Solo i nazionalisti possono davvero "fare l'Europa"?

[Pieralvise]

Solo i nazionalisti possono fare l'Europa.
Questa affermazione potrebbe sembrare una contraddizione. Essa è invece una verità fondamentale.

Nel 1945, sconfitti e braccati i fascisti di tutta Europa, parve a taluni che nulla dovesse più interporsì al nascere d'una unione europea. Parve che bastasse aver rinnegato le antiche patrie, esser tornati nel codazzo di questa o quella internazionale vincitrice per realizzare la internazionale europea. Ma non era così e non poteva essere così.
Certo: si giunse presto ad una torma di comunità economica. Si realizzarono la CECA e il Mercato Comune, si installò a Strasburgo quella compagnia di villeggianti che è il parlamento europeo. Ma per una più profonda unità mancava alcunché di fondamentale: la volontà politica. E una volontà politica non poteva essere improvvisata da coloro che avevan passato la loro vita a minare la volontà politica di quelle patrie in cui, per pura disgrazia, erano nati. La volontà di potenza e d'indipendenza dell'Europa non poteva uscire da una congrega di predicatori di democrazia e di rinuncia.

L'Europa degli Schuman, degli Spaak, dei De Gasperi, quella dei quaccheri e dei piagnoni - e anche quella dei Wilson, dei Saragat, dei Brandi - non è nata e non nascerà mai. Dai patologici esecratori d'ogni nazionalismo - nazionalismo come orgoglio, nazionalismo come energia, nazionalismo come coraggio - non può nascere l'autorità e la legittimità d'una nuova, più grande nazione. Né da quelli che han teorizzato la diffidenza verso la patria come tale, l'amore d'una patria più grande.

Ecco perché la bandiera dell'Europa è rimasta paradossalmente affidata agli ex-nazionalisti. I quali l'avevano già impugnata nella seconda guerra mondiale, che non fu soltanto la guerra civile dei nazionalismi, ma la guerra dei nazionalisti sulla via dell'Europa. Come si potrebbe definire altrimenti un conflitto che ha visto i nazionalisti raccogliersi in un'internazionale? Che li ha visti riunirsi, nelle Waffen SS, in "brigate internazionali"? I nazionalisti finirono col diventare - nietzschianamente - "buoni europei", mentre gli antinazionalisti che trionfarono nel 1945 si dimostrarono dei cattivi europei, come già eran stati dei cattivi tedeschi o dei cattivi italiani. Fu così che l'antifascismo - questa formula magica che a qualche sprovveduto sembrò aprire la via dell'Europa - divenne la parola d'ordine dell'Anti-Europa.

Guardiamoci in faccia: questo antifascismo del quale continuamente si parla non è la libertà, non è la democrazia, non è il socialismo. Esso è - prima di tutto - la conservazione dello spirito di Yalta in Europa. E la garanzia politica destinata a prevenire la rivolta degli Europei contro i loro padroni russi e americani. L' antifascismo è rinuncia, è viltà, è la supina acccttazione della catastrofe del 1945. In nome dell'antifascismo, la coscienza dei vecchi partiti insorse contro il tentativo dell'OAS di mantenere le posizioni europee nel Nordafrica; è per paura dell'accusa di fascismo che i governi europei hanno vergognosamente abbandonato l'Africa ai negri e al caos. E sempre nell' esecrando spirito dell'antifascismo si indussero le nazioni europee a firmare la piccola Yalta del trattato di non proliferazione nucleare. In nome dell'antifascismo Ulbricht ha costruito il muro di Berlino, per l'antifascismo sovietici e americani montan la guardia a Rudolf Hess, prigioniero a Berlino. Sempre ci sorgerà innanzi questo antifascismo quando ci sarà da tradire e da rinnegare gli interessi dell'Europa.

Noi oggi vediamo fin troppo chiaramente che l'Europa non potrà mai nascere dallo spirito del socialismo e della democrazia. Non nascerà da quelli che non credono nell'Europa -anzi, ne diffidano, come d'un'eresiache può scuotere i sacrosantissimi dogmi delle superdemocrazie sovietica e americana. E sentiamo che solo i nazionalisti di ieri - i "fascisti" - possono esprimere l'avanguardia intorno alla quale sorgerà, domani, l'internazionale europea.
Ma appunto per questo è necessario ricondurre le disperse pattuglie nazionaliste al senso della loro missione europea, quale si delineò negli anni '30, quale prese forma negli anni '40.
Non è lecito disertare da questa linea di sviluppo per indulgere alle nostalgie del Carso e del Piave; né è permesso eludere la logica e il destino dell'eterno nazionalismo che oggi non si chiama più Nazione-Italia ma Nazione-Europa.


(Adriano Romualdi nel 1967)

[ART]

Solo i nazionalisti possono fare l'Europa.
Questa affermazione potrebbe sembrare una contraddizione. Essa è invece una verità fondamentale.

I nazionalisti non possono e devono fare niente, come ampiamente dimostrato dalla storia stessa d'Europa. Devono solo stare da parte e non menarla grama in continuaziune con le loro teorie sconfitte dalla storia a prezzo finale di due guerre mondiali che avevano l'Europa stessa per campo di battaglia.
Preciso subito a scanso di equivoci che sto parlando dei nazionalisti nell'accezione generale del termine: non m'interessa niente se hanno il pedigree di fascisti, nazisti, comunisti, stalinisti o altro.

Nel 1945, sconfitti e braccati i fascisti di tutta Europa, parve a taluni che nulla dovesse più interporsì al nascere d'una unione europea. Parve che bastasse aver rinnegato le antiche patrie, esser tornati nel codazzo di questa o quella internazionale vincitrice per realizzare la internazionale europea.

Eccoci qua... le solite vecchie, patetiche, intramontabili tirate ideologiche di parte, qualunque parte sia.

No, nazionalisti dei miei coglioni: l'Europa unita non si basa sulla "negazione delle patrie" e soprattutto non sono stati i comunisti a volere quel poco di Europa unita che abbiamo oggi. I comunisti l'Europa unita hanno cercato di affossarla e ci sono riusciti!

Chi è che in parlamento francese ha affossato la CED? La forte opposizione dell'allora potente partito comunsta francese.

Ma non era così e non poteva essere così.

La vostra idea di (non) Europa? Ovvio.

Certo: si giunse presto ad una torma di comunità economica. Si realizzarono la CECA e il Mercato Comune,

Il processo d'integrazione europea non è nato con la CECA e non è nato per motivi economici. Quand'è che studiamo un po' di storia europea prima di menarla agli altri?

La volontà di potenza e d'indipendenza dell'Europa non poteva uscire da una congrega di predicatori di democrazia e di rinuncia.

Invece poteva nascere dalle continue tensioni interne in Europa tanto care a certe fatine buone a caccia di gran sogni ideologici di rivoluzioni planetarie dei nostri zebedei.

L'Europa degli Schuman, degli Spaak, dei De Gasperi, quella dei quaccheri e dei piagnoni - e anche quella dei Wilson, dei Saragat, dei Brandi - non è nata e non nascerà mai.

Parlano gli espertoni, quelli che l'Europa l'hanno fatta i comunisti.

Dai patologici esecratori d'ogni nazionalismo - nazionalismo come orgoglio, nazionalismo come energia, nazionalismo come coraggio - non può nascere l'autorità e la legittimità d'una nuova, più grande nazione. Né da quelli che han teorizzato la diffidenza verso la patria come tale, l'amore d'una patria più grande.

Nazionalismo come guerre interne europee, nazionalismo come forte ideologizzazione, nazionalismo come patologica tendenza al passato, nazionalismo come avete strarotto col cercare d'imporre le vostre teorie fallimentari.

Ecco perché la bandiera dell'Europa è rimasta paradossalmente affidata agli ex-nazionalisti. I quali l'avevano già impugnata nella seconda guerra mondiale,

E infatti i risultati nel campo della potenza e indipendenza dell'Europa si sono visti: USA e URSS pardoni di una metà d'Europa a testa.

che non fu soltanto la guerra civile dei nazionalismi, ma la guerra dei nazionalisti sulla via dell'Europa.

Sulla via del tribunale di Norimberga, nel caso di questi qua, e la via di Elstin nel caso dei loro colleghi dell'altra sponda.

Come si potrebbe definire altrimenti un conflitto che ha visto i nazionalisti raccogliersi in un'internazionale? Che li ha visti riunirsi, nelle Waffen SS, in "brigate internazionali"? I nazionalisti finirono col diventare - nietzschianamente - "buoni europei", mentre gli antinazionalisti che trionfarono nel 1945 si dimostrarono dei cattivi europei, come già eran stati dei cattivi tedeschi o dei cattivi italiani. Fu così che l'antifascismo - questa formula magica che a qualche sprovveduto sembrò aprire la via dell'Europa - divenne la parola d'ordine dell'Anti-Europa.

A parte il discorso ideologico di parte, di cui comunque alla maggioranza della popolazione non interessa niente, i comunisti hanno contrastato in tutti i modi l'unificazione europea proprio perchè si sarebbe trattato della formazione di un blocco antisovietico, quindi anticomunista.
Non sia mai di parlare con cognizione di causa... rende la nazione meno potente

Noi oggi vediamo fin troppo chiaramente che l'Europa non potrà mai nascere dallo spirito del socialismo e della democrazia. Non nascerà da quelli che non credono nell'Europa -anzi, ne diffidano, come d'un'eresiache può scuotere i sacrosantissimi dogmi delle superdemocrazie sovietica e americana.

Unione sovietica "superdemocrazia"? ma cosa cazzo sta dicendo?

E sentiamo che solo i nazionalisti di ieri - i "fascisti" - possono esprimere l'avanguardia intorno alla quale sorgerà, domani, l'internazionale europea.

???

Ma appunto per questo è necessario ricondurre le disperse pattuglie nazionaliste al senso della loro missione europea, quale si delineò negli anni '30, quale prese forma negli anni '40.

Altri conflitti interni in Europa? Altri favori fatti a chi cerca di dominare l'Europa?
Ma perchè non prendete le disperse pattuglie e non andate a gettarvi tutti in un vulcano?

Non è lecito disertare da questa linea di sviluppo per indulgere alle nostalgie del Carso e del Piave; né è permesso eludere la logica e il destino dell'eterno nazionalismo che oggi non si chiama più Nazione-Italia ma Nazione-Europa.

Nazionalisti, cancro d'Europa.

[Carlito_!]

I nazionalisti non possono e devono fare niente, come ampiamente dimostrato dalla storia stessa d'Europa. Devono solo stare da parte e non menarla grama in continuaziune con le loro teorie sconfitte dalla storia a prezzo finale di due guerre mondiali che avevano l'Europa stessa per campo di battaglia.
Preciso subito a scanso di equivoci che sto parlando dei nazionalisti nell'accezione generale del termine: non m'interessa niente se hanno il pedigree di fascisti, nazisti, comunisti, stalinisti o altro.



Eccoci qua... le solite vecchie, patetiche, intramontabili tirate ideologiche di parte, qualunque parte sia.

No, nazionalisti dei miei coglioni: l'Europa unita non si basa sulla "negazione delle patrie" e soprattutto non sono stati i comunisti a volere quel poco di Europa unita che abbiamo oggi. I comunisti l'Europa unita hanno cercato di affossarla e ci sono riusciti!

Chi è che in parlamento francese ha affossato la CED? La forte opposizione dell'allora potente partito comunsta francese.



La vostra idea di (non) Europa? Ovvio.



Il processo d'integrazione europea non è nato con la CECA e non è nato per motivi economici. Quand'è che studiamo un po' di storia europea prima di menarla agli altri?



Invece poteva nascere dalle continue tensioni interne in Europa tanto care a certe fatine buone a caccia di gran sogni ideologici di rivoluzioni planetarie dei nostri zebedei.



Parlano gli espertoni, quelli che l'Europa l'hanno fatta i comunisti.



Nazionalismo come guerre interne europee, nazionalismo come forte ideologizzazione, nazionalismo come patologica tendenza al passato, nazionalismo come avete strarotto col cercare d'imporre le vostre teorie fallimentari.



E infatti i risultati nel campo della potenza e indipendenza dell'Europa si sono visti: USA e URSS pardoni di una metà d'Europa a testa.



Sulla via del tribunale di Norimberga, nel caso di questi qua, e la via di Elstin nel caso dei loro colleghi dell'altra sponda.



A parte il discorso ideologico di parte, di cui comunque alla maggioranza della popolazione non interessa niente, i comunisti hanno contrastato in tutti i modi l'unificazione europea proprio perchè si sarebbe trattato della formazione di un blocco antisovietico, quindi anticomunista.
Non sia mai di parlare con cognizione di causa... rende la nazione meno potente



Unione sovietica "superdemocrazia"? ma cosa cazzo sta dicendo?



???



Altri conflitti interni in Europa? Altri favori fatti a chi cerca di dominare l'Europa?
Ma perchè non prendete le disperse pattuglie e non andate a gettarvi tutti in un vulcano?



Nazionalisti, cancro d'Europa.

Dubito che chi ami la propria nazione,possa essere il "cancro" di quest'ultima

[carlomartello]

Di sicuro l'EU fino al Burkina Faso e oltre la possono fare solo i tecnocrati e affaristi di Bruxelles.

carlomartello

[ART]

Ma perchè invece di parlare in continuazione a slogan non diciamo CHI SONO i "tecnocrati di e affaristi Bruxelles" che decidono gli allargamenti?

Non lo sappiamo o preferiamo nasconderlo e giocare alla polemica?

[ART]

Dubito che chi ami la propria nazione,possa essere il "cancro" di quest'ultima

I nazionalisti lo sono, perchè non sono in grado di capire cosa bisogna fare per proteggerla. I bei sentimenti e le buone intenzioni non bastano, ci vuole anche la logica... e i nazionalisti sono quanto di più ideologizzato, arretrato e lontano dal ragionare con logica ferrea ci possa essere.

[Pieralvise]

I nazionalisti lo sono, perchè non sono in grado di capire cosa bisogna fare per proteggerla. I bei sentimenti e le buone intenzioni non bastano, ci vuole anche la logica... e i nazionalisti sono quanto di più ideologizzato, arretrato e lontano dal ragionare con logica ferrea ci possa essere.

Chi sarebbero, dunque, quelli che "ragionano con logica ferrea"?

[Orco Bisorco]

Grande Romualdi, perfetto.

[ART]

Chi sarebbero, dunque, quelli che "ragionano con logica ferrea"?

Chiunque non sia talmente ideologizzato da arrivare a dire seriamente cazzate totali che non stanno nè in cielo nè in terra, come che l'Europa l'hanno fatta i comunisti, l'Europa si basa sulla "negazione delle patrie", l'URSS era una "superdemocrazia" e qualche altra perla del genere.

Farneticazioni fatte da punti di vista politici totalmente di parte, senza il minimo riscontro storico e la minima imparzialità nel valutare le cose.

[ART]

Comunque, a scanso di equivoci, il teorema generale dell'articolo l'ho capito.

Nessuno che non sia un "nazionalista" (cioè sottointeso antidemocratico/fascista e affini) può veramente "essere europeo", ambire a un grande nazionalismo europeo (è la verità fondamentale) e a un'Europa pefetta, fatta secondo i canoni del nazionalismo.

In poche parole, o le cose le facciamo come diciamo noi o niente, perchè gli altri sono comunisti e/o democratici e quindi sbagliano a prescindere.

Peccato che la questione dell'unità europea è qualcosa che prescinde dalle ideologie politiche classiche, qualunque esse siano, e peccato che questo nazionalismo europeo, che pure avrebbe un suo ruolo utile nell'ambito di un'Europa unita (rappresenterebbe un "estremismo europeo"), non esista nella realtà: i gruppi nazionalisti a ben altro guardano che non alla formazione di un'Europa unita.

Va dato atto delle "buone intenzioni", ma poi finisce lì.