IN PALESTINA È GENOCIDIO!
ROSA E OLINDO, LIBERI SUBITO!
FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE!
BASTA ECOFOLLIE GREEN!
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"
Usciamo fuori dal lessico standardizzato da catechesi ecclesiastica. Non ha alcuna importanza se Gesù sia storicamente vissuto o meno, con ogni probabilità si trattò di un rabbi che sorse per portare nuova linfa alla tradizione che si stava affievolendo e degradando. Non credo affatto sia stato crocifisso e poi risorto. Quella è una narrazione esoterico-simbolica che indica un preciso percorso iniziatico di morte-resurrezione riferentesi al cercatore dell'assoluto. Se così non fosse gli scritti avrebbero ben poco significato. La crocifissione al tempo della dominazione romana era cosa comunissima, nè rivestiva alcun carattere di eccezionalitàn e l'enfasi con la quale è trattata nei sinottici non avrebbe alcuna motivazione. Così come sarebbe assurdo credere che esattamente nell'istante della morte vi sia stato lo sconvolgimento in terra e in cielo descritto dai vangeli: si tratta chiarissimamente di una narrazione esoterica con i segni e i simboli ricorrenti nella tradizione riguardo alle operazioni salvifiche corredate dagli epifenomeni che sono loro proprie. Vale per la "cometa" che indica la strada ai Magi e su cui gli studiosi della lettera si sfiancano ad andare a controllare se al tempo fosse passata davvero una cometa o se si trattasse invece della congiunzione luminosa di Giove e Saturno. Vale per l'eclissi del momento della morte (storicamente inesistente e allegorica di una precisa operazione alchemica e la "grande procella" in contemporanea.Lo stesso per la resurrezione, evento squisitamente spirituale che nulla ha a che fare con i fatti considerati reali. Sull'argomento si sono espressi vari esoteristi ed alchimisti con scritti estremamente interessanti (Evola, Fulcanelli). Dunque il mito dei vangeli va sfatato nel senso che si tratta di un racconto profondamente allusivo, ma privo di consistenza storica. Non a caso essi sono stati concepiti per essere letti sinotticamente, elaborati e tramandati con intenti precisi, di certo non casuali. L'interpretazione profonds dei vangeli è cosa ardua e richiede conoscenze e pertinenze che non sono dell'uomo comune. La vulgata in vigore è buona per le masse e per consolidare e mantenere il potere della Chiesa sulle anime, non per altro.
Ma che c'entrano le profezie? Anche un profano, uno che non c'entra nulla con la spiritualità può fare una profezia: basta che ne abbia le caratteristiche occulte (chiaroveggenza). Si dice...ma la profezia viene da Dio: e tu come fai a distinguerla da una preveggenza" normale" e non divina?
Quanto alle profezie di Gesù a me non pare si sia verificato ancora nulla: i tempi escatologici non ci sono, la Parusia non c'è stata ancora, dunque siamo in attesa escatologica.
Dipende a quale scopo. La "carne" serve ad abitare il mondo e fare un'esperienza che persino gli angeli vogliono fare, discendendo dalla loro condizione in apparenza privilegiata, ma non appena cominci a tentare di uscire dal mondo la "carne" si muta in una zavorra straordinaria che devi avere gli strumenti e le conoscenze per oltrepassare e trasmutare.Diversamente dire che "il cristianesimo redime la carne" è una pura frase fatta che non vuol dire nulla.
Questi sono i discorsi che Gesù faceva per indicare che non è il vuoto formalismo fariseo nell'obbedienza alle prescrizioni che può salvare, bensì l'ottemperanza al cuore della Legge e la purezza dell'intento che vi sta dietro, ma ciò che proviene dalla carne è carne, resta carne e non conduce all'assoluto: vi sono molti punti della scrittura dove questo è proclamato e ricordato. Altrimenti rappresenterebbe un comodo alibi autogiustificativo per il comportamento di coloro che cercano di autoassolversi sempre e comunque.
In verità io capisco benissimo quanto dici, ma ritengo i tuoi discorsi non significativi, espressione di spiegazioni preconfezionate ad uso meramente pedagogico in senso catechetico e stop. Che le cose esistano ha ben poca importanza SE esse non esprimono un'essenza. D'altra parte si può esprimere un'essenza anche senza che le cose esistano, basta che si fornisca un supporto alle parole di autentica verità.
Per rimanere nello spirito del thread diremo che non ha alcuna importanza se la leggenda sulla vita del Buddha sia verità o semplice narrazione. Ciò che conta sono i significati che essa veicola, l'indicazione di un percorso eterno, pronto per tutti i desiderosi di assoluto e di libertà.
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
Avevo scritto un post bello lungo ma l'ho perso: inghiottito dall'etere e dalla grammatica di Parini.
Si vede che io non devo dire troppo ().
Il finale era: come mai la massa si accontenta della materia e del dualismo?
Che risposta vi date?
p.s. Papessa spiegami: prima cazzi emv perchè ti dice che Gesù è uomo e carne (il Cristo storico, il suo sangue sul legno della Croce...) e poi sostieni che, siccome è uomo e carne, non può resuscitare....ohibò!
se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...
Avevo scritto un post bello lungo ma l'ho perso: inghiottito dall'etere e dalla grammatica di Panini.
Si vede che io non devo dire troppo ().
Il finale era: come mai la massa si accontenta della materia e del dualismo?
Che risposta vi date?
p.s. Papessa spiegami: prima cazzi emv perchè ti dice che Gesù è uomo e carne (il Cristo storico, il suo sangue sul legno della Croce...) e poi sostieni che, siccome è uomo e carne, non può resuscitare....ohibò!
se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...
Che poi mi ha sempre colpito la pretesa dei cristiani di arrogarsi l'esclusiva della morte di un dio: a ben vedere è pieno zeppo di culti misterici mediorientali che narrano la morte e resurrezione di una divinità, ben anteriori al culto cristiano. Una persona onesta, anzitutto con sé stessa, non può non ammettere il dubbio che siano tutte dita puntate verso la medesima luna
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Tutti ci accontentiamo della materia e del dualismo, almeno fino a che qualcos'altro non sorga alla coscienza. Fino a che una sottilissima lama di nostalgia non prende a ferirci con azione costante e ripetuta.
Tutti noi siamo sedotti e servitori della materia, di essa siamo profondamente imbevuti, ma ad un certo punto per molti sorge una diversa necessità e lo strumento del cuore non si accontenta più di quanto è meramente umano, ma in izia a percepire uno slancio verso qualcosa che le precedenti condizioni non soddisfano. Poi la ricerca può sfociare nella devozione ad una religione, o andare oltre la confessione per trovare qualcosa che vada ancora oltre. Per molti questo non avviene: c'è tanta gente che non si porrà mai il problema, è una questione di strumenti sottili disponibili e anche di karma personale, sempre necessitante per ognuno.
Perchè la resurrezione della carne è NULLA, nulla a fronte della vera, autentica resurrezione che adombra l'uscita dell'essere dalla schiavitù della materia, la sua totale trasmutazione in "altro".
Cosa vuoi che conti il ritorno alla vita fisica se lo spirito resta imprigionato nella materia? L'emblema della vera resurrezione è la tomba con il masso rotolato via e all'interno i lini abbandonati, vuoti. E l'angelo che all'esterno ammonisce le donne: "Perchè cerchi tra i morti colui che vive?" Laddove ogni parola che ho scritto: "tomba", "masso", "lini vuoti" "angelo", "morti" e "vive" sottende un significato ben più eccelso di quello volgarmente ritenuto.
Se qualcuno davanti a me per suo carisma resuscita alla vita un morto e non fa altro, ai miei occhi non conta nulla.
Spero di essermi spiegata.
Ultima modifica di primahyadum; 29-08-15 alle 00:36
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
Infatti la morte del dio e la sua resurrezione rappresentano un paradigma diffusissimo nel mondo orientale e mediterraneo.
C'è un interessante testo intitolato "Il dio che muore" del quale non rammento l'autore (io ce l'ho fotocopiato) che illustra molto bene l'argomento.
Ma rendersi conto che il mito cristiano è lo stesso presente in un sacco di altri culti è cosa per studiosi. Ai fedeli occorre far credere si tratti di cosa unica avvenuta una volta per sempre e dante inizio ad un tempo sacro, lineare, che si concluderà con quella che l'ortodossia chiama "I deftera parousia".
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
Papessa l'autore è Henri Frankfort, citato anche in questo articolo: Osiride, il primo Messiah: Gesu? rappresento? la seconda venuta del Cristo Egiziano?
se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...