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  1. #41
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    Ciò che mi interessa sottolineare è proprio il titolo di questa discussione che è il fulcro di una questione che io ho ben conosciuto... Molti ragazzi arrivano alle superiori in una condizione di semianalfabetismo che dipende da ciò che è successo prima, anzi da ciò che NON è successo prima... La riforma della scuola elememntare con i famosi moduli è stata un fallimento completo che nessuno ha inteso correggere, Peggio ancora la scuola media unificata, che essendo scuola dell'obbligo anch'essa, non deve né può negare la promozione a nessuno. Non so se lo sapete, ma sia alle elementari che alle medie per far ripetere una classe ad un allievo immaturo, che necessiterebbe di un anno di stallo, gli insegnanti devono chiedere una sorta di benestare ai genitori del bambino, altrimenti se questo assenso non c'è, scattano i ricorsi e il raqgazzino viene comunque promosso alla classe successiva, sia o non sia in grado di affrontarla, poco importa. Questo andazzo di cose, che dura ormai da oltre un trentennio, è la causa del malessere della scuola italiana, dell'inadeguatezza degli studenti che non sono stati abituati seriamente allo studio, alla disciplina e a tutto un complesso di comportamenti fuori e dentro la scuola che sono propedeutici ad un'istruzione congrua e solida. Il sintomo più evidente di tutto ciò è proprio il non avere la capacità di intendere ciò che gli studenti leggono, con le dovute eccezioni, ovviamente, ma che sono appunto eccezioni e non regola!

    In queste condizioni chi prende in consegna allievi impreparati, che non sono abituati a dare conto realmente del loro studio, alle scuole superiori si trova davanti ragazzi del tutto sprovveduti ad affrontare discorsi ovviamente più complessi ed articolati di quelli di una scuola media che ha promosso sempre tutti... Essi non hanno un metro di giudizio per autovalutarsi, ovviamente, e credono, se vengono ripresi per la loro inadeguatezza, in quanto non hanno le basi giuste per adeguarsi ai programmi delle superiori, pensando di essere ingiustamente presi di mira dalla scuola e dagli insegnanti e spesso, diciamo quasi sempre, in questi casi, sono supportati in questa convinzione dai loro genitori. Le cognizioni di base con cui gli allievi, nelle varie discipline dall'Italiano alla matematica, per non parlare della lingua straniera, arrivano in primo superiore sono troppo spesso disastrose. infatti il più altro tasso di bocciature di tutto il ciclo delle suola secondaria è quello del primo anno (e anche del secondo). Le riforme per la così detta "buona scuola" non possono quindi PARTIRE DALLA SCUOLA SUPERIORE, MA ANDREBBERO GRADUATE A PARTIRE DALLE ELEMENTARI... Fino a che le riforme non partiranno dalla base sarà tutto inutile. La scuola sarà un edificio fatiscente cui si cambiamo gli infissi delle finestre o le tegole del tetto, mentre le fondamente sono marce e non possono reggere il peso di nuove sovrastrutture.

    Nessun ministro della pubblica istruzione, in questi lunghi decenni di progressivo declino della cultura scolastica si è mai fatto carico di questa lapalissiana verità, che i cambiamenti o partono dalla base o non servono a nulla, anzi fanno solo danni: non la la Falalcucci, non la Jervolino, non Berlinguer, che pure aveva capito come stanno le cose, ma che non ha avuto il tempo di modificcarle, non certo la Moratti e la Gelmini, più recentemente, che hanno solo tolto risorse materiali alla scuola, non hanno preso atto del degrado che parte dalla scuola primaria e si aggrava progressivamente, andando avanti nel tempo. Adesso arriva Renzi fresco fresco che parla di meritocrazia alle superiori, ma la meritocrazia va applicata fin dall'inizio della carriera scolastica di uno studente, altrimenti è tutto inutile, è il solito pasticcio all'italiana, che non solo non migliorerà le cose, ma le aggraverà creando nuove pesanti problematiche.

    Poi si parlerà della formazione degli inseganti. eventualmente. Tuttavia vorrei sottolinesare un fatto: all'estero chi si laurea per insegnare non deve affrontare concorsi e abillitazioni, in quanto la laurea stessa è già titolo valido per la docenza, ma esistono però corsi continui di "aggiornamento" che servono a stare al passo con le novità eventuali della disciplina pedagogica e dell'orientamento di ciascuna scuola in ciascuna materia. Ciò contemporaneamente all'insegnamento.





    Ultima modifica di Xenia888; 10-05-15 alle 12:08
    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
    (Umberto Eco)

  2. #42
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    Citazione Originariamente Scritto da WalterA Visualizza Messaggio
    Ma appunto, non credo si riferisse a materiale prettamente "tecnico" quanto a qualcosa di molto più generico e di conoscenza comune.
    Ti assicuro che c'è una ignoranza davvero diffusa, qui sul forum si percepisce parzialmente solo perché già scrivere su un forum come questo significa quantomeno avere un bagaglio di interessi e conoscenze non banale.
    No ma anche sul forum se è per questo. Non me lo aspettavo, ma risulta che 1/3 degli iscritti sia stato bocciato a scuola almeno una volta (c'è una discussione dedicata a questo argomento nel Fondoscala o nel Seggio Elettorale).
    Spaghetti e pistole

  3. #43
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    Citazione Originariamente Scritto da heint Visualizza Messaggio
    Il problema è che se non sai leggere un manuale LINUX o C++ campi bene lo stesso .. se non sai leggere un contratto (soprattutto le parti scritte in piccolo fra parentesi) rischi di trovarti a vivere ... assai male !!! basta prende ad esempio quanta gente riuscirebbe a fare da sola la dichiarazione dei redditi senza aiuto di un commercialista o un caf ma leggendo solo le istruzioni ministeriali ....
    Per cui diciamo che il livello di comprensione di quanto si legge è di suo assai basso, inoltre purtroppo da noi è in uso anche il concetto che chi scrive spesso ci mette del suo a renderlo ancor più incomprensibile (spesso in malafede e spesso no ma solo per tradizione burocratese acquisita)
    Chi non capisce Linux chiama qualcuno quando ne ha bisogno, chi non capisce un contratto pure, è la stessa cosa.
    Spaghetti e pistole

  4. #44
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    Citazione Originariamente Scritto da Sentenza Visualizza Messaggio
    Chi non capisce Linux chiama qualcuno quando ne ha bisogno, chi non capisce un contratto pure, è la stessa cosa.
    Chi non capisce un contratto, spesso non si rende affatto conto di non capirlo e va avanti senza sapere di non sapere e questa è la cosa più grave!
    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
    (Umberto Eco)

  5. #45
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    Citazione Originariamente Scritto da Xenia888 Visualizza Messaggio
    Chi non capisce un contratto, spesso non si rende affatto conto di non capirlo e va avanti senza sapere di non sapere e questa è la cosa più grave!
    No, questa è la stupidità, non l'ignoranza. Io a dire la verità un contratto lo capisco, ma per sicurezza lo faccio leggere a chi sicuramente lo capisce meglio di me. Potrei ribattere che chi non capisce l'informatica può essere raggirato attraverso truffe telematiche, ma in verità questo non è dovuto all'ignoranza informatica, ma alla stupidità.
    Spaghetti e pistole

  6. #46
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    Citazione Originariamente Scritto da assurbanipal Visualizza Messaggio
    !944 - G. Orwell . Oscar Mondadori - pag. 56
    1984
    Riproviamoci.
    La Repubblica l'ho rispettata, ma non sono stato rispettato.
    Restauriamo la Monarchia.
    Voglio tornare a casa e se non ci fosse più una casa, beh la ricostruiremo.

  7. #47
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    Citazione Originariamente Scritto da Sentenza Visualizza Messaggio
    Chi non capisce Linux chiama qualcuno quando ne ha bisogno, chi non capisce un contratto pure, è la stessa cosa.
    Cioè .. o fai un contratto all'anno e leggi un libro ogni 5 .. o metà dello stipendio lo spendi in servizi a chi ti spigano cosa sta scritto sul foglio che ti stà davanti !
    Dato che ora ce ne sono tanti potremmo chiedere che i migranti sbarcati dopo aver fatto un corso accellerato di lingua italiana vengano affidati come badanti agli italiani "medi" PER POTER SPIEGAR LORO I CONCETTI CHE STANNO DIETRO A QUEL CHE STANNO LEGGENDO ... QUESTO SI CHE SAREBBE UN LAVORO "SOCIALMENTE UTILE"
    Ultima modifica di heint; 10-05-15 alle 17:53

  8. #48
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    Citazione Originariamente Scritto da heint Visualizza Messaggio
    Cioè .. o fai un contratto all'anno e leggi un libro ogni 5 .. o metà dello stipendio lo spendi in servizi a chi ti spigano cosa sta scritto sul foglio che ti stà davanti !
    Dato che ora ce ne sono tanti potremmo chiedere che i migranti sbarcati dopo aver fatto un corso accellerato di lingua italiana vengano affidati come badanti agli italiani "medi" PER POTER SPIEGAR LORO I CONCETTI CHE STANNO DIETRO A QUEL CHE STANNO LEGGENDO ... QUESTO SI CHE SAREBBE UN LAVORO "SOCIALMENTE UTILE"
    Se è per questo faccio meno di un contratto all'anno, non è che si stipulano contratti tutti i giorni. Se fosse come dici tu, che la maggior parte delle persone non sa leggere un contratto, sarebbero tutti pezzenti perché imbrogliati da quelli che un contratto lo sanno scrivere. Invece non mi pare sia così.
    Spaghetti e pistole

  9. #49
    vae victis
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    http://www.isfol.it/piaac/Rapporto_N...Piaac_2014.pdf

    3. I risultati nazionali nel quadro dei Paesi
    partecipanti a delle indagini OCSE
    In questo capitolo vengono illustrati il livello e la distribuzione di competenza della
    popolazione italiana mettendoli a confronto con i risultati conseguiti tra le popolazioni
    adulte dei 24 Paesi partecipanti all’indagine. Per una migliore comprensione dei risultati
    si è fatto riferimento ad una descrizione di ciò che gli adulti che raggiungono un dato
    punteggio e che si collocano ad un dato livello di competenza sono in grado di fare.
    Inoltre, visto che PIAAC nasce come una evoluzione delle precedenti indagini OCSE IALS e
    ALL, verranno presentati i risultati conseguiti dai Paesi partecipanti nelle varie indagini al
    fine di fornire una lettura cross-section delle competenze nel tempo.
    3.1 La distribuzione dei livelli di competenza della popolazione
    italiana
    Gli adulti italiani (16-65 anni) si collocano per la maggior parte al Livello 2 sia nel
    dominio di literacy (42,3%) che nel dominio di numeracy (39,0%), il Livello 3 o
    superiore è raggiunto dal 29,8% della popolazione in literacy e dal 28,9% in numeracy,
    mentre i più bassi livelli di performance (Livello 1 o inferiore) vengono raggiunti dal
    27,9% della popolazione in literacy e dal 31,9% in numeracy (Figura 3.1).


    In totale il 70% della popolazione italiana si colloca al di sotto del Livello 3, il livello
    di competenze considerate necessarie per interagire in modo efficace nella società del
    XXI secolo.

    Analizzando il dato secondo la ripartizione geografica, il Centro e il Nord Est
    evidenziano le migliori performance collocando, nel dominio di literacy, al Livello 3 o
    superiore rispettivamente il 39,3% e il 36,8% della popolazione. Al Sud e nelle Isole si
    ottengono le performance peggiori: solo il 22,1% e il 18,0% raggiungono il Livello 3
    o
    superiore mentre si collocano al Livello 1 o inferiore il 34,9% e il 34,1% del campione
    analizzato (Figura 3.2)


    3.2 I risultati della popolazione italiana nel contesto dei Paesi
    partecipanti
    Nella maggior parte dei Paesi che hanno partecipato all’indagine PIAAC è stato
    riscontrato un numero significativo di adulti con basse competenze di literacy e
    numeracy. In particolare, nei vari Paesi coinvolti nello studio, la percentuale di adulti
    che si colloca ai più bassi livelli di literacy (al di sotto del Livello 21) passa dal 5,0%
    del Giappone al 27,9% degli adulti italiani;
    nel dominio di numeracy le percentuali di
    adulti ai più bassi livelli di numeracy passa dall’8,3% del Giappone al 31,9% dell’Italia
    (cfr. Tab.A3.4 - Tab.A3.5).
    Proficiency in literacy
    Un primo sguardo di sintesi dei risultati conseguiti dai vari Paesi partecipanti
    all’indagine PIAAC è dato dal punteggio medio raggiunto nel dominio di literacy: il
    benchmark rispetto al quale è confrontata la prestazione dei Paesi è la media OCSE,
    che corrisponde a 273 punti (Livello 2 della scala di literacy). I Paesi che si collocano
    significativamente sopra la media OCSE sono Giappone, Finlandia, Paesi Bassi, Australia,
    Svezia, Norvegia, Estonia e Belgio che collocano la popolazione di appartenenza al
    Livello 3; mentre i Paesi che si collocano significativamente al di sotto della media
    OCSE sono Danimarca, Germania, Stati Uniti, Austria, Cipro, Polonia, Irlanda, Francia,
    Spagna e Italia, la cui popolazione si colloca al Livello 2.
    Tutti gli altri Paesi (Repubblica
    ceca, Repubblica slovacca, Canada, Repubblica di Corea, e Paesi del Regno Unito) non
    presentano differenze statisticamente significative rispetto alla media OCSE.
    Ultima modifica di King Z.; 13-05-15 alle 08:59
    Regressista amante della pucchiacca.

  10. #50
    vae victis
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    Predefinito Re: "Alfabetizzazione italiani molto bassa: 70% non comprende cio' che legge"

    Italia, indagine OECD-ISFOL-PIAAC: Le competenze degli Italiani al di sotto della media

    Pubblicato ad ottobre scorso i risultati dell’indagine eseguita tra il 2011 e 2012 volta ad analizzare il livello di competenze fondamentali della popolazione tra i 16 ed i 65 anni di 24 paesi. Risultato: non solo le competenze degli italiani sono sotto la media ma sono proprio tra gli ultimi posti.

    Concentriamoci solo sui risultati per quanti riguarda la literacy e la numericy ( l’indagine ha verificato anche le competenze di problem solving e comprensione nella lettura).

    Definizioni:

    la literacy è definita come: “l’interesse, l’attitudine e l’abilità degli individui ad utilizzare in modo appropriato gli strumenti socio-culturali, tra cui la tecnologia digitale e gli strumenti di comunicazione per accedere a, gestire, integrare e valutare informazioni, costruire nuove conoscenze e comunicare con gli altri, al fine di partecipare più efficacemente alla vita sociale”;
    la numeracy è definita come “l’abilità di accedere a, utilizzare, interpretare e comunicare informazioni e idee matematiche, per affrontare e gestire problemi di natura matematica nelle diverse situazioni della vita adulta”.


    I punteggi ricavati dall’indagine sono stati suddivisi in 5 livelli. Il livello 3, quello intermedio, è ritenuto sufficiente ed adeguato alla vita sociale.

    Ora che abbiamo le metriche vediamo i risultati medi.



    Solo 3 persone su 10 hanno un livello di competenze sufficienti, contro i valori degli altri paesi che si attestano sul 50%.

    Gli adulti italiani (16-65 anni) si collocano per la maggior parte al Livello 2 sia nel dominio di literacy (42,3%) che nel dominio di numeracy (39,0%), il Livello 3 o superiore è aggiunto dal 29,8% della popolazione in literacy e dal 28,9% in numeracy, mentre i più bassi livelli di performance (Livello 1 o inferiore) vengono raggiunti dal 27,9% della popolazione in literacy e dal 31,9% in numeracy.

    L’Italia è all’ultimo posto come competenze linguistiche con livello superiore o uguale a 3. In particolare, solo il 3.3% degli adulti italiani raggiunge livelli di competenza linguistica 4 o 5 – i più alti – contro l’11.8% nella media dei 24 paesi partecipanti e il 22.6% in Giappone, il paese in testa alla classifica. Inoltre, solo il 26.4% raggiunge il livello 3 di competenza linguistica.

    In sintesi 1 su 4 ha un livello sufficiente di competenze linguistiche e comunicative.



    competenze linguistiche italia oecd
    Stesso grafico, e risultato per la componente matematica.



    competenze matematiche oecd



    Se volete approfondire l’argomento, in fondo al post troverete i link a tutta la documentazione prodotta. Le informazioni sono molte e vi invito a visionarle. Alcuni esempi sui tipi di analisi e confronto che vengono fatti:

    in base alla geografia
    al livello di studio
    al livello occupazionale
    al livello di retribuzione
    Non riporto altri dati in quanto il risultato finale non cambia, in base a qualunque dominio si prenda, per età, re regione, per istruzione, l’Italia occupa sempre l’ultimo od il penultimo posto.

    Concludo riportando le relazioni tra il livello di competenze ed alcuni aspetti sociali

    Legame tra livello di competenze e benessere economico e sociale
    • Il livello di competenze raggiunto in lettura/scrittura, nel calcolo e nella capacità di risolvere problemi in un ambiente ad alto contenuto tecnologico è positivamente e indipendentemente correlato alla probabilità di partecipare al mercato del lavoro e di svolgere un’attività lavorativa, così come al fatto di percepire uno stipendio più alto.
    • In tutti i Paesi, le persone che ottengono livelli di competenze inferiori in lettura e scrittura (literacy), rispetto a quelle che hanno competenze superiori, hanno più probabilità di avere problemi di salute, di pensare di avere poco peso sul processo politico e di non partecipare alle attività associative o di volontariato. Nella maggior parte dei Paesi, le persone con un livello di competenze inferiore hanno anche maggiori probabilità di avere meno fiducia nel prossimo.
    Certo non c’è da stupirsi se solo nel 10% delle case ci sono dei libri e se solo 6 italiani su 10 hanno letto un libro nel 2013 ( articolo “sei italiani su dieci non hanno letto neanche un libro nel 2013“)

    Partendo da questi dati non sembra poi neanche molto lontano lo studio fatto dal Cebr, nel quale l’italia passerà da ottava potenza economica a quindicesima nel 2015 (articolo “l’economia più potente?“).
    Ultima modifica di King Z.; 13-05-15 alle 12:02
    Regressista amante della pucchiacca.

 

 
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