Chissà come mai si parla sempre dei marò che hanno ammazzato dei poveracci ma dei pescatori trucidati e delle loro famiglie non si dice nulla. Immaginate se fosse successo il contrario, immaginate che dei cattivi, sporchi e terroristi (usando le definizioni leghiste) militari di uno stato islamico avessero ucciso dei pescatori italiani nelle acque del Mediterraneo. Cosa sarebbe accaduto? Si sarebbero scatenati i vari fascistoni nostrani di tutti i colori, manifestazioni di sostegno alle famiglie dei pescatori morti, uova marce contro l'ambasciata dello stato coinvolto nella vicenda, interrogazioni parlamentari e mozioni a raffica contro i colpevoli, insulti e attacchi a raffica contro il Paese responsabile di questa uccisione. Migliaia di ore di trasmissioni da Porta a Porta passando per il Tg 5 sui poveri italiani assassinati e le loro famiglie senza più stipendio, politicanti da strapazzo in prima fila intervistati in lacrime sulla vicenda magari a braccetto con i figli dei morti. Ma siccome i morti sono indiani e i responsabili degli italiani ecco che la morte di quei poveretti passa in secondo piano.
Aggiungo, nel caso in cui fraintendesse, che chi chiede la pena di morte dei nostri marinai è un emerito idiota e non ha rispetto della vita umana. Ma questo non significa che i marò sono delle vittime e non hanno nessuna colpa. Questo è ancora da stabilire ma a ricostruire con una sentenza questa vicenda non dovrebbero essere né gli indiani né gli italiani visto che una decisione da parte di un tribunale di uno di questi due Paese sarebbe probabilmente di parte.