Aumentano ancora le riserve russe e il rublo ritorna vicino ad area 50........

[-Duca-]

bene come hai accennato te la russia ha margini di manovra, avendo un debito pubblico quasi inesistente.....
insomma mi sembra che le vostre previsioni catastofiche non si stiano realizzando
naturalmente stanno in crisi, ma a quanto pare hanno le risorse per riuscire ad uscirne,
d'altronde fino al 2005 stava a 40$

la russia ha un debito pubblico quasi inesistente perché dopo il default del 98 nessuno le presta soldi.
insomma, la russia é come una coppiandi precari che non può accendere un mutuo con la banca, non é di certo una coppiandi ereditieri che comprano la casa (o le case) in cash.

[blobb]

la russia ha un debito pubblico quasi inesistente perché dopo il default del 98 nessuno le presta soldi.
insomma, la russia é come una coppiandi precari che non può accendere un mutuo con la banca, non é di certo una coppiandi ereditieri che comprano la casa (o le case) in cash.

bha questa è una tua interpretazione ...
forse semplicemente non aveva bisogno di indebitarsi....
questo è quello che scriveva il sole 24 ore nel 2008

Chi avrebbe scommesso anche un solo copeco, in quell'afoso agosto di dieci anni fa, sulla capacità della Russia di risalire dal baratro economico-finanziario in cui era sprofondata? La corsa alla prognosi infausta era sfrenata: i più ottimisti prospettavano tempistiche pluridecennali di ripresa, tutte costellate di "lagrime e sangue". I più pessimisti paventavano addirittura il collasso totale, fatto di ulteriori enormi debiti contratti per tamponare l'emergenza, che avrebbero portato il totale oltre ogni livello di gestibilità, di svendite a imprese occidentali dei settori più appetibili (metallurgia, energia, tlc, aviazione civile), senza escludere la disintegrazione fisica della Federazione, con le province più ricche pronte ad abbandonare al loro destino quelle meno floride per cercare una disperata sopravvivenza.
Invece, a dieci anni esatti dal crollo, la realtà appare diametralmente opposta: tasso di sviluppo che da un quinquennio oscilla tra il 6,5% e l'8% annuo; reddito procapite che sfiora i 12mila dollari (14.700 se misurati in Parità di potere d'acquisto); povertà, se non debellata, certo molto ridimensionata; debito estero diluito a un rapporto con il Pil di tutta tranquilllità ed estinto con il Fmi e i club di Londa e Parigi, i creditori più esigenti e invadenti; bilancio statale con un surplus al 3,6% del Pil nel 2007, un livello da miraggio in Occidente; riserve valutarie enormi (la quota di 600 miliardi sta per essere valicata proprio in questi giorni), che hanno permesso di creare un "Fondo di stabilizzazione", ricco di altri 150 miliardi, il quale ha avviato la conquista su scala mondiale del controllo di aziende appetibili: l'esatto contrario di quanto paventato da molti nel 1998.
Soprattutto, la Russia ha riacquistato, grazie anche a questo spettacolare risanamento economico, un nuovo status internazionale che, se non le ridà il rango di superpotenza di sovietica memoria, ne fa un "player" nuovamente globale e, grazie alla solidità economica, dotato di ben altra credibilità esterna: l'antico colosso militare dalla struttura statuale d'argilla – tanto che Reagan potè lucidamente sfidarlo negli anni 80 vincendo la corsa al riarmo atomico e spaziale – ha lasciato il posto a un Paese che già nel maggio 2006 proponeva (in modo neppure tanto provocatorio) di rendere il rublo "internazionalmente convertibile" per poterlo utilizzare nelle transazioni energetiche. In un solo decennio il Cremlino – di fatto impersonificato dall'ex presidente e attuale premier Vladimir Putin – ha saputo creare una forza economico-finanziaria lucidamente trasformata in potere politico-strategico.
Com'è stato possibile questa sorta di miracolo? La risposta degli esperti invariabilmente richiama il ruolo svolto da gas e petrolio: Putin ha vuto l'indubbia fortuna di giungere al potere nel momento in cui gli idrocarburi riprendevano a crescere, dopo le debolissime quotazioni durate per tutti gli anni 90.
Ma è anche vero che, data al caso – sotto forma di oro nero – la sua parte di merito, Putin ha saputo capitalizzare questo tesoro facendolo rendere al massimo. Con molto realismo (e altrettanto cinismo) ha ripreso sotto controllo statale, diretto o tramite oligarchi asserviti a suoi interessi, tutti o quasi i settori-chiave dell'economia, silurando senza pietà quanti, politici o imprenditori, hanno osato porsi di traverso sulla sua strada. Ma ha anche cercato di combattere la corruzione dilagante e ha destinato quote significative del reddito nazionale a migliorare le condizioni di vita dei salariati fissi e dei pensionati, precipitate per anni a livelli miserevoli.
Senza scordare naturalmente l'avvio di una radicale ristrutturazione dell'apparato statale, Forze armate in testa, e il ripristino del passato prestigio e degli interessi di quella che fu l'Urss, solleticando il patriottismo e il senso dell'appartenenza alla "grande madre Russia" che ha ricevuto la letterale benedizione della Chiesa Ortodossa.
Non stupisce perciò che la popolarità di Putin (e del suo delfino Medvedev) sia balzata alle stelle e la sua gestione goda tuttora di un consenso interno plebiscitario. Ma come utilizzarlo? La prima risposta che pare giungere da Mosca è: continuando a consolidare gli interessi russi, economici e strategici. Pronti ad accordi e partnership con Usa ed Europa là ove sia percepibile una chiara utilità. Ma anche determinati a ottenere ogni possibile dividendo dall'uso dell'energia come arma, finora applicando tariffe e forniture preferenziali ai Paesi più condiscendenti, domani (chissà?) promuovendo un'Opec del gas che potrebbe presto tenere in ostaggio l'Europa, piegandola ad accordi leonini.
Cresce però il timore che l'obiettivo di fondo dei nuovi dirigenti del Cremlino sia minare la residua forza globale dell'Occidente, ottenendo con un sapiente mix di pressioni economiche e uso oculato della ritrovata forza militare quanto l'ideologia (il comunismo) non riuscì a ottenere durante la Guerra fredda. Il sogno nascosto sembra essere la proiezione di Mosca tra un decennio, nell'estate del 2018, al vertice del mondo.

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/08/russia-conti-risanati.shtml

[-Duca-]

bha questa è una tua interpretazione ...
forse semplicemente non aveva bisogno di indebitarsi....

come al solito sei in vena di baggianate, la russia è esclusa dal mercato dei prestiti internazionali.

[blobb]

come al solito sei in vena di baggianate, la russia è esclusa dal mercato dei prestiti internazionali.

fonti????
comunque ti ho postato un articolo del sole 24 ore.....

[-Duca-]

fonti????
comunque ti ho postato un articolo del sole 24 ore.....

sono col cellulare.. se dopo le trovo le posto..

[Metabo]

la russia ha un debito pubblico quasi inesistente perché dopo il default del 98 nessuno le presta soldi.
insomma, la russia é come una coppiandi precari che non può accendere un mutuo con la banca, non é di certo una coppiandi ereditieri che comprano la casa (o le case) in cash.

Legge troppa propaganda usa-ue.

[blobb]

sono col cellulare.. se dopo le trovo le posto..

quando vuoi....

[-Duca-]

Legge troppa propaganda usa-ue.

vorrei investire in bond russi, mi posti l'isin di alcuni titoli? grazie

[blobb]

vorrei investire in bond russi, mi posti l'isin di alcuni titoli? grazie

https://it.finance.yahoo.com/lookup/...&t=B&m=ALL&r=1

[paulhowe]

fonti????
comunque ti ho postato un articolo del sole 24 ore.....

Il sole24 e' l'organo della confindutria e dell'Eni...all'epoca si dovevano fare le sviolinate a putin complice il "lettone" con il premier di arcore.

Ripeto, tolto il settore oil/gas non esiste una equivalente Mercedes russa...ne un IBM.....una Boeing.....una Intel....una Siemens o una Bayern.