L’EUROPA SI TINGE DI NERO – Non c’è dubbio: uno spettro si aggira per l’Europa. Non è più quello del Comunismo, come scriveva Marx 160 anni fa, ma quello del ritorno in auge di istanze, idee, programmi, sentimenti ricondicubili all’estrema Destra. Alcuni di questi partiti e movimenti hanno posizioni dichiaratamente fasciste o addirittura naziste, come i tre movimenti estremisti tedeschi (Republikaner, Npd e Dvu), la spagnola Democrazia Nazionale, il Partito Nazionale Britannico, Alba Dorata in Grecia, il fiammingo Vlaams Blok. Altri hanno nel tempo diluito i richiami neofascisti in una sorta di Socialismo di Destra con venature antiglobaliste e antiliberiste come i francesi Fronte Nazionale di Le Pen e Movimento Nazionale Repubblicano di Mégret, o il vecchio Fpö (Partito Liberale) di Jörg Haider in Austria.
hungary-jobbik-partyRecentemente sono sorti partiti di estrema Destra anche nel centro-nord Europa, il Partito per la Libertà (PVV) dell’islamofobico olandese Geert Wilders, il Partito del Popolo Danese di Pia Kjærsgaard, il norvegese Partito del Progresso di Carl Hagen, il Partito del Popolo Svizzero di Christoph Blocher, la svedese Nuova Democrazia, l’irlandese Eire Now.
Infine ci sono i partiti dell’Est europeo ex comunista, come il Partito della Grande Romania, i liberaldemocratici russi di Zhirinovski, il Partito Nazionalista slovacco, il Partito della Destra croata (Hrvatska Stranka Prava), il Partito Radicale serbo di Vojislav Seselj. Per non parlare di Pamyat, il Movimento Nazional-patriottico del Popolo Ortodosso, molto forte in Russia.
LE NUOVE ISTANZE – Xenofobia e razzismo, generati da un’immigrazione sempre più difficile da gestire, sono il principale collante dei nuovi movimenti di Estrema Destra europei. Una posizione comune, almeno nelle nazioni aderenti all’Unione, è l’opposizione agli organismi comunitari, o per lo meno all’architettura europea attuale. L’estrema Destra vuole il ritorno al predominio delle nazioni sugli organismi comunitari e, nei movimenti localisti (Lega Nord, Vlaams Blok), teme l’annullamento delle particolarità regionali. Vi sono poi il malcontento verso l’euro e un rinnovato sentimento di antiamericanismo e antiglobalismo.