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    Predefinito Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade)

    Apro questo thread dicendo che si tratta di un libro in libera vendita (io l'ho comprato alla Mondadori di Milano) edito da Le Scienze (gruppo espresso-repubblica) e che quindi, nonostante la spinosità dell'argomento e le vicende giudiziarie alquanto pesanti ancora in corso per alcuni soggetti, non vi sono problemi a parlarne.

    Questo libro è composto da 9 capitoli, anticipo delle parti da alcuni capitoli che ritengo interessanti. Nel caso il contenuto del thread fosse sgradito mi scuso e saranno i moderatori a cancellarlo. Siccome sto finendo di leggerlo (mancano gli ultimi 2 capitoli) è probabile che in futuro aggiornerò questo thread.

    Cap. 2, “Le Perversioni della Scienza”

    Si aggiunse in seguito l’idea controversa per cui le popolazioni umane non rappresenterebbero soltanto razze differenti, ma specie distinte. Uno dei principali sostenitori di questo concetto fu il medico Samuel Morton di Philadelphia.

    Morton si sbagliò non tanto a causa del pregiudizio quanto della sua fede religiosa. Per Morton le persone bianche e nere esistevano già nel 3000 a.C., come si poteva dedurre dall’arte egizia. Tuttavia, il mondo era stato creato nel 4004 a.C., secondo la cronologia che l’arcivescovo Ussher aveva estrapolato dallo studio del Vecchio Testamento e di altre fonti. Secondo Morton l’intervallo di tempo non era sufficiente per far emergere razze diverse, di conseguenza queste dovevano essere frutto di creazioni distinte. L’idea avrebbe potuto essere ragionevole se solo la cronologia di Ussher fosse stata anche solo lontanamente corretta. Morton accumulò cos una vasta raccolta di crani provenienti da tutto il mondo, per misurare il volume del cervello e analizzare altri dettagli che, a suo parere, permettevano di distinguere le quattro principali razze umane.

    Stephen J. Gould, paleontologo, biologo, storico di Harvard e saggista di successo, accusava Morton di aver volutamente sbagliato la misurazione del cranio degli africani e dei caucasici per sostenere che dimensione del cervello e intelligenza fossero correlate. Lo stesso Gould, però, non ha misurato i crani di Morton, limitandosi a rielaborare le sue analisi statistiche e stimando che tutte e quattro le razze hanno crani di volume più o meno simile. Le accuse di Gould sono state pubblicate su “Science” e nel suo “Intelligenza e pregiudizio”, un lavoro ampiamente citato, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1981.
    Un recente colpo di scena ha ribaltato la vicenda, rivelando che la forzatura non fu di Morton, bensì di Gould.


    Un gruppo di studiosi di antropologia fisica, guidato da Jason E. Lewis della Stanford University, ha compiuto nuove misurazioni su tutti i crani della collezione di Morton, scoprendo che le sue misurazioni erano corrette. Secondo gli antropologi è l’analisi statistica di Gould ad essere sbagliata, in quanto voleva sostenere a priori che non esiste alcuna differenza nella capacità cranica fra i gruppi esaminati da Morton. “Ironicamente, la stessa analisi dei crani di Morton da parte di Gould è l’esempio più evidente di come i pregiudizi possano influenzare i risultati”, ha scritto il gruppo di ricercatori.


    Capitolo 3, Le Origini della natura sociale umana.

    Vaughn e colleghi hanno esaminato i promotori del MAO-A negli afroamericani; i soggetti studiati erano gli stessi 2524 giovani statunitensi dello studio di Shin menzionato sopra. Dei maschi afroamericani esaminati il 5% aveva due soli promotori del MAO-A, una condizione che Shin aveva scoperto essere associata con più alti livelli di delinquenza. I membri del gruppo con 2 promotori presentavano cioè una probabilità significamente maggiore di essere arrestati o imprigionati rispetto agli afroamericani con 3 o 4 promotori. La stessa comparazione non si è potuta applicare fra maschi bianchi, spiegano i ricercatori, perchè solo lo 0,1% aveva la variante genetica con 2 soli promotori>>
    <<Possiamo concludere affermando che le conseguente più rilevanti dello studio del gene MAO-A sono due: la scoperta che aspetti importanti del comportamento sociale umano sono modellati dai geni e il fatto che questi tratti comportamentali hanno buone probabilità di variare da una razza all’altra, talvolta in modo significativo>>

    Cap 5: le basi genetiche della razza



    Alcuni lettori potrebbero rimanere perplessi osservando che il numero delle razze non è fisso, ma dipende dalla modalità con cui vengono esaminate. Ciò tuttavia non dovrebbe stupire, considerato che le razze non sono entità distinte, ma piuttosto raggruppamenti di individui con varianti genetiche simili. Quante colline ci sono nel New Hampshire? La risposta dipende dall’altezza che attribuiamo arbitrariamente alla nostra collina-tipo. Il numero di razze umane dipende dal grado di raggruppamento scelto e tre, cinque o sette sono tutte risposte ragionevoli se si vogliono considerare i maggiori sottoinsiemi rappresentati dalle variazioni del genere umano.

    Un’argomentazione più autorevole ed influente, anche in questo caso elaborata per cancellare il termine “razza” dal vocabolario politico e scientifico, è quella proposta per la prima volta dallo studioso di genetica di popolazione Richard Lewontin nel 1972.Lewontin ha confrontato un insieme di diciassette proteine in soggetti appartenenti a razze diverse, calcolando il valore di una variabile nota come “indice di fissazione di Wright”. L’indice è stato studiato per individuare la porzione della variazione che caratterizza una popolazione nel suo complesso, distinguendola dalla parte che invece è dovuta a differenze tra sottopopolazioni. Lewontin ha ottenuto come risultato un valore pari al 6,3%, vale a dire che di tutte le variazioni presenti nei diciassette tipi di proteine esaminate, soltanto il 6,3% poteva essere utilizzato per distinguere una razza dall’altra, mentre un ulteriore 8,3% dipendeva dalla differenza fra i gruppi etnici nell’ambito di una singola razza. Le due fonti di variazione sommate si aggiravano intorno al 15% mentre la porzione restante caratterizzava la popolazione considerata nel suo complesso. “Di tutta la variazione umana, l’85% caratterizza i singoli individui nell’ambito di una nazione o tribù”, spiegava Lewontin giungendo così alla conclusione che “le razze umane e le popolazioni sono notevolmente simili le une alle altre mentre la maggior parte della variazione umana può essere spiegata considerando le differenze tra individui”. Lewontin proseguiva poi “La classificazione elle razze umane non ha alcun valore sociale e invece risulta dannosa per le relazioni sociali e tra esseri umani. Dato che una classificazione delle razze di questo tipo si è rivelata priva di qualsiasi significato genetico o tassonomico, non esiste alcuna giustificazione per continuare a usarla”.

    Nonostante il peso che continua ad avere, l’affermazione di Lewontin è sbagliata, anche se si fonda su dati validi. Molti altri studi, infatti, hanno confermato che circa l’85% della variazione umana si trova tra gli individui e il 15% fra le popolazioni. Un simile risultato appare logico se consideriamo che ogni razza ha ereditato il proprio patrimonio genetico dalla stessa popolazione ancestrale vissuta in un passato relativamente recente. L’errore di Lewontin è pensare che tale variazione sia così piccola da essere trascurabile. A ben vedere, si tratta di un valore significativo. Sewall Wright, eminente studioso di genetica di popolazione, ha affermato che un indice di fissazione compreso fra 5% e 15% indica una “differenziazione genetica moderata” e che perfino con un indice pari al 5% o inferiore “la differenziazione non è affatto trascurabile”. Secondo Wright, se fosse stata osservata in qualsiasi altra specie diversa dalla nostra, una differenza tra 10 e 15% sarebbe stata usata per determinare l’esistenza di sottospecie/razze.
    Perchè dovremmo considerare più affidabile il giudizio di Wright invece di quello di Lewontin? Sostanzialmente per tre motivi. Primo, Wright è stato uno dei tre fondatori della genetica di popolazione, disciplina in primo piano in questa analisi; in secondo luogo, Wright ha inventato l’indice di fissazione che, infatti, porta il suo nome; infine, diversamente da Lewontin, Wright non ha alcun interesse politico per affermare quanto sostiene. La tesi di Lewontin ha anche altri punti deboli, tra cui un sottile errore di ragionamento statistico che ha preso il nome di “fallacia di Lewontin”. Questo errore consiste nel presupporre che le differenze genetiche tra popolazioni non siano correlate una con l’altra.Infatti, se vengono correlate diventano molto più significative.

    Cap.7: il rimodellamento della natura umana

    Di solito gli economisti tendono a pensare che lo sviluppo economico abbia poco o nulla a che fare con la popolazione. Poichè tutti gli esseri umani sono unità identiche che rispondono allo stesso modo agli incentivi, almeno in teoria, se un paese è povero e un altro è ricco deve essere per le diverse istituzioni o il differente accesso alle risorse e non dipende invece da come sono fatte le persone. Basta offrire capitale sufficiente ed esportare istituzioni che favoriscono gli affari per osservare la rapida crescita di una robusta economia. A sostegno di questa idea viene citato il Piano Marshall, che aiutò le economie europee a riprendersi dopo la seconda guerra mondiale. Sulla base di queste idee, l’Occidente ha speso qualcosa come 2300 miliardi di dollari di aiuti negli ultimi 50 anni senza riuscire a miglorare gli standard di vita in Africa. E’ possibile che la teoria sbagli qualcosa? E’ possibile che le unità umane nelle diverse economie del mondo non siano poi tanto sostituibili, come sostiene la teoria economica?


    Il sociologo Nathan Glazer afferma che <<la cultura è una delle categorie descrittive meno raccomandate nel pensiero attuale. Ancor meno raccomandata, ovviamente, è la razza. Oggi preferiamo non riferirci alla razza e non usare questa parola, tuttavia un legame tra razza e cultura, forse soltanto accidentale, sembra effettivamente esistere. Le grandi razze nel complesso sono contrassegnate da differenti culture, questa connessione tra cultura e razza inoltre è una delle ragioni per cui le spiegazioni che chiamano in causa la cultura ci mettono in imbarazzo.
    Ultima modifica di Fallen; 10-05-15 alle 20:53 Motivo: formattazione

  2. #2
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    Predefinito Re: Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade

    mbah. Letto in inglese quando è uscito. Nulla di eccezionale o scorretto, semplicemente clamore mediatico. Ricalca Chagnon e Diamond e li richiama infatti su alcuni passaggi (Diamond più che altro). Classica pubblicazione accademica americana, che non a caso utilizza il premio Nobel conferito a chi come metro di giudizio. Molto poco scientifico, più che altro forzature all'americana su alcune argomentazioni. Necessita di essere rivisitato in un prossimo futuro in base a nuove scoperte.

  3. #3
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    Predefinito Re: Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade

    "Jews have excelled not only in science but also in music (Mendelssohn, Mahler, Schoenberg), in
    painting (Pissarro, Modigliani, Rothko), and in philosophy (Maimonides, Bergson, Wittgenstein).
    Jewish authors have won the Nobel Prize in Literature for writing in English, French, German,
    Russian, Polish, Hungarian, Yiddish and Hebrew.3
    Such achievement requires an explanation, and the best and simplest is that Jews have adapted
    genetically to a way of life that requires higher than usual cognitive capacity. People are highly
    imitative, and if the Jewish advantage were purely cultural, such as hectoring mothers or a special
    devotion to education, there would be little to prevent others from copying it. Instead, given the new
    recognition of human evolution in the historical past, it is more likely that Jewish intellectual
    achievement has emerged from some pressure in their special history. Just as races have evolved in
    the recent past, ethnicities within races will also evolve if they are reproductively isolated to some
    extent from their host population, whether by geography or religion. The adaptation of Jews to a
    special cognitive niche, if indeed this has been an evolutionary process, as is argued below,
    represents a striking example of natural selection’s ability to change a human population in just a few
    centuries."




    Evergreen: rassegnatevi alla supremazia medish

  4. #4
    de-elmettizzato.
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    Predefinito Re: Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade

    Calcolare il nobel per la letteratura (o per la pace) come metro di superiorità intellettuale, è una gran cagata, essendo il più politicizzato di tutti.
    Ma vogliamo parlare di Rigobertà Menciù, Dario Fò od Elie Wiesel?
    Preferisco di no.

  5. #5
    .
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    Predefinito Re: Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade

    Citazione Originariamente Scritto da Mengistu Visualizza Messaggio
    "Jews have excelled not only in science but also in music (Mendelssohn, Mahler, Schoenberg), in
    painting (Pissarro, Modigliani, Rothko), and in philosophy (Maimonides, Bergson, Wittgenstein).
    Jewish authors have won the Nobel Prize in Literature for writing in English, French, German,
    Russian, Polish, Hungarian, Yiddish and Hebrew.3
    Such achievement requires an explanation, and the best and simplest is that Jews have adapted
    genetically to a way of life that requires higher than usual cognitive capacity. People are highly
    imitative, and if the Jewish advantage were purely cultural, such as hectoring mothers or a special
    devotion to education, there would be little to prevent others from copying it. Instead, given the new
    recognition of human evolution in the historical past, it is more likely that Jewish intellectual
    achievement has emerged from some pressure in their special history. Just as races have evolved in
    the recent past, ethnicities within races will also evolve if they are reproductively isolated to some
    extent from their host population, whether by geography or religion. The adaptation of Jews to a
    special cognitive niche, if indeed this has been an evolutionary process, as is argued below,
    represents a striking example of natural selection’s ability to change a human population in just a few
    centuries."




    Evergreen: rassegnatevi alla supremazia medish
    Ai nostri giorni il goym più ottuso, recalcitra, sì rivolta, se intuisce che potrebbe forse conservare nell’anìmo qualche piccolo pregiudizio di razza... Si inquieta, si angoscia di non essere abbastanza al corrente, moderno, liberale, internazionale, democratico, smoking, politicamente affrancato, ossia - praticamente parlando - abbastanza bene orientato, in modo profondo, tenace, posseduto, taglieggiato, spezzettato, negrificato, rammollito dagIi Ebrei... per gli Ebrei... Se si mostra un po’ curioso, un po’ sospettoso, lo richiamano presto all’ordine, gli fanno prontamente la lezione, gli fanno subito capire che egli (abile pappagallo ariano) deve andare a ripetere dappertutto : nulla di più elevato, di più perfetto, di più eminente al mondo di uno scienziato ebreo ! di un ministro ebreo ! di una vedetta ebrea ! di una canzone ebrea ! di un pittore ebreo ! di un regista ebreo ! di una sarta ebrea ! di un finanziere ebreo ! di un architetto ebreo ! di un medico ebreo ! ecc... Rullio di tamburi... La razza eletta ! Che sorpassa, cancella, sopprime ogni possibile paragone ! Che lascia dietro di sé, infinitamente indietro, le miserabili, pietose, trascurabili caste indigene ! Questi chiacchieroni inacidìti, muffiti pretensiosi, teppaglia puerile... scoccianti persino a vedere... tanto son brutti, ignoranti, grotteschi, hi ! hi ! pettegoli, cannibali, instabili, pagliacci mocciosi e tristi, razza degenerata, rifiuti d’anima, casta sottomessa a cui non bisogna mai vantarsi d’aver appartenuto !... Vergogna delle Vergogne ! Obbrobrio ! Non aver qualche goccia di sangue ebreo. vuol dire essere fuori della grazia, oggi !
    Ultima modifica di Orco Bisorco; 12-05-15 alle 13:31

  6. #6
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    Predefinito Re: Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade

    Citazione Originariamente Scritto da Miles Visualizza Messaggio
    Calcolare il nobel per la letteratura (o per la pace) come metro di superiorità intellettuale, è una gran cagata, essendo il più politicizzato di tutti.
    Ma vogliamo parlare di Rigobertà Menciù, Dario Fò od Elie Wiesel?
    Taci che questo volume è un potenziale candidato per diventare il futuro mein kampf dei centurioni del deserto

  7. #7
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    Predefinito Re: Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade

    Citazione Originariamente Scritto da Mengistu Visualizza Messaggio
    Taci che questo volume è un potenziale candidato per diventare il futuro mein kampf dei centurioni del deserto
    Non capisco nè il sarcasmo nè tirare in mezzo Hitler. E' un testo scientifico non ideologico che può interessare a varie persone.

  8. #8
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    Predefinito Re: Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade

    Citazione Originariamente Scritto da Fallen Visualizza Messaggio
    Non capisco nè il sarcasmo nè tirare in mezzo Hitler. E' un testo scientifico non ideologico che può interessare a varie persone.
    Non te la prendere ragazzo mio, siamo tutti nazisti corrente casual.

  9. #9
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    Predefinito Re: Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade

    Citazione Originariamente Scritto da Fallen Visualizza Messaggio
    Non capisco nè il sarcasmo nè tirare in mezzo Hitler. E' un testo scientifico non ideologico che può interessare a varie persone.
    Ma la scienza però fa ancora fatica a trovare una risposta riguardante la correlazione tra un allele e il nobel a Begin o Rabin

  10. #10
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    Predefinito Re: Una Scomoda Eredità: la storia umana fra Razze e Genetica (libro di Nicholas Wade

    Citazione Originariamente Scritto da amerigodumini Visualizza Messaggio
    Non te la prendere ragazzo mio, siamo tutti nazisti corrente casual.

 

 
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