Bel post.
Però. Siamo sconclusionati, senza logica. Anzi una logica c’è, unica, vogliamo avere a tutti i costi ragione.
Allora, un milione di insegnanti e studenti scendono in piazza contro la “buona scuola”, e si dice che il governo deve tener conto del popolo e cambiare la legge.
Poi, un altro milione, diverso, riscende in piazza per il family day, e gli stessi che prima avevano sostenuto l’importanza del popolo in piazza, parlano di manifestazione inaccettabile.
Sulla base di quali elementi si stabilisce l’inaccettabilità di un’idea? Chi lo decide? La maggioranza, i migliori o il buon senso?
L’unica cosa inaccettabile è la nostra incapacità di uscire dalla logica del più forte, non siamo capaci di aprirci alle idee degli altri, i nostri pregiudizi ci fregano.
Sappiano solo duellare, non attraverso contenuti, ma per mezzo di slogan. Ci siamo dati questa regola ed l’unica che rispettiamo.
Non abbiamo compreso a fondo il significato della democrazia. Siamo convinti che la democrazia sia una specie di dittatura nella quale non comanda uno, ma tanti, che non è la maggioranza, ma il più forte.
Quando la politica si riduce ad una mera ricerca del consenso fallisce nella sua “missione”.
La politica è soprattutto dialogo, confronto e sintesi. Quando manca, tutto si riduce, inevitabilmente, a duelli privi di contenuti e, soprattutto, ad una mera lotta per il potere. Il più forte vince e decide, escludendo i deboli.
I diritti riguardano la società, e non può che essere quest’ultima a confrontarsi e “decidere”.
Sappiamo per certo, che nello spazio e nel tempo, solo l’incontro tra culture diverse determina emancipazione e sviluppo della conoscenza, sappiamo che solo dal dialogo, dal confronto possiamo trarre immensi benefici per la nostra convivenza, eppure ognuno continua a farsi i c… propri.
Confrontiamoci senza preconcetti, in assenza di pregiudizi, soprattutto di natura ideologica.
Nessuno ha la verità in tasca.
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