Diop: “Sono negro, ma sto con Salvini. Razzismo? C’è più tra i neri verso i bianchi c

[Kavalerists]

Essere nazionalisti non significa essere razzista, ma amare il proprio Paese. ...

dispiace doverselo far dire da un immigrato


anche se ovunque ci sono persone con il cervello piccolo.

avrà già conosciuto Raymondino?...

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[lowenz]

Sgamato :O
Dolce & Gabana, Paciotti....fin troppo integrato direi.

Carpe Diem

Diop Talla in arte Paolo nasce a dakar in senegal il 14 Ottobre 1987. Dopo due mesi si trasferisce in Italia e viene adottato da una famiglia italiana che lo tiene in affidamento fino all'eta di cinque anni.Poi successivamente torna con i genitori naturali.Oggi vive a Macerata nelle Marche e la moda e la tv sono le sue passioni.

[il tuo nemico]

Sgamato :O
Dolce & Gabana, Paciotti....fin troppo integrato direi.

Carpe Diem

Diop Talla in arte Paolo nasce a dakar in senegal il 14 Ottobre 1987. Dopo due mesi si trasferisce in Italia e viene adottato da una famiglia italiana che lo tiene in affidamento fino all'eta di cinque anni.Poi successivamente torna con i genitori naturali.Oggi vive a Macerata nelle Marche e la moda e la tv sono le sue passioni.

Classica biografia del disadattato con turbe psichiche.

[scomunista]

Diop: ?Sono negro, ma sto con Salvini. Razzismo? C?è più tra i neri verso i bianchi che il contrario? ? Video Il Fatto Quotidiano TV
Diop: “Sono negro, ma sto con Salvini. Razzismo? C’è più tra i neri verso i bianchi che il contrario”


“Vengo dal Senegal, sono integrato in Italia e sono nero, anzi negro. Sono politicamente innamorato di Matteo Salvini“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “Ecg Regione”, su Radio Cusano Campus, da Talla Diop, noto nella sua città di adozione Macerata come Paolo, attivista ventisettenne di “Noi per Salvini”. Diop, candidato nella città marchigiana in una lista che sostiene il candidato di centrodestra Deborah Pantana, difende appassionatamente il leader del Carroccio: “Salvini non è assolutamente razzista. Non ce l’ha con gli immigrati. Anzi, li ha a cuore e li tutela, invitandoli a non venire in Italia e dicendo loro: ‘Veniamo ad aiutarvi a casa vostra’. Ho un rapporto strettissimo con lui” – continua – “ieri eravamo a pranzo insieme, mi vuole sempre vicino a lui. La Lega in passato ha sbagliato, ma con Salvini si è cambiata radicalmente pagina. Le persone intelligenti cambiano”. Entusiastici i toni sull’alleanza con Casapound: “E’ fantastica. Anche lì si specula sul razzismo, che non c’è. La sinistra attacca sempre le fazioni un po’ più a destra, accusandole di essere razziste, ma non è così. Essere nazionalisti non significa essere razzista, ma amare il proprio Paese. Oggi nel 2015 il razzismo è quasi estinto, anche se ovunque ci sono persone con il cervello piccolo. In Italia” – prosegue – “c’è tanta ipocrisia su questo tema. Se è uno è nero o negro, bisogna chiamarlo così. A me quando mi chiamano ‘ragazzo di colore’ dà fastidio“. Diop poi chiosa: “Da molti miei connazionali ricevo insulti e minacce di morte. Mi chiamano come lo schiavo nero interpretato da Samuel L. Jackson nel film “Django Unchained”: un servo venduto al padrone, all’uomo bianco. E invece esprimo le mie idee per tutelare loro. C’è più razzismo da parte dei neri verso i bianchi che il contrario. Ho trovato più neri razzisti che bianchi razzisti nella mia vita” di Gisella Ruccia

Scriviamolo a caratteri cubitali..!!


Essere nazionalisti non significa essere razzista, ma amare il proprio Paese.

[il tuo nemico]

certo. tipica canzone razzista del 1968.

Ma infatti questa canzone dovrebbe essere vietata o al limite censurata.

[il tuo nemico]

Scriviamolo a caratteri cubitali..!!


Essere nazionalisti non significa essere razzista, ma amare il proprio Paese.

Benissimo, allora visto che il Paese è cosa diversa dal colore della pelle delle persone che ci vivono, continua pure ad amare il tuo paese, ma aspettati sempre meno ariani in giro.

[scomunista]

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In Francia un nazionalista è definito un gollista, in Italia un fascista..

[il tuo nemico]

[Saburosakai]

Maghreb, il razzismo contro gli africani subsahariani.
Le «scimmie» in Libia sono fortunate, possono decidere della propria morte: se cadere a terra falciate dai mitra dei ribelli che hanno 'liberato' il Paese da Muammar Gheddafi, oppure salire su un barcone, come bestie in gabbia, dopo aver pagato 500-1.000 dollari ai trafficanti, e annegare in un naufragio a ridosso delle coste italiane, come avvenuto giovedì 3 ottobre al largo della Sicilia.
Le «scimmie» (chiamate anche «negri»), per le bande armate che controllano l'ex regno del Colonnello, sono loro, uomini e donne della Nigeria, del Mali, dell'Africa subsahariana e del Corno d'Africa, costretti a fuggire dopo la guerra scatenata da Europa e Usa, perché tra Tripoli e Bengasi il vento ora è cambiato.
PURE L'AFRICA È RAZZISTA. Le migliaia di lavoratori stranieri prima impiegati nei cantieri, nelle pulizie, nei lavori più umili, ma pure nell'esercito di Gheddafi, sono inseguiti, perseguitati e uccisi come presunti collaboratori del vecchio regime. E anche per il colore della loro pelle: nel Maghreb il razzismo è un fenomeno endemico e, forse a causa delle ultime migrazioni verso Marocco e Algeria, in questi anni è in crescita, perché pure in Africa il divario di ricchezza e condizioni di vita tra il Nord più sviluppato e il resto del Continente si allarga giorno dopo giorno.
segue .....
Maghreb, il razzismo contro gli africani subsahariani

[lowenz]

Classica biografia del disadattato con turbe psichiche.

Anche tu non scherzi eh

A me pare il solito figlio della generazione Mediaset "Amici".....ovvio che deve fare il brillante dandosi del NEGRO (!) apposta per creare lo scandalo mediatico