“In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
Pensi forse che la legge sulla libertà religiosa la cui attuazione permetterebbe la violazione del principio di non-discriminazione non sia nata anche a causa di pressioni da parte di organizzazioni omofobe come American Family Association, la Family Institute dell'Indiana , e l'Advance America?
“In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”
Probabile, come gli omosessuali cercano di fare pressione per ottenere i matrimoni gay, giustamente. Non è questione di pressioni, è questione di cosa si cerca di ottenere con queste pressioni: premere per ottenere la propria libertà non è lo stesso che premere per limitare la libertà degli altri.
Il principio di non-discriminazione (privata) è semplicemente illiberale. Immagina se non potessi discriminare, in base a qualsiasi criterio per quanto bigotto, nello scegliere che amici frequentare, con chi andare a letto, chi sposare, ecc. La discriminazione resterebbe tale, ma solo un pazzo potrebbe volere che lo stato imponga gli amici. Oppure, anche in ambito economico, immagina di estenderlo ai rapporti continuativi; come definisci un lavoratore che non può dimettersi? A me viene in mente una parola...
Ultima modifica di Hermes; 28-04-15 alle 08:53
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
Fai esempi assurdi... Estremizzo come fai tu... Immagina se tu non potessi acquistare beni di prima necessità perché tutti i venditori della città in cui vivi si rifiutano di venderteli in base al loro insindacabile giudizio... Immagina di avere un lavoro e una famiglia che dipende da te e di venire licenziato perché la proprietà dell'azienda ha deciso che sei antipatico...
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“In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
“In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”
Non parlavo di te. Sì, se parlano come fascisti, camminano come fascisti, allora, anche se dicono d'essere altro, molto probabilmente sono fascisti.
Il punto sta qui. Voi ritenete che la libertà come non interferenza sia l'unico valore da tutelare. Io ritengo che invece ve ne siano altri, che possano ben valere una parziale compromissione dell'esercizio di tale libertà.
Questo valore è l'eguaglianza, non intesa come eguaglianza formale dei diritti - cioè della libertà negativa - nè come eguaglianza sostanziale vera e propria. L'eguaglianza intesa come pari dignità, come eguaglianza morale di tutti gli individui, indipendentemente dalle loro caratteristiche concrete. Essa è un'eguaglianza astratta, come quella dei diritti, ma ha una formulazione diversa; e come questa influenza ed è attinente alle libertà individuali.
Così come l'eguaglianza dei diritti dispone che tutti siano egualmente protetti dalle interferenze esterni, la seconda eguaglianza pretende che tutti siano liberi dalle discriminazioni.
Così come la prima vede nell'impedimento da parte di terzi una violazione dei diritti individuali, la seconda vede nell'atto discriminatorio una violazione della pari dignità.
Certo vi saranno casi in cui il libero uso dei diritti andrà a cozzare contro il rispetto dell'eguaglianza umana, ma, essendo entrambe valori fondamentali, non si può dire a priori quali dei due deve prevalere. O meglio, si possono usare delle regole pratiche di senso comune, non ipostatizzabili. O meglio, degli argomenti di senso comune, contingenti, legati alla singola situazione.
In una situazione come questa, a parer mio, dovrebbe prevalere l'eguaglianza umana, e non quella dei diritti, poichè la violazione dei diritti dell'esercente omofobo (o razzista, o sessista ecc.) non causa una perdita dell'intera sua capacità di essere libero, poichè l'impedimento a cui è sottoposto è limitato, non arbitrario e impostato in base ad un principio che ricomprende nella predetta pari dignità anche l'esercente stesso, proteggendo lui stesso dalle discriminazioni.
In altre situazioni la questione potrebbe essere differente.