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  1. #1
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    Predefinito È un paese di spioni. E la sinistra?

    È un paese di spioni. E la sinistra?
    Piero Sansonetti

    * Autore: Piero Sansonetti
    * Pubblicato: 15 mar 2010

    Ditemi quello che vi pare, ditemi che qualunque cosa va bene se serve a danneggiare Berlusconi, ditemi che Minzolini è uno scherano di regime, ditemi che la democrazia si riconquista solo se il centrosinistra riuscirà a tornare a Palazzo Chigi e a riprendersi la poltrona di direttore del Tg1… Io capisco questi ragionamenti. Sono realistici. E partono dalla necessità sacrosanta di liberare l’Italia dalla cultura berlusconiana – conservatrice, di destra – che da quindici anni domina l’opinione pubblica e la vita pubblica. Però – sarà perché sono vecchio – non riesco a togliermi di mente tante battaglie del passato, contro i rischi autoritari, contro le prepotenze della polizia e della magistratura, contro i servizi segreti, le trame, lo spionaggio. Non riesco a scordarmi di quando l’Espresso di Scalfari e Jannuzzi (due grandi giornalisti) scoprì il tentativo di golpe nel quale era coinvolto un ufficiale dei carabinieri, e che era stato costruito su migliaia di intercettazioni telefoniche che dovevano servire a incastrare o ricattare moltissimi uomini politici di governo e di opposizione. Il caso–Sifar: qualcuno se lo ricorda ancora? Il Sifar era il servizio segreto italiano, protagonista di questo scandalo.
    E allora non riesco a non allarmarmi se scopro che su ordine di un sostituto procuratore di una provincia pugliese, vengono intercettati il presidente del consiglio e il direttore del Tg1, e poi lo sbobinato delle telefonate viene consegnato a un quotidiano per la pubblicazione. Io penso che se la Guardia di Finanza e i giudici hanno il diritto di spiare i rappresentanti del popolo, e poi eventualmente di ricattarli o comunque di colpirli costruendo ad arte gli scandali politici, siamo già largamente oltre la linea di demarcazione tra democrazia e regime autoritario. Fino a qualche anno fa pensavo che cose di questo genere potessero succedere solo nell’America Latina degli anni ’70. Oggi invece ci siamo dentro.
    Naturalmente sono contento che il centrodestra perderà qualche punto alle elezioni regionali. Ma mi chiedo: questo piccolo vantaggio elettorale vale la ferita alla democrazia inferta dagli spioni? E per la sinistra va bene così? Non si deve preoccupare del fatto che entriamo in una fase cupa della vita politica, nella quale quel poco potere che era rimasto alle istituzioni democratiche (cioè che non era stato confiscato dalle grandi lobby dell’economia) passa interamente nella mani dell’apparato poliziesco e giudiziario?
    Io ci ragionerei un po’ sopra. Così come non mi convince del tutto la rivolta indignata contro Minzolini, che riceveva pressioni del premier. C’è qualche ex direttore del Tg1 (ma anche del Tg2, del Tg3 o di qualsivoglia quotidiano nazionale) che possa dire: “Io non ricevevo pressioni dai premier in carica”? Se c’è mi piacerebbe intervistarlo.
    Adesso, molti di voi che hanno letto questo articolo, commenteranno: “sei un criptoberlusconiano”. I meno gentili non useranno neppure il suffisso “cripto”. Io penso che il grande dramma della sinistra (ma diciamo pure: della politica) sia questo: considerare del tutto secondaria la questione dell’etica e della “visione” nella battaglia politica. Considerare la battaglia politica semplicemente una azione (qualunque azione) volta a danneggiare e abbattere il “nemico”. Cioè il leader o i leader dello schieramento avversario. E di giudicare traditore chiunque pretenda di occuparsi invece del funzionamento della società, e subordini questo aspetto della politica alla lotta senza quartiere contro l’avversario. Naturalmente questo atteggiamento porta alla morte della politica. Perché nessuna politica può sopravvivere se trasformata in semplice attività agonistica. E dalla morte della politica può avvantaggiarsi solo la destra, cioè solo i conservatori. I conservatori, per definizione e per missione, devono conservare lo stato di cose e la cultura esistente. Non debono trasformare, e quindi non hanno bisogno della politica. Noi ne abbiamo bisogno, dico noi di sinistra. Ma noi esistiamo ancora?

    http://www.glialtrionline.it/home/20...e-la-sinistra/
    Ultima modifica di THE MATRIX; 18-06-10 alle 23:37
    Il sonno della ragione genera mostri.


    Divergevano due strade in un bosco, ed io...io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta.

  2. #2
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    Predefinito Rif: Un paese di Spioni.

    7.500.000 (settemilionicinquecentomila) italiani intercettati.
    Vergogna magistrati.

  3. #3
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    Predefinito Rif: Un paese di Spioni.

    Fascicoli SIFAR
    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

    I cosiddetti Fascicoli SIFAR erano una vastissima raccolta di dossier (schede informative poliziesche) su politici, militari (tutti gli ufficiali superiori), ecclesiastici (Papa compreso), uomini di cultura, sindacalisti e giornalisti ordinati dal Generale Giovanni De Lorenzo nel corso del suo settennato (1955-1962) alla guida del SIFAR.

    La stesura di tali fascicoli si rivelò di grande utilità (dal punto di vista del De Lorenzo) in occasione del Piano Solo, quando attraverso un controllo incrociato degli stessi fu possibile desumere una lista di soggetti di potenziale "pericolosità" e da allontanare (gli "enucleandi").

    In realtà, e secondo una lunga e consolidata tradizione tutta italiana nel settore, i dossier servivano a studiare le inclinazioni e gli interessi (al fine di poterne prevedere le mosse o gli intenti) di quelle personalità ritenute capaci di potenziale influenza sui destini e sulla quotidianità dello Stato.

    La circostanza che di ciascuno degli individui analizzati venissero riportati qualità e difetti faceva parte dell'ordinaria indagine tipicamente esperita da servizi segreti; i difetti, infatti, potendo costituire oggetto di ricatto, esponevano gli interessati al rischio di condizionamenti esterni delle loro scelte, pericolo gravissimo negli ambiti della politica e delle istituzioni. La nota spiccata affezione del presidente Saragat per gli alcoolici, ad esempio, avrebbe potuto essere strumentalmente usata da potenze straniere al fine di ricattarlo, imponendogli scelte politiche con la minaccia di esporlo al pubblico ridicolo e terminarne così la carriera per discredito.

    Si sostenne però che le informazioni raccolte nei fascicoli Sifar fossero a disposizione del Servizio per scopi ricattatori casalinghi.

    Da un numero iniziale di 2.000 fascicoli, si passò a 17.000 nel 1960, fino ad arrivare a 117.000 nel 1962 (stimati in 157.000 dalla Commissione Beolchini).

    Una volta scoperta l'esistenza di tali dossier, se ne stabilì l'illegittimità e si decise di distruggerli (sebbene vi sia chi sostenga che in realtà non fossero stati distrutti o che fossero stati copiati prima della distruzione). A tale compito fu preposto il ministro alla Difesa Giulio Andreotti. Parallelamente si scoprì che anche il più piccolo ma non meno potente Servizio di Sicurezza (SDS) del ministero dell'interno (allora diretto dal prefetto Federico Umberto D'Amato, peraltro collaboratore stabile dell'OSS), aveva iniziato un'analoga espansione delle sue schedature (già ricche dell'eredità dei tempi di Bocchini); anche di queste si richiese la distruzione, che fu curata da Vincenzo Parisi, in seguito capo della polizia.

    Dopo la data di distruzione ufficiale dei fascicoli si sospettò che alcuni fossero stati salvati, o che ne fossero state effettuate precedentemente delle copie (per es Licio Gelli fu sospettato di avere copia di numerosi fascicoli e di averli portati in Uruguay durante la latitanza). Giulio Andreotti nel 1997, durante un'audizione alla commissione stragi, sostenne che i fascicoli erano stati tutti distrutti e che, secondo lui, le copie successive di cui si sospettava l'esistenza fossero in realtà fascicoli nuovi, prodotti radunando nuovamente le informazioni contenute negli atti dei vari uffici periferici dei servizi che erano servite per compilare i fascicoli originali e che non erano stati distrutti.

    Fascicoli SIFAR - Wikipedia
    Il sonno della ragione genera mostri.


    Divergevano due strade in un bosco, ed io...io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta.

  4. #4
    waglione
    Ospite

    Predefinito Rif: Un paese di Spioni.

    Citazione Originariamente Scritto da THE MATRIX Visualizza Messaggio
    È un paese di spioni. E la sinistra?
    Piero Sansonetti

    * Autore: Piero Sansonetti
    * Pubblicato: 15 mar 2010

    Ditemi quello che vi pare, ditemi che qualunque cosa va bene se serve a danneggiare Berlusconi, ditemi che Minzolini è uno scherano di regime, ditemi che la democrazia si riconquista solo se il centrosinistra riuscirà a tornare a Palazzo Chigi e a riprendersi la poltrona di direttore del Tg1… Io capisco questi ragionamenti. Sono realistici. E partono dalla necessità sacrosanta di liberare l’Italia dalla cultura berlusconiana – conservatrice, di destra – che da quindici anni domina l’opinione pubblica e la vita pubblica. Però – sarà perché sono vecchio – non riesco a togliermi di mente tante battaglie del passato, contro i rischi autoritari, contro le prepotenze della polizia e della magistratura, contro i servizi segreti, le trame, lo spionaggio. Non riesco a scordarmi di quando l’Espresso di Scalfari e Jannuzzi (due grandi giornalisti) scoprì il tentativo di golpe nel quale era coinvolto un ufficiale dei carabinieri, e che era stato costruito su migliaia di intercettazioni telefoniche che dovevano servire a incastrare o ricattare moltissimi uomini politici di governo e di opposizione. Il caso–Sifar: qualcuno se lo ricorda ancora? Il Sifar era il servizio segreto italiano, protagonista di questo scandalo.
    E allora non riesco a non allarmarmi se scopro che su ordine di un sostituto procuratore di una provincia pugliese, vengono intercettati il presidente del consiglio e il direttore del Tg1, e poi lo sbobinato delle telefonate viene consegnato a un quotidiano per la pubblicazione. Io penso che se la Guardia di Finanza e i giudici hanno il diritto di spiare i rappresentanti del popolo, e poi eventualmente di ricattarli o comunque di colpirli costruendo ad arte gli scandali politici, siamo già largamente oltre la linea di demarcazione tra democrazia e regime autoritario. Fino a qualche anno fa pensavo che cose di questo genere potessero succedere solo nell’America Latina degli anni ’70. Oggi invece ci siamo dentro.
    Naturalmente sono contento che il centrodestra perderà qualche punto alle elezioni regionali. Ma mi chiedo: questo piccolo vantaggio elettorale vale la ferita alla democrazia inferta dagli spioni? E per la sinistra va bene così? Non si deve preoccupare del fatto che entriamo in una fase cupa della vita politica, nella quale quel poco potere che era rimasto alle istituzioni democratiche (cioè che non era stato confiscato dalle grandi lobby dell’economia) passa interamente nella mani dell’apparato poliziesco e giudiziario?
    Io ci ragionerei un po’ sopra. Così come non mi convince del tutto la rivolta indignata contro Minzolini, che riceveva pressioni del premier. C’è qualche ex direttore del Tg1 (ma anche del Tg2, del Tg3 o di qualsivoglia quotidiano nazionale) che possa dire: “Io non ricevevo pressioni dai premier in carica”? Se c’è mi piacerebbe intervistarlo.
    Adesso, molti di voi che hanno letto questo articolo, commenteranno: “sei un criptoberlusconiano”. I meno gentili non useranno neppure il suffisso “cripto”. Io penso che il grande dramma della sinistra (ma diciamo pure: della politica) sia questo: considerare del tutto secondaria la questione dell’etica e della “visione” nella battaglia politica. Considerare la battaglia politica semplicemente una azione (qualunque azione) volta a danneggiare e abbattere il “nemico”. Cioè il leader o i leader dello schieramento avversario. E di giudicare traditore chiunque pretenda di occuparsi invece del funzionamento della società, e subordini questo aspetto della politica alla lotta senza quartiere contro l’avversario. Naturalmente questo atteggiamento porta alla morte della politica. Perché nessuna politica può sopravvivere se trasformata in semplice attività agonistica. E dalla morte della politica può avvantaggiarsi solo la destra, cioè solo i conservatori. I conservatori, per definizione e per missione, devono conservare lo stato di cose e la cultura esistente. Non debono trasformare, e quindi non hanno bisogno della politica. Noi ne abbiamo bisogno, dico noi di sinistra. Ma noi esistiamo ancora?

    È un paese di spioni. E la sinistra? | Gli Altri Online

    Sansonetti parla come se le intercettazioni venissero usate per i reati a lui tanto cari ideologicamente come la detenzione di qualche canna, la cara vecchia prostituzione e i reati soliti dei punkabbestia dei centri sociali occupati.
    Non ha capito che sul piatto ci sono reati di corruzione, mafia, malapolitica, colletti bianchi. E per questa gente qua altro che stato di polizia, ci vorrebbe la sedia elettrica.

    Riguardo alle intercettazioni “di Stato”…. Beh se solo Sansonetti capisse che le intercettazioni di spionaggio politico o industriale -illegali- i furboni le continueranno a fare come e quando gli pare, come sempre hanno fatto, indipendentemente da eventuali reati.

  5. #5
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    Predefinito Rif: Un paese di Spioni.

    I miei rispetti a Sansonetti.
    Che vive ormai nell'empireo dove sono volati tutti gli antichi idealisti di sinistra.

    E che ormai non capisce praticamente più nulla.

    Un esempio?
    Quando chiama conservatore il PPPC.
    Berlusconi non è un conservatore.
    E', semmai, un restauratore con stile da rivoluzionario.

    Lui non è arrivato dov'è perchè voleva CONSERVARE. Ma perchè voleva trasformare il mondo a suo uso e consumo. Per lo più restaurando alcuni modelli del passato.

    Detto ciò, anche se sono d'accordo in linea di principio con Sansonetti (per una questione etica e politica) vorrei che il vecchio giornalista rispondesse ad un paio di domande.

    1) il controllo di polizia è repressione laddove esista un movimento, più o meno organizzato, proveniente dal basso. Da questo la democrazia deve difendersi. Essendo la 'democrazia' NON la forza dei più (come in molti qui insistono a credere) ma il diritto di ciascuno ad esprimere pacificamente le proprie opinioni.
    1a) Dove minchia è, oggi, un movimento dal basso, i cui diritti democratici possono essere messi in pericolo dalle azioni di polizia??????????
    2) Se non è possibile l'idea balzana che QUALCUNO, magari di esterno alla nostra nazione, fomenti l'antiberlusconismo, mi dici, Sansonetti, perchè ti preoccupi di una guerra tra poteri dello Stato???? Quale cittadino comune può danneggiare questa lotta tra chi ha il potere e chi è potente???
    3) Sansonetti, mi dici perchè insisti nel vedere il politico casta come rappresentante del diritto del cittadino a partecipare alla vita politica? Sansonetti, credi veramente che gente NON eletta dai cittadini possa essere considerata simbolo di libertà? Sansonetti non vedi alcuna differenza tra Cicchitto e La Malfa? Tra Bondi e Berlinguer? Tra De Magistris e Capanna????
    Succede che la Camusso e Landini restino gli unici rappresentanti della sinistra italiana e, paf!, mi si cambia l'avatar glorioso. Tutto d'un tratto... FACEPALM

  6. #6
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    Predefinito Rif: Un paese di Spioni.

    Citazione Originariamente Scritto da Arikel Visualizza Messaggio
    7.500.000 (settemilionicinquecentomila) italiani intercettati.
    Vergogna magistrati.
    madonna che cazzata.
    Si dice il corrotto ma non il corruttore

  7. #7
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    Predefinito Rif: Un paese di Spioni.

    Io penso che se la Guardia di Finanza e i giudici hanno il diritto di spiare i rappresentanti del popolo, e poi eventualmente di ricattarli o comunque di colpirli costruendo ad arte gli scandali politici, siamo già largamente oltre la linea di demarcazione tra democrazia e regime autoritario.

    Questa frase, in cui ho schiarito la parte ininfluente perchè indica solo una remota possibilità, è la dimostrazione lampante che il sansonetti non doveva essere troppo presente a sè stesso quando ha scritto l'articolo.

    Ma sansonetti lo sa che la corruzione politica e della PA ci costano almemo 50 miliardi all'anno ? E chi dovrebbe controllarli a questi ? Il tenente Colombo ?
    Fermate l'Italia, voglio scendere.

  8. #8
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    Predefinito Rif: Un paese di Spioni.

    i comunisti intelligenti capiscono, sono gli stupidi che non capiranno mai

  9. #9
    waglione
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    Predefinito Rif: Un paese di Spioni.

    Citazione Originariamente Scritto da Crack! Visualizza Messaggio
    Io penso che se la Guardia di Finanza e i giudici hanno il diritto di spiare i rappresentanti del popolo, e poi eventualmente di ricattarli o comunque di colpirli costruendo ad arte gli scandali politici, siamo già largamente oltre la linea di demarcazione tra democrazia e regime autoritario.

    Questa frase, in cui ho schiarito la parte ininfluente perchè indica solo una remota possibilità, è la dimostrazione lampante che il sansonetti non doveva essere troppo presente a sè stesso quando ha scritto l'articolo.

    Ma sansonetti lo sa che la corruzione politica e della PA ci costano almemo 50 miliardi all'anno ? E chi dovrebbe controllarli a questi ? Il tenente Colombo ?
    Sansonetti è perfettamente in sè, proprio per le robe che dice è ospite fisso da 3 mesi nei talk della RAI che parlano di intercettazioni, come controparte di sinistra dei direttori di giornale di destra presenti in studio.

    Capito che furbi alla RAI?

    Vabbè che anche i programmi di sinistra si son divertiti ultimamente a chiamare come controparte di destra i finiani
    Ultima modifica di waglione; 19-06-10 alle 01:31

  10. #10
    email non funzionante
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    Predefinito Rif: Un paese di Spioni.

    Citazione Originariamente Scritto da waglione Visualizza Messaggio
    Sansonetti è perfettamente in sè, proprio per le robe che dice è ospite fisso da 3 mesi nei talk della RAI che parlano di intercettazioni, come controparte di sinistra dei direttori di giornale di destra presenti in studio.

    Capito che furbi alla RAI?

    Vabbè che anche i programmi di sinistra si son divertiti ultimamente a chiamare come controparte di destra i finiani

    sei disinformato, era ad omnibus de la 7

    se non sai le cose taci

 

 
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