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Discussione: spigolature...

  1. #121
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    Predefinito Re: spigolature...

    LE COSCENZE ALL'ASTA

    Trilussa

    Chi volesse comprà quarche coscenza
    ne troverà de tutti li colori:
    avanti, favorischino, signori,
    prezzi da non temere concorrenza!...
    Robba d'un fallimento!... — E er ciarlatano
    aprì er fagotto che ciaveva in mano.

    — Chi non prova non crede! Pe' chi cerca
    le coscenze politiche ne trova
    una de poco prezzo, quasi nova,
    confezzionata in vera guttaperca,
    co' l'ideali forti e garantiti
    adattabbili a tutti li partiti.

    Abbiamo una coscenza in cartapista
    resistente a lo scrupolo e ar rimorso,
    cucita co' li fili der discorso
    d'un membro der partito socialista,
    tutto a vantaggio der proletariato
    che rimane contento e minchionato.

    Sotto a chi tocca! A li repubblicani
    je la do cór fonografo, in maniera
    ch'er giorno sona l'Inno(1) e verso sera
    rimanda la repubblica a domani:
    come sistema è er mejo che ce sia
    pe' fa' tranquillizzà la monarchia.

    C'è pronta una coscenza nazzionale
    inverniciata co' la malafede,
    con un tirante elastico che cede
    dar Vaticano fino ar Quirinale(2);
    è l'urtima che ciò: 'sta settimana
    ce n'è stata una vendita puttana! —

    E er ciarlatano seguitò a annà avanti
    a fa' l'eloggi de la mercanzia;
    però la gente se n'annava via
    come volesse dije: nun m'incanti...
    «Eppoi,» pensava «in fatto de coscenza,
    male che vada, se ne pô fa' senza!»
    -------------------------
    1) inno di Garibaldi
    2) E' dell'ottobre 1913 il "Patto Gentiloni" intervenuto tra
    Giovanni Giolitti e il marchigiano conte Ottorino Gentiloni Silveri
    clericale, per l'intervento ufficiale dei cattolici italiani alle elezioni

    politiche, dopo anni di astensione, come elettori e come candidati.

  2. #122
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    Predefinito Re: spigolature...



    Nietzsche, "Così parlò Zaratustra"


    Io vi insegno il superuomo. L' uomo é qualcosa che deve essere superato. Che avete fatto per superarlo?Tutti gli esseri hanno creato qualcosa al di sopra di sè:e voi volete essere il riflusso in questa grande marea e retrocedere alla bestia piuttosto che superare l' uomo?Che cosa é per l'uomo la scimmia?Un ghigno o una vergogna dolorosa.E questo appunto ha da essere l' uomo per il superuomo:un ghigno o una dolorosa vergogna.Avete percorso il cammino dal verme all' uomo,e molto in voi ha ancora del verme.In passato foste scimmie,e ancor oggi l' uomo é più scimmia di qualsiasi scimmia.E il più saggio tra voi non é altro che un'ibrida disarmonia di pianta e spettro.Voglio forse che diventiate uno spettro o una pianta?Vedete, io vi insegno il superuomo! Il superuomo è il senso della terra. La vostra volontà vi dica: sia il superuomo il senso della terra! Vi scongiuro, fratelli rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di speranze ultraterrene! Essi sono degli avvelenatori, che lo sappiano o no. Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi avvelenati, dei quali la terra è stanca: se ne vadano pure! Una volta il sacrilegio contro Dio era il sacrilegio più grande, ma Dio è morto, e sono morti con Dio anche quei sacrileghi. Commettere sacrilegio contro la terra è ora la cosa più spaventosa, e fare delle viscere dell'imperscrutabile maggior conto che del senso della terra!

  3. #123
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    Predefinito Re: spigolature...

    D'ANNUNZIO e L’ideologia superomistica

    D'Annunzio. coglie alcuni aspetti del pensiero di Nietzsche banalizzandoli: il rifiuto del conformismo borghese e dei principi egualitari che schiacciano la personalità, l’esaltazione di uno spirito dionisiaco, cioè di un vitalismo gioioso, libero dalla morale,il rifiuto della pietà dell’altruismo, il mito del superuomo, assumono una coloritura antiborghese, aristocratica e antidemocratica. Vagheggia l’affermazione di una nuova aristocrazia che sappia elevarsi a superiori forma di vita attraverso il culto del bello e l’esercizio della vita eroica.
    Il mito Nietzschiano del superuomo è interpretato da D. come il diritto di pochi esseri eccezionali ad affermare il loro dominio sulla massa. Questo nuovo personaggio ingloba in sé l’esteta; l’artista- superuomo ha funzione di vate, ha una missione politica di guida, diversa da quella del vecchio esteta. D. non accette il declassamento dell’intellettuale e si attribuisce un ruolo di profeta di un ordine nuovo

    I romanzi del Superuomo

    Il romanzo “Il trionfo della morte” rappresenta una fase di transizione fra le due figure del superuomo. L’eroe Giorgio Aurispa è un esteta simile ad Andrea Sperelli ( del Piacere) che, travagliato da una malattia interiore, va alla ricerca di un nuovo senso della vita. Un breve rientro nella sua famiglia acuisce la sua crisi, perché reimmergersi nei problemi della vita familiare e soprattutto rivivere il conflitto col padre, contribuisce a minare le sue energie vitali: per cui è indotto ad identificarsi nella figura dello zio, a lui simile nella sensibilità e morto suicida.
    La ricerca porta l’eroe a tentare di riscoprire le radici della sua stirpe.La soluzione gli si affaccia nel messaggio dionisiaco di Nietzsche, in un’immersione nella vita in tutta la sua pienezza, ma l’eroe non è ancora in grado di realizzare tale progetto: prevalgono in lui, sull’aspirazione alla vita piena e gioiosa, le forze negative della morte; egli al termine del romanzo si uccide, trascinando con sé la “Nemica”.
    Il romanzo successivo “Le Vergini delle rocce” segna la svolta ideologica radicale, nel quale l’eroe è forte e sicuro. E’ stato definito il “Manifesto politico del Superuomo”. Esso contiene le nuove teorie dannunziane. L’eroe Claudio Cantelmo, sdegnoso della realtà borghese, vuole creare il Superuomo, futuro re di Roma e d’Italia e per questo cerca nuove energie nella putredine di un mondo in decadimento.
    Tutti i protagonisti dannunziani restano sempre deboli e sconfitti, incapaci di tradurre le loro aspirazioni in azione. La decadenza, il disfacimento, la morte esercitano sempre su di essi un’irresistibile attrazione.
    Anche “Il Fuoco”( manifesto artistico del Superuomo) conferma tale sorte.
    L’eroe Stelio Effrena ( il nome che evoca al tempo stesso l’idea delle stelle e quella dell’energia senza freni, è evidentemente programmatico) medita una grande opera artistica, fusione di poesia, musica, danza, in un nuovo teatro nazionale. Anche qui forze oscure gli si oppongono, anche qui per mezzo di una donna. Il romanzo non si conclude con la realizzazione del progetto dell’eroe, ma doveva proseguire con un ciclo, ma ciò non accadde.
    Dopo un periodo di interruzione, D. scrisse “ Forse che si, forse che no”, in cui il protagonista Paolo Tarsis, realizza la sua volontà eroica col volo aereo. In esso l’autore celebra la macchina, simbolo della realtà moderna. Ma alla sublimazione del superuomo si oppone ancora una volta la “Nemica”, una donna sensuale e perversa.
    Tuttavia l’eroe trova un’inaspettata via di liberazione e riesce a salvarsi.

  4. #124
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    Predefinito Re: spigolature...

    l'angolo del sorriso

    LA PIZZERIA


    Pizzeria Google, buona sera...
    - Pizzeria cosa? -
    Pizzeria Google, signore. Cosa vuole ordinare?
    - Ma, questo non era il numero della pizzeria Gino?
    - Si signore, ma Google ha comprato la pizzeria e ora il servizio è più completo.
    - Va bé, posso ordinare?
    - Certo signor Rossi. Vuole la solita pizza?
    - La solita pizza, ma lei sa mio nome? Lei mi conosce?
    - E per l'identificatore di chiamate, controllando il suo numero di telefono le ultime 37 volte che ha ordinato una pizza, ha ordinato quattro formaggi.
    - Non me lo sarei mai immaginato... voglio proprio la quattro formaggi!
    - Signore, posso darle un suggerimento?
    - Certo! Avete una nuova pizza nel menù?
    - No signore, il menu non è diverso da prima, ma mi permetterei di suggerirle una pizza alla ricotta e rucola.
    - Ricotta?!! Rucola?!! Nooooo! Io odio queste cose.
    - Ma signore, è una cosa buona per la sua salute, e anche perché il suo colesterolo non va così bene.
    - Cosa?!!
    - Abbiamo l'informazione dal laboratorio dove ha fatto le sue analisi, incrociando il suo nome e il suo telefono possiamo vedere il livello del colesterolo...
    - Non voglio una pizza così, anche perché prendo la mia medicina per il colesterolo e posso mangiare quello che voglio.
    - Signore, mi dispiace ma lei non ha preso la sua medicina ultimamente. - Come lo sa? Ma lei mi sta guardando tutto il tempo?!
    - Abbiamo accesso ai dati di tutte le farmacie della città. L'ultima volta che ha comprato la sua medicina fu tre mesi fa e la scatola contiene solo trenta compresse.
    - E' vero, porca miseria, ma lei come lo sa?
    - Per la sua carta di credito...
    - Cosaaaaa?!! -
    Lei compra sempre la sua medicina nella farmacia Sori che le fa degli sconti se paga con la carta di credito della banca BANK. Grazie ai dati che abbiamo nel nostro data base sui suoi movimenti con la carta di credito, sappiamo che da tre mesi lei non ha comprato niente in questa farmacia. Ma l'ha utilizzata in altri negozi, questo vuol dire che non l'ha persa.
    - E se avessi pagato in contante in farmacia?? Cosa mi dici ora??
    - Lei paga 800 euro in contante alla sua domestica tutti i mesi e il resto delle spese le fa con la carta di credito.
    - Come sa quanto pago la domestica??
    - Lei paga i contributi e le tasse.
    - Ma vai a c...!!
    - Signore mi dispiace, ma è tutto nello schermo. Ho il dovere di aiutarla. Credo che lei dovrebbe chiedere un appuntamento con il suo dottore, già che a quello scorso lei non è andato e portargli i risultati delle analisi, cosi le può cambiare i farmaci.
    - Senti caro, sono stanco, non ce la faccio più, sono stufo di INTERNET, del PC, del XXI secolo, della mancanza della Privacy, dei DATA BASE, di questo paese e di tutti voi!!!
    - Ma, signore...
    - Stai zitto!!! Me ne vado lontano da qui. In un paese dove non ci sia INTERNET, né computer, né telefono e né gente che mi controlla!!!
    - Ho capito... - Userò la mia carta di credito per l'ultima volta per comprare un biglietto aereo e andarmene via il più lontano possibile!
    - Va bene, signor Rossi.
    - Puoi cancellare la mia pizza!
    - Nessun problema, già cancellata. Solo una ultima cosa...
    - Cosa vuoi?!!!
    - Ha il passaporto scaduto...

  5. #125
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    Predefinito Re: spigolature...

    Non c’è mai stato secolo senza che nascesse uno o anche più
    “arruffapopoli”ovvero personaggi che si improvvisano tribuni,
    la cui tecnica è parlare non già al cervello, né al cuore , né allo
    stomaco della gente ma alla pancia e al fegato. Obiettivo
    liberare scardinare per sostituire. La parola “arruffapopolo è
    stata coniata nel 1849 dal poeta Giuseppe Giusti che scrisse
    al riguardo questa poesia:

    "L'ARRUFFAPOPOLI"


    Ateo, salmista, apostolo d'inganno,
    vile, se t'odia; se ti palpa, abietto;
    monco al ferro, centimano al sacchetto;
    nel no, maestro di color che sanno;


    sotto l'ammanto dello stoico panno
    cela il cor marcio e 'l mal dell'intelletto;
    invidioso, oltracotante, inetto;
    libera larva di plebeo tiranno:


    tutto sfa, nulla fa, tutto disprezza;
    sonnambulo ha il cervello e la scrittura,
    sofista pregno d'infeconda asprezza:


    fecondità del mulo, a cui Natura
    diè forte il calcio e più l'ostinatezza,
    ed i c.oglioni per c.oglionatura.

    Giuseppe Giusti 1818

  6. #126
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    Predefinito Re: spigolature...

    Riflessioni, pensieri e meditazioni sulla democrazia

    [..]Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri… Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere. Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo.
    Alexis de Tocqueville

  7. #127
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    Predefinito Re: spigolature...

    A proposito di Elezioni e di comizi....

    LA SINCERITA' NE LI COMIZZI


    Trilussa (1920)


    Er deputato, a dilla fra de noi,
    ar comizzio ciagnede contro voja,
    tanto ch'a me me disse: - Oh Dio che noja!-,
    Me lo disse: è verissimo, ma poi

    sai come principiò? Dice: -È con gioja
    che vengo, o cittadini in mezzo a voi,
    per onorà li martiri e l'eroi,
    vittime der pontefice e der boja!-

    E, lì, rimise fòra l'ideali,
    li schiavi, li tiranni, le catene,
    li re, li preti, l'anticlericali...

    Eppoi parlò de li principî sui:
    e allora pianse: pianse così bene
    che quasi ce rideva puro lui!

  8. #128
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    Predefinito Re: spigolature...

    per GIAN MARIA

    Coltivo una rosa bianca in luglio come in gennaio
    per l’amico sincero che mi da la sua mano franca.
    Per chi mi vuol male e mi stanca il cuore con cui vivo
    ne’ cardi ne’ ortiche coltivo,
    coltivo una rosa bianca.


    Questi versi sono del poeta Cubano José Martí, che morì combattendo per l’indipendenza della sua isola dalla dominazione spagnola alla fine del 1800.
    La poesia fu tradotta e messa in musica dal cantautore Sergio Endrigo, oggi ricordato da chi è di una fascia d’età novecentesca.
    I versi mi sono venuti in mente per Gian Maria Testa, compagno di palchi, di sere, di viaggi. La sua amicizia era solida come le sue sue spalle di contadino. Invece non conosceva l’inimicizia. “Per chi mi vuol male e mi stanca il cuore con cui vivo/ ne’ cardi ne’ ortiche coltivo/ coltivo una rosa bianca”.
    Era cresciuto nei campi, i cardi e le ortiche venivano tolti. Lo ricordo e lo ammiro per questa virtù che non ho.
    Ho cardi e ho ortiche. A mia discolpa posso dire che non li coltivo, crescono da soli. A mia colpa aggiungo che non li sradico, lascio che si secchino da soli.
    In tre, con Gabriele Mirabassi, abbiamo girovagato per teatri, arene, piazze d’Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Belgio, Canada. Gli artisti fanno cena dopo il concerto. Li ho persuasi a cenare con me prima di salire sul palco, presentandoci a stomaco lieto. Così si stava insieme in ogni occasione del giorno. Avevamo per patto l’amicizia, saremmo stati insieme finché aumentava.
    Gian Maria lavorava in ferrovia, aveva vinto da giovane un concorso per capostazione. Dopo venti anni di servizio mischiato a concerti, riuscì a dedicarsi solo alla musica. A me è capitato lo stesso con i libri, dopo venti anni di lavori operai.
    Per dote di famiglia ho una sorella e non un fratello. Così un fratello l’ho cercato in giro, nei posti di migliore assembramento in cui mi trovavo. Ne ho avuto uno maggiore a Sarajevo, Izet Sarajlic, poeta, nominato in ogni sera dei nostri concerti intitolati a Chisciotte. Lui chiamava noi due i fratelli Grimm e prima di lui nessuno mi aveva chiamato con questo intimo legame di famiglia.
    Ne ho poi avuto uno più giovane, Gian Maria.
    A Mantova domenica 11 settembre al festival delle letterature abbiamo parlato di lui in piazza, ascoltando un paio di sue canzoni. C’era in un angolo un suo libro, scritto a contrappeso del male che lo rovinava: “Da questa parte del mare”.
    Sui palchi abbiamo anche scherzato, “pazziato” tra il mio napoletano e il suo piemontese. Sbottava a ridere per qualche scemenza che improvvisavo sul momento. Posso ricordarlo anche per quei momenti di sorriso scippato alla sua serietà.
    Entrambi i miei vincoli fraterni sono stati dissolti dalla peggiore causa.
    Izet Sarajlic dopo aver perso tutti i membri della sua famiglia mi scrisse: “Ma io non posso non essere fratello”.
    Erri De Luca

  9. #129
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    Predefinito Re: spigolature...

    ah, si risponde indirettamente

    ma che trovata intelligente

  10. #130
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