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    Predefinito Perchè il mondo "LGBT" ha bisogno di negare l'esistenza della teoria del gender?

    Perché
    il mondo Lgbt ha bisogno di negare l’esistenza della teoria del gender?



    16
    aprile 2015


    Accantonata in fretta la bufala dell'”emergenza
    omofobia”
    -martellata per mesi sui quotidiani- che caratterizzerebbe il
    nostro “cattolico” Paese tanto da necessitare una apposita legge (talmente
    urgente che il ddl Scalfarotto è stato dimenticato da tutti, senza problemi), il
    mondo Lgbt si è dato una nuova priorità: negare a tutti i costi l’esistenza
    della teoria del
    gender
    .
    Bisogna dar loro atto che, effettivamente,
    non hanno mai definito le loro idee come una “teoria” vera e
    propria, tuttavia è legittimo parlarne in questi termini dato
    che quel che sostengono è ben definibile tramite due precisi convincimenti.
    La prima affermazione della teoria del gender è che
    esisterebbe una sessualità specifica (o “dato biologico”) e
    un distinto genere (o “dato psicologico”). In
    sintetiche parole: si può essere maschi-uomini (o
    femmine-donne) in caso di coincidenza tra sesso biologico e genere (si
    parlerebbe in questo caso di cisgender, altro neologismo Lgbt per
    identificare il 99% della popolazione mondiale), così come si potrebbe essere
    maschi-donne (o femmine-uomo) nel caso in cui sesso biologico e
    genere non coincidano. Ovviamente è tutto presentato come
    “normale”, parola che fa sempre con insistenza capolino nella
    terminologia Lgbt. La seconda affermazione della teoria del gender
    è che sarebbe possibile scegliere autonomamente il genere
    sessuale “preferito” (o “sentito”), ovviamente prescindendo dal dato biologico.
    Finora sarebbe stata la società a indirizzarci nei rispettivi
    generi sessuali facendoli forzatamente coincidere al dato
    biologico, d’ora in poi bisognerebbe invece prendere coscienza di ciò e far
    crescere i bambini “liberi” da questi “stereotipi” per dar loro la possibilità
    di decidere “liberamente” (altro termine abusato) attraverso
    un’educazione gender-neutral.
    Come si evince chiaramente, entrambi i
    ragionamenti sono complessi sofismi complottisti e
    anti-fattuali,
    teorizzati a tavolino per legittimare sopratutto il
    transessualismo (sessualità mutevole), ovvero la liquidità
    sessuale in nome dell’utopica autonomia di scelta della propria
    identità sessuale (accompagnata o meno dal cambiamento chirurgico dell’aspetto
    esteriore). Perché c’è necessità di questa ufficiale apologia? Perché la scienza
    medica ritiene questi convincimenti una patologia mentale
    definendo il transessualismo come
    “disturbo d’identità di genere” (DIG) nel Manuale Diagnostico e
    Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), spiegandolo come «il desiderio
    persistente verso le caratteristiche fisiche e ruoli sociali che connotano il
    sesso biologico opposto»
    . Secondo il DSM, dunque, esiste solo il sesso
    biologico, come d’altra parte ognuno di noi sa di se stesso, mentre il
    desiderare altro da quel che naturalmente si è appare come sintomo di un
    disturbo più profondo.
    Il mondo Lgbt (formato da diversi omosessuali e
    molti eterosessuali prestati alla causa), tuttavia, si è accorto che se la
    società identifica così chiaramente i loro convincimenti,
    riconducendoli ad una precisa “teoria”, diventa allora più difficile riuscire ad
    entrare nelle scuole e instillare queste idee nella futura
    società. Sopratutto se se ne sente parlare in modo tanto negativo dalla
    principale autorità morale, ovvero Papa Francesco che ha condannato, per l’ennesima volta, tale
    ideologia nell’udienza generale di ieri. Di conseguenza, l’associazionismo
    omosessuale è corso ai ripari ed ecco così spiegato perché in
    queste ore si sta scatenando in questa direzione, sostenendo che tale teoria
    sarebbe stata inventata dal Vaticano, dagli ultrafanatici religiosi, dai
    fascisti, dai bigotti e da altri cattivoni.
    La cosa più curiosa, tuttavia, è che queste
    persone mentre negano l’esistenza della teoria del gender ne definiscono
    contemporaneamente i contenuti
    . L’esempio più palese in queste ore è
    quello della filosofa Chiara
    Lalli
    ,
    nostra vecchia conoscenza: da letterale tuttologa è
    passata a sostenere che l’anima non esiste, che
    l’istinto materno non è una naturale e innata competenza
    femminile, che in fondo abortire è bello, finendo col legittimare il “regalo di neonati” (pratica
    subdolamente chiamata “gestazione per altri”). L’impostazione ideologica la si
    capisce dunque immediatamente. Si è lanciata nella negazione della teoria del
    gender con un articolo dove ha ridicolizzato Papa
    Francesco, mostrando orgogliosa come la lobby Lgbt sia riuscita a far modificare
    gli articoli sulla spiegazione del gender sia del Corriere
    della Sera
    (guarda caso quotidiano con cui collabora) che de
    La Stampa. I fatti sono stati commentati anche sul blog “Nelle note”. Più interessante un secondo articolo, molto confusionario e
    con pochissima sostanza (ma con moltissime citazioni di teologi e filosofi, così
    come di blog e siti web “clericali”), con il quale ha voluto spiegare che la
    teoria del gender è «un nemico che hanno immaginato, o che hanno
    costruito»
    .
    Peccato che, come abbiamo anticipato, la
    Lalli abbia descritto esattamente la teoria del gender
    -seppur senza
    chiamarla così- presentandola come fosse verità scientifica. La biologia, ha
    infatti sostenuto, non ci dividerebbe come maschio/femmina, «ma ci sono
    anche molte possibilità intermedie».
    Esse sarebbero
    l’ermafroditismo, la sindrome di Morris, la sindrome di Swyer, la sindrome di
    Turner e la sindrome di Klinefelter. Già, peccato che non sono affatto
    “possibilità intermedie” all’essere maschio/femmina, ma tutte patologie
    genetiche
    (come indica il termine “sindrome”) e, alcune, riguardanti il
    sistema riproduttivo di un maschio o di una femmina. Una patologia non è
    una possibilità intermedia
    , così come chi è affetto da sindrome di Down
    non è una possibilità alternativa di essere uomo. Dopo questa prevedibile gaffe,
    nel tentativo di dimostrare che anche la sessualità biologica sarebbe fluida, la
    Lalli si è spesa nel cercare di teorizzare l’esistenza del genere
    sessuale
    distinto dalla sessualità biologica: «Si può essere di
    sesso M e avere una identità sessuale maschile oppure femminile (oppure ambigua,
    oscillante, cangiante). Nulla di tutto questo è intrinsecamente
    patologico o sbagliato
    e soprattutto ciò che è femminile e maschile è
    profondamente determinato culturalmente, tant’è che i ruoli maschili e femminili
    cambiano nel tempo e nello spazio»
    . Dunque Chiara Lalli ha ben definito
    cosa sia la “teoria del gender”, seppur non voglia chiamarla teoria
    (dell’articolo tralasciamo le frasi a favore del relativismo accompagnati
    contraddittoriamente da aggettivi come “giusto” o “sbagliato”).
    Ironia della sorte, tale spiegazione è
    coincidente a quella data da Benedetto XVI nel 2012, quando disse: «Il sesso, secondo la
    filosofia gender, non è più un dato originario della natura che l’uomo deve
    accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo
    sociale
    del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società
    a decidervi. La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione
    antropologica in essa soggiacente è evidente. L’uomo contesta di avere una
    natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l’essere umano. Nega
    la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito,
    ma che è lui stesso a crearsela. Adesso vale che non è stato
    Dio a crearli maschio e femmina, ma finora è stata la società a determinarlo e
    adesso siamo noi stessi a decidere su questo»
    .
    Per un ulteriore approfondimento si può
    interrogare l’Enciclopedia Treccani la quale
    una definizione
    più precisa della teoria del gender: «La cultura
    del gener conduce all’idea che la differenza maschile-femminile non
    coincide necessariamente
    con la differenza maschio-femmina, poiché le
    caratteristiche di genere (o stereotipi) sarebbero frutto di una costruzione
    culturale. La contrapposizione tra sesso e genere segna il passaggio da una
    visione unitaria dell’identità sessuale dell’individuo – che, a partire dalla
    consapevolezza di una corporeità maschile o femminile, sviluppa gradualmente
    un’identità psichica definita (mascolinità o femminilità) – a una
    visione dualistica della sessualità, non solo distinguendo,
    bensì separando gli elementi biologici dell’identità sessuale (sesso) dal
    complesso di ruoli, funzioni e identità appresi e culturalmente strutturati
    (femminilità e mascolinità). Emerge così una concezione autonoma
    dell’appartenenza di genere, pensata come il risultato di una scelta
    culturale dell’individuo
    , distinta dalla propria corporeità»
    .
    Una teoria sbagliata e
    pericolosa
    , si legge ancora nella voce della Treccani: «La
    prospettiva del gender mette così in discussione il fondamento
    biologico-naturale della differenza fra i sessi
    : femminilità,
    mascolinità, eterosessualità e maternità non vengono più considerati stati
    naturali, ma stati ‘culturali’, non definitivi e in alcun modo determinanti. In
    altre parole, l’uso del termine gender in luogo del termine sex dischiude la possibilità di non definire più la
    persona a partire dalla sua struttura biologica (corpo), potendosi viceversa
    definire in base alla sua ‘autocomprensione’ psico-sociale. Ne
    deriva che con l’identificazione esclusiva della persona come gender, piuttosto
    che come essere sessuato a partire da una corporeità, si giunge alla
    neutralizzazione dell’identità sessuata. La persona, così, non
    viene più valorizzata nella sua individualità sessuata, nel suo essere uomo o
    donna, bensì appiattita nell’ambito di un’indifferenza di
    gender, nella quale uomini e donne vengono percepiti come semplicemente ‘uguali’
    e tutte le differenze biologiche, di ruolo, di caratteri vengono annullate,
    dimenticando il significato essenziale della bipolarità sessuale e la sua
    struttura oggettiva».
    Si riconosce in questo l’origine del gender
    nell’ideologia comunista. Invece, «la realizzazione
    dell’identità sessuata dell’individuo, che si manifesta nel suo essere uomo o
    donna e che si esplicita nelle finalità stesse della sessualità (la riproduzione
    e la continuità intergenerazionale), presuppone necessariamente una
    dimensione corporea definita,
    sulla base della quale il soggetto possa
    sviluppare un’identità psichica, in grado di percepire il valore della diversità
    sessuale e di confrontarsi con essa»
    .
    Papa Francesco ha delegittimato
    coraggiosamente questa tesi pseudoscientifica davanti al mondo intero, noi siamo
    chiamati ad imitarlo anche aiutando i sostenitori di queste sciocchezze a
    iniziare ad amarsi veramente per come si è stati creati.
    Cambiare non si può, lasciamo perdere le utopie dell’autodeterminazione
    totale
    e riflettiamo piuttosto sul perché di questo impellente bisogno
    della società moderna di sognare ed evadere da se stessi. Magari
    autolegittimandosi “scientificamente” con l’invenzione ad hoc di
    strampalate teorie.
    La redazione

    Perché il mondo Lgbt ha bisogno di negare l?esistenza della teoria del gender? | UCCR
    Preferisco di no.

  2. #2
    de-elmettizzato.
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    Predefinito Re: Perchè il mondo "LGBT" ha bisogno di negare l'esistenza della teoria del gender?

    Da portare all'attenzione.
    Preferisco di no.

  3. #3
    de-elmettizzato.
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    Predefinito Re: Perchè il mondo "LGBT" ha bisogno di negare l'esistenza della teoria del gender?

    Pare tanto il fight club.
    Non esiste , però ci stanno un sacco di persone che lo attuano.
    Preferisco di no.

  4. #4
    Cacciaguida
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    Predefinito Re: Perchè il mondo "LGBT" ha bisogno di negare l'esistenza della teoria del gender?

    Citazione Originariamente Scritto da Miles Visualizza Messaggio
    Da portare all'attenzione.
    L'ho fatto leggere al mio AK 47, ma si era già fatto una opinione precisa.

  5. #5
    de-elmettizzato.
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    Predefinito Re: Perchè il mondo "LGBT" ha bisogno di negare l'esistenza della teoria del gender?

    Citazione Originariamente Scritto da amerigodumini Visualizza Messaggio
    L'ho fatto leggere al mio AK 47, ma si era già fatto una opinione precisa.
    @amerigodumini notoriamente è un burlone.
    Ma effettivamente l'importazione di milioni di elementi stranieri assai diversi da questa ventata di OGM pseudofamigliari ed i propugnatori della stessa , non è detto che non si risolva in una specie di violenza soffusa
    Preferisco di no.

  6. #6
    Cacciaguida
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    Predefinito Re: Perchè il mondo "LGBT" ha bisogno di negare l'esistenza della teoria del gender?

    Citazione Originariamente Scritto da Miles Visualizza Messaggio
    @amerigodumini notoriamente è un burlone.
    Ma effettivamente l'importazione di milioni di elementi stranieri assai diversi da questa ventata di OGM pseudofamigliari ed i propugnatori della stessa , non è detto che non si risolva in una specie di violenza soffusa
    Ma va.
    Gli amici musulmani di N'Droona bruciano il Corano e tapezzano la casa col culatello.

  7. #7
    de-elmettizzato.
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    Predefinito Re: Perchè il mondo "LGBT" ha bisogno di negare l'esistenza della teoria del gender?

    Citazione Originariamente Scritto da amerigodumini Visualizza Messaggio
    Ma va.
    Gli amici musulmani di N'Droona bruciano il Corano e tapezzano la casa col culatello.
    Il paradigma dell'integrazione tra Occidente ed Oriente rappresentato dai magrebini con la peroni in mano davanti al call center zona stazione.
    Preferisco di no.

  8. #8
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    Predefinito Re: Perchè il mondo "LGBT" ha bisogno di negare l'esistenza della teoria del gender?

    infatti è anche questo, una delle deviazione che purtroppo anche i siti antibufale appoggiano, confondendo la lotta contro le disuguaglianze con il concetto naturale di maschio e femmina, che la stessa scienza biologica e neurologica ha sempre ammesso
    non so se vie è mai capitato di leggerli, ma è assurdo quando dei siti che hanno sempre portato una corretta informazione Sunon pochi temi, su questo, si vede lontanamente che hanno preso una netta posizione, negando gli ultimi sviluppi ideologici( come se non è vero che è già dagli anni 60 che la donna può fare tranquillamente lavori prima esclusi degli uomini) e altre cose( un bambino può giocare come vuole con le bambole o a calcio) mostrando infatti nello stesso tempo, l'ideologia gender
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  9. #9
    de-elmettizzato.
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    Predefinito Re: Perchè il mondo "LGBT" ha bisogno di negare l'esistenza della teoria del gender?

    Citazione Originariamente Scritto da Haxel Visualizza Messaggio
    infatti è anche questo, una delle deviazione che purtroppo anche i siti antibufale appoggiano, confondendo la lotta contro le disuguaglianze con il concetto naturale di maschio e femmina, che la stessa scienza biologica e neurologica ha sempre ammesso
    non so se vie è mai capitato di leggerli, ma è assurdo quando dei siti che hanno sempre portato una corretta informazione Sunon pochi temi, su questo, si vede lontanamente che hanno preso una netta posizione, negando gli ultimi sviluppi ideologici( come se non è vero che è già dagli anni 60 che la donna può fare tranquillamente lavori prima esclusi degli uomini) e altre cose( un bambino può giocare come vuole con le bambole o a calcio) mostrando infatti nello stesso tempo, l'ideologia gender
    Anche il debunking è un sistema di conformismo.
    Anche perchè, basti vedere il linciaggio subito dai promotori del Family Day:


    Ed aldilà delle posizioni , del solco "o di qua o di là" , pure i redattori dei siti antibufala tengono famiglia.
    Preferisco di no.

 

 

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