La Cina costruisce la nuova “Collana di perle” con piattaforme mobili anfibie

giugno 25, 2015 Lascia un commento

Valentin Vasilescu, Reseau International 24 giugno 2015L’esercito degli USA ha depositi militari in tutti i continenti, nei Paesi vicini ad aree di possibili conflitti. Ad esempio, in Quwayt vi sono enormi depositi del Comando Centrale (CENTCOM) per il teatro dell’sud-ovest Asia. In questi depositi sono conservati migliaia di carri armati, blindati, attrezzature logistiche, elicotteri e munizioni che possono armare un corpo degli Stati Uniti. Per uno schieramento veloce, l’esercito statunitense ha recentemente utilizzato una piattaforma mobile anfibia. É della nuova classe di navi che permette trasporto, posizionamento e concentramento di forze in qualsiasi teatro nel globo. Queste navi possono essere utilizzate anche come base operativa per le missioni delle forze speciali o come navi comando per operazioni anfibie (portaelicotteri). Nel maggio 2013, la prima piattaforma mobile anfibia del mondo, la Montford Point (T-MLP-1) da 34000 t e una lunghezza di 240 m, entrava nell’esercito statunitense. Questa nave ausiliaria con un’autonomia di 17000 km è utilizzata da un gruppo d’assalto. E’ appositamente progettata per trasportare veicoli blindati e materiale da guerra pesante vicino le coste. Truppe e materiale da guerra sono poi trasferiti con elicotteri e grandi hovercraft sulla riva. Attualmente sono in costruzione la John Glenn (T-MLP-2) e la Lewis B. Puller (T-MLP-3), quest’ultima con un dislocamento di 84000 tonnellate, con hangar e piattaforma di atterraggio per 4-6 elicotteri CH-53E. Oltre agli elicotteri CH-53E, è possibile farvi atterrare gli MV-22 Osprey e i velivoli a decollo e atterraggio verticale F-35B.
A fine maggio 2015 furono pubblicate foto che mostrano una nave semi-sommergibile cinese in via di completamento nel cantiere navale di Guangzhou Wenchong. La nave ha una lunghezza di 180 m, una larghezza di 33 m ed uno dislocamento di 5000 t. E’ una piattaforma mobile per il trasferimento su navi di grandi dimensioni di forze di spedizione con elicotteri da trasporto e mezzi da sbarco dell’esercito cinese. Si presume che i cantieri navali cinesi costruiscano qualche decina di queste navi da impiegare come piattaforme mobili. Foto satellitari mostrano anche che i cantieri navali cinesi costruiscono diverse navi con rampe roll-on/roll-off per la marina militare cinese. Si tratta di piattaforme che imbarcano, trasportano e scaricano blindati e autocarri dal molo alla nave e viceversa. La costruzione di queste navi rientra nel contesto in cui la Cina pubblica la nuova dottrina militare secondo cui la missione della Marina non si riduce alla difesa delle coste, ma cerca piena libertà di movimento nel Mar Cinese Meridionale. E’ attraverso il Mar Cinese Meridionale che passano le rotte di approvvigionamento della Cina, divenuta la maggiore economia del mondo. E la marina cinese ha un programma audace per recuperare il ritardo con gli Stati Uniti.
In conformità alla nuova strategia militare, la Cina ha iniziato a modificare l’atollo di Fiery Cross nell’arcipelago delle Spratly creandovi una struttura permanente intorno a una pista di decollo lunga 3 km. Per proteggere le linee di rifornimento delle materie prime, la Cina attua il concetto strategico denominato “collana di perle”. La Cina mira a creare, passo dopo passo, nuovi avamposti e basi operative lungo le rotte dalla Cina all’Oceano Indiano e Pacifico. Una “perla” inizia con la costruzione di una pista di atterraggio, una base navale o un presidio dei marines. La prima perla di questa collana è l’isola cinese di Hainan, separata dal continente asiatico dallo stretto di Qiongzhou. Su Hainan, a Sanya, i cinesi hanno una grande base navale con infrastrutture sotterranee che ospitano 20 sottomarini convenzionali e nucleari. Ci sono sempre sull’isola di Hainan sei basi aeree militari cinesi. La seconda perla è l’isola Woody nell’arcipelago Paracel, 300 km a sud-est di Hainan. Oltre al porto militare, difeso da sistemi missilistici antinave HY-4 (con raggio di 300 km), vi è su questa piccola isola un aeroporto militare dove operano aerei multiruolo Su-30MKK cinesi. Altre “perle” cinesi sono il porto e l’aeroporto dell’isola di Sittwe in Myanmar, Chittagong (secondo porto del Bangladesh), Gwadar in Pakistan (50 km dal confine con l’Iran e 250 km dallo Stretto di Hormuz), Marao nelle Maldive (900 km a sud-ovest dello Sri Lanka) e Hambantota nello Sri Lanka.Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora