Se è vero che in nomina sunt omina, non prevedo un felice esito per la vicenda giudiziaria di Erri de Luca il cui nome e cognome si anagramma in "recluderai"...
Se è vero che in nomina sunt omina, non prevedo un felice esito per la vicenda giudiziaria di Erri de Luca il cui nome e cognome si anagramma in "recluderai"...
In teoria dovrebbe essere cosi' : in pratica alcune persone sono vittime dell'appartenenza politica del poeta, dellos crittore o del regista, e lo giudicano ancor prima che metta la penna su carta.
Io ero di sinistra, De Luca è di sinistra, e il libro me lo regalo' mia madre, napoletana, come omaggio a Napoli, agli anni 50 e al fatto che io fossi della stessa idea politica, grosso modo. Oggi che la sinistra italiana è di estrema destra, con i moderati a centro, io mi sento estraneo alla politica, alla filosofia e alle poche conoscenze della storia che mi sono rimaste.
Per mia scelta di vita non rispondo a persone idiote, in mala fede, ottuse o volgari, omminicchi e provocatori, presuntuosi e gente senza palle, bugiardi, millantatori, incapaci e psicolabili.
Anche perchè lo scrittore non sembra mostrare segni di ravvedimento...
La parola contraria di Erri De Luca: ?Chi dissente è un sovversivo, si può solo obbedire
Mi sono appena iscritta quasi unicamente per intervenire su questo 3D. Erri De Luca, indipendente mente
dal suo pensiero politico, mi piace come scrittore e come poeta ed ho iniziato a leggerlo quando mi hanno regalato
"Il peso della farfalla" che mi è piaciuto tantissimo. Tra le sue poesia trovo molto bella questa:
Mamm'Emilia
In te sono stato albume, uovo, pesce,Erri De Luca (Enrico De Luca)
le ere sconfinate della terra
ho attraversato nella tua placenta,
fuori di te sono contato a giorni.
In te sono passato da cellula a scheletro
un milione di volte mi sono ingrandito,
fuori di te l'accrescimento è stato immensamente meno.
Sono sgusciato dalla tua pienezza
senza lasciarti vuota perché il vuoto
l'ho portato con me.
Sono venuto nudo, mi hai coperto
così ho imparato nudità e pudore
il latte e la sua assenza.
Mi hai messo in bocca tutte le parole
a cucchiaini, tranne una: mamma.
Quella l'inventa il figlio sbattendo le due labbra
quella l'insegna il figlio.
Da te ho preso le voci del mio luogo,
le canzoni, le ingiurie, gli scongiuri,
da te ho ascoltato il primo libro
dietro la febbre della scarlattina.
Ti ho dato aiuto a vomitare, a friggere le pizze,
a scrivere una lettera, ad accendere un fuoco,
a finire le parole crociate, ti ho versato il vino
e ho macchiato la tavola,
non ti ho messo un nipote sulle gambe
non ti ho fatto bussare a una prigione
non ancora,
da te ho imparato il lutto e l'ora di finirlo,
a tuo padre somiglio, a tuo fratello,
non sono stato figlio.
Da te ho preso gli occhi chiari
Non il loro peso
a te ho nascosto tutto.
Ho promesso di bruciare il tuo corpo
di non darlo alla terra. Ti darò al fuoco
fratello vulcano che ci orientava il sonno.
Ti spargerò nell'aria dopo l'acquazzone
all'ora dell'arcobaleno
che ti faceva spalancare gli occhi.
Buona giornata a tutti!
Ciao Foglia, come vedi mi sono fermata e ritorno su questo 3D
per riportare, visto che siamo sul tema , la preghiera laica che Erri De Luca
ha recitato l'altra sera durante un talk show, a me è piaciuta moltissimo
e ripeto, indipendentemente dal suo credo politico, lo ritengo un vero poeta.
Mare nostro che non sei nei cieli
Mare nostro che non sei nei cieli e abbracci i confini dell’isola e del mondo
sia benedetto il tuo sale e sia benedetto il tuo fondale
accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde
i pescatori usciti nella notte le loro reti
tra le tue creature che tornano al mattino
con la pesca dei naufraghi salvati
Mare nostro che non sei nei cieli
all’alba sei colore del frumento
al tramonto dell’uva di vendemmia
che abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste
Mare nostro che non sei nei cieli
tu sei più giusto della terra ferma
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le riabbassi a tappeto
custodisci le vite, le visite cadute come foglie sul viale
fai da autunno per loro
da carezza, da abbraccio
da bacio in fronte di padre e di madre prima di partire.
*******
Ciao e Buona giornata!
E queste sarebbero poesie? Ma facitem' o' piacer'
La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi. Charles Bukowski
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Qualità della Vita, Erri De Luca: "Ma Faciteme u' piacere, lasciate stare Napoli"
ROMA - "Ma Faciteme u' piacere". Erri De Luca, lo scrittore operaio di fama internazionale, fa il verso al "Fuitevenne" di Edoardo, ma al contrario. Perché difende Napoli con le sue mille qualità e colori, nonostante la bocciatura che la città partenopea ha riportato oggi con l'ultimo posto nella classifica del rapporto sulla Qualità della vita in Italia de Il Sole 24 Ore. Lo fa in una intervista al Tg2000 delle 19.40, che è un pezzo di letteratura e chiede a chi cura le classifiche (a cui non crede: "Ma come le fanno?"); di "espungere Napoli: troppo grande, troppo immensa, troppo... Per poterla raccontare" in una statistica.
E in un appassionato racconto della capitale del Sud, città unica al mondo, De Luca, in un pezzo magistrale di bravura letteraria, come forse solo lui sa fare nell'Italia intellettuale di oggi, racconta che "considera qualità della vita una città che non dorme... una città in cui si possono mangiare prelibatezze, e che prelibatezze, a prezzi accessibili; una città che è un pezzo di storia, una città con il mare e il vento, che porta via ogni odore; una città con il golfo aperto ai quattro punti cardinali; una città cortese, felice".
Ultima modifica di ella; 22-04-15 alle 15:51 Motivo: dedicato a Carlos Wieder