Navi dei veleni, lo strano caso del Cunski-Catania. Ecco chi effettuò i rilievi tranquillizzanti
Lo strano caso del Cunski-Catania affondato al largo di Cetraro si arricchisce di un particolare grazie al rapporto su navi dei veleni e traffico internazionale di rifiuti appena pubblicato da Greenpeace.
Riguarda la Mare Oceano, la nave oceanografica cui il ministero dell’Ambiente affidò i rilievi sul relitto che, secondo il pentito Francesco Fonti, era carico di rifiuti tossici e radioattivi.
I rilievi della Mare Oceano diedero risultati tranquillizzanti: niente veleni, solo la nave passeggeri Catania affondata nel 1917.
I proprietari della Mare Oceano avevano contatti con il mondo politico italiano. Ed era stata offerta al Governo italiano un’altra nave attrezzata per svolgere i rilievi ad un prezzo inferiore, dice Greenpeace.
Dopo le ispezioni subacquee effettuate dalla Regione Calabria, che effettivamente ripresero un relitto con a bordo dei bidoni, nell’ottobre del 2009 il Governo italiano ha affidato ulteriori ricerche alla nave Mare Oceano che, scrive Greenpeace, è di proprietà della famiglia Attanasio.
Ancora. Greenpeace rende noto che “ci sono indicazioni chiare del fatto che il Ministero britannico della Difesa abbia offerto mezzi e personale qualificato a un prezzo inferiore rispetto a quello proposto dai proprietari di Mare Oceano”.
“La ragione per cui l’offerta britannica sarebbe stata rifiutata rimane ignota, così come i termini del contratto della Mare Oceano, mentre è noto che Diego Attanasio è coinvolto nel caso Mills-Berlusconi“.
Fin qui l’associazione ambientalista. Aggiungo solo che, a suo tempo, le ispezioni della mare Oceano diedero risultati abissalmente diversi da quelle della Regione Calabria: come se riguardassero due diverse navi.
Il Wwf chiese una perizia pubblica per mettere a confronto i video girati dai due robot sottomarini ed appurare che davvero avessero ripreso lo stesso relitto.
Il ministero dell’Ambiente rispose mettendo on line i video girati dalla Mare Oceano. Sono incompleti e non fugano i dubbi, rispose il Wwf. La perizia comparata non è mai stata effettuata. Chissà se queste rivelazioni contribuiranno a riaprire il caso.
Il rapporto di Greenpeace “The toxic ships”, testo completo in inglese
La sintesi in italiano “Le navi tossiche”
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