato, sia stato “importante dare responsabilità ai più giovani. Non mi piace – afferma il primo cittadino – la parola rottamare ma sono orgoglioso di avere aperto una strada anche a livello nazionale”. Il sindaco continua: “Non sono mai stato attaccato a un posto o a un ruolo e ho sempre creduto che nessuno è indispensabile“.
Ad ogni modo, la mancata ricandidatura non precluderà l’azione politica del sindaco, che troverà il suo massimo nella gestione dell’Expo, ormai imminente. “Garantisco il mio massimo impegno, ancor più di oggi, per la città ed Expo”, dice. “Voglio continuare a essere il sindaco di tutti i milanesi fino all’ultimo giorno. Il mio fine è e resta il bene di Milano -aggiunge – e son sicuro che fra un anno potrò essere ancora più orgoglioso del lavoro fatto”.


Scritto da: Alessandro Genovesi
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[gius195]

I Milanesi sono talmente commossi dal gesto di Pisapia che gli hanno detto che puo' lasciarli anche oggi stesso senza dover attendere le prossime elezioni...

No ma seriamente su che base si vedeva già ricandidato per le prossime elezioni. La sua fama negativa si sente fino a qui in Sud Italia. :P

[markk]

È sempre difficile concepire un politico non attaccato alla, poltrona, quindi bravo pisapia.

[the fool]

PIsapia? e chi è, uno dei sette nani?

[Wiseman]

Da facente parte di questa amministrazione (come umile consigliere di zona) devo dire di essere deluso della scelta.
Pisapia ha rappresentato l'apice di un momento storico molto particolare e io credo che l'elezione del 2011 sia stato il cardine del declino di Berlusconi e il simbolo di un sistema di alleanze, quello della "foto di Vasto".
La vittoria di Pisapia, che prima sconfisse il candidato "ufficiale" del Pd alle primarie e poi annichilì il candidato di centrodestra, fu l'esempio lampante del fatto che il centrosinistra unito poteva vincere anche nelle roccaforti della destra.
Le cose, poi, sono cambiate...il Pd arrivava dalla batosta alle europee 2010 e pochi mesi dopo veniva massacrato dalla "forza gentile" di Pisapia alle primarie...poi sono arrivate le successive regionali dove Maroni sconfisse Ambrosoli (ma dove Ambrosoli trionfò in città) anche perché l'entusiasmo propulsivo del 2011 era decisamente calato.
Oggi abbiamo un Pd che alle europee a Milano è arrivato al 45% mentre le forze alleate sono bassissime, un governo nazionale che da 3 anni si regge sull'asse con il centrodestra e un renzismo dilagante.
Già uno dei massimi dirigenti cittadini del Pd ha detto che il Pd va per la sua strada e gli altri si devono adeguare...questa cosa 4 anni fa non sarebbe mai potuta accadere.

[Wiseman]

secondo me il Pd deve stare comunque attento, perché Milano è una città che da sempre si muove su binari diversi dal resto d'Italia, è una città dove la sinistra può risultare fortissima ed è maggioritaria quando i candidati espressi sono validi, onesti e aggregativi.
Molto meno quando si va a cercare l'uomo "per tutte le stagioni", che piaccia anche ai "moderati" (come furono, perdenti, Fumagalli, Antoniazzi e Ferrante).
Pisapia, uomo di sinistra, ex deputato di Rifondazione, iscritto a Sel prima di diventare sindaco, ha riunito tutti perché rappresentava l'evidente rottura con il governo squallido, truffaldino e di bassissima levatura degli anni di Albertini-Moratti.

Sono deluso da Pisapia perché a più di un anno dalle elezioni lascia tutti col cerino in mano, in un momento in cui la politica nazionale lascia prevedere scelte diverse dal "centrosinistra" che a Milano ha vinto e convinto, in un momento in cui la classe dirigente milanese è ancora agli albori e dove nessuno mi pare possa avere la caratura per prendere il testimone.
Si parla di Majorino (attuale assessore al welfare), si parla di Ambrosoli, si parla di Sala e di Guerra, si parla di Fiano e della Quartapelle...tutti personaggi che a mio parere non possono essere né aggregativi (a parte, forse, Majorino) né carismatici (gli ultimi due in particolare).
Bussolati, altro leader Pd, parla di primarie aperte, con un comitato che le gestisca...sono abbastanza d'accordo ma prima di tutto è importante capire se si convergerà su una coalizione che dia continuità al progetto o se ci sarà una cesura con l'attuale giunta. Basta un piddino che dica "non possiamo lasciare la città a Salvini" che già vorrebbe dire Pd+Ncd...

[standing bull]

sì, probabilmente è così come dice Wiseman.
della brutta fama di Pisapia arrivata fino al sud sono un po' stupito: qui a Milano non ce l'ha, se non per gli irriducibili nostalgici della destra palazzinara.
per il candidato c'è da fare un'ulteriore considerazione. alle ultime primarie Pisapia aveva vinto sconfiggendo il candidato ufficiale del partito, perché c'era stata una mobilitazione importante a livello cittadino, che era riuscita ad avere la meglio sull'apparato. oggi un'eventualità del genere appare fantascientifica. quasi sarebbe meglio che le primarie non ci fossero.
speriamo non Ambrosoli, non Quartapelle, non Guerra.
Sala e Fiano non li conosco, ma non è che mi ispirino una grandissima fiducia.

[POL]

Nonostante manchi più di un anno alle elezioni comunali di Milano grande è l’attenzione del Pd alla fase del dopo Pisapia.
Ne parla in un’intervista a Repubblica il vicesegretario del Partito Democratico*Lorenzo Guerini: “A Milano bisogna aprire una fase nuova, e ne abbiamo anche parlato più volte. È un atto di generosità nei confronti della politica. Giuliano per noi resta un punto di riferimento importantissimo per il centrosinistra milanese e lombardo. Io auspico che il suo contributo continui a essere molto forte”.
Pd, Guerini: “Non chiuderci nel recinto della politica”

Guerini oltre a commentare la scelta del sindaco di Milano Giuliano Pisapia di non ricandidarsi per la guida della città aggiunge: “Ora dobbiamo impegnarci a portare avanti il programma che lui ha cominciato a realizzare in questi cinque anni” e “muoverci con intelligenza senza chiuderci nel recinto della politica, per costruire una candidatura che raccolga il consenso più ampio”.
Primarie “Strumento principe”

“Non credo affatto che ci sia l’esigenza di un’esposizione muscolare da parte del mio partito. Ci mettiamo disposizione di un progetto, non vogliamo essere autosufficienti, sarebbe assolutamente sbagliato”. Le primarie “per noi restano lo strumento principe per individuare i candidati sindaci, e non solo quelli. Con quali modalità si terranno, lo decideranno i milanesi del Pd e della coalizione”.*Salvini avversario ideale? “Noi vogliamo aprire Milano al futuro, la Lega sa solo predicare le chiusure”.
La carta a sorpresa del Pd

Superando i tanti nomi che circolano per il dopo Pisapia nel centrosinistra di cui abbiamo dato in questo nostro articolo la vera carta a sorpresa del Pd di Renzi per la successione a Palazzo Marino potrebbe portare al nome di Andrea Guerra.

L’ex manager di Luxottica già collabora con il Governo Renzi ma potrebbero essere le elezioni amministrative di Milano il vero trampolino di lancio per il manager prestato alla politica che godrebbe del pieno ed incondizionato sostegno dello stato maggiore del Pd, a partire dal segretario in carica Matteo Renzi che più volte ha speso parole di elogio verso Andrea Guerra.



Scritto da: Giuseppe Spadaro
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[POL]

Salvini candidato sindaco Milano: il nuovo corso della Lega punta a conquistare il capoluogo della Lombardia. La partita per Palazzo Marino vorrebbe giocarla il leader Matteo Salvini in prima persona.*“Dipende da ciò che scelgono i cittadini, io sono a disposizione. I sondaggi dicono che i progetti della Lega piacciono. A Milano c’è voglia di ripartire dopo quattro anni di Pisapia. Se i milanesi volessero sarei a disposizione”. Così Matteo Salvini, segretario della Lega, ai microfoni del Gr1 Rai, sull’ipotesi di una sua candidatura a sindaco.
Salvini: “Entro la settimana incontro Berlusconi”

“Entro la settimana” Matteo Salvini incontrerà Silvio Berlusconi, “perché ci sono parecchie verifiche da fare soprattutto sui lavori parlamentari: sull’immigrazione, sulle tasse, sulle pensioni, sull’Imu e sulle Regioni perché non mi accontento di vincere in Veneto ma voglia dar fastidio a Renzi nelle regioni rosse di casa sua”.
Così, il leader della Lega,*intervista al Gr1, spiega come si muoverà in viste delle elezioni regionali: “Noi – aggiunge Salvini – siamo aperti a tutti dialoghiamo con tutti non escludiamo nessuno tranne chi è al governo con Renzi come Alfano. E quindi le nostre porte non sono aperte ma spalancate”.

Commento di Salvini su voto in Francia

Quanto al voto in Francia, secondo Salvini l’esito elettorale “mi dice che la sinistra filo-immigrati e filo-Bruxelles è allo sbando e ai minimi storici. Che Marine Le Pen ha raddoppiato i suoi consensi nell’arco di 4 anni. E che le idee chiare e coraggiose, determinate senza inciuciare vengono premiate. Quindi -conclude Salvini- io vorrei solo copiare dal modello di Marine Le Pen”.


Scritto da: Giuseppe Spadaro
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[Maestrale]

sì, probabilmente è così come dice Wiseman.
della brutta fama di Pisapia arrivata fino al sud sono un po' stupito: qui a Milano non ce l'ha, se non per gli irriducibili nostalgici della destra palazzinara.
per il candidato c'è da fare un'ulteriore considerazione. alle ultime primarie Pisapia aveva vinto sconfiggendo il candidato ufficiale del partito, perché c'era stata una mobilitazione importante a livello cittadino, che era riuscita ad avere la meglio sull'apparato. oggi un'eventualità del genere appare fantascientifica. quasi sarebbe meglio che le primarie non ci fossero.
speriamo non Ambrosoli, non Quartapelle, non Guerra.
Sala e Fiano non li conosco, ma non è che mi ispirino una grandissima fiducia.

Ti stavo mettendo il like poi ho visto il "non Ambrosoli" e te l'ho tolto subito.

Perchè Ambrosoli no, di grazia? E' senz'altro nuovo, giovane, ha una storia esemplare ed è onesto. Ma soprattutto, cercando di essere pragmatici: vedi qualcun altro nel centrosinistra che potrebbe battere Salvini?

Pisapia, per quanto tu abbia ragione sulla sua popolarità (le cazzate sulla sua cattiva fama lasciamole ai destrorsi, che ancora rosicano per la sconfitta milanese di 4 anni fa) secondo me ha fatto un passo indietro anche per questo: sapeva che le sue possibilità di vincere erano ridotte a zero a questo giro. Il suo nome è troppo legato a Vendola, che 4 anni fa era all'apice della sua parabola o quasi, oggi SEL è finita. E Salvini invece è in piena ascesa, il risultato sarebbe stato scontato.

Ambrosoli invece, che peraltro non è renziano, è l'unico candidato in grado di competere col leader della Lega mi pare, se ne vedi qualcun'altro fammi un fischio. Credo che le primarie alla fine si risolveranno in un confronto fra lui e la superrenziana Bonafè, dato che gli altri che hai citato tu sono sconosciuti o quasi, e altri nomi di peso io non ne vedo