ZOZZONI EUROPEI
Ah Ah ... ho colpito in segno .. tutti spariti.
Non hai capito che senza inquinamento è peggio?
https://www.ilgiornale.it/news/mondo...o-1794056.html
Uno studio autorevole pubblicato su Geophysical Research Letters asserisce infatti che "le emissioni di solfato, specialmente da India e Cina, potrebbero star ritardando il riscaldamento da gas serra"
Comunque l'energia che sta arrivando in più dai gas serra faranno tanti disastri che virus e inquinamento saranno sciocchezze al confronto
METEO: PARTENZA RECORD nel Pacifico della stagione degli URAGANI, mai così presto dal 1949 - News - Meteo ANSA.it
Si chiama One-E, non è ancora un ciclone ma come depressione tropicale costituisce ugualmente un record assoluto.
La stagione degli uragani nel Pacifico normalmente non inizia mai prima di metà maggio con qualche eccezione negli ultimi 10 anni in cui abbiamo avuto delle partenze nella prima settimana, tuttavia non era mai accaduto che il primo sistema tropicale si formasse ad Aprile, non almeno da quando nel 1949 sono cominciate le osservazioni.
One-E non costituisce al momento alcun pericolo per le zone abitate in quanto si trova in aperto oceano nel Pacifico orientale, la sua formazione precoce può spiegarsi solo con le temperature insolitamente alte per il periodo delle acque superficiali di quella zona, intorno ai 27-28°C, più calde della norma fino a 1-2°C in più.
Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri - Ezra Pound
Fra il morire dal caldo e il morire avvelenato io scelgo il primo.
Da Le Isole Svalbard e i cambiamenti climatici nell?Artico - Obiettivo sostenibile - Blog - L?Espresso
Il N.P.I, attraverso il progetto MOSJ, raccoglie ed elabora dati sui fattori che hanno un impatto ambientale dell’arcipelago delle Svalbard e dell’isola Jan Mayen.. Come funziona il progetto e quali sono i suoi obiettivi? Si, attraverso il progetto MOSJ, acronimo di Environmental Monitoring of Svalbard and Jan Mayen, praticamente studiamo lo stato ambientale delle isole Svalbard e Jan Mayen e le specie che lo caratterizzano. Seguiamo il comportamento delle specie endemiche e lo colleghiamo ai cambiamenti che avvengono nell'ambiente circostante che sono per lo più cambiamenti climatici causati dall'inquinamento. Io ho lavorato qui per circa 30 anni, mentre l’Istituto Polare ha iniziato le attività in questo ambito negli anni '70. Da allora la situazione è drasticamente cambiata, ed io personalmente ho assistito, nei 30 anni che ho trascorso qui, a cambiamenti sostanziali e persino drammatici. Oggi, vedo cambiamenti ovunque si posi il mio sguardo: nel terreno, nell'aria, nell'oceano. Il fiordo, che un tempo in questo periodo era ricoperto di ghiaccio, adesso è ricoperto di acqua. I ghiacciai si stanno sciogliendo, nuove specie di uccelli popolano le isole, nuove specie di pesci le loro acque circostanti, e le specie artiche endemiche stanno perdendo il loro spazio vitale. Insomma, il cambiamento si sta verificando ovunque nelle Svalbard e nel Polo Nord, e non solo non sembra perdere di intensità, ma addirittura sta accelerando.
La principale causa sono le temperature sempre più alte?Possiamo anche dirlo, ma in realtà la causa principale è costituita dai cambiamenti che il genere umano sta determinando nell'atmosfera e nella sua composizione chimica. L'innalzamento delle temperature atmosferiche rappresenta solo la più ovvia ed evidente conseguenza di questo processo di cambiamento. Sono riscontrabili anche cambiamenti nelle precipitazioni, nei venti e in tutto ciò che compone quello che definiamo "clima". La temperatura atmosferica è solo la cosa più facile da constatare e da sentire. Quale è la prospettiva delle isole Svalbard nel cambiamento globale? Per favore mi può parlare di questa regione e del perché si sta assistendo ad una "amplificazione" del riscaldamento globale? Quali sono le conseguenze più evidenti di questo processo chiamato "atlantificazione delle Svalbard"?Le acque artiche si stanno riscaldando e stanno diventando sempre più simili a quelle delle regioni atlantiche più meridionali. Questo processo interessa la temperatura dell'acqua, la sua salinità, e la fauna e la flora di queste acque. L'intero ecosistema ne risulta coinvolto, mostrando caratteristiche più simili alle zone limitrofe delle Isole Britanniche che non all'oceano artico che conosciamo. Identificare una data precisa in cui questo fenomeno ha avuto inizio non è possibile. Il cambiamento non è avvenuto in modo radicale da un giorno all'altro. Si tratta piuttosto di qualcosa a cui assistiamo da molto tempo e che negli ultimi decenni ha registrato una forte accelerazione. La conseguenza più grave di questo processo sarà lo sconvolgimento dell'ecosistema artico e la perdita dell’habitat delle specie che lo abitano. Plancton, pesci, balene, si stanno allontanando dalle acque artiche. Gli orsi polari si stanno spostando e nuove specie stanno popolando le acque delle Svalbard: il merluzzo atlantico ha preso il posto di quello artico, ad esempio. Le conseguenze, almeno nel breve periodo, possono comportare alcuni vantaggi, come una maggiore quantità di pesce nelle acque dell’Artico. Come in tutte le vicende di cambiamento le cose possono migliorare o peggiorare, ma per certo l'Artico sta registrando un allarmante peggioramento della sua situazione. E se attribuiamo un valore in sé all'ecosistema delle regioni artiche, noi siamo i principali responsabili delle sue perdite
IL LEVIATHAN, OSSIA IL NUOVO NAZISMO SQUADRISTA ANTI-EUROPEO!!
Ghiacciai in perdita in entrambi i poli
da https://www.globalscience.it/18986/g...a-ai-due-poli/
La perdita netta di ghiaccio dall’Antartide sommata a quella della calotta glaciale della Groenlandia è stata responsabile di un aumento del livello dei mari pari a 14 millimetri tra il 2003 e il 2019. Lo afferma uno studio effettuato grazie ai dati d IceSat e del suo successore IceSat-2 due satelliti della Nasa in grado di analizzare la copertura glaciale terrestre e di monitorare l’estensione dei ghiacci nel corso delle stagioni in relazione al clima. Combinando i dati dei due osservatori gli scienziati sono stati in grado di osservare i minimi cambiamenti nelle masse di ghiaccio precedentemente trascurati e hanno generato una panoramica completa dei mutamenti delle calotte glaciali ai due poli.
In particolare i due satelliti hanno valutato il rapporto tra la perdita di massa di ghiaccio e l’accumulo di nevi – fortemente dipendente dalle interazioni tra ghiacci, oceano a atmosfera e sempre più influenzato dal clima più caldo – che determina l’innalzamento dei livelli dei mari.
Fin dagli anni novanta i satelliti hanno registrato la massa di ghiaccio misurando l’altezza variabile del ghiaccio polare. Tuttavia finora è stato difficile avere una stima unificata dei cambiamenti di massa per via della diversa risoluzione degli strumenti a bordo degli osservatori spaziali e per l’adozione di diverse metodologie di calcolo utilizzate per la misurazione delle calotte galleggianti su terraferma, che interagiscono con ambienti diversi.
«Se osserviamo un ghiacciaio o una calotta per un mese o un anno non siamo in grado di monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici – spiega Ben Smith dell’Università di Washington autore principale dello studio- ora abbiamo a disposizione sedici anni di osservazioni e i cambiamenti che monitoriamo nei ghiacci sono, con molta probabilità, legati a quelli del clima».
In molte regioni chiave dell’Antartide il contributo all’innalzamento del livello del mare è stato provocato dalla perdita di banchi di ghiaccio galleggianti che normalmente aiutano a trattenere il flusso di ghiaccio aggiuntivo che si sposta dalla terra verso l’oceano. Secondo i dati raccolti dagli osservatori spaziali i due terzi dei ghiacci che hanno contribuito all’innalzamento dei mari provengono dalla Groenlandia mentre l’altro terzo dall’Antartide. I ricercatori ritengono che il riscaldamento delle acque globali sia il principale responsabile dell’erosione delle gigantesche piattaforme di ghiaccio marine che offrono stabilità ai ghiacciai e alle calotte terrestri.
«Le piattaforme marine – continua Helen Fricker co-autrice della ricerca – sono come i pilastri di un edificio: se vengono erose non c’è più sostegno e il ghiaccio proveniente da terra si sposta più velocemente nell’acqua». Le misurazioni IceSat-2 hanno anche evidenziato un ispessimento della calotta glaciale nelle zone interne dell’Antartide, probabilmente causata dall’aumento delle nevicate anche se la massiccia perdita dei ghiacci ai margini del continente supera di gran lunga la massa guadagnata all’interno.
Una situazione simile si è verificata nelle zone costiere della Groenlandia dove è stato osservato un significativo assottigliamento dei ghiacciai Kangerdulgssuaq e Jakobshavn che hanno perso dai quattro ai sei metri. «Grazie al continuo monitoraggio dei satelliti dedicati all’osservazione della Terra- conclude Fricker – saremo in grado di eseguire modelli più efficienti per prevedere l’innalzamento del livello del mare e potremo mettere in campo misure più efficienti per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici».
IL LEVIATHAN, OSSIA IL NUOVO NAZISMO SQUADRISTA ANTI-EUROPEO!!
BUONE NOTIZIE. Grazie al caldo avremmo meno morti.
https://www.ilsole24ore.com/art/le-m...giore-AEdfTv3B
Come i cambiamenti climatici potrebbero rendere le malattie infettive ancora più difficili da combattere in futuro
https://www.businessinsider.com.au/h...iseases-2020-5
Il rischio di epidemie di malaria può aumentare di cinque volte dopo un evento di El Niño, un modello meteorologico che dovrebbe peggiorare con i cambiamenti climatici.
Already, extreme weather events brought on by climate change is costing the U.S. alone $600 billion a year, according to satellite and analytics company Spire Global.
https://www.forbes.com/sites/elizabe.../#53fb5f4616ba