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    Predefinito Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    Diecimila sedi dello Stato
    La spesa pubblica che ci soffoca


    Inefficienze, enti che si moltiplicano e paradossi nel racconto del commissario alla revisione della spesa

    di Sergio Rizzo


    «Ma se io avessi previsto tutto questo... forse farei lo stesso». La frase è nella pagina bianca che apre il saggio di Carlo Cottarelli La lista della spesa. La verità sulla spesa pubblica italiana e su come si può tagliare . Un viaggio nel ventre della Bestia che succhia le nostre risorse più preziose. La Bestia, è il messaggio dell’ex direttore del dipartimento finanza pubblica del Fondo monetario internazionale, chiamato nell’ottobre 2013 da Enrico Letta per prendere il posto di commissario alla spending review, già occupato da Enrico Bondi, non è invincibile. Certo, nemmeno per lui dev’essere stato facile affrontarla. Dire che c’era chi remava contro, per esempio, era un eufemismo. Basta dire che dei 17 gruppi di lavoro istituiti per 13 ministeri, oltre che Palazzo Chigi, Regioni, Province e Comuni, ai quali erano state chieste proposte di tagli, ben cinque non hanno mai completato il lavoro.


    Della determinazione con cui Carlo Cottarelli ha affrontato per un anno e dieci giorni il compito di commissario alla revisione della spesa, dice tutto una strofa della canzone L’Avvelenata di Francesco Guccini: «Ma sei io avessi previsto tutto questo... forse farei lo stesso». La frase è nella pagina bianca che apre il saggio di Cottarelli in libreria da domani, pubblicato da Feltrinelli. Un libro, La lista della spesa. La verità sulla spesa pubblica italiana e su come si può tagliare , semplicemente sorprendente. Non ha sassolini da togliersi, l’ex commissario. Anche se un altro, dopo la freddezza con cui l’attuale governo ha accolto la fine della sua esperienza, l’avrebbe fatto eccome. Non lui.


    Leggere il libro è come fare un viaggio nel ventre della «Bestia» che succhia le nostre risorse più preziose, ma condotti da una guida esperta che ne ha già esplorato le viscere. Così bene da sfatare anche le convinzioni più pessimistiche. La «Bestia», è il messaggio dell’ex direttore del dipartimento di Finanza pubblica del Fondo monetario internazionale, non è invincibile. Prima sorpresa...

    La caduta del governo Letta probabilmente ha segnato anche il destino di Cottarelli. Forse. Ma di sicuro c’entra anche la reazione della pubblica amministrazione. E di quello che l’ex commissario chiama benevolmente il suo «complicato mosaico». Cottarelli racconta di averne scoperto le dimensioni grazie a una stima della Funzione pubblica. Da brivido.

    Sapete quante erano alla fine del 2012 le sole sedi territoriali dei ministeri? Circa 5.700. Numero al quale si devono però aggiungere 3.900 uffici di enti vigilati dai ministeri. Per un totale di 9.600. Senza però che in quelle quasi 10 mila sedi del solo Stato centrale, per capirci una ogni 6.250 italiani, siano comprese le migliaia di caserme della polizia e dei carabinieri.

    Il fatto è, spiega Cottarelli, che lo Stato delle Regioni è ancora organizzato sul modello delle 110 Province (abolite?) con i loro 117 capoluoghi. Il ministero dell’Economia, per esempio, ha 103 commissioni tributarie, 102 comandi della Guardia di Finanza, 97 uffici dell’Agenzia delle Entrate, 93 Ragionerie territoriali dello Stato, 83 uffici delle Dogane. La Giustizia, oltre a tribunali e procure, ha 109 archivi notarili. Il Lavoro, 109 direzioni. L’Istruzione, 104 uffici scolastici e 108 sedi del Consiglio nazionale delle ricerche. L’Interno, 106 prefetture e 103 Questure. Il Corpo forestale dello Stato, vigilato dall’Agricoltura, ha 98 comandi locali. Il ministero dei Beni culturali, 120 soprintendenze e archivi di Stato. Lo Sviluppo economico vigila sulle 105 Camere di commercio, che a loro volta hanno 103 Camere di conciliazione...

    Le sovrapposizioni e le inefficienze sono incalcolabili. Basta pensare alle cinque forze di polizia, che occupano 320 mila persone: con un rapporto fra agenti in servizio e abitanti superiore a quasi tutti i Paesi europei, inferiore soltanto a Cipro, Macedonia, Turchia, Spagna, Croazia, Grecia e Serbia. Cinque apparati ognuno dipendente da un ministero diverso, per una spesa che nel 2014 ha toccato 21 miliardi. Cinque apparati, con cinque amministrazioni diverse, cinque burocrazie differenti, cinque gestioni indipendenti per acquisti, forniture, divise, manutenzioni. Cinque apparati, che stampano e diffondono cinque pubblicazioni...

    Per non dire delle diseconomie allucinanti che un sistema pubblico così congegnato riflette negli acquisiti di beni e servizi. Ci sono 34 mila uffici che gestiscono ogni anno un milione 200 mila procedure: ciascun bando costa da 50 mila a 500 mila euro.

    E poi gli enti pubblici. La «migliore ricognizione» che Cottarelli dice di aver trovato è un documento della Camera che ne elenca 198, ma solo per quelli nazionali.
    Una lista nella quale compaiono casi come quello dell’Aci, eletto dall’ex commissario a simbolo dell’assoluta necessità di un intervento radicale in questo campo.

    La ragione è che l’Automobile club d’Italia gestisce il Pra con un compenso pagato dagli automobilisti nella misura di 190 milioni annui attraverso le spese di immatricolazione e cambio di proprietà dei veicoli. Peccato che il Pubblico registro automobilistico altro non contenga, definizione di Cottarelli, che un «sottoinsieme» delle informazioni dell’Archivio nazionale dei veicoli del ministero dei Trasporti. Nonostante questo, non si è ancora riusciti a unificare i due archivi: ed è la dimostrazione delle difficoltà che si incontrano ogni volta che si cerca di toccare un ente pubblico.

    Per non parlare di un’altra fonte di sprechi e inefficienze. Apparati pubblici tanto numerosi e ramificati vorrebbero un’attenta gestione degli immobili, con una ristrutturazione radicale di spazi antiquati e costosi. Il Regno Unito l’ha fatto: ha speso 7 miliardi e mezzo di euro, ma ha ridotto gli immobili occupati del 45 per cento, gli spazi del 35 per cento e ha dimezzato i costi.

    Noi, niente affatto. Gli edifici sono vecchi, gli spazi si sprecano. Eppure i costi «potrebbero essere enormemente ridotti con un’adeguata ristrutturazione degli edifici. Solo di affitto si spendono due miliardi l’anno...». Vero è, insiste l’ex commissario, che «anche senza ristrutturazione qualche risparmio non trascurabile si potrebbe ottenere con un po’ più di buona volontà e attenzione per le risorse pubbliche». Racconta Cottarelli di aver partecipato a una riunione al ministero dell’Agricoltura in una bella giornata romana di sole. I termosifoni ancora accesi andavano al massimo e faceva così caldo che si dovevano tenere le finestre spalancate. Quando l’ha fatto notare, gli hanno assicurato «che erano gli ultimi giorni di accensione...». E qui la Revisione della spesa si scontra con qualcosa di veramente duro. Le abitudini inveterate di un Paese nel quale, come ammoniva Tommaso Padoa-Schioppa, «il denaro di tutti è considerato il denaro di nessuno».
    Per la cronaca, i diritti del libro di Cottarelli saranno devoluti all’Unice

    26 maggio 2015


    Io non ho parole, e voi?
    Ultima modifica di Torbjørn Hansen; 26-05-15 alle 09:44

  2. #2
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    Predefinito Re: Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    Io sì, ce l'ho, le parole:

    VOTO PERMANENTE ON LINE PER TUTTI I CITTADINI ITALIANI!
    proverbi popolari:
    Il medico pietoso fa la piaga puzzolente
    Chi vuole, va; chi non vuole, manda
    Chi sa, fa; chi non sa, insegna
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  3. #3
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    Predefinito Re: Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Io sì, ce l'ho, le parole:

    VOTO PERMANENTE ON LINE PER TUTTI I CITTADINI ITALIANI!
    Sai cosa penso? che al di la' delle idee politiche personali, dubito mai che un governo di csx tentera' mai di aggredire davvero la spesa pubblica. Io non più cosa aspettarmi.

    Ammetto che speravo che Renzi si dimostrasse diverso, cioè se uno non spera cosa gli rimane? La realta' dei fatti però è ben diversa...la verita' è che non si vuole tagliare nulla e anche Renzi si è dimostrato l'ennesimo grande bluff.

    Ma a destra chi c'è? 20 anni di Berlusconi e ora Salvini? Del resto la classe politica è lo specchio del paese. Non abbiamo figure di politici capaci, onesti e che sappiano davvero cosa fare. Anche il M5S ha sprecato l'occasione storica di contare qualcosa.

  4. #4
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    Predefinito Re: Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    Citazione Originariamente Scritto da dakota86 Visualizza Messaggio
    Sai cosa penso? che al di la' delle idee politiche personali, dubito mai che un governo di csx tentera' mai di aggredire davvero la spesa pubblica. Io non più cosa aspettarmi.

    Ammetto che speravo che Renzi si dimostrasse diverso, cioè se uno non spera cosa gli rimane? La realta' dei fatti però è ben diversa...la verita' è che non si vuole tagliare nulla e anche Renzi si è dimostrato l'ennesimo grande bluff.

    Ma a destra chi c'è? 20 anni di Berlusconi e ora Salvini? Del resto la classe politica è lo specchio del paese. Non abbiamo figure di politici capaci, onesti e che sappiano davvero cosa fare. Anche il M5S ha sprecato l'occasione storica di contare qualcosa.

    ma la sinistra è lo stato... come può un partito di sinistra tagliare se stesso?

  5. #5
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    Predefinito Re: Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    Citazione Originariamente Scritto da Renzo Mattei Visualizza Messaggio
    ma la sinistra è lo stato... come può un partito di sinistra tagliare se stesso?
    hai proprio ragione!

  6. #6
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    Predefinito Re: Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    Sinistra o destra se si vuole tagliare lo stato si deve mettere in conto di licenziare molte centinaia di migliaia di persone, che votano...
    E, conoscendo gli italiani, quelli che sono qui ora a pretendere la chiusura degli enti inutili, dannosi o ridondanti, sono gli stessi che poi si massacrerebbero il governo perche' crea disoccupazione.

  7. #7
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    Predefinito Re: Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    Citazione Originariamente Scritto da dakota86 Visualizza Messaggio
    Sai cosa penso? che al di la' delle idee politiche personali, dubito mai che un governo di csx tentera' mai di aggredire davvero la spesa pubblica. Io non più cosa aspettarmi.

    Ammetto che speravo che Renzi si dimostrasse diverso, cioè se uno non spera cosa gli rimane? La realta' dei fatti però è ben diversa...la verita' è che non si vuole tagliare nulla e anche Renzi si è dimostrato l'ennesimo grande bluff.

    Ma a destra chi c'è? 20 anni di Berlusconi e ora Salvini? Del resto la classe politica è lo specchio del paese. Non abbiamo figure di politici capaci, onesti e che sappiano davvero cosa fare. Anche il M5S ha sprecato l'occasione storica di contare qualcosa.

    E' quello che penso anch'io, in effetti.
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  8. #8
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    Predefinito Re: Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    Citazione Originariamente Scritto da chichibio Visualizza Messaggio
    Sinistra o destra se si vuole tagliare lo stato si deve mettere in conto di licenziare molte centinaia di migliaia di persone, che votano...
    E, conoscendo gli italiani, quelli che sono qui ora a pretendere la chiusura degli enti inutili, dannosi o ridondanti, sono gli stessi che poi si massacrerebbero il governo perche' crea disoccupazione.

    Sì ma il fatto è che i politici sono troppo autoreferenziali. Non è vero che fanno le cose per il consenso; o meglio, è vero solo in parte. Hanno bisogno, sì, del consenso, altrimenti non potrebbero stare dove stanno, ma il consenso dei cittadini è solo strumentale; il vero scopo è la gestione dei soldi pubblici. E, come diceva Falcone dei mafiosi, che se li vuoi colpire veramente devi colpire i loro soldi, così per i politici, se li vuoi disinnescare, deve colpirli nei loro privilegi e nella gestione irresponsabile dei soldi pubblici.

    Purtroppo, è questa è la vera aberrazione che mi ha fatto pensare allo strumento del voto permanente on line, sono gli stessi politici che con le loro decisioni si costruiscono i privilegi di cui godono. E questa, se ci riflettiamo un po', è veramente più che una assurdità, una vera ingiustizia! Come se io potessi decidere il mio stesso stipendio!

    Quando sorgerà una formazione politica che non pretenderà che i suoi rappresentanti decidano dei loro privilegi o gestiscano i soldi pubblici nella maniera irresponsabile di quelli attuali, io la voterò convinto. Fino ad allora il mio sarà sempre un voto opportunista, che cambierà a seconda del momento e dell'utilità. Avevo votato i 5 stelle, ma mi sono reso conto che anche loro vogliono gestire i soldi dei cittadini e vogliono decidere per conto loro. E questo a me non sta bene.
    Ultima modifica di Roberto il Guiscardo; 26-05-15 alle 12:18
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  9. #9
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    Predefinito Re: Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    già si potessero spostare i dipendenti pubblici sarebbe buona cosa.

  10. #10
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    Predefinito Re: Diecimila sedi dello Stato: La spesa pubblica che ci soffoca (parla Cottarelli)

    Citazione Originariamente Scritto da dakota86 Visualizza Messaggio
    Diecimila sedi dello Stato
    La spesa pubblica che ci soffoca
    comuni francesi =37.000. Rizzo lo sa benissimo, i fessi che non hanno parole no.

 

 
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