Originariamente Scritto da
Hockey
Allora. Sai che sono spesso d'accordo con te e ti laiko spesso gli interventi. Però, ora... io sono una partita iva, sono giovane, e vivo in Italia. La mia compagna uguale e abbiamo anche una figlioletta. Ora, l'Italia ha tutti i difetti del mondo e li conosciamo tutti dal primo all'ultimo, così come conosciamo le sue storture, la sua ingiustizia e la sua ossessione contro la libera iniziativa.
Però, boh, a me tutto questo sembra eccessivo, e inoltre dire che l'Italia è un cesso e l'estero è l'el dorado è una cosa ridicola, io ho girato tanti paesi, e nessuno di questi mi è sembrato così tanto diverso dall'Italia. L'unica differenza che davvero salta subito agli occhi è che all'estero generalmente, anche nei paesi meno "evoluti", chi sbaglia paga. Qua chi "sbaglia" viene premiato.
Io ero uno di quelli che quando era più giovane voleva partire. Tra una cosa e l'altra sono rimasto qua, e nonostante tutto, la mia attività va avanti. E va avanti anche abbastanza bene. Non è vero che in Italia non si possa essere una partita iva. Certo, è molto difficile, e anche svantaggioso, però se sei bravo, se hai perseveranza, ce la fai. Ce la fai ovunque.
Anche Malandrina ha la partita iva, due figlie (e tutta la mia ammirazione), insomma, non è che ci si può sempre e solo lamentare. Non è che si può continuare a dire che all'estero di qua e all'estero di là.
Quindi secondo me la cosa migliore da fare non è sempre e solo lamentarsi (anche se è più che legtittimo) e puntare il dito e dire che l'Italia è un cesso. Dovremmo anche fare qualcosa perché la situazione cambi. Siamo in pochi, contiamo poco e votiamo poco e male (dico, secondo quello che "dovremmo" votare secondo il PD). Non possiamo a questo punto anche continuare a ucciderci con le nostre mani.
Io sinceramente a mia figlia spero di trasmettere quello che faccio, vorrei che seguisse le mie orme. Non come professione, intendo dire come lavoro autonomo, come farsi da sè. Non le insegnerò a scappare a lavare i cessi a Berlino o a pulire il vomito a Londra.