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  1. #211
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    Predefinito Re: Dal blocco navale alla colonizzazione

    Il fenomeno populista in Europa, secondo me, continua a crescere. Ormai i suoi rappresentanti sono soliti arrivare in testa o in secondo posto alle elezioni (Svezia e Finlandia ultimamente). Sei abbastanza vecchio per ricordarti lo scandalo che fu in Austria Haider. Ora invece è normale. JM le Pen in Francia nel 2002 fu uno scandalo. Ora invece ci si aspetta che Marine arrivi un altra volta al secondo giro, con la differenza che potrebbe vincere.

    Potrei continuare. Sulla Germania c'è l'AfD che non arriva ai risultati di Marine ma va detto che per ragioni ovvie la Germania sarà l'ultima presa del populismo. Comunque osservare con attenzione l'operato di Sahra Wagenknecht.

    In realtà le eccezioni hanno cambiato campo. Direi anzi che Macron rappresenta non un eccezione ma un aberrazione, una sopravvivenza dell'ormai vecchio e smodato mondialismo.

    Quando parlo della DR parlo dell'area extra-parlamentare che non vuole fare il blocco popolare e populista. E non lo vuole perché resta organicamente attaccata a pezzi della borghesia che gli assicurano la scalata sociale tramite la politica parlamentare o i grossi gruppi media. Tutto il romanticismo "c'eravamo tanto amati" con i tradimenti, questa storia malinconica raccontata mille volte da quel manipolo di intellettuali "oltre la destra e la sinistra"che non hanno voluto "tradire", cioè scrivere nei giornali di Agnelli o per le televisioni di Berlusconi, è materiale testamentario che ci dice come, in realtà, la DR è votata alla compravendita del proprio animo.

    Ecco come si spiega questa stranezza : dato che il sentimento popolare vuole più intervento statale (lo Stato stratega) e meno immigrati, ci si aspetterebbe che la DR ci andasse dentro a pieno, e invece no, ci si limita a quella stupida guerra culturale contro i "wokisti" che esistono solo su twitter ed instagram, che non hanno nessun peso sociale. Cosi facendo la DR non gioca il suo ruolo che sarebbe spingere il governo a quelle scelte di rottura di paradigmi (il blocco navale), lascia il campo scoperto.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  2. #212
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    Predefinito Re: Dal blocco navale alla colonizzazione

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Il fenomeno populista in Europa, secondo me, continua a crescere. Ormai i suoi rappresentanti sono soliti arrivare in testa o in secondo posto alle elezioni (Svezia e Finlandia ultimamente). Sei abbastanza vecchio per ricordarti lo scandalo che fu in Austria Haider. Ora invece è normale. JM le Pen in Francia nel 2002 fu uno scandalo. Ora invece ci si aspetta che Marine arrivi un altra volta al secondo giro, con la differenza che potrebbe vincere.

    Potrei continuare. Sulla Germania c'è l'AfD che non arriva ai risultati di Marine ma va detto che per ragioni ovvie la Germania sarà l'ultima presa del populismo. Comunque osservare con attenzione l'operato di Sahra Wagenknecht.

    In realtà le eccezioni hanno cambiato campo. Direi anzi che Macron rappresenta non un eccezione ma un aberrazione, una sopravvivenza dell'ormai vecchio e smodato mondialismo.

    Quando parlo della DR parlo dell'area extra-parlamentare che non vuole fare il blocco popolare e populista. E non lo vuole perché resta organicamente attaccata a pezzi della borghesia che gli assicurano la scalata sociale tramite la politica parlamentare o i grossi gruppi media. Tutto il romanticismo "c'eravamo tanto amati" con i tradimenti, questa storia malinconica raccontata mille volte da quel manipolo di intellettuali "oltre la destra e la sinistra"che non hanno voluto "tradire", cioè scrivere nei giornali di Agnelli o per le televisioni di Berlusconi, è materiale testamentario che ci dice come, in realtà, la DR è votata alla compravendita del proprio animo.

    Ecco come si spiega questa stranezza : dato che il sentimento popolare vuole più intervento statale (lo Stato stratega) e meno immigrati, ci si aspetterebbe che la DR ci andasse dentro a pieno, e invece no, ci si limita a quella stupida guerra culturale contro i "wokisti" che esistono solo su twitter ed instagram, che non hanno nessun peso sociale. Cosi facendo la DR non gioca il suo ruolo che sarebbe spingere il governo a quelle scelte di rottura di paradigmi (il blocco navale), lascia il campo scoperto.
    Sinceramente, non mi ritrovo nella tua analisi. Marine Le Pen si è candidata innumerevoli volte alle elezioni presidenziali: è rimasta sempre battuta. Si dice sempre che la volta successiva potrebbe essere o sarà quella 'buona', ma la realtà è che per ora il blocco sociale che sostiene i partiti di establishment è quello che riesce a mobilitare più elettori. Del resto, c'è tutta una quota di nordafricani e subsahariani con cittadinanza francese che in larga maggioranza tenderà a votare chiunque, pur di impedire che la destra nazionale francese esprima il presidente della repubblica. E questa quota pesa molto in termini elettorali, vista la regressione demografica graduale ma costante dei francesi autoctoni, che comunque sono tutt'altro che compattamente disposti a votare Marine Le Pen. I dati dimostrano che molti elettori francesi 'autoctoni' scelgono l'astensione o il voto al meno peggio...che per loro è il candidato che si oppone alla Le Pen!

    Ricordiamoci che la proposta politica di Marine Le Pen, al netto dell'interventismo statale nell'economia, è una proposta politica molto più "normalizzata", cioè edulcorata e moderata, non solo rispetto a quella del padre Jean-Marie, ma anche in confronto alla sua, quella dei primi anni della sua leadership nell'ormai ex Front National. Non parliamo quindi di una proposta radicalmente anti-sistema, ma di una proposta critica al sistema che però non mette in discussione la democrazia parlamentare di marca liberale ed il cuore dei suoi (dis)valori fondanti. Certo: magari avessimo noi una come Marine Le Pen in Italia! Ma il fatto che in Italia il fronte populista e sovranista sia messo peggio di quello francese non deve indurre ad esaltare eccessivamente Marine, sopravvalutandone la reale "carica" anti-sistema.

    Sono d'accordo con te quando dici che ormai la presenza populista e sovranista sulla scena politica di molte nazioni europee è una costante che non fa più novità come una volta. C'è però un altro risvolto della medaglia: la pericolosità dell'alternativa sovranista-populista è stata, almeno per il momento, disinnescata. Marine può anche crescere nei consensi, ma finché il blocco sociale di sostegno all'establishment non verrà scalfito lei resterà la solita perdente. Una perdente di lusso, con tanti voti, ma pur sempre una perdente. In Italia la Meloni continua su molti fronti le politiche di Mario Draghi e la Lega di Salvini ha perso tanta, troppa, credibilità. In Austria il FPOE è in testa nei sondaggi, ma potrà mai governare da solo? Estremamente difficile, per non dire impossibile. Potrebbe governare nuovamente in coalizione con l'OVP? Forse sì, ma è un film già visto. E sappiamo come finisce.

    La crisi innescata dalla pandemia e le restrizioni sanitarie sono state uno snodo cruciale che, a mio avviso, al netto delle intenzioni, hanno inferto un duro colpo a quei fermenti critici che s'erano diffusi a partire dal periodo 2011-2013 e che avevano raggiunto il loro apice con la Brexit e la vittoria di Trump negli USA. Il sistema ha mostrato di avere anticorpi molto potenti, al punto da essere riuscito ad imporre un ulteriore cambio di paradigma con la quarta rivoluzione industriale ed il cd. great reset, sviluppando premesse che già erano state poste negli anni precedenti, ma al tempo stesso imprimendo un'accelerazione notevole. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha messo l'Occidente collettivo a guida americana in assetto bellico: al netto delle frizioni e delle tensioni interne (quasi inevitabili), c'è stato un ulteriore ricompattamento delle élites politiche ed economico-finanziarie transnazionali e mondialiste che imperano in Occidente. Quello che ci può "consolare", dal nostro punto di vista, è che questo ricompattamento avviene in uno scenario globale in cui gli USA e i suoi alleati "subordinati" occidentali sono un po' come l'Impero romano in età tardoimperiale: potenti ma in decadenza. Uno scenario in cui il multipolarismo, nei fatti, prende sempre più piede.

    Per quanto riguarda la DR, mi sembra che il tuo resti un discorso troppo generico ed indeterminato. Qua in Italia la DR negli anni passati ha visto in larga maggioranza con favore l'ascesa delle destre populiste, sovraniste e identitarie nei vari paesi europei. A parte Forza Nuova, che ormai s'è ridotta al lumicino, gli altri movimenti extraparlamentari della DR hanno provato o a prendere essi stessi le redini del movimento d'opinione sovranista (CasaPound) o a inserirsi in quei partiti italiani che sembravano accogliere le istanze del populismo e del sovranismo, che in Francia erano portate avanti da Marine Le Pen: Lega e FdI. I risultati sono stati o fallimentari o al di sotto delle aspettative iniziali, ma non si può dire che la DR italiana non ci abbia provato, attirandosi peraltro le critiche dei soliti sedicenti "duri e puri" che pensano sempre di saperne più degli altri.

    Forse conoscerai meglio la destra radicale francese, ma non credo che tu conosca a sufficienza la destra radicale italiana e le sue dinamiche interne. Non vedo poi come il contrasto dell'ideologia woke escluda una richiesta di maggior intervento dello Stato nell'economia: sono due discorsi che possono essere portati avanti in parallelo e nella DR italiana, vista la sua matrice d'ispirazione fascista, che la sfera economica debba essere subordinata a quella politica è un assunto indiscusso ed indiscutibile. Che questa subordinazione possa e debba tradursi in politiche di controllo statale dei settori strategici più rilevanti dell'economia del paese o di intervento statale a fronte di deficienze o insufficienze del privato è un ulteriore assunto scontato e condiviso. Non si capisce quindi chi sia precisamente il bersaglio della tua critica, almeno per quanto concerne l'Italia.
    Ultima modifica di Giò; 15-04-23 alle 21:36
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  3. #213
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    Predefinito Re: Dal blocco navale alla colonizzazione

    Il blocco sociale di sostegno all'establishment si sta dislocando a vista. Questa è un evidenza. Ovviamente i tempi di questo dislocamento non sono quelli del soggetto politico individuale, richiedono uno o due decenni, ma alla fine crolla il baraccone.

    Ricordiamoci il trionfo liberista cominciato negli anni 80, culminato con la caduta del Muro e la fine del blocco sovietico. Poi le guerre americane, 11/09, la guerra al terrore che non finisce più e che si risolverà in disastri. Poi la crisi del 2008. La coscienza che si fa strada in ampi strati della classe media che l'aspetta un lavoro precario in un mondo sempre più inquinato. L'inquinamento non è una sciocchezza radical-chic, parlo dei microscopici polverini di plastica che finiscono negli organi interni, la demenza, la caduta della fertilità, l'autismo, ecc.

    Succede quindi che poco a poco pezzi della classe media si staccano dal blocco di sostegno all'establishment mentre cresce la contestazione populista. Cresce Marine, non solo tra gli autoctoni ma anche tra i sostitutori. Fino al punto in cui pezzi della borghesia si mostrano disposti a fare l'accordo con lei.

    Secondo i sondaggi attuali in Francia, Marine vincerebbe al secondo turno.

    Poi tu dici che non è più quella di una volta, non è anti-sistema. Ma quando mai il FN di JMLP è stato antisistema ? JMLP era liberista alla Reagan, dopo essere stato poujadista, ed infine sovranista più classicamente nazionalista. Unico filo rosso la contrarietà all'immigrazione, però senza andare in fondo alla problematica che dovrebbe coinvolgere il capitalismo. Ricordati che dal punto di vista del rapporto di produzione egemonico, l'immigrato non è né più né meno che forza di lavoro a basso costo, che per giunta è immediatamente disponibile. Come mette piede in Sicilia l'africano è pronto per farsi spremere come un limone dal padrone.

    Cosa potrebbe fare Marine ? Poco di più che la nostra Meloni, dato che la Francia pesa poco di più che l'Italia. La vera rottura rivoluzionaria avviene quando il proletariato si prende l'egemonia. Per il momento stiamo parlando di politiche che mirano ad arginare il processo di decadimento della classe media.

    In tutto questo come si muove la DR ? Io non pretendo conoscere bene quanto te la DR italica ma quel che ne so credo basta per capire. La DR italica sta in un frullatore carrierista, si sono aperte le porte del palazzo e ora fanno le cordate per sistemarsi nelle poltrone, nella rendita statale. Al diavolo l'Idea, la Tradizione, la Razza e non so che altro. Lo stesso fenomeno si era verificato decenni fa con la sinistra, qui erano il Proletariato e la Rivoluzione ad andare a farsi benedire.

    Non faccio il moralista, sto solo dicendo che, una volta ancora, si misura quanto sia scarsa la capacità cognitiva e la caratura strategica dei gruppi DR. Siamo nel momento di squilibro, di emergenza del multipolarismo, forse all'alba di un nuovo scontro armato tra le principali formazioni capitaliste (di cui la guerra in Ucraina sarebbe soltanto un segnale precursore). C'è un grosso disorientamento nel blocco sociale, ci sono tematiche da prendere come prese di guerra culturale. In modo significativo questo forum si è spento nel momento in cui c'era tanto da fare, più che mai da almeno quattro decenni.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  4. #214
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    Predefinito Re: Dal blocco navale alla colonizzazione

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Il blocco sociale di sostegno all'establishment si sta dislocando a vista. Questa è un evidenza. Ovviamente i tempi di questo dislocamento non sono quelli del soggetto politico individuale, richiedono uno o due decenni, ma alla fine crolla il baraccone.

    Ricordiamoci il trionfo liberista cominciato negli anni 80, culminato con la caduta del Muro e la fine del blocco sovietico. Poi le guerre americane, 11/09, la guerra al terrore che non finisce più e che si risolverà in disastri. Poi la crisi del 2008. La coscienza che si fa strada in ampi strati della classe media che l'aspetta un lavoro precario in un mondo sempre più inquinato. L'inquinamento non è una sciocchezza radical-chic, parlo dei microscopici polverini di plastica che finiscono negli organi interni, la demenza, la caduta della fertilità, l'autismo, ecc.

    Succede quindi che poco a poco pezzi della classe media si staccano dal blocco di sostegno all'establishment mentre cresce la contestazione populista. Cresce Marine, non solo tra gli autoctoni ma anche tra i sostitutori. Fino al punto in cui pezzi della borghesia si mostrano disposti a fare l'accordo con lei.

    Secondo i sondaggi attuali in Francia, Marine vincerebbe al secondo turno.

    Poi tu dici che non è più quella di una volta, non è anti-sistema. Ma quando mai il FN di JMLP è stato antisistema ? JMLP era liberista alla Reagan, dopo essere stato poujadista, ed infine sovranista più classicamente nazionalista. Unico filo rosso la contrarietà all'immigrazione, però senza andare in fondo alla problematica che dovrebbe coinvolgere il capitalismo. Ricordati che dal punto di vista del rapporto di produzione egemonico, l'immigrato non è né più né meno che forza di lavoro a basso costo, che per giunta è immediatamente disponibile. Come mette piede in Sicilia l'africano è pronto per farsi spremere come un limone dal padrone.

    Cosa potrebbe fare Marine ? Poco di più che la nostra Meloni, dato che la Francia pesa poco di più che l'Italia. La vera rottura rivoluzionaria avviene quando il proletariato si prende l'egemonia. Per il momento stiamo parlando di politiche che mirano ad arginare il processo di decadimento della classe media.

    In tutto questo come si muove la DR ? Io non pretendo conoscere bene quanto te la DR italica ma quel che ne so credo basta per capire. La DR italica sta in un frullatore carrierista, si sono aperte le porte del palazzo e ora fanno le cordate per sistemarsi nelle poltrone, nella rendita statale. Al diavolo l'Idea, la Tradizione, la Razza e non so che altro. Lo stesso fenomeno si era verificato decenni fa con la sinistra, qui erano il Proletariato e la Rivoluzione ad andare a farsi benedire.

    Non faccio il moralista, sto solo dicendo che, una volta ancora, si misura quanto sia scarsa la capacità cognitiva e la caratura strategica dei gruppi DR. Siamo nel momento di squilibro, di emergenza del multipolarismo, forse all'alba di un nuovo scontro armato tra le principali formazioni capitaliste (di cui la guerra in Ucraina sarebbe soltanto un segnale precursore). C'è un grosso disorientamento nel blocco sociale, ci sono tematiche da prendere come prese di guerra culturale. In modo significativo questo forum si è spento nel momento in cui c'era tanto da fare, più che mai da almeno quattro decenni.
    Cosa è rimasto della vecchia DR?
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  5. #215
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    Predefinito Re: Dal blocco navale alla colonizzazione

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Il blocco sociale di sostegno all'establishment si sta dislocando a vista. Questa è un evidenza. Ovviamente i tempi di questo dislocamento non sono quelli del soggetto politico individuale, richiedono uno o due decenni, ma alla fine crolla il baraccone.

    Ricordiamoci il trionfo liberista cominciato negli anni 80, culminato con la caduta del Muro e la fine del blocco sovietico. Poi le guerre americane, 11/09, la guerra al terrore che non finisce più e che si risolverà in disastri. Poi la crisi del 2008. La coscienza che si fa strada in ampi strati della classe media che l'aspetta un lavoro precario in un mondo sempre più inquinato. L'inquinamento non è una sciocchezza radical-chic, parlo dei microscopici polverini di plastica che finiscono negli organi interni, la demenza, la caduta della fertilità, l'autismo, ecc.

    Succede quindi che poco a poco pezzi della classe media si staccano dal blocco di sostegno all'establishment mentre cresce la contestazione populista. Cresce Marine, non solo tra gli autoctoni ma anche tra i sostitutori. Fino al punto in cui pezzi della borghesia si mostrano disposti a fare l'accordo con lei.

    Secondo i sondaggi attuali in Francia, Marine vincerebbe al secondo turno.

    Poi tu dici che non è più quella di una volta, non è anti-sistema. Ma quando mai il FN di JMLP è stato antisistema ? JMLP era liberista alla Reagan, dopo essere stato poujadista, ed infine sovranista più classicamente nazionalista. Unico filo rosso la contrarietà all'immigrazione, però senza andare in fondo alla problematica che dovrebbe coinvolgere il capitalismo. Ricordati che dal punto di vista del rapporto di produzione egemonico, l'immigrato non è né più né meno che forza di lavoro a basso costo, che per giunta è immediatamente disponibile. Come mette piede in Sicilia l'africano è pronto per farsi spremere come un limone dal padrone.

    Cosa potrebbe fare Marine ? Poco di più che la nostra Meloni, dato che la Francia pesa poco di più che l'Italia. La vera rottura rivoluzionaria avviene quando il proletariato si prende l'egemonia. Per il momento stiamo parlando di politiche che mirano ad arginare il processo di decadimento della classe media.

    In tutto questo come si muove la DR ? Io non pretendo conoscere bene quanto te la DR italica ma quel che ne so credo basta per capire. La DR italica sta in un frullatore carrierista, si sono aperte le porte del palazzo e ora fanno le cordate per sistemarsi nelle poltrone, nella rendita statale. Al diavolo l'Idea, la Tradizione, la Razza e non so che altro. Lo stesso fenomeno si era verificato decenni fa con la sinistra, qui erano il Proletariato e la Rivoluzione ad andare a farsi benedire.

    Non faccio il moralista, sto solo dicendo che, una volta ancora, si misura quanto sia scarsa la capacità cognitiva e la caratura strategica dei gruppi DR. Siamo nel momento di squilibro, di emergenza del multipolarismo, forse all'alba di un nuovo scontro armato tra le principali formazioni capitaliste (di cui la guerra in Ucraina sarebbe soltanto un segnale precursore). C'è un grosso disorientamento nel blocco sociale, ci sono tematiche da prendere come prese di guerra culturale. In modo significativo questo forum si è spento nel momento in cui c'era tanto da fare, più che mai da almeno quattro decenni.
    Le prossime elezioni presidenziali in Francia saranno nel 2027. In quattro anni può succedere di tutto: io mi auguro sinceramente che sia lei o un candidato del FN/RN a vincere, ma l'esperienza dovrebbe indurci alla prudenza. Macron non era uno sconosciuto, ma quando sembrava che nessuno potesse opporsi efficacemente alla Le Pen ecco che l'establishment euro-mondialista ha tirato fuori dal cilindro lui, presentandolo come se fosse (e non lo era) un homo novus della politica francese.

    D'accordo sul discorso del graduale ricollocamento politico-partitico di alcuni strati sociali che prima supportavano partiti d'establishment ed ora invece, di fronte al loro improverimento e al proprio declassamento, guardano sempre più a destra: è una tendenza in atto da circa trent'anni, seppur a fasi alterne e non senza battute d'arresto. Ma non dobbiamo cadere nella convinzione ingenua che siano i consensi delle moltitudini a decidere le sorti di una nazione. In particolar modo, i fatti ci hanno mostrato che le élites politiche ed economico-finanziarie mondialiste prescindono sempre di più da questi "orpelli" democratici, che pur gelosamente dicono di voler custodire e preservare dal fantasma del fascismo populista/sovranista (definizione loro, non mia) che s'aggira per l'Europa. So di essere ripetitivo, ma guardiamo a quello che è successo sia in Francia che in Italia col pass sanitario: sono stati calpestati o ristretti significativamente "diritti costituzionali" dall'oggi al domani, quasi come se nulla fosse, e le proteste non hanno di certo fatto cedere di un centimetro dall'esperimento di controllo sociale pervasivo.

    Il Front National del vecchio Le Pen era certamente più anti-sistema del FN/RN odierno. Molto più radicale, molto più deciso, molto più netto nelle sue prese di posizione su questioni cruciali: dall'immigrazione all'aborto, passando per la politica estera. È vero che negli anni '80 guardò con favore ad alcune politiche etichettabili come liberiste ma questo non gli impediva di avere simultaneamente altre posizioni più "sociali". Peraltro, parliamo di una fase durata qualche anno: pochi su quasi 40 anni di leadership.

    La dédiabolisation di Marine ha portato il Front National, poi divenuto RN, su posizioni più liberali. È certamente anche questo che ne ha favorito l'ascesa sul piano dei consensi, ma va detto che il livello di esasperazione di una parte della popolazione francese col tempo è divenuto tale che, probabilmente, con o senza dédiabolisation un certo elettorato si sarebbe comunque rivolto alla destra nazional-populista francese. So che da marxista fai fatica a ragionare diversamente, ma non guardare solo all'aspetto economico: non basta dire "più Stato nell'economia" - cosa che, tra l'altro, da diversi anni già faceva Le Pen padre, pur associandovi un discorso anti-fiscalista - per essere veramente contrari alle logiche del sistema liberal-capitalista. Altrimenti la Svezia del Welfare State onnipervasivo sarebbe l'avanguardia della rivoluzione contro il dominio del capitale.

    Le possibilità che la moltitudine allogena di prima, seconda o terza generazione sostenga in massa Marine Le Pen o qualsiasi candidato che sappia anche solo lontanamente di nazionalismo sono estremamente remote, per usare un eufemismo. È un discorso estendibile anche ad altre nazioni europee in cui esistono partiti nazional-populisti e sovranisti. Ci potranno essere singoli casi di allogeni "integrati" che temono che l'ingresso di "nuovi arrivati" tolga loro o riduca la fetta di torta del Bengodi occidentale che si sono conquistati nel corso degli anni. Ma si tratta di eccezioni. La prospettiva di una vittoria nazionalista - per quanto possa trattarsi di un nazionalismo edulcorato e non esplicitamente etnicista - è inaccettabile per masse che sfruttano in larga parte il lassismo sistemico per fare il bello ed il cattivo tempo.

    Riguardo alla DR, mi dispiace ma per me continui a parlare in eschimese. Di quali carriere parli? Di quali poltrone? I pochi esponenti di DR nei partiti della destra istituzionale sono stati da tempo marginalizzati o silurati. Altro che soldi e vortice carrieristico: il problema della DR odierna è l'esatto contrario, cioè che conta pochissimo sia come singoli individui che come gruppi politici. Per destra radicale in Italia si intendono concretamente gruppi come Forza Nuova, Lealtà Azione, la Rete dei patrioti-Movimento nazionale, CasaPound, VFS e poco altro, più alcune case editrici di nicchia, diverse librerie d'area e qualche circolo qua e là. E fidati se ti dico che per questi soggetti le porte del palazzo sono tutt'altro che aperte oggi come oggi. Magari in Francia le cose per la DR locale funzionano diversamente, ma sinceramente ho seri dubbi in merito.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  6. #216
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    Predefinito Re: Dal blocco navale alla colonizzazione

    Riguardo alla DR, mi dispiace ma per me continui a parlare in eschimese. Di quali carriere parli? Di quali poltrone? I pochi esponenti di DR nei partiti della destra istituzionale sono stati da tempo marginalizzati o silurati. Altro che soldi e vortice carrieristico: il problema della DR odierna è l'esatto contrario, cioè che conta pochissimo sia come singoli individui che come gruppi politici. Per destra radicale in Italia si intendono concretamente gruppi come Forza Nuova, Lealtà Azione, la Rete dei patrioti-Movimento nazionale, CasaPound, VFS e poco altro, più alcune case editrici di nicchia, diverse librerie d'area e qualche circolo qua e là. E fidati se ti dico che per questi soggetti le porte del palazzo sono tutt'altro che aperte oggi come oggi. Magari in Francia le cose per la DR locale funzionano diversamente, ma sinceramente ho seri dubbi in merito.

    Hai ragione.
    E lo dico per esperienza.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  7. #217
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    Predefinito Re: Dal blocco navale alla colonizzazione

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio

    1. Il Front National del vecchio Le Pen era certamente più anti-sistema del FN/RN odierno.

    2. non basta dire "più Stato nell'economia" - cosa che, tra l'altro, da diversi anni già faceva Le Pen padre, pur associandovi un discorso anti-fiscalista - per essere veramente contrari alle logiche del sistema liberal-capitalista. Altrimenti la Svezia del Welfare State onnipervasivo sarebbe l'avanguardia della rivoluzione contro il dominio del capitale.

    3. La prospettiva di una vittoria nazionalista - per quanto possa trattarsi di un nazionalismo edulcorato e non esplicitamente etnicista - è inaccettabile per masse che sfruttano in larga parte il lassismo sistemico per fare il bello ed il cattivo tempo.

    4. Per destra radicale in Italia si intendono concretamente gruppi come Forza Nuova, Lealtà Azione, la Rete dei patrioti-Movimento nazionale, CasaPound, VFS e poco altro, più alcune case editrici di nicchia, diverse librerie d'area e qualche circolo qua e là. E fidati se ti dico che per questi soggetti le porte del palazzo sono tutt'altro che aperte oggi come oggi. Magari in Francia le cose per la DR locale funzionano diversamente, ma sinceramente ho seri dubbi in merito.

    1. Il FN non è mai stato anti-sistema se non in modo accidentale. Qui bisogna capire cosa si intende per sistema. Per me significa andare alla radice della questione. Il sistema è il capitalismo, che in Occidente si è dato un regime tecnocratico, al servizio dell'oligarchia, con facciata democratica. In questo sistema occidentale la sovranità del politico è persa a favore dei diritti individuali e quindi della legge in chiave progressista. Lo Stato sussiste nella forma dell'apparato di repressione di ogni espressione politica che si muove verso l'affermazione di un bene comune.

    FN volendo la fine dell'immigrazione si scontrava con il sistema, ma per il resto non ne ha criticato i fondamenti. Tale configurazione si ritrova oggi in altri paesi, tipo la Danimarca o gli inglesi, che vogliono spedire i migranti in Africa e si scontrano quindi con i tribunali garanti dei diritti.

    2. Io non difendo lo Stato, sono per l'estinzione dello Stato. Inoltre come oggi si vede pur nel neo-liberismo non c'è liquidazione dello Stato, soltanto un orientamento di questo nel senso della repressione del malcontento popolare. Ma nella lotta contro la cordata oligarchica è vero che lo Stato è un pezzo strategico, uno strumento di recupero della sovranità popolare. Vero anche che nello Stato si puo avere un principio secondo il quale primeggia il bene comune, e non il profitto dei grandi proprietari.

    3. Se tanti terroni votano la Lega a Milano e oggi pure a Foggia, non vedo perché arabi di terza generazione non potrebbero votare Marine. In USA in origine erano i Repubblicani che prendevano i voti dei neri. A parte una frazione della gioventù addentrata nella piccola e grande criminalità (ma poi i giovani votano poco) tutti vogliono la sicurezza, scuole e sanità funzionanti, ecc. La tecnocrazia oligarchica europeista ha fallito, ci sta trascinando in una guerra con la Russia e domani la Cina, ha fallito nell'economia, ha fallito con l'immigrazione, il paradigma neo-liberista è al tramonto e quindi si avvicina il momento in cui la partita si gioca tra Marine e la "nuova sinistra".

    Ma la nuova sinistra si è intestardita con le stupidaggini dei campus US e questo non piace al popolo dei lavoratori - sia esso nazionale o immigrato. Per questo c'è possibilità per Marine di vincere.

    4. La DR era anche il MSI e gruppi e gruppetti satellizzati da questo. Questione generazionale. Poi chi è più furbo avrà avuto tempo di fare il salto da FN o CPI alla cordata di Meloni. Quel consigliere per esempio che è stato fotografato in divisa SS. Ma è ovvio che ci stanno vecchi e nuovi fascistelli in quel governo melonesco. Ma poi la questione non è questa. La questione è che malgrado le chiare filiazioni ideali tutto si è ammosciato in una squallida zuppa atlantista. Finalmente la disfatta più crudele coincide con la vittoria. Per questo, credo, ti ostini a negare la continuità di questo governo con la DR. Non vuoi ammettere la sterilità senza rimedio della tua area. Decenni a piangere che la cattiva sinistra egemonica vi ha rinchiuso nel ghetto, ma poi quando salite al palazzo cosa fate vedere ? Che indecente spettacolo.

    Ma non credere che abbia troppo godimento di questa situazione. Anzi, un gesto di sfida, di malumore, me l'aspettavo. Che so ? Un rifiuto di allinearsi sulla linea atlantista riguardo l'Ucraina, o un chiaro segnale di rottura sulla questione migratoria, ecc. E invece niente.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  8. #218
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    Predefinito Re: Dal blocco navale alla colonizzazione

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    1. Il FN non è mai stato anti-sistema se non in modo accidentale. Qui bisogna capire cosa si intende per sistema. Per me significa andare alla radice della questione. Il sistema è il capitalismo, che in Occidente si è dato un regime tecnocratico, al servizio dell'oligarchia, con facciata democratica. In questo sistema occidentale la sovranità del politico è persa a favore dei diritti individuali e quindi della legge in chiave progressista. Lo Stato sussiste nella forma dell'apparato di repressione di ogni espressione politica che si muove verso l'affermazione di un bene comune.

    FN volendo la fine dell'immigrazione si scontrava con il sistema, ma per il resto non ne ha criticato i fondamenti. Tale configurazione si ritrova oggi in altri paesi, tipo la Danimarca o gli inglesi, che vogliono spedire i migranti in Africa e si scontrano quindi con i tribunali garanti dei diritti.

    2. Io non difendo lo Stato, sono per l'estinzione dello Stato. Inoltre come oggi si vede pur nel neo-liberismo non c'è liquidazione dello Stato, soltanto un orientamento di questo nel senso della repressione del malcontento popolare. Ma nella lotta contro la cordata oligarchica è vero che lo Stato è un pezzo strategico, uno strumento di recupero della sovranità popolare. Vero anche che nello Stato si puo avere un principio secondo il quale primeggia il bene comune, e non il profitto dei grandi proprietari.

    3. Se tanti terroni votano la Lega a Milano e oggi pure a Foggia, non vedo perché arabi di terza generazione non potrebbero votare Marine. In USA in origine erano i Repubblicani che prendevano i voti dei neri. A parte una frazione della gioventù addentrata nella piccola e grande criminalità (ma poi i giovani votano poco) tutti vogliono la sicurezza, scuole e sanità funzionanti, ecc. La tecnocrazia oligarchica europeista ha fallito, ci sta trascinando in una guerra con la Russia e domani la Cina, ha fallito nell'economia, ha fallito con l'immigrazione, il paradigma neo-liberista è al tramonto e quindi si avvicina il momento in cui la partita si gioca tra Marine e la "nuova sinistra".

    Ma la nuova sinistra si è intestardita con le stupidaggini dei campus US e questo non piace al popolo dei lavoratori - sia esso nazionale o immigrato. Per questo c'è possibilità per Marine di vincere.

    4. La DR era anche il MSI e gruppi e gruppetti satellizzati da questo. Questione generazionale. Poi chi è più furbo avrà avuto tempo di fare il salto da FN o CPI alla cordata di Meloni. Quel consigliere per esempio che è stato fotografato in divisa SS. Ma è ovvio che ci stanno vecchi e nuovi fascistelli in quel governo melonesco. Ma poi la questione non è questa. La questione è che malgrado le chiare filiazioni ideali tutto si è ammosciato in una squallida zuppa atlantista. Finalmente la disfatta più crudele coincide con la vittoria. Per questo, credo, ti ostini a negare la continuità di questo governo con la DR. Non vuoi ammettere la sterilità senza rimedio della tua area. Decenni a piangere che la cattiva sinistra egemonica vi ha rinchiuso nel ghetto, ma poi quando salite al palazzo cosa fate vedere ? Che indecente spettacolo.

    Ma non credere che abbia troppo godimento di questa situazione. Anzi, un gesto di sfida, di malumore, me l'aspettavo. Che so ? Un rifiuto di allinearsi sulla linea atlantista riguardo l'Ucraina, o un chiaro segnale di rottura sulla questione migratoria, ecc. E invece niente.

    1) Il FN di JMLP non s'è mai risparmiato nella critica al globalismo, alla mondializzazione rapace, al capitalismo degli squali della finanza e delle multinazionali, ecc. Il problema è che non ha portato sino in fondo la sua critica, rigettando del tutto i principi della democrazia liberale.

    2) Lo so che te, da marxista, sei per la massimizzazione del potere politico dello Stato nell'ottica della sua abolizione finale. Faccio comunque notare che, pure volendo calarsi nei panni del marxista totalitario, rimane il fatto che il Welfare State alla svedese non è esattamente il primo passo verso la dittatura del proletariato. Così come non è aumentando il raggio d'azione dello Stato nell'ambito economico che si ha, quasi per automatismo, una sorta di recupero implicito di quella che tu chiami "sovranità popolare" o una primazia del bene comune della società sul bene privato dei singoli individui. Si può infatti estendere tale intervento per avvantaggiare chi, sul momento, detiene le leve del potere politico o quei potentati economici che ne hanno, eventualmente, favorito l'ascesa. Strano che debba essere io a farlo notare ad un marxista.

    3) La Lega è stata votata anche da molti meridionali in primis perché la Lega stessa ha fatto una svolta "nazionale" (sincera o insincera, questo è un altro paio di maniche) ed in secondo luogo perché la distanza etnica e culturale tra un lombardo ed un calabrese sarà sempre inferiore a quella che esiste tra l'uno o l'altro ed un subsahariano o anche solo un maghrebino. In Francia una quota di elettori di origine extraeuropea può votare Marine (e già la vota), ma che arrivi a costituire una massa critica rilevante o più rilevante di quella che invece si astiene o vota per partiti di establishment continuo a ritenerlo estremamente improbabile, a meno che la stessa Marine Le Pen non inizi a modificare parti significative delle istanze del RN, che però le garantiscono il voto proveniente da destra o divenuto tale con il passare del tempo a causa della radicalizzazione delle opinioni diffuse nei ceti medi declassati.

    4) Appunto, la DR (intesa in senso lato) era anche il MSI. Il MSI non esiste più dal 1995. Quello che c'è stato dopo si è chiamato Alleanza Nazionale e con il passare degli anni ha gradualmente rinnegato di tutto e di più. Una parte di questo partito ha rivendicato una continuità con le battaglie e gli ideali del MSI (in particolar modo, della corrente rautiana) ed è rimasto legato alla destra radicale, ma ha da sempre costituito una minoranza interna ad AN. Il passaggio da Alleanza Nazionale al PDL e dal PDL a FdI ha solo ulteriormente annacquato questo lascito residuo, che pur ha avuto un sussulto quando anche FdI ha cercato di cavalcare l'onda sovranista, populista, identitaria ed euroscettica, rincorrendo la Lega "nazionale" di Salvini, alleata di Marine Le Pen. Qualcuno di questi oggi è in parlamento tra i banchi di FdI o ha qualche posto da sottosegretario? Sì, certo: ma sono pochi e contano proporzionalmente al loro peso numerico, cioè...molto poco! E - senza voler giudicare nessuno - perlopiù tacciono. Dov'è la vittoria, quindi? Dov'è l'ascesa? Guarda che conseguenze ha avuto l'inchiesta di Fanpage, trasmessa su Piazzapulita (programma di La 7), sulla fantomatica "lobby nera": ha stroncato nel giro di poco carriere politiche avviate e la Meloni si è ben guardata dal riallacciare rapporti con determinati ambienti politici.

    La discontinuità di questo governo con la DR non è un'opinione, è un fatto: tutti coloro che potevano essere riconducibili o erano riconducibili alla destra radicale oggi contano poco o non contano niente. E questo non significa "assolvere" la mia area politica che, per quanto mi riguarda, ha pesanti responsabilità sul suo odierno stato pietoso. Significa solo prendere atto della realtà.

    Quanto alla sterilità senza rimedio, ti inviterei a riflettere sul fatto che in area marxista nel giro di trent'anni s'è finiti nella larga maggioranza dei casi a fare da corifei diretti o indiretti del "padrone americano": curiosa fine per chi pretendeva, e tutt'ora spesso pretende, di avere le 'chiavi' interpretative autentiche delle dinamiche storiche mondiali.

    Riguardo alla guerra russo-ucraina o alla questione migratoria, sarò breve: a) purtroppo, la DR ha la sua quota di filo-ucraini impenitenti, ma posso dire che gran parte dell'area resta tendenzialmente russofila; b) finora, salvo rare eccezioni, non ho trovato posizioni della DR a favore del governo Meloni sulla gestione dei flussi migratori.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

 

 
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