Ultima modifica di Scipione; 19-06-15 alle 21:20
Non penso sia fattibile.
Se una non si sente pronta a diventare madre, che fai, la costringi? Non è che hai chissà quanti modi per far sì che non si trovi in questa situazione (anticoncezionali a parte), perchè le variabili che influenzano la psiche umana quante sono...centinaia, migliaia...? Occorre prendere atto del fatto che questa donna non vuole, qualunque sia il motivo, essere madre. Punto.
La libertà del medico non è a discapito di quella della donna. Perchè non è l'ordine dei medici ad emanare disposizioni (e nemmeno potrebbe farlo), è il singolo che si rifiuta. Che fai, lo costringi? Quello risponde: io non lo faccio, rivolgiti ad un collega.
Che facciamo, lo lapidiamo?
Cioè mi stai dicendo che spostarsi da Messina a Catania per abortire è una cosa dell'altro mondo?
Non esiste una regione italiana in cui il 100% dei medici è obiettore, ergo ogni donna, indipendentemente dalla regione in cui vive, può accedere alla IVG senza dover andare a cercare in una regione diversa. Non mi sembra chiassà che situazione proibitiva. E infatti gli aborti si continuano a praticare, segno che la domanda (la donna che chiede IVG) e l'offerta (il medico non obiettore) si incontrano (nel senso più letterale del termine).
La tua domanda finale è illuminante: tu valuti come superiore non "la libertà di abortire" in sé e per sé, ma la libertà di "abortire sotto casa", rispetto alla libertà di un medico di obiettare.
Posto che l'ordinamento italiano non garantisce la libertà di abortire sotto casa, ma la libertà di abortire punto, stai chiedendo qualcosa che esula dalla legge.
Io non considero le donne delle minus habens. Ma nemmeno delle vittime a prescindere.
Le considero, così come considero gli uomini, capaci di fare delle scelte. Facili o meno che siano. Ma bisogna che ognuno si prenda anche la responsabilità delle proprie azioni od omissioni. Mentre qui sembra che la donna che chiede una IVG sia vittima di non si sa bene cosa. Ripeto: volere abortire è legittimo, mettersi poi a fare le vergini delle rocce no.
Sul secondo punto, concordo in parte. Se una donna non vuole il bambino, e l'uomo vorrebbe, non la si può costringere; questo te lo sottoscrivo.
Ma se la donna lo vuol tenere, e l'uomo no, va consentito a quest'ultimo di rinunciare a riconoscerlo, con tutte le conseguenze che ne derivano. Ad oggi, come ti ho dimostrato citando la Corte di Cassazione, le cose non stanno così.
Riguardo il punto 1, lascio perdere: gira che ti rigira, finiamo sempre al patriarcato...
Comunque si, 'ste discussioni fatte di persone e davanti ad una birra avrebbero un altro sapore...'na bella tavolata di polemiche teste di cazzo, io per primo!
PS: i dati relativi alle motivazioni per cui si è ricorso alla IVG (Stati Uniti, 2004; Francia 2000-2001) li vuoi vedere, oppure non interessano perchè non italiani/troppo vecchi? Perchè di più recente non ho trovato nulla, e di pubblicato relativamente al nostro Paese non c'è niente. Non prendo dati dai siti a cazzo perchè non ne usciamo più sennò...
A tuo modo sei assai romantico, Nic - PiccolaIena
d'accordissimo, ma resto dell'idea che molte donne parlando con persone esperte, possano anche fare una riflessione in quel momento e magari prendere una decisione un po' più meditata, che sia sì o no
No, semplicemente, imho, una regione dovrebbe garantire un minimo di non obiettoriLa libertà del medico non è a discapito di quella della donna. Perchè non è l'ordine dei medici ad emanare disposizioni (e nemmeno potrebbe farlo), è il singolo che si rifiuta. Che fai, lo costringi? Quello risponde: io non lo faccio, rivolgiti ad un collega.
Che facciamo, lo lapidiamo?Per qualcuno può essere insormontabile, in ogni caso non lo trovo giusto
Cioè mi stai dicendo che spostarsi da Messina a Catania per abortire è una cosa dell'altro mondo?
Non sappiamo quante non ce la fanno peròNon esiste una regione italiana in cui il 100% dei medici è obiettore, ergo ogni donna, indipendentemente dalla regione in cui vive, può accedere alla IVG senza dover andare a cercare in una regione diversa. Non mi sembra chiassà che situazione proibitiva. E infatti gli aborti si continuano a praticare, segno che la domanda (la donna che chiede IVG) e l'offerta (il medico non obiettore) si incontrano (nel senso più letterale del termine).
E' scontato che se una legge c'è, deve essere alle stesse condizioni materiali per tutti.La tua domanda finale è illuminante: tu valuti come superiore non "la libertà di abortire" in sé e per sé, ma la libertà di "abortire sotto casa", rispetto alla libertà di un medico di obiettare.
Posto che l'ordinamento italiano non garantisce la libertà di abortire sotto casa, ma la libertà di abortire punto, stai chiedendo qualcosa che esula dalla legge.
Non è giusto nemmeno che per cavarmi un dente debba spostarmi.
Il punto è che non tutti hanno un certo livello di cultura, di informazione e di strumenti per affrontare lo stesso tipo di problemi.
Io non considero le donne delle minus habens. Ma nemmeno delle vittime a prescindere.
Le considero, così come considero gli uomini, capaci di fare delle scelte. Facili o meno che siano. Ma bisogna che ognuno si prenda anche la responsabilità delle proprie azioni od omissioni. Mentre qui sembra che la donna che chiede una IVG sia vittima di non si sa bene cosa. Ripeto: volere abortire è legittimo, mettersi poi a fare le vergini delle rocce no.
Se è come dici, concordo.
Sul secondo punto, concordo in parte. Se una donna non vuole il bambino, e l'uomo vorrebbe, non la si può costringere; questo te lo sottoscrivo.
Ma se la donna lo vuol tenere, e l'uomo no, va consentito a quest'ultimo di rinunciare a riconoscerlo, con tutte le conseguenze che ne derivano. Ad oggi, come ti ho dimostrato citando la Corte di Cassazione, le cose non stanno così.
Però mi restano dei dubbi
La parola non mi piace.Riguardo il punto 1, lascio perdere: gira che ti rigira, finiamo sempre al patriarcato...
Non è questione di "patriarcato", è questione di ambiente culturale e sociale, che poi determina delle condizioni di fatto e delle discriminazioni concrete.
Comunque si, 'ste discussioni fatte di persone e davanti ad una birra avrebbero un altro sapore...'na bella tavolata di polemiche teste di cazzo, io per primo!
PS: i dati relativi alle motivazioni per cui si è ricorso alla IVG (Stati Uniti, 2004; Francia 2000-2001) li vuoi vedere, oppure non interessano perchè non italiani/troppo vecchi? Perchè di più recente non ho trovato nulla, e di pubblicato relativamente al nostro Paese non c'è niente. Non prendo dati dai siti a cazzo perchè non ne usciamo più sennò...
«The world is less explainable than we would like to admit» Jeff Jarvis
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